Esperienze

Sono uno psicologo e pedagogista, specializzato nel supporto psicologico per adulti e adolescenti. Offro percorsi di consulenza e sostegno personalizzati, mirati a migliorare il benessere psicologico e la qualità della vita. Credo fermamente che ogni individuo meriti di vivere una vita equilibrata e soddisfacente. Il mio obiettivo è aiutare le persone a raggiungere questo stato attraverso un approccio empatico e mirato.

Cosa offro

Che tu stia affrontando una sfida emotiva o desideri semplicemente migliorare la tua qualità di vita, sono qui per offrirti uno spazio sicuro dove esplorare i tuoi sentimenti, comprendere le tue esperienze e trovare nuove modalità per affrontare le difficoltà. Ogni persona ha una storia unica, e il mio ruolo è quello di ascoltare, comprendere e sostenere in modo personalizzato.

Le problematiche più comuni che tratto

• Ansia e gestione dello stress
Comprendo quanto l’ansia possa influenzare negativamente la vita quotidiana, limitando la capacità di godersi i momenti presenti e le opportunità di crescita personale e professionale. Aiuto i miei pazienti a identificare le cause dell’ansia e sviluppare strategie pratiche per gestirla e ridurla, favorendo serenità e fiducia.
• Depressione e difficoltà emotive
La depressione può manifestarsi in molte forme e non è sempre facile da riconoscere o affrontare. Supporto i miei pazienti nel comprendere e navigare attraverso i sentimenti di tristezza, vuoto o disperazione, lavorando insieme per migliorare il loro stato emotivo e ritrovare una prospettiva positiva.
• Difficoltà relazionali
Problemi nelle relazioni di coppia, conflitti familiari o difficoltà nel mantenere amicizie significative possono avere un impatto notevole sul benessere. Offro supporto per esplorare queste dinamiche e trovare soluzioni che migliorino la comunicazione e la comprensione reciproca.
• Disturbi dell’apprendimento
Come pedagogista, lavoro anche con adolescenti e giovani adulti che affrontano sfide scolastiche legate a difficoltà di apprendimento, aiutandoli a sviluppare strategie di studio e gestione del tempo, favorendo il successo scolastico e lavorativo.

Il mio approccio

Uno degli aspetti fondamentali del mio lavoro è l’empatia. Utilizzo un approccio collaborativo e personalizzato, costruito sulle esigenze specifiche di ciascun paziente. Il mio ruolo non è solo offrire soluzioni, ma accompagnare ogni persona in un percorso di auto-esplorazione e crescita personale.

Servizi flessibili

Capisco quanto possa essere difficile trovare il tempo per prendersi cura di sé. Per questo, offro consulenze sia online che a domicilio. Le sedute online sono una soluzione pratica per chi ha un’agenda piena o vive lontano dal mio studio, mentre le consulenze a domicilio offrono il massimo comfort per chi preferisce ricevere sostegno nel proprio ambiente.

Aggiornamento continuo
Mi tengo costantemente aggiornato sulle nuove metodologie e ricerche nel campo della psicologia e della pedagogia, partecipando regolarmente a corsi di formazione e seminari per offrire sempre il miglior supporto possibile.

Contattami
Riconoscere di avere bisogno di aiuto richiede coraggio, e il primo passo è sempre il più difficile ma anche il più importante. Se stai pensando di iniziare un percorso di consulenza psicologica, sono qui per supportarti. Puoi contattarmi direttamente per prenotare una prima seduta conoscitiva, durante la quale parleremo delle tue esigenze e degli obiettivi che vorresti raggiungere.

Non esitare a fare il primo passo. Contattami oggi stesso e inizia il tuo viaggio verso una vita più equilibrata e soddisfacente. Che si tratti di ansia, depressione, problemi di relazione o qualsiasi altra difficoltà emotiva, sono qui per ascoltarti, aiutarti e guidarti.
Altro
Esperto in:
  • Psicologia clinica
  • Psicologia del lavoro
  • Pedagogista Clinico
  • Psicologia sportiva

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Colloquio psicologico • 50 €

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Oltre alla simpatia, ha una innata attenzione ai tuoi problemi

Dott. Marco Grosso

Grazie caro Claudio

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Il Dottor Grosso è un professionista empatico e competente. Mi sono sentito ascoltato e supportato sin dal primo incontro. Grazie al suo aiuto, ho acquisito nuovi strumenti per affrontare le difficoltà. Consigliato a chi cerca un supporto efficace e senza giudizio.

Dott. Marco Grosso

Gentilissimo,grazie della recensione.

