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25/06/2024
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Punteggio generale
Personalmente ho incontrato una fantastica professionista, empatia e che ti mette subito a tuo agio, grazie infinite!!
La Dott.ssa è molto affabile e alla mano, mette molto a suo agio il paziente, per il momento mi sto trovando molto bene
Professionalità, grande esperienza ed empatia. Un grande sapere trasmesso con amore e genuinità
Stavo attraversando un periodo difficile della mi vita , in cui ansia e paura stavano prendendo il sopravvento. Grazie all’empatia e alla capacità di ascolto della Dottoressa sono riuscita a superare le mie ansie e a raggiungere delle consapevolezze che oggi mi aiutano a vivere le mie giornate serenamente. Grazie Lucia
Quando mi sono rivolta alla dottoressa stavo attraversando una fase molto buia della mia vita ma grazie alla sua grande professionalità e preparazione ma soprattutto alla sua empatia e umanità ne sono uscita. È una persona sempre disponibile ad aiutarti anche fuori dell'orario delle sedute .Dimostra un grande amore per la sua professione. GRAZIE Lucia!
Ho problemi di ansia e la Dott.ssa mi ha aiutato a comprenderla e saperla gestire. Empatia, ascolto, spiegazione semplice e comprensiva, mi ha aiutato a superare questo momento difficile della mia vita. Ho ritrovato la forza e l'energia per fare delle scelte importanti. Il suo aiuto per me è stato molto prezioso.
Al professionismo della dottoressa devo aggiungere una caratteristica che non è scontata nel campo medico: La Umanità. Grazie!
Professionista con la P maiuscola, è stata fondamentale per il mio percorso di crescita, Sensibile, empatica e di una disponibilità unica...ti accompagna per mano a conoscerti, a capire i tuoi limiti ed ad amarti davvero.
ha risposto a 38 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti, vi scrivo per chiedervi un consiglio in merito ad un dubbio circa la psicoterapia in generale e un dubbio circa l'orientamento migliore che fa al caso mio.
Premessa, da pochi mesi si è interrotta una relazione per me importantissima durata 7 anni (interrotta via messaggio e senza alcun tipo di spiegazione).
Di conseguenza, ho iniziato dei percorsi di psicoterapia per risolvere dei problemi, ma senza alcun tipo di risultato (cognitivo-comportamentale e gestalt).
Illustro i problemi.
1) vorrei elaborare la fine della relazione.
Nonostante ormai mi sia abituato all'assenza di questa persona, non riesco ad andare avanti perché non capisco cosa è successo e perché sono stato trattato così. Mi piacerebbe ricostruire il tutto per capire sostanzialmente chi avevo accanto e perché è successo tutto questo, anche per capire come migliorarmi ed evitare di mettere in atto bisogni/pensieri/dinamiche disfunzionali in una prossima relazione... ciò in virtù del fatto che per me questa persona era troppo importante, e non capire perché c'è stato questo abbandono improvviso, mi distrugge (non mi permette di staccarmi definitivamente, soprattutto perché mi sento in colpa, e non capisco se ho commesso errori che giustificano questo trattamento o meno)
Vi illustro solo un paio di domande che mi assillano.
Es: ero troppo geloso oppure l'altra persona aveva modi esagerati che farebbero star male chiunque? È andata via per colpa dei miei errori fatti oppure lei voleva solo ricevere e nel momento del bisogno è scappata?
2) il secondo motivo che vorrei che la psicoterapia mi aiutasse a risolvere, è capire cosa posso aspettarmi dalle relazioni e dagli altri.
Ho notato come i miei bisogni e le mie idee di relazione (che tendono all'equilibrio) non sono riscontrabili nella realtà, in quanto mi portano ad allontanarmi da tutti, quindi vorrei capire tramite il terapeuta se (oggettivamente parlando) chiedo troppo in una relazione in tema di amore e rispetto.
In poche parole vorrei capire come ci si comporta in relazione (non ho più una visione chiara) e capire quali sono quei comportamenti/pensieri/idee che sono oggettivamente tossiche e da evitare...al fine di capire chi sono quelle persone buone per la mia vita e chi invece allontanare perché è tossico.
Oppure, semplicemente moderare le mie aspettative in amore e rispetto.
Il punto è che con questi 2 tipi di approcci, mi è stato detto che io da solo devo capire cosa per me non va bene (tramite le emozioni e il corpo) senza darmi un aiuto che mi renda consapevole di queste dinamiche.
Mi è stato detto che non c'è niente di giusto e sbagliato, e ciò mi ha reso più confuso..questo perché penso che un minimo di regole sociali esistono, e che ci sono comportamenti/idee/pensieri che in coppia non dovrebbero essere attuati perché (a prescindere dai propri bisogni) possono creare dinamiche disfunzionali come dominante/sottomesso, cioè poco equilibrate.
Questi 2 approcci mi hanno messo il dubbio che tutto è soggettivo, ed ognuno può cercare cosa vuole nelle relazioni, basta soltanto che ci sia un accordo tra le 2 parti..quindi come se non esistessero doveri morali in tema di amore e rispetto.
Secondo questa logica, potrei anche sentire il bisogno di avere una ragazza accanto che non frequenta alcun tipo di amico del sesso maschile, e ciò va bene se l'altra parte è d'accordo.
