Esperienze
Indirizzi (2)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico (descrizione) • 60 €
Consulenza online • Da 60 €
Studio clinico • 60 € +10 Altro
Colloquio psicologico di coppia • 90 €
Colloquio psicologico familiare (descrizione) • 90 €
Colloquio psicologico individuale (descrizione) • 60 €
Mostra tutte le prestazioniPazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 60 €
Consulenza online (descrizione) • Da 60 €
Studio clinico • 60 € +10 Altro
Colloquio psicologico di coppia • 90 €
Colloquio psicologico familiare (descrizione) • 90 €
Colloquio psicologico individuale (descrizione) • 60 €
Mostra tutte le prestazioniMetodi di pagamento: Bonifico, Bonifico istantaneo
Il pagamento della visita deve essere effettuato entro le 48h dopo lo svolgimento della medesima.
Inviare dunque ricevuta del pagamento tramite email: ******************************
Nella causale indicare:
- Nome Cognome paziente
Intestatario: BOCCALARI LORENZO
Rapporto: ******
IBAN: IT74K**********000000******
BIC: DEUTITM****
ABI: *****
CAB: *****
I pagamenti per le consulenze sono inviati direttamente allo specialista, che è anche responsabile della policy di cancellazione e rimborso.
In caso di eventuali problemi con il pagamento, ti preghiamo di contattare lo specialista.
Ricorda, MioDottore non ti addebita alcuna commissione aggiuntiva per la prenotazione dell'appuntamento e non processa i pagamenti per conto dello specialista.
* Parte delle informazioni è nascosta per garantire la protezione dei dati. Potrai accedere a queste informazioni dopo aver effettuato la prenotazione.
Almeno 30 minuti prima della consulenza riceverai un SMS ed un'email con il link per iniziare il videoconsulto. Potrai collegarti sia da PC che da smartphone.
Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).
20 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Anna
Personalmente sia a me che a mio marito e mia figlia ci è piaciuto molto. Ha capito il problema e lavoreremo su questo. Da consigliare sicuramente
Giorgia Castellani
Il Dottor Boccalari sta seguendo mio figlio di 12 anni , fin dall’inizio ci ha stupito la sua attenzione al dettaglio e le sue capacità di ascolto verso il ragazzo. Condividiamo insieme strategie e tecniche finalizzate al supporto , sempre con grande empatia e rispetto. I risultati si sono iniziati a vedere già dalle prime sedute. Consigliatissimo!
Daniele
Eccellente accoglienza e riconoscimento della richiesta, presenza molto attiva ed empatica. Serietà e preparazione. Posso considerarmi molto soddisfatto. Ho svolto la mia prima visita in studio e sono rimasto molto appagato, spero di continuare con il Dott. Boccalari
C.M.
Competente, accurato, dedicato.
L'ascolto, la presa di consapevolezza e la connessione di tutti i punti.
Sono davvero grata di aver iniziato questo percorso: dalla scoperta e gestione dell'ADHD alla comprensione e gestione di lavoro, relazioni e vita quotidiana. Un'osservazione ed inclusione dei contesti, dei rapporti e delle informazioni che non avrei saputo osservare, leggere, e migliorare senza il lavoro che stiamo facendo insieme. Grazie.
Emanuele A
Lorenzo è un dottore capace ed attento, in grado di capire le problematiche e senza creare stress o disagio, mi sono trovato molto bene e tornerò sicuramente. Molto consigliato
Carla
Il dottore ha molta esperienza nella gestione dell'ADHD e mi ha aiutata a individuare strategie per gestire meglio il mio quotidiano che continuo a praticare. Consigli personalizzati e dettagliati spiegati in modo semplice e empatico.
Valerio
Il Dott. Boccalari mi ha aiutato a capirmi meglio e a gestire situazioni che mi prima mi sembravano complicate.
Con lui mi sono sentito a mio agio da subito e ho apprezzato il suo modo di affrontare le cose.
