Logo
Dott. Ludovico Libardi

La specializzazione in psicologia forense mi consente di eseguire accertamenti psicoforensi su richiesta dell'Autorità Giudiziaria e di diversi Studi Legali. Gli ambiti d'intervento riguardano la valutazione clinica delle capacità genitoriali nei casi di separazione e divorzio, affidamento e adozione dei minori; valutazione neuropsicologica del danno alla persona; valutazione neuropsicologica delle capacità di agire (disporre testamento, stipulare contratti, fornire valido consenso ai trattamenti sanitari); provvedimenti di tutela (interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno); autopsia neuropsicologica; valutazione neuropsicologica dell'idoneità psicofisica alla guida e al porto d'armi; valutazione della capacità di intendere e di volere; valutazione dell'idoneità a rendere testimonianza; valutazione della pericolosità sociale; audizione protetta del minore.

Leggi di più

06/10/2024

Esperienze

La famiglia è l'asse portante di ogni società e un buon funzionamento permette ai bambini di crescere in maniera sana ed equilibrata. Nel mio lavoro, mi occupo di famiglie e minori in ambito clinico e forense utilizzando teorie psicologiche (che guidano la diagnosi e l'intervento) derivanti dalla psicologia cognitiva.

La mia formazione:
(2022) Laurea Magistrale in Psicologia Clinica conseguita presso l'Università degli studi di Padova con 110/110 con distinzione della Lode.
(2023) Master universitario di secondo livello in Neuropsicologia Forense e Criminologia Clinica conseguito presso l'Università degli Studi di Padova
(2024) Corso di Alta Specializzazione in Psicologia Forense conseguito presso la Scuola Lombarda di Psicoterapia
(2024) Master in Neuropsicologia Clinica conseguito presso la Scuola Lombarda di Psicoterapia (SLOP)

Specialità: psicologia clinica, psicologia forense
Altro

Indirizzi (2)

Studio privato Ludovico Libardi
Piazza Santi Pietro e Paolo 13, Padova


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini a partire da 6 anni
Contanti, Carta di credito, Carta di debito, + 2 Altro
049 798..... Mostra numero


Pazienti senza assicurazione sanitaria


Consulenza online • 40 €

Analisi dello stress • 50 €

Colloquio psicologico clinico • 55 € +2 Altro

Sostegno genitoriale • 45 €

Supporto psicologico • 55 €


Presso questo indirizzo visito: adulti, bambini a partire da 6 anni
049 798..... Mostra numero

Metodi di pagamento: Bonifico istantaneo, Bonifico, PayPal

Ludovico Libardi - IBAN: IT67W**********************
Paypal - *************************

I pagamenti per le consulenze sono inviati direttamente allo specialista, che è anche responsabile della policy di cancellazione e rimborso.

In caso di eventuali problemi con il pagamento, ti preghiamo di contattare lo specialista.

Ricorda, MioDottore non ti addebita alcuna commissione aggiuntiva per la prenotazione dell'appuntamento e non processa i pagamenti per conto dello specialista.

* Parte delle informazioni è nascosta per garantire la protezione dei dati. Potrai accedere a queste informazioni dopo aver effettuato la prenotazione.


Almeno 30 minuti prima della consulenza riceverai un SMS ed un'email con il link per iniziare il videoconsulto. Potrai collegarti sia da PC che da smartphone.


Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).

Prestazioni e prezzi

I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria

Colloquio psicologico

40 €

Consulenza online

40 €

Consulenza psicologica

40 €

Analisi dello stress

50 €

Colloquio psicologico clinico

55 €

+ 14 prestazioni

Come funzionano i prezzi?

Punteggio generale

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni.
F
Numero di telefono verificato
Presso: Studio privato Ludovico Libardi colloquio psicologico

Mi sono rivolta al dott. Libardi per supporto psicologico. Mi sono sentita ascoltata. Ho trovato una persona molto preparata, accogliente e disponibile. Lo consiglio e sicuramente ci ritornerò.