Per questo penso che questi 2 metodi non facciano al caso mio.. perché penso "la mia emozione può dirmi che sono geloso, e può anche dirmi di chiedere alla mia ragazza di non frequentare nessuno, ma ciò non toglie che questo valore è disfunzionale e per niente sano".
Tutte le emozioni vanno contestualizzate.
Se dovessi seguire solo la mia emozione (come dicono questi 2 psicoterapeuti) finirei per abusare dell'altra persona.
PS: il punto è che se seguo la mia idea (di cercare l'equilibrio) finisco che dimentico me stesso e i miei bisogni e inizio a vivere solo per le relazioni e l'altro.
Mi piacerebbe che la psicoterapia mi aiutasse a rispondere a queste domande, tramite un dialogo costruttivo..invece mi sento dire che devo capirlo da solo...ma allora perché sono in psicoterapia? Se riuscissi da solo non sarei di certo qui a chiedere aiuto xd
Per questo vi pongo 4 domande.
1) Voi credete che tutto è soggettivo o ci sono concetti oggettivi in termini di amore e rispetto, che se non presenti indicano la presenza di una persona tossica?
2) la psicoterapia può aiutarmi ad elaborare il lutto della separazione (permettendomi di capire cosa è successo e chi avevo accanto) & permettermi di capire se pretendo troppo nelle relazioni (romantiche e amichevoli), tramite dialogo e spiegazione dettagliate?
3) l'orientamento analitico transazionale forse fa al caso mio? Ho letto un po' su questo orientamento e sembra possa aiutarmi a risolvere i dubbi detti sopra, voi che ne pensate..Si occupa di ciò che chiedo, se sì nel particolare di cosa e come potrebbe aiutarmi?
Vi ringrazio per la lettura.
PS: ho già parlato col terapeuta di queste esigenze, ma più e più volte la risposta ricevuta è sempre la stessa "lo capirai da solo". Ma come può la mia emozione farmi capire che posso limitare ingiustamente la libertà altrui?
Ciò per me oltre ad essere logicamente impossibile, inoltre non ha avuto alcun risultato, perché dopo 2 percorsi e dopo varie sedute non ho risolto un bel niente
Gentile utente, ho letto con attenzione le sue parole. Comprendo il suo bisogno di risposte e di spiegazioni, ma la psicoterapia è il luogo della conoscenza di sè attraverso una relazione di fiducia, al di là dell'indirizzo teorico di riferimento. Le risposte che cerca sono razionali, etiche, sociali. Che ognuno ha in base alla propria cultura e formazione educativa. La psicoterapia è la conoscenza del non conosciuto di sè, questa "scoperta" le permetterà di avere le sue risposte. Per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione anche on line. Dott.ssa Lucia Giammattei
Sono una ragazza di 26 anni e ho avuto una bellissima relazione con un ragazzo di 13 anni più grande di me. È durata tre anni e purtroppo finita male a seguito di un tradimento da parte sua. Sono da poco passati 4 anni dal giorno in cui ci siamo lasciati e mai più visti, nè sentiti. Per me è stato molto doloroso, non ho più voluto avere contatti con lui, e in questi anni non ho mai smesso di pensare a tutto ciò che è successo. Il nostro ultimo periodo insieme è diventato praticamente un trauma: per circostanze lavorative mi sono ritrovata a conoscere la persona con cui mi ha tradito, e ovviamente mi ha ferito. A distanza di anni sono cresciuta, e vedo tutto con altri occhi: per questo vorrei tanto incontrare il mio ex ed avere un confronto. Anzi vorrei proprio delle scuse, e sapere che è consapevole di avermi ferito. La domanda che mi pongo è quanto questo possa essere utile. Mi ha spezzato il cuore, ho continuato a pensarci per anni e sento di avere bisogno di chiudere una volte e per sempre. Sto iniziando praticamente adesso a sentirmi più leggera e "libera" da tutti quei pensieri, ma sento ancora qualcosa che mi pesa. Ho tante domande da porgli, certo con qualche anno di ritardo. Io credo che potrebbe accettare l'incontro, circa 6 mesi fa mi ha contattato ma da buona fifona ho lasciato perdere. Vorrei solo smettere di farmi domande sceme, potrebbe essere tanto male? :) ps: sono una persona abbastanza ansiosa da aver già passato in rassegna i possibili/peggiori scenari: che lui non voglia vedermi, che io non riceva le risposte che voglio/immagino, che ci "riprovi" eccetera..
Gentile utente, ho letto con attenzione le tue parole. Il dolore del tradimento è una ferita lunga da rimarginarsi e il percorso che hai compiuto fino ad oggi è degno di stima e forza. Che tu prenda in considerazione la possibilità di incontrarlo e chiarire con lui è un'ulteriore prova che il trauma è stato elaborato e richiede una significazione condivisa per poter essere archiviato. Posso solo consigliarti di prepararti a questo incontro confrontandoti in un contesto psicoterapeutico per comprendere al meglio i tuoi sentimenti e le tue ragioni. Certa che questo possa preparati al meglio per affrontare questo incontro. Se vuole mi può contattare. Dott.ssa Lucia Giammattei
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