Esperienze

Sono una terapeuta cognitivo comportamentale, spesso mi viene chiesto che cosa significa terapia cognitivo comportamentale e in che cosa consista.
Questo approccio terapeutico non ha messo da parte le teorie e le tecniche della terapia comportamentale ma le ha integrate in un insieme di tecniche, di interventi terapeutici ed educativi più articolati.
Viene considerata l’importanza della relazione che intercorre fra emozioni, pensieri e comportamenti, per poter lavorare sui disturbi emotivi.
Gli interventi consistono in un insieme di procedure che hanno l’obiettivo non solo di modificare i comportamenti manifesti ma anche le convinzioni, gli atteggiamenti, gli stili cognitivi e le aspettative del soggetto.
Spesso i problemi emotivi derivano da credenze disfunzionali che mantenendosi nel tempo portano ad un irrigidimento degli schemi di riferimento del soggetto, questo produce delle difficoltà di adattamento e di cambiamento.
Si aiuta il paziente a riconoscere e modificare i pensieri automatici (pensieri ricorrenti e persistenti) e gli schemi disfunzionali al fine di modificare anche i propri comportamenti disfunzionali per renderli più aderenti alla realtà.
La relazione terapeuta-paziente è collaborativa, all’inizio il terapeuta e il paziente concordano gli obiettivi della terapia e sviluppano insieme strategie che permettono la realizzazione di questi.
La terapia è centrata sul qui ed ora, la storia passata del soggetto rappresenta un insieme di informazioni che ci indica l’origine, lo sviluppo e il mantenimento dei sintomi ma non rappresenta il fulcro della terapia.
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ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore

Dottori salve a tutti, sono di nuovo Michela, e in breve vi dico che da quando avevo 15 anni mi sono fidanzata con un ragazzo di 19 anni all’epoca, adesso ho 20 anni.
E da poco la mia storia è finita, mi ha lasciato lui per una sciocchezza.
Siamo stati 5 anni e mezzo insieme.
Lui è sempre stato un ragazzo ossessivo nei miei confronti, diciamo che mi ha sempre messo alla scelta, ed io l’ho sempre scelto.
Ho rinunciato a tutto come già vi ho detto, ho lasciato gli amici, il lavoro.
Non scendevo più da sola nemmeno per fare spesa perché gli dava fastidio, scendevo solo con mia mamma, e dovevo avvisarmi ovunque andavo.
Se mi trovava occupata si impressionava e mi trattava male, non potevo parlare con un uomo perché diceva che ero una poco di buono.
Quindi ho sempre evitato, chiudendomi in casa.
Ma in casa non vivevo bene, non ho mai avuto un bel rapporto con mio padre, non si è mai interessato di me, non mi ha mai chiesto come stavo, nemmeno al mio compleanno mi faceva gli auguri, e per questa cosa ho sofferto e tutt’ora soffro moltissimo.
Ma comunque proprio per non perdere il mio ragazzo ho fatto di tutto, non avevo nemmeno più numeri telefonici sul telefono se non della mia famiglia.
Lui invece poteva uscire, stava giù anche fino alla mattina e tantissime volte gli si spegneva il telefono e non si faceva sentire.
E diciamo che anche quando sbagliava lui io lo rincorrevo per paura di restare senza di lui.
Prima di fidanzarmi avevo una vita tutta mia, andavo a scuola e lavoravo anche se piccola, lui mi ha riempito sempre di domande trattandomi male perché si impressionava su di me, e tutte le volte che non rispondevo come voleva lui, mi trattava male dicendo che non ero buona, e tante volte ha alzato le mani, l’ho sempre perdonato.
Ma le domande non finivano, ogni volta che gli venivano in mente anche la notte tardi dovevo rispondergli perché altrimenti mi lasciava e non si faceva sentire più.
E le domande sono sempre state le stesse.
Però ogni volta che stavamo bene, mi dava la vita mi faceva sentire importante, amata e mi sentivo bene e felice con lui.
Ultimamente siamo andati in vacanza con i suoi genitori a Rimini, è un giorno c’era giù all’hotel dove alloggiavamo il karaoke, e beh io e il suo papà abbiamo cantato una canzone, prima di cantare gli chiesi il permesso lui mi rispose di si ed io cantai con il papà tranquillamente, non lo vidi più.
Forse si aspettava che io nn cantavo, ma vi giuro io senza malizia cantai con il papà, ma se sapevo non cantavo.
Da quel momento mi ha lasciato, dicendomi che ero una prostituta, una poco di buona mi ha detto di non essere seria e che da quel momento mi ha schifato.
E con una come me non ci sarebbe tornato, io presa dal dolore appena tornati andai a casa sua e gli feci una sorpresa perché mi sentivo in colpa ma niente.
Sono 13 giorni che non si fa sentire, ed io ancora adesso sto male mi sento in colpa è pure nella mia testa mi dico perché mi fa questo?
Eppure non l’ho mai tradito l’ho sempre rispettato, ho rinunciato a qualsiasi cosa per lui, e anche quando sbagliava ero io ad andargli dietro.
In questo momento mi sento abbandonata ho tanta paura perché lo penso continuamente.
E non riesco a realizzare la fine di questa relazione.
Ma ditemi ho sbagliato io? Sono io quella sbagliata?
Vi prego aiutatemi.

Cordiali saluti.

Buongiorno Michela, è tanto il malessere che esprime nel racconto dalla sua storia. Ha mai pensato di iniziare un percorso di psicoterapia per poter lavorare su alcune dinamiche da lei descritte che sembrerebbero essere poco sane e che da come scrive , le stanno iniziando a pesare generando delle ripercussioni negative in altri ambiti della sua vita.

Dott.ssa Liliana Mattioli

Quando l’interesse per le relazioni scompare.. tutti diventano terribilmente scontati e banali, stessi argomenti, stesse tempistiche, stesse scuse.. Non hai più voglia di investire, di credere..di costruire nonostante piaci molto a tutti esteticamente e sei una persona realizzata e stimata
Meglio il divano e il libro della solita cena con uomini che ti raccontano le stesse finte crisi coniugali, la stessa sbandierata serietà che si infrange al primo chilometro.. ????
A 47 anni si chiama consapevolezza, rassegnazione, stare davvero bene da sole, paura di fallire o traguardo?

Buonasera, la sua è una riflessione molto profonda,
conoscere quali sono le emozioni che nascono da questa riflessione potrebbe aiutarla ad avere le risposte che sta cercando .
Mi sento di consogliarle un percorso di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale al fine di poter approfondire non solo le sue riflessioni/cognizioni ma anche la sua sfera emotiva.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Liliana Mattioli

Dott.ssa Liliana Mattioli
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