Lo consiglio!
AC
Ho avuto il piacere di lavorare con il dottor Boccalari e posso dire che è una persona molto empatica e attenta.
Durante le sedute, mi sono sempre sentito a mio agio e compreso. Non posso dire che il trattamento abbia risolto tutti i miei problemi, ma ho sicuramente trovato un ascolto sincero e un professionista che si impegna davvero a comprendere le esigenze del paziente
Alberto
Bravo ragazzo, disponibile e gentile. Supporto ideale per essere ascoltati e avere un feedback sulle scelte difficili o per affrontare il dolore.
Dott. Lorenzo Boccalari
Grazie di cuore per le tue parole! Mi fa davvero piacere sapere che ti sei sentito ascoltato e supportato nelle tue scelte e nei momenti difficili. Il mio obiettivo è proprio quello di offrire uno spazio sicuro e accogliente, dove poter esprimere liberamente i propri pensieri ed emozioni. Sono felice di sapere che il mio supporto ti sia stato utile. Continuare a camminare insieme nei momenti di difficoltà è fondamentale, e sono qui per aiutarti a trovare le risorse interiori per affrontarli.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore
Gentili dottoresse e dottori,
sono un uomo di 32 anni, non sposato e senza figli, che attualmente si sente vuoto ed in balia degli eventi della vita.
Credo che la mia attuale sensazione di vuoto o di inadeguatezza nella vita derivi principalmente da due circostanze: un lieve bullismo che mi ha impedito di vivere appieno la mia adolescenza, se e quando la confronto con quella vissuta dai miei coetanei, e l'improvvisa perdita di mio padre a causa di un male incurabile, quando il Covid-19 stava imperversando ovunque nel 2020.
La prima circostanza, infatti, mi ha trasformato da un ragazzo piuttosto estroverso e spensierato in un uomo introverso, sovrappensiero e risentito, mentre la seconda ha portato scompiglio nella mia vita di tutti i giorni, in quanto ho perso bruscamente una delle persone più importanti a cui ero legato in una fase in cui tutti dovrebbero sistemarsi, sia a livello personale che professionale. Il cancro è stato come avere a che fare con una bomba a orologeria di cui non si vede il timer e che ci mette in un istante di fronte alla precarietà della vita.
Questi eventi mi hanno profondamente segnato, dal momento che ho praticamente trascorso la mia adolescenza per la maggior parte del tempo da solo, concentrandomi sugli studi, e gli ultimi anni cercando di sistemarmi professionalmente, affrontando grandi difficoltà sia nei rapporti con le persone (lavorando in ambito commerciale) sia nella vita quotidiana stessa. Ci sono giorni in cui mi sento completamente assorbito da quello che sto facendo e quindi riesco a portare a termine le cose come previsto e altri in cui mi sento travolto da un uragano di pensieri e sensazioni negative su me stesso e sul futuro che mi aspetta e che, a volte, mi fanno piangere silenziosamente sul cuscino appena torno a casa a fine giornata.
Rimpiango profondamente il fatto di non aver potuto sperimentare l'amore nella sua natura sbocciante e intensa durante la mia adolescenza, a differenza dei miei coetanei, il fatto che quei tempi e quei luoghi di ritrovo non torneranno mai più, lasciando così una profonda cicatrice nel mio cuore e, infine, il fatto che molto spesso mi troverò a disagio in contesti sociali quando conoscenti/colleghi ecc. parleranno della loro famiglia, dei loro figli e delle loro prospettive di carriera. Allo stesso tempo ho anche ridotto drasticamente la quantità di tempo che trascorro sui social media, perché mi sembra che le persone condividano solo le cose belle della loro vita, ma cerco sempre di cogliere ogni occasione per frequentare i miei amici e familiari, anche se alcuni di loro stanno mettendo su famiglia e questo mi fa sentire a disagio, come ho spiegato in precedenza.
