Esperienze

Salve a tutti! Il mio percorso di vita e di studi è stato estremamente vario e diversificato e mi ha portato ad oggi a svolgere la professione di psicologa con estrema convinzione, consapevolezza e dedizione.
Ho cominciato laureandomi con lode in lingue e vivendo per diversi periodi all'estero, dopodiché ho deciso di dedicarmi alla mia vera passione, la relazione d'aiuto. Per cui ho conseguito la laurea con lode in psicologia e mi sono specializzata nelle tematiche relazionali (coppia, famiglia, genitorialità) con tre master in counseling professionale, counseling di coppia e mediazione familiare. Ritengo, infatti, che la RELAZIONE in senso ampio (di coppia, genitoriale, amicale, professionale, ecc.) sia spesso motivo di sofferenza tanto per chi decide di affrontare un percorso di coppia che per chi arriva in individuale, e proprio per questa ragione ho scelto questo ambito di specializzazione.
Il mio approccio clinico è integrato, perché ritengo che per ciascun paziente e per ciascuna problematica sia opportuno servirsi di strumenti diversi per essere il più possibile efficaci (ciò che può funzionare con un paziente, può non essere d'aiuto per un altro).
Tuttavia, alla base di ogni buon lavoro, a mio avviso, deve esserci una salda alleanza operativa tra medico e paziente, che si costruisce necessariamente attraverso l'empatia, l'autenticità reciproca e l'accettazione incondizionata dell'altro (del suo mondo interiore, del suo sistema valoriale e dei suoi obiettivi di vita). Solo quando la persona non si sente giudicata, può intraprendere il percorso di crescita che desidera, riscoprendo dentro sé stessa le risorse necessarie ad attuare il cambiamento desiderato.
Attualmente mi dedico alla formazione di mediatori familiari ed alla pratica clinica nei miei studi privati e on-line con singoli (adolescenti e adulti) e con coppie (sia in fase di separazione che desiderose di risolvere una crisi).
Altro
Esperto in:
  • Psicologia clinica
  • Psicologia breve e strategica
  • Psicologia del lavoro
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia scolastica
  • Mediatore familiare
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Consulenza online (descrizione) • 40 €

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Colloquio psicologico di coppia • 60 € +1 Altro

Colloquio psicologico familiare • 60 €


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Studio di Psicologia, San Giorgio a Cremano
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Studio di Psicologia, Napoli
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Colloquio psicologico di coppia

60 € - 70 €

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60 € - 70 €

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Ho avuto e sto avendo un'esperienza super positiva ! È stata ed è una vera e propria guida, ha capito i miei problemi e mi sta aiutando a trovare soluzioni. Mi ha fatto sentire a mio agio e nella discussione dei miei problemi ho scoperto nuovi modi di gestire le difficoltà della vita. Sono davvero grata per il suo supporto e l'impegno nell'aiutarmi a migliorare la mia salute mentale. Non posso che consigliarla vivamente !

P
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Presso: Studio di Psicologia, San Giorgio a Cremano colloquio psicologico individuale

Professionale, empatica e molto brava a farti vedere la situazione da altri punti di vista.

A
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Ho provato subito sollievo sentendomi supportata e non più sola ad affrontare una situazione difficile.

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Mi sono sentito accolto, compreso e mai giudicato. Ottima esperienza

M
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Dopo aver tentato con diversi specialisti, finalmente ho trovato quella giusta. La dottoressa è riuscita sin da subito a mettermi a mio agio e farmi aprire. Molto paziente e disponibile.

G
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Ottima esperienza. Mi sono sentito accolto e capito e mi è stato molto utile il percorso insieme.

F
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Mi sono trovato molto bene. Pensavamo che nostra figlia avesse un problema, ma grazie alla dottoressa ci siamonresi conto che l’ambiente familiare non era affatto sano per noi tutti. Grazie ancora

M
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Ottima esperienza, mi es stata di molto aiuto. La consiglio per affrontare le questioni di coppia

S
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È fantastica, sa sempre come farci sentire a nostro agio e ci supporta nell'affrontare insieme i temi più complessi. Da quando abbiamo iniziato il nostro percorso con lei, la nostra comunicazione di coppia è notevolmente migliorata! La raccomandiamo vivamente.

