Esperienze
Collaboro con uno Studio Medico Legale, come psicologa forense, nella valutazione del danno biologico di tipo psichico.
Frequento la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica di gruppo Coirag, sede di Milano.
Svolgo formazione presso i Centri di Salute Mentale di Bologna come psicologa, individuale, con colloqui di supporto psicologico ed eventuale somministrazione di test, e nelle terapie di gruppo brevi per disturbi emotivi comuni e problematiche relazionali.
Ho una formazione universitaria di tipo cognitivo-comportamentale, ma sono approdata all'area dinamico-psicoanalitica per maggior interesse e sintonizzazione con l'approccio.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicodiagnostica
- Psicologia clinica-dinamica
- Psicoanalisi
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6 recensioni
Punteggio generale
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Valeria Guadagno
Ho parlato liberamente, anche se molte volte mi sono accorta di completare un concetto e ho divagato .
M.G.
Ho conosciuto la dottoressa Iezzi, professionista puntualissima e corretta, in un periodo molto complesso della mia vita. La dottoressa è diventata da subito un grosso punto di riferimento e grazie al suo lavoro ho imparato ad aver coscienza di me e delle mie esigenze e ad essere autonoma sulle mie scelte ed emozioni. Non la ringrazierò mai abbastanza.
E.
La dottoressa si è dimostrata da subito professionale e preparata. Mi sono sentita a mio agio, ascoltata e libera di poter esprimere ciò che sentivo. Nonostante le difficoltà del percorso ho sempre trovato una persona accogliente e disponibile.
N.
Ho incontrato la dottoressa Iezzi in un momento molto delicato e complicato della mia vita, in cui lo stress e l'ansia mi accompagnavano costantemente, bloccandomi quasi del tutto. Ho trovato una persona gentile: una professionista molto attenta e in grado di connettersi con la mia sofferenza. Con il suo aiuto, ho scoperto nuove cose su di me; mi sono sentito accompagnato in un percorso che ha fatto sì che potessi vedere le cose da un'angolazione diversa. La dottoressa Iezzi, con empatia e sensibilità, è riuscita a offrirmi l'opportunità di alleggerire il peso che sentivo, rimettendo in moto la mia vita. A chiunque sia alla ricerca di una professionista disponibile e capace, la consiglio senza nessuna esitazione!
Giulia A.
Ho avuto la fortuna di incontrare la dottoressa Isabelle Iezzi ed essere seguita da lei.
É una persona profondamente empatica che ti fa sentire giusta cosí come sei e libera di dire quello che senti.
É una dottoressa molto preparata, gentile e accogliente e si percepisce la passione per quello che fa.
Grazie dottoressa Iezzi!
L.G
Mi sono sentita accolta e ascoltata dalla dottoressa.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono una mamma di due bimbe piccole e sto insieme al loro papà da più di 5 anni. L’anno scorso mi era capitato di usare il suo telefono per cercare delle foto delle bimbe e ho trovato dei brevi video fatti a mia sorella di nascosto mentre si stava cambiando in camera sua (premessa: lei vive attualmente con noi). Rimasta sotto shock stavo per lasciarlo, ma affrontandolo sono usciti argomenti in cui lui si giustificava dal fatto che fosse in parte colpa mia. In breve, gli ho dato un’altra chance e cercando di migliorare il nostro rapporto, ho pensato fosse anche meglio così per via delle bimbe, della casa, delle nostre famiglie ecc.. Anche se dentro morivo dall’orgoglio ferito, mi promise non lo avrebbe mai più fatto, che si pentiva, sapeva dell’errore e che mi amava.
Ecco, l’altro giorno, usando il pc stavo cercando delle fatture sulla sua mail salvata e cercando anche altro mi sono imbattuta nuovamente nella stessa storia. Video fatti a febbraio sempre su mia sorella ma in bagno mentre stava per docciarsi.. credo si siano salvati tramite iCloud o roba del genere. Volevo morire. Lui era a lavoro, gli scrissi direttamente che era finita senza sentire spiegazioni o altro. Venne a casa e non