Uscire a cena, andare al cinema, andare a teatro da solo è davvero troppo per me e, francamente, al momento è umiliante. Uscire casualmente a bere qualcosa o viaggiare, invece, sono attività più gestibili, ma comportano comunque una certa tensione.
Vorrei diventare più ottimista e resiliente, trovanodo più autostima, per non ritrovarmi tra qualche decennio definitivamente solo e senza speranza.
Vi ringrazio
Buongiorno, grazie per aver espresso in modo così chiaro e dettagliato le emozioni e le difficoltà che sta vivendo. Mi colpisce il senso di vuoto e il senso di inadeguatezza che descrive, così come la sofferenza che traspare dalla sua storia. Ha attraversato esperienze significative che sembrano essersi intrecciate, creando una rete di emozioni e convinzioni che oggi pesano su di lei. Questi sentimenti che ha portato oggi, come la tristezza, il rimpianto e la solitudine, sono validi e importanti, ed è prezioso il fatto che lei riesca a riconoscerli e a condividerli.
Dal mio punto di vista, è utile esplorare come queste esperienze abbiano lasciato tracce profonde non solo nel tuo mondo interiore, ma anche nella tua rete di relazioni e nel modo in cui vivi i legami e i contesti sociali. Ad esempio, il bullismo e la perdita di suo padre sembrano aver influenzato la tua autostima e il senso di appartenenza, portandola a costruire una certa distanza dagli altri, sia per protezione sia per una sensazione di estraneità rispetto alla vita sociale che osserva. Questa esperienza l'ha portata, per certi aspetti, a rivolgersi principalmente su sé stesso, concentrando le sue energie sullo studio e sul lavoro, ma ha anche generato un dolore legato al confronto con gli altri e con ciò che percepisce come una normalità dalla quale si sente escluso.
Il confronto con il passato e la percezione di non avere sperimentato l’amore nella fase adolescenziale è una tematica che può avere forti risonanze, perché tocca quella parte di sé che ancora desidera sentirsi amata e accettata. È importante vedere come questo rimpianto sia legato a un desiderio di vicinanza e di condivisione che, purtroppo, è stato in parte inibito dalle esperienze vissute. In un eventuale percorso terapeutico, potremmo esplorare insieme come questi vissuti abbiano influenzato la sua visione di sé stesso e del futuro, e lavorare per trovare un modo di integrare questi aspetti del passato nella sua identità adulta, affinché non siano fonte di rimpianto, ma di consapevolezza e di riscoperta.
Resto dunque a disposizione per eventuali approfondimenti,
nel mentre, porgo un cordiale saluto.
Dott. Lorenzo Boccalari
Buongiorno, sono un ragazzo di vent'anni e premetto che ho avuto sempre problemi di autostima , quando ero piccolo avevo i denti molto storti e ricevevo molti commenti e battute, cosa che è durata fino all'inizio della fase adolescenziale quando poi ho tolto l'apparecchio e sono cambiato molto anche esteticamente in generale .fatto sta che nel periodo successivo soprattutto negli ultimi anni le cose sono cambiati ho avuto relazioni anche durature di 2 anni e con altre ragazze oggettivamente molto attraenti e spesso ricevo anche complimenti sia da ragazzi che ragazze che dicono che sono un bel ragazzo, addirittura nell'ultimo anno liceo una ragazza ci ha provato con me dicendo che fossi uno dei più bei ragazzi della scuola, mi è capitato nell'ultimo anno che più di una ragazza ci provasse con me , senza nemmeno conoscermi basandosi quasi esclusivamente quindi sull'aspetto fisico è difficile che io ci prova con qualcuno ma negli ultimi anni le volte che mi sono buttato mi ès sempre andata bene.Nonostante ciò, mi capita spesso di non piacermi per nulla anzi ,quasi sempre se non quando ho qualcuno che mi apprezza e mi fa complimenti , o mi fa sentire bello,ad esempio quest'ultimo periodo dopo che mi sono lasciato con la mia ragazza allo