D
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Con un figlio adolesciente le sfide da affrontare in famiglia sembrano sempre più complicate. Il supporto della dottoressa ci ha permesso di risolvere o alleviare la maggior parte dei problemi che ci trovavamo ad affrontare quotidianamente

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su Dipendenza affettiva

Buonasera, ho 28 anni e da diversi mesi ho sviluppato paranoie morbose nei confronti della mia ragazza.
Il nostro rapporto é nato due anni fa come una semplice amicizia di solo sesso che si é trasformato in pochi mesi in amore, intenso, passionale e folle. Ci ha travolto o mi ha travolto.
É stato ufficializzato dopo circa un anno poiché doveva nascondere questa relazione ad un amico, una persona su cui lei poteva contare, ma che aveva palesemente altri interessi nei suoi confronti e che aveva paura di perdere. Ho passato un anno a nascondermi, a restare in sordina, in questo rapporto conteso tra me e lui. Rapporto su cui lei mi ha sempre rassicurato non ci fosse altro e a cui sostanzialmente ho sempre creduto. Ho accettato facessero vacanza insieme, serate passate in casa perché magari organizzati. Abbiamo peró vissuto il periodo del covid in casa, condividendo quasi ogni giornata insieme. Lei aveva attenzioni nei miei confronti e viceversa. L'ho sentita per me indispensabile. Passato il periodo e rientrando nel mondo della realtà ho cominciato a scontrarmi con i miei problemi, le mie difficoltà. Provavo fastidio alle battutine degli altri, a tutte le persone che la contattassero sui social, alle sue foto su instagram, ma piú che altro al fatto che a differenza mia tenesse la nostra relazione sempre un po' nascosta. Da qui la mia autostima é crollata, ho cominciato a vedere qualsiasi persona di sesso maschile come una minaccia, ad essere diffidente ad ogni sua parola.
Abbiamo avuto diverse discussioni, un giorno sí e l'altro pure sfociate in parole denigratorie, gesti violenti (da parte sua), sceneggiate in pubblico. Spesso le ho ripetuto dovessimo allontanarci ma ad ogni allontanamento é sempre stata lei a tornare da me, per chiarimenti in cui lei magari aveva esagerato ma io dovevo accettare i miei sbagli, il fatto che fossi sempre poco attento alle sue esigenze, al fatto che fossi sempre poco organizzativo nelle nostre uscite quando qualsiasi mia proposta non gli é mai garbata tanto e anche questo diventava motivo di discussione. Ad un certo punto, alienandomi da me stesso, per evitare di discutere, per renderla felice, facendo cose anche oltre le mie possibilità ma ammetto il fatto che lei mi riempisse di regali, che spesso abbiamo diviso uscite o altro.
Ho avuto diversi cambi lavorativi in quest'anno, non mi sento completamente realizzato e forse a lei trasmetto delle insicurezze. Da alcuni mesi a questa parte, comunque ho cominciato a notarla distante, meno affettuosa, ho notato che la passione in noi si é affievolita, ed altre cose che mi hanno portato a pensare che mi tradisse, che non fosse piú felice con me. Ho cominciato cosí ad interrogarmi anche sul mio comportamento, e penso di essere stato per lei presente, ogni giorno, per ogni sua esigenza, condividendo ogni momento, ho avuto sicuramente i miei momenti di "down", ma spesso percepivo anche il fatto che mi sono allontanato da me stesso, dalle amicuzia, dalla famiglia, dalle passioni... Non perché me lo proibisse ma per le dinamiche che si sono create, e tutto ció mi ha portato a spegnermi. Ho cominciato ad interrogarla ogni giorno su cosa c'era che non andasse, discutendo puntualmente, lei mi ha confermato il suo distacco, attribuendolo alla mia possessività, alla mia mania di controllo, alle mie paranoie, ma mi ha sempre giurato di non avermi mai tradito e che se io fossi cambiato lei sarebbe stata diversa.
Ad oggi mi ritrovo che dopo ulteriori litigi le ho detto di allontanarci, che non sono sicuro dei miei sentimenti. Lei si é scusata del suo comportamento ma mi dice che sono petulante e che possiamo riprovarci con piú leggerezza perche siamo stati felici, ma la mia mente non riesce a non essere diffidente nei suoi confronti, e vivo in una costante ansia, nonostante lei cerchi di rassicurarmi.
Credo abbiamo entrambi le nostre colpe ma sono in un loop da cui non riesco ad uscire.

