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Punteggio generale
Consiglio la Dott.ssa Brambilla perché per noi è stata un vero aiuto, personale e professionale
Ci siamo trovati subito in sintonia e liberi di esprimerci , abbiamo trovato una persona che usa davvero un ascolto attivo
Ho trovato la dott.ssa Laura fortemente empatica, preparata non solo dal punto di vista professionale ma personale. Mi sono sentita a mio agio e ne ho tratto un grande beneficio.Ho trovato in lei un punto di riferimento
La dottoressa è veramente professionale e speciale ti fa sentire a proprio agio .
Mi sono sentito subito a mio agio, la dottoressa sa creare un'atmosfera accogliente che favorisce fin da subito la fiducia. Utilizza termini chiari e comprensibili che permettono fin dall'inizio di assumere una nuova prospettiva.
La dottoressa mette molto a proprio agio, riuscendo ad avere maggiore efficacia nel paziente
La dottoressa Laura è una professionista seria, estremamente sensibile ed empatica. Mi sento di consigliarla a tutti ma in particolare agli adolescenti che si trovino ad affrontare un periodo difficile, magari anche con prestazioni scolastiche insoddisfacenti e/o problemi disciplinari. La dottoressa riesce sempre e con grande acume ad individuare la causa del disagio che si cela dietro questi comportamenti. Ho visto ragazzi giudicati irrecuperabili o “lazzaroni “ rifiorire nel giro di poche settimane. Lavorando sul campo come docente di scuola superiore, ogni giorno si trova ad aiutare ragazzi “problematici” unendo le sue competenze di psicologa e io trovo il connubio docente/psicologa estremamente risolutivo e anche con tempistiche brevi.
Sono andato dalla dottoressa Laura a seguito di un periodo delicato della mia vita, mi sono trovato meravigliosamente bene, mi ha preso per mano e accompagnato fuori dal quel "tunnel" con grande professionalità, inoltre ottimo prezzo, consigliatissima!!
Dott.ssa Laura Angela Brambilla
Orgogliosa della strada che hai fatto verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi e di tutti i progressi che hai compiuto! Sono felice di averti potuto accompagnare per una parte di percorso e ti ringrazio per le tue parole. E' sempre una gioia quando mi aggiorni sui tuoi successi e sulla tua crescita personale e professionale!
La mia recensione è positiva, per me non solo come Dottore, ma un ottima persona. Si presta con grande professionalità verso i pazienti. Cortese puntuale.
ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,sono una ragazza di 16 anni, sono nata in una famiglia con un padre più assente che presente. Ci tengo a sottolineare che mio padre è bipolare,io fin da piccola non ne ero a conoscenza di questo.
Lui è sempre stato freddo e distaccato da me,non ha mai saputo dimostrare affetto
da piccola non so perché ma ero molto legata a mio padre, lo vedevo a malapena 5 giorni in un mese il più delle volte anche due. fin da piccola ho sempre cercato di passare sopra il suo comportamento freddo, sperando sempre in un suo cambiamento. sono cresciuta con mia madre e mio zio che litigavano perché mio padre era assente.
Sono sempre stata timida e sensibile, e l'inizio delle elementari mi ha rovinato del tutto.
Un bambino mi ha iniziato a prendere in giro costantemente, la cosa si è poi espansa per buon parte dei bambini della mia classe.
Sono sempre stata buona con tutti loro, anche se mi deridevano, cercavo sempre di ridere.
Ho sempre provato a stare con loro ma mi hanno sempre ignorato.
Questo situazione dentro di me mi ha portato ad usare il cibo per sfogarmi, ero arrivata a mangiare tutti i giorni un enorme quantità di dolci. Mi sentivo dire insulti sul mio fisico sia a scuola che in famiglia,e questo mi ha portato ad odiare il mio aspetto fisico. La mia famiglia non è mai stata stabile. Un periodo c’era mio zio,uno mio padre, ed un solo mia madre.
Fin da piccola sono sempre stata sensibile e questo mi ha distrutto,ho sempre sentito ogni emozione in modo smisurato,forte,le sento che mi travolgono,non riesco a calmarle e ancora di più fermarle.
Le medie sono state leggermente più calme, quasi nessuno mi prendeva in giro, ma stavo ancora più male dentro me, la mia ansia aumentava piano piano.
Non ho più retto e piano piano ho smesso di andare a scuola,essendo che si poteva fare l’anno da esterno ho fatto solo l’esame,in questo periodo dormivo la mattina e stavo sveglia il giorno, questa cosa mi dava una pace che non avevo mai provato. Proprio In questo periodo avevo pensato di essere riuscita a superare tutto,ma ritornando alla vita normale piano piano l’ansia ha iniziato a rifarsi sentire,più tempo passa e più peggiora,ultimamente mi divora dentro come non aveva mai fatto prima.
Le superiori stanno andando peggio di peggio.
C’è stato un periodo in cui avevo scatti di rabbia abbastanza frequenti, qualunque parola e gesto anche i meno disprezzabili mi facevano scattare una rabbia che non riuscivo a controllare. Perdevo quasi del tutto il controllo,mi mordevo le braccia,i pantaloni o oggetti,stringevo qualunque cosa mi capitava e gridavo fino ad avvertire una sensazione di stanchezza.
Odio il mio aspetto esteriore profondamente,perché tutte le persone hanno sempre visto solo questo,quindi penso che mi odino per questo.