specchio mi trovo carino ma quando provo a farmi delle foto quasi non mi riconosco e non mi riesco a vedere adesso mi è presa la fissa del profilo non mi piaccio per niente nelle foto , tanto da chiedermi cosa vedono in me di bello le altre persone ad arrivare a pensare se siano stati solo casi rari ... mentre in alcuni video che ho ancora con la mia ragazza vecchi nel mio profilo non vedo nulla che non va e questa cosa non mi dà pace per quanto sia stupida. Nonostante negli ultimi anni siano cambiate le cose io mi sento ancora come quel bambino , il mio sorriso tutt'ora visto che ancora non è perfetto mi rende cosi tanto insicuro da avere paura a sorridere e spesso lo nascondo con la mano. A peggiorare le cose c'è il mio ego , perché si nei momenti come questi quando sono giù o quando mi faccio le foto e non mi piaccio sto malissimo ma appena una ragazza o un ragazzo mi fa un complimento mi sento sulla luna e non so più come gestire questa altalena di emozioni . Riconosco che mi senta bello o comunque attraente solo quando qualcuno me lo dice ,e so bene che questa cosa non vabene ma me ne rendo conto in primis
Buongiorno e grazie per aver condiviso questi pensieri così personali. Comprendo che dentro di lei ci sia un contrasto intenso, come un’altalena tra momenti di sicurezza legati a conferme esterne e momenti di insicurezza, nei quali riaffiorano ferite legate alla tua infanzia e alla percezione del tuo aspetto. Lei racconta che, nonostante il cambiamento estetico e l’apprezzamento da parte degli altri, spesso si vede ancora con gli occhi di quel bambino che ha vissuto momenti difficili per via dei commenti ricevuti: questo bambino ferito sembra faticare a lasciare spazio al te adulto di oggi, capace di ricevere complimenti e di costruire relazioni significative. È come se una parte di lei rimanesse ancorata al passato, bloccata in una percezione di sé che la realtà attuale non rispecchia più.
Dal mio punto di vista sistemico-relazionale, ogni persona non si costruisce isolatamente, ma all’interno di una rete di relazioni e di vissuti condivisi con figure significative e contesti che hanno contribuito a plasmare la tua autostima. La tua esperienza ci porta quindi a riflettere non solo sulla tua autostima, ma anche su come le relazioni passate e presenti abbiano influito su questa. Ad esempio, i commenti sull’aspetto fisico ricevuti durante l’infanzia potrebbero aver creato in lei una modalità relazionale in cui il valore personale viene costantemente ricercato nel giudizio degli altri. In questo senso, i complimenti degli altri possono darle un sollievo temporaneo, ma non riescono a consolidare dentro di lei un senso di autostima stabile, perché è come se mancasse una sua autentica conferma interiore. Questa dipendenza dall’approvazione esterna si esprime proprio come una sorta di altalena emotiva: quando le arrivano conferme si senti bene, ma nei momenti di solitudine o di introspezione emergono insicurezze e dubbi. Questa oscillazione, che riconosce in modo molto lucido, le mostra come il suo “io interiore” sia ancora in fase di costruzione, come se cercasse di affrancarsi da quelle ferite del passato, ma avesse bisogno di un supporto e di un lavoro più profondo per consolidarsi e trovare un equilibrio più stabile.
Le proporrei di esplorare insieme sia le sue esperienze del passato che i modi in cui esse influenzano il suo presente. Potremmo chiederci cosa significhi per lei oggi sentirsi ‘bello’ e, più in generale, cosa significhi ‘essere accettato’. Esplorando queste domande, potremmo cercare di liberare la sua autostima dalla dipendenza dal giudizio esterno, per costruire invece un senso di valore che venga principalmente da lei.
Rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti,
un caro saluto
Dott. Lorenzo Boccalari
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.