Caro utente, ho letto con attenzione la tua domanda ed hai reso perfettamente l'idea dello stato emotivo in cui ti trovi. Già la lunghezza del tuo testo dice quanto tu abbia bisogno di tirare fuori qualcosa che non ti fa star bene in questo momento e, a tal proposito, ti invito a parlarne con un professionista che può aiutarti a trovare le risposte ed il conforto che cerchi. Ciò detto, tu parli di colpe, tue e sue, ma in una relazione, più o meno funzionante che sia, la responsabilità è sempre condivisa: ad esempio, quel primo anno in cui lei ha cercato di tenerti nascosto, specialmente da questo amico, ha avuto un ruolo importante a mio avviso nel generare o accrescere le tue insicurezze; così come la tua "possessività" ha agevolato il suo distacco da te e le sue reazioni violente. Questo significa che quando in una relazione qualcuno dei due mette in atto dei comportamenti sbagliati, come in una sorta di reazione a catena, se ne generano altri altrettanto sbagliati, andando a determinare un vero e proprio circolo vizioso. Tu puoi lavorare sulla tua parte di responsabilità, innanzitutto per stare meglio con te stesso e, in secondo luogo, per provare ad invertire questa dinamica relazionale, rendendola più virtuosa (o per migliorare le tue future relazioni, qualora ti rendessi conto che questa non ti soddisfa più). Saluti, Ivana

Dott.ssa Ivana Carandente Giarrusso

Domande su psicoterapia di coppia

Intrattengo una relazione da due anni con il mio datore di lavoro. Inizialmente avevamo un bel rapporto e sembrava una “buona idea”, poi con il tempo sono iniziati tanti litigi e mancanza di fiducia soprattutto a causa di cose che ho scoperto di lui tra chat con un’altra donna e altre cose che ho perdonato per amore. Sono iniziati gli insulti senza ragione, sono iniziati gli atteggiamenti manipolativi anche quando lui sbaglia mi fa credere che sia io ad aver sbagliato tutto, non riesco a distaccarmi penso di provare un attaccamento strano nei suoi confronti perché veramente subisco atteggiamenti arbitrari, ma nonostante ciò lo accetto tra un pianto e l’altro. Prova gelosia morbosa nei miei confronti, nonostante sia stata io a scoprire cose su di lui. Io sono sempre stata rispettosa e fedele, non gli ho dato mai modo di preoccuparsi. Nell’ultimo periodo però approfitta del fatto che lui sia il mio datore di lavoro ed ad ogni litigio mi caccia dal lavoro e io sono costretta quasi a pregare di tornare avendo basato la mia vita sul lavoro e su ciò che guadagno. Sono distrutta perché vorrei reagire, ma sono totalmente bloccata. Temo di cercare altro, temo di non trovare e temo di stare ancora peggio di ora. Non so minimamente cosa fare… mi sento totalmente priva delle mie energie.

Gentile utente, da quanto descritto immagino che la sua vita sia particolarmente complicata in questo periodo: quando il malessere riguarda più aspetti della propria esistenza infatti (nel suo caso sentimentale e professionale) si può avere la sensazione di non avere sufficienti risorse per porvi fine, di esserne sopraffatti. In realtà, questo timore è insensato, nella misura in cui non prende in considerazione la quantità di energie che si sprecano restando ancorati allo status quo: energie mentali, fisiche e, non ultime, emotive. Non deve essere facile per lei tollerare tutte le frustrazioni cui quest'uomo, anche in virtù della posizione lavorativa che occupa, la sottopone. La invito, pertanto, a partire da questa richiesta di aiuto per dirigere nella giusta direzione, ovvero verso la ricerca del suo benessere psico-fisico, i suoi sforzi, anche con il supporto di un professionista, che può aiutarla a fare chiarezza e ad individuare la strategia migliore per lei per uscirne. Per il momento la lascio con un forte incoraggiamento, Dott.ssa Ivana Carandente Giarrusso

Dott.ssa Ivana Carandente Giarrusso
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