Ho sempre avuto dentro di me un vuoto,tipo di nostalgia ma non riesco a spiegarlo nei minimi dettagli. L’ansia e sempre stata dentro di me.
Vive nel mio corpo fin da bambina,e cresciuta con me ma ultimamente mi ha superato completamente. Sento ogni giorno una pressione al petto che mi lacera sia fisicamente che mentalmente. Sento la mia testa disconnessa dal corpo, il cuore a mille, tremo senza riuscire a fermarmi, e se ci riesco inizio a sentire calore per tutto il corpo.
Ho perso totalmente la voglia di fare le cose che prima facendole mi facevano stare bene.
Le faccio anche se ho perso totalmente l’interesse,solo perché mollare non mi appartiene.
Ho paura,ho estremamente paura di ogni minimo gesto e parola che dico a qualunque persona, penso di far rimanere male le persone anche con una semplice parola.
Mi sento sempre gli occhi addosso,come se tutti mi giudichino.In parole povere penso che tutti c’è l’abbiano con me.
Non vedo la luce,non ero mai finita così in profondità. Mi sento che nessuno possa capirmi,nemmeno un psicologo,ho paura di non riuscire ad uscirne. L’ansia mi uccide ogni giorno di più.
Mi sento persa totalmente.
Ho bisogno di una persona che capisca come sto,ma ho paura di non trovarla.
Non c’è la faccio più.
Buongiorno,
Le sue parole trasmettono fortemente il senso di ansia e di sofferenza in cui si trova, nonché il suo bisogno di parlare e raccontarsi, e magari di riuscire a comprendersi meglio e a gestire le emozioni che la sovrastano, prima tra tutte l'ansia. La sua preoccupazione di non essere capita, nemmeno da uno psicologo, è comprensibile, ma le consiglio comunque di provare, eventualmente anche con diverse figure se non dovesse trovare subito una persona con la quale sente di essere entrata in sintonia e di potersi aprire, c'è sicuramente lo psicologo giusto per lei in grado di accompagnarla verso un maggiore benessere. Le faccio i miei migliori auguri di incontrare presto questa persona e di ricevere il sostegno e il supporto di cui ha bisogno.
Buongiorno, ho difficoltà di comunicazione con una persona a cui voglio molto bene che vive all’estero. Le difficoltà maggiori probabilmente sono dovute a come questa persona concepisce l’amicizia e a come la concepisco io. Più in generale al tempo e all’incostanza nella messaggistica da parte di questa persona. Spesso di fronte a domande significative come sapere se ha il piacere di farsi un saluto in videochiamata oltre là chat non trovo risposte. In realtà nel tempo con la modifica di alcuni miei comportamenti, lo scrivere meno e con meno frequenza, ha portato da soli messaggi a qualche vocale in cui però è sempre generico: parla del lavoro, delle difficoltà nella lingua, mi rasserena dicendomi che un giorno quando tornerà magari me lo farà sapere ma anche se torna è per brevissimo comunque di essere serena. Non ama che si possa accedere a lui in continuazione con messaggi desidera essere poco raggiungibile come persona e spesso si sottrae alla messaggistica il che ha portato spesso me a riscrivere. Ha detto che ha amici stretti che sente una volta all’anno. Sono riuscita a sentirlo in chiamata per gli auguri di compleanno dopo due anni. Nonostante le difficoltà e la lontananza nei suoi vocali mostra di tenerci all’amicizia ma appare evidente la difficoltà a stringerla. Non racconta nulla di sé rimanendo molto generico, mi disse che non ama raccontarsi e preferisce essere riservato. Mi ha detto di essere in un paesino vicino Zurigo, due anni fa mi disse Nord della Svizzera, ma se gli chiedo come si chiama per semplice affetto o amicizia, rifiuta di dirmelo. Non ho gli strumenti per comprendere i limiti che si pone con le persone che definisce suoi amici ma a me ne sta mettendo molti. Come posso favorire dei segnali di apertura che prima erano massimi ora minimi, ma comunque ci sono. Quando lo contatto una volta ogni due settimane si apre con un vocale, ma a volte capita che per mesi si astenga e ci siano messaggi asciutti. Vorrei favorire una apertura che tenga conto della distanza e anche capire i tempi di sviluppo dell’amicizia di questa persona. Mi disse, mi mette a disagio la videochiamata, non ti mentirò, di non chiedergli chiamate o videochiamate ma poi sono riuscita a sentirlo in chiamata per il compleanno. Sono una bellissima persona per lui, ci tiene a me, ma non sembra avere paura di perdermi eludendo domande. Spesso ho mandato foto di dove ero in vacanza e ha sempre apprezzato ma lui non manda sue foto o parlare di sé perché non sente il bisogno né il desiderio di condividere con gli altri. se volessi avvicinarmi al suo modo di essere come dovrebbe essere la comunicazione con lui? Con quale frequenza potrebbe apprezzare il mio contatto anziché ignorarlo?
Buongiorno, probabilmente probabilmente la persona in questione può apprezzare proprio l'accettazione dei suoi tempi, delle sue modalità comunicative e relazionali (riporta infatti che ha avuto un riscontro positivo nel momento in cui ha diradato la frequenza dei messaggi e dei contatti). Se desidera approfondire questo aspetto, e magari comprendere anche cosa la lega proprio ad una persona che ha una concezione profondamente diversa dalla sua dell'amicizia e del legame, può rivolgersi ad uno psicologo che saprà offrirle supporto per una maggiore comprensione ed una migliore gestione di questo rapporto amicale a distanza.
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