C
Numero di telefono verificato
Presso: Studio privato Ludovico Libardi consulenza psicologica

É stato molto competente e professionale, ha da subito individuato la problematica e abbiamo iniziato un percorso di sostegno psicologico. Consigliato!

A
Numero di telefono verificato
Presso: Studio privato Ludovico Libardi consulenza psicologica

Professionista preparato, sensibile e attento alle esigenze del paziente.
Consigliatissimo!

Dott. Ludovico Libardi

La ringrazio.

A
Numero di telefono verificato
Presso: Studio privato Ludovico Libardi consulenza psicologica

Il Dr. Libardi è stato molto attento alle mie esigenze, creando in me consapevolezza sui reali bisogni alla base del mio malessere. Ha avuto pazienza ed empatia nei miei confronti, aiutandomi in maniera determinante nella risoluzione del mio disagio.

Dott. Ludovico Libardi

La ringrazio.

Si è verificato un errore, riprova

Risposte ai pazienti

ha risposto a 16 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno ho un grosso problema che mi affligge. Ho papà 93 anni e mamma 91 abitano in Sardegna, io abito al nord Italia con mio marito, mia sorella fuori Italia con il compagno. I miei genitori sono sempre voluti rimanere soli senza aiuti (mio cugino con la moglie abitano nello stesso quartiere quindi sono sempre stati di aiuto nel caso ci fosse stato bisogno) in quanto autonomi io comunque ogni 2 mesi partivo da loro e dove non arrivavo io subentrava mia sorella. Ad agosto mamma si è rotta il femore , con grande forza di volontà si è rimessa in piedi ma ovviamente non è più la stessa e non potrà più occuparsi di lei e di papà che psicologicamente ha risentito di questa situazione. Io ovviamente sono fissa qui da agosto. Loro qui da soli non potranno più stare. Mettere una badante non se ne parla perché non ci siamo per controllare. Mia mamma ha accettato di venire a casa mia (se poi sarà una casa in affitto si vedrà) mio padre non si vuole muovere. Sono disperata! la mia vita è con mio marito ho bisogno di tornare a casa però loro hanno bisogno di stare con me. Come fare a convincere papà? Sono in un vicolo cieco e psicologicamente sto cedendo
Grazie

Gentile utente, in tale circostanza il contesto socio-culturale di appartenenza gioca un'influenza notevole sulle persone strettamente legati alla propria terra d'origine. Per una persona anziana, nate e cresciute nella propria terra, diventa difficile abbandonare le proprie radici, specie se deve trasferirsi da un ambiente rurale ad un ambiente urbano. Pressarlo innalzerebbe ancor di più le sue difese e aumenterebbe il suo rifiuto al trasferimento. D'altro canto, alcune persone anziane faticano ad accettare il progressivo declino cognitivo e motorio. Suo padre si renderà conto col tempo che certe autonomie vengono naturalmente perse e, dunque, necessita di un sostegno.
Saluti,
Ludovico Libardi