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Professionale e meticoloso, con una ottima capacità di ascolto e di risoluzione. Consigliato

Dott. Marco Grosso

Gentilissimo L,grazie del contributo positivo

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professionalità allo stato puro, persona seria e riservata. ti mette a tuo agio, puoi parlare di tutto

Dott. Marco Grosso

Gentilissimo Biagio,grazie mille per
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Grande professionista, empatico e competente, molto attento al paziente. Consigliatissimo

Dott. Marco Grosso

La ringrazio molto

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ottima esperienza davvero consigliatissimo marco

Dott. Marco Grosso

Grazie mille!

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Soddisfatto! Molto professionale e attento alle mie parole

Dott. Marco Grosso

Grazie gentilissimo Federico

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Ottimo professionista anche molto empatico. Super consigliato!

Dott. Marco Grosso

Grazie della recensione

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Il Dott. Grosso riesce nell'immediato a creare empatia col paziente. E molto gentile, professionale, sa ascoltare e soprattutto è capace di metterti a proprio agio . Lo consiglio a chi cerca un bravo psicologo.

Dott. Marco Grosso

Grazie carissima

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Professionale e empatico, un supporto prezioso per ritrovare equilibrio e benessere

Dott. Marco Grosso

Gentilissimo Simone,grazie della recensione

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 31 domande da parte di pazienti di MioDottore

Mi piacerebbe parlare di una situazione in cui mi ritrovo ora all'età di 20 anni . Non è la mia prima domanda su questo sito, e quasi tutte le domande che faccio si basano quasi sempre sul periodo che sto passando. Ormai sono settimane che mi logoro per sensi di colpa ho avuto molte risposte che mi hanno aiutato quindi spero che lo facciano anche questa volta. Vorrei parlare di una cosa che mi è tornata alla mente ultimamente e che non ha più abbandonato la mia testa. Succedeva ogni tanto quando ero più piccolo avevo circa 16 anni , mentre stavo in una relazione , di praticare autoerotismo su fantasie di ragazze che conoscevo , li si fermavano perché poi non nutrivo nessun interesse per queste ragazze. Ora a distanza di tempo crescendo ho smesso di fare quelle cose e le trovo anche molto brutte e contro tutti i valori che ho. Ora non riesco a togliermi più dalla testa questa cosa perché penso che qualsiasi ragazza lo sapesse non vorrebbe avere a che fare nulla con me. E i sensi di colpa mi logorano .Penso ultimamente, sempre più spesso di avere qualcosa di sbagliato dentro di me ,nonostante cerchi in tutti i modi di non fare male alle altre persone . Nell'ultimo periodo ho avuto sempre più pensieri intrusivi e più non voglio pensare a qualcosa più ci continuo a pensare e la cosa sta diventando insostenibile in piu non riesco a perdonarmi . Sono così spaventato da questi pensieri e sensi di colpa da non voler avere più relazioni amorose per paura che possano succedere le stesse cose e avere ancora più sensi di colpa anche solo per pensieri che passano per la testa a cui non so dare spiegazione logica .

Caro utente,

grazie per aver condiviso una parte così intima di te. È chiaro che stai vivendo un momento di grande difficoltà emotiva e sei molto critico verso te stesso per esperienze del passato. Voglio iniziare dicendoti che ciò che descrivi non definisce chi sei come persona, né ti rende “sbagliato”.

I tuoi pensieri e sensi di colpa

È importante distinguere tra azioni e pensieri. Quello che hai fatto in passato, cioè fantasie legate a persone conosciute durante l’adolescenza, rientra in comportamenti comuni per molti giovani che stanno scoprendo la propria sessualità. Non c’è nulla di moralmente scorretto o patologico in questo. È naturale avere fantasie: non sono necessariamente un riflesso di ciò che desideriamo o di chi siamo, ma piuttosto un prodotto della mente che elabora ciò che ci colpisce o ci incuriosisce.

Tuttavia, il fatto che tu stia provando sensi di colpa profondi per questi episodi passati indica che sei una persona molto sensibile e che tieni a vivere in armonia con i tuoi valori. Questo è un tratto positivo, ma potrebbe essere utile riflettere sul motivo per cui sei così severo con te stesso.

Pensieri intrusivi e difficoltà a perdonarti

Quello che descrivi – pensieri che continuano a tornare contro la tua volontà, nonostante tu desideri allontanarli – potrebbe essere collegato all’ansia o a una difficoltà nel gestire i cosiddetti pensieri intrusivi. Questi sono pensieri che emergono senza il nostro controllo e che, più cerchiamo di respingere, più sembrano insistere. Questo circolo può diventare davvero logorante.

È importante sapere che i pensieri intrusivi non definiscono chi sei, né rappresentano ciò che desideri o temi. Sono semplicemente un prodotto della mente, spesso amplificato dall’ansia o dai sensi di colpa. Resistere a questi pensieri li alimenta, mentre accettarli come un prodotto della mente li priva di potere.

Come affrontare la situazione
1. Normalizzare i pensieri
Ricorda che avere fantasie o pensieri non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in te. La mente è complessa e a volte produce pensieri che non rispecchiano i nostri valori o desideri. Non combatterli, ma osserva questi pensieri senza giudicarti.
2. Smettere di giudicarti per il passato
A 16 anni eri in una fase di crescita e scoperta, come tutti. Ciò che allora poteva sembrare normale oggi potrebbe essere visto con occhi diversi perché sei cresciuto e hai maturato valori più definiti. Questo è positivo, ma non usare la tua visione attuale per giudicare il tuo passato.
3. Coltivare l’auto-compassione
Prova a chiederti: “Se un amico mi raccontasse questa stessa situazione, come lo tratterei?”. Probabilmente lo rassicureresti, senza giudicarlo severamente. Cerca di trattare te stesso con la stessa gentilezza.
4. Gestire i pensieri intrusivi
Una tecnica utile è la mindfulness, che ti insegna a osservare i pensieri senza giudizio, lasciandoli andare senza trattenerli. È un esercizio che richiede pratica, ma può aiutarti a ridurre l’ansia legata ai pensieri ricorrenti.
5. Parlarne con un professionista
Se i sensi di colpa e i pensieri intrusivi continuano a influenzare la tua vita quotidiana e le tue relazioni, considera di rivolgerti a uno psicologo. Un percorso terapeutico può aiutarti a esplorare questi temi, gestire i sensi di colpa e costruire un rapporto più sano con te stesso.

Conclusione

Non sei solo in questa esperienza, e il fatto che tu sia così consapevole e desideroso di cambiare dimostra una grande forza e maturità. Sei molto più delle tue fantasie passate o dei pensieri che ti tormentano. Sei una persona in crescita, con il diritto di sbagliare, imparare e migliorarti.

Spero che queste parole possano esserti d’aiuto per iniziare a liberarti dai sensi di colpa e per accettarti così come sei, con tutte le tue sfaccettature.

Un caro saluto,

Il tuo psicologo

Dott. Marco Grosso

Salve, vorrei raccontarvi la mia situazione attuale con il mio compagno perché vorrei capire una volta per tutte qual’è il motivo del suo comportamento e come dovrei approcciarmi per farlo finire. Solitamente quando io e il mio compagno litighiamo, lui attua un silenzio nei miei confronti che dura diversi giorni, anche per banalità, è come se io fossi completamente inesistente e capita spesso che questo silenzio venga fuori all’improvviso senza che io ne capisca la motivazione, e devo intervenire per chiedere. Fino ad ora nella maggior parte dei casi sono sempre stata io quella che ha cercato un confronto e dialogo, ho spiegato tantissime volte che questo comportamento non va bene perché io sono la sua compagna, viviamo nella stessa casa, abbiamo una bambina, e non è normale trascorrere il tempo come se nessuno dei due esistesse, posso capire qualche ora, un giorno di arrabbiatura, ma addirittura sfiorare la settimana mi sembra eccessivo anche per cose stupide, ma nonostante io gli dica queste cose, lui puntualmente attua sempre lo stesso comportamento, al che nelle discussioni avute negli ultimi tempi ho deciso anch’io di fare come lui, perché non può essere che debba essere sempre io quella che manda il messaggio e cerca di parlare,raramente è stato lui a fare il primo passo, tra l’altro quando parliamo di ciò che accade se non la penso come lui non va bene perché non è in quel modo e quella che sbaglia sono io e il suo comportamento è causa mia. Questa cosa mi sta stancando, a maggior ragione perché lui sa che non mi piace ma nonostante ciò se ne frega, e mi sta causando del distacco… Questa situazione è in atto adesso, vi spiego come stanno andando le cose. Sabato sera, precisamente 6 giorni fa, eravamo tranquilli, ma prima di uscire il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato all’improvviso è diventato freddo e a malapena mi rivolgeva la parola, io l’ho notato ovviamente, ma ho continuato ad essere normale perché non ho detto o fatto niente nei suoi confronti a mio parere… durante la serata mentre facevamo un gioco con amici chiamato Nomi-cose-città ha scritto un nome di una persona per la quale varie volte abbiamo avuto discussioni, una sua ex ragazza… tra milioni di nomi possibili da scegliere ha scritto il suo, e io mi sono tanto infastidita, ma più che per il nome stesso, per il modo, perché è una persona per la quale abbiamo discusso più volte, sa benissimo che questo nome posso collegarlo a lei e può causarmi fastidio, ma nonostante ciò ho avvertito una mancanza di sensibilità e non ci ha pensato per niente, o forse era consapevole ma l’ha fatto di proposito… ovviamente dopo questa cosa mi sono infastidita e ho attuato anch’io freddezza nei suoi confronti, e fino ad oggi siamo così, senza parlarci, senza sentirci, nonostante viviamo nella stessa Casa, il bello è che lui sicuramente sa che c’è stato qualcosa che non mi è piaciuta, ma non ha proferito parola su ciò, come se niente fosse. Facendo alcune ricerche su Internet ho letto che questo silenzio può essere di natura punitiva, può essere così? Io nel frattempo mi sto comportando allo stesso modo, non sto cedendo sto resistendo a non fare dei passi perché io non sento di aver sbagliato in qualcosa, lui non parla io non parlo, non mi saluta pazienza, ma fino a che punto posso fare cosi? Secondo voi devo continuare? E se lui non molla?
Aspetto la vostra risposta, grazie mille in anticipo

Cara utente ,

grazie per aver condiviso la tua situazione con tanta chiarezza. Ciò che descrivi sembra essere una dinamica relazionale complessa e dolorosa, che inevitabilmente crea tensioni e distanze. Voglio rassicurarti sul fatto che i tuoi sentimenti sono validi e comprensibili, così come il tuo desiderio di capire e affrontare questa situazione.

Il silenzio come forma di comunicazione

Il comportamento del tuo compagno può essere interpretato come una forma di comunicazione indiretta, spesso utilizzata per esprimere insoddisfazione, rabbia o frustrazione senza affrontare il problema apertamente. È possibile che utilizzi il silenzio come “punizione” o per evitare il confronto diretto, ma questo atteggiamento finisce per diventare una forma di muro che blocca il dialogo e alimenta la distanza emotiva.

Gli effetti del silenzio punitivo

Questo tipo di comportamento può essere molto frustrante, perché ti fa sentire invisibile e ignorata. Quando tu sei costretta a prendere sempre l’iniziativa per ristabilire il dialogo, rischi di sentirti responsabile di risolvere qualcosa che, invece, dovrebbe essere affrontato insieme. Inoltre, rispondere al suo silenzio con lo stesso atteggiamento, anche se comprensibile, può creare un circolo vizioso, aumentando il senso di separazione.

Come approcciarti alla situazione

È importante considerare un approccio diverso per interrompere questa dinamica, senza però rinunciare ai tuoi bisogni o accettare comportamenti che ti fanno stare male. Ti propongo alcune strategie:
1. Affrontare il momento di calma
Prova a scegliere un momento neutrale, lontano da litigi o situazioni tese, per esprimere ciò che senti. Usa un tono calmo e non accusatorio, spiegando il tuo disagio. Ad esempio:
“Mi fa male quando smettiamo di parlarci per giorni. Ho bisogno che affrontiamo insieme i problemi, perché voglio che la nostra relazione sia basata sul dialogo.”
2. Parlare del modello, non del singolo episodio
Piuttosto che concentrarti sull’episodio del gioco, prova a portare l’attenzione sulla dinamica generale del silenzio. Questo ti aiuterà a non rimanere bloccata nel conflitto specifico e a guardare il quadro più ampio.
3. Esprimere i tuoi bisogni
Fai sapere al tuo compagno che hai bisogno di sentirti considerata e ascoltata, soprattutto in momenti di difficoltà. Potresti dire:
“Quando restiamo in silenzio per giorni, mi sento ignorata e non amata. Per me è importante che troviamo un modo per parlarci anche quando siamo arrabbiati.”
4. Definire i limiti
Se il comportamento persiste nonostante i tuoi tentativi di comunicare, potresti riflettere su quali limiti vuoi porre nella relazione. Il silenzio punitivo non è un comportamento sano o costruttivo, e non dovresti sentirti obbligata a tollerarlo indefinitamente.

Se il comportamento non cambia

Se dopo aver provato a comunicare apertamente il tuo compagno non mostra alcuna volontà di affrontare il problema, potrebbe essere utile considerare un supporto esterno, come una terapia di coppia. Un professionista può aiutarvi a individuare i motivi sottostanti a questo comportamento e a costruire modalità più sane di comunicazione.

Conclusione

Ricorda che una relazione sana si basa su rispetto reciproco, dialogo e capacità di affrontare i conflitti insieme. Non è giusto che tu ti senta costretta a sopportare un comportamento che ti ferisce o che mina il vostro legame. Cerca di dare priorità ai tuoi bisogni emotivi e alla tua serenità, e non esitare a cercare supporto se senti che da sola non riesci a gestire la situazione.

Ti auguro il meglio e spero che tu possa trovare una soluzione che porti maggiore equilibrio e serenità nella tua relazione.

Con affetto,
Il tuo psicologo

Dott. Marco Grosso
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