Dott. Ludovico Libardi

Salve a tutti dottori, vorrei porvi una domanda per ricevere un risposta in merito.
Sto affrontando un percorso terapeutico, e l'ultimo incontro mi ha lasciato perplesso (ovviamente nella prossima seduta spiegherò questo dubbio)
Ps: sto affrontando questo percorso per migliorare le mie dinamiche relazionali.
Vi spiego in breve.
L'ultima seduta mi ha lasciato perplesso, perché parlando di come mi relaziono con gli altri, è come se il terapeuta mi voglia trasmettere che nelle relazioni tutto si riduce a cosa vogliono i singoli, senza tener conto del bene comune.. cioè come se non ci fossero dei limiti oggettivi che nessuno dovrebbe oltrepassare in quanto lesivi della dignità e del rispetto della singola persona.
Per capirci, io mi relaziono con gli altri ovviamente tenendo conto delle mie esigenze e dei miei bisogni & tenendo conto di quelle dell'altro, ma nei limiti di ciò che è un bene per l'essere umano in generale. (Per me il collettivo viene sempre prima del singolo)
Ciò a volte mi porta a rinunciare a qualche mia esigenza oppure a non ascoltare quelle altrui, e io ritengo che ciò è segno di maturità e di responsabilità verso il prossimo.
Il problema è che il terapeuta mi ha messo un dubbio, come se non esistesse un bene comune e io posso chiedere la qualsiasi cosa mi venga in mente all'altro partner (come viceversa), basta che entrambi siamo d'accordo.
E soprattutto ciò mi fa sentire in colpa, perché è come se non dovessi essere giudicare gli altri e accettarli tutti, come se non dovessi avere un giudizio volto a selezionare le persone buone e distinguerle da quelle egoiste e che pensano solo a se stesse.
Cioè come se lui voglia dirmi che tutto si riduce alla soggettività.
Ciò che mi ha creato dubbi è che mi vuole trasmettere come se non ci fosse un senso di responsabilità verso il prossimo, ma tutto si riduce a ciò che vogllio con ogni persona che frequento. (Infatti questo modo di vedere le relazioni mi fa sentire come se cambio idee e personalità a seconda della persona che frequento, dato che non c'è un bene comune da seguire.. e soprattutto a non saper distinguere più ciò che è nocivo e bene per la mia persona)
Vi porto un esempio pratico per spiegarvi cosa intendo dire.
Es: la mia ex ragazza per stare in coppia voleva che io non parlassi con alcun tipo di ragazza, tantoché se incontravo un'amica in giro, non voleva nemmeno che scambiassi 2 parole di cortesia.
Secondo il ragionamento del terapeuta, la mia ex ragazza non era tossica e non stava chiedendo nulla di sbagliato (infatti mi fa sentire come se non dovessi avere un giudizio critico)
Per carità la mia ex ragazza può essere libera di pensarla così, e libera di dire al proprio ragazzo di rispettare quel confine, e se il suo ragazzo è d'accordo, tutti amici come prima.. ma non si può dire che questo non è un comportamento tossico e che va assolutamente evitato nelle relazioni.
L'assenza di giudizio porta le persone ad essere irresponsabili e soprattutto egoiste.
Io ovviamente ho dei bisogni e esigenze, ma so che posso soddisfarle purché non rechi danno all'essere umano in generale.
Per me l'essere umano viene prima del singolo.
Il singolo può essere libero di pensare ogni cosa ma non si dovrebbe trasmettere l'idea che se in coppia si è d'accordo, allora si può fare di tutto.
Cioè penso che ci sono confini etici al di là del volere dei singoli.
Es: una ragazza che conosco raccontava che provava fastidio nel aiutare il partner in un momento di difficoltà di salute, ritenendo che non è sua madre e lei non dovrebbe avere questa responsabilità.
Secondo il ragionamento del terapeuta, questa ragazza ama il suo ragazzo e soprattutto non sta chiedendo nulla di male, ma per me è insensato
Ciò mi porterebbe a dire che persone viziate, irresponsabili e che voglio tutto e dare niente, siano persone ottime con cui stare.
Come se non esistesse un bene comune da perseguire, come se ci fossero doveri morali e soprattutto come se io non dovessi avere alcun giudizio critico che mi porti a distinguere le persone buone da quelle cattive.
Voi cosa ne pensate? Ovviamente ne parlerò col terapeuta per capire cosa intende dire nello specifico.
Ma secondo voi è normale ciò?

Gentile utente, sono del parere che in una società le esigenze individuali dovrebbero cedere il passo alle esigenze collettive, ossia al bene comune. Se adottassimo dei comportamenti che non guardino solo al
proprio io ma volgessero uno sguardo anche al nostro prossimo, probabilmente vivremmo in una società migliore, meno focalizzata sul singolo e più focalizzata sul collettivo. Rispetto alla spiegazione fornita dal suo terapeuta, condivido che ne debba parlare direttamente con lui/lei, anche perché il parere del terapeuta suppongo sia stato estrapolato da un discorso più ampio e organico. Riporti la questione ed esponga le sue perplessità così come ha fatto qui.
Saluti,
Ludovico Libardi

Dott. Ludovico Libardi
Vedi tutte le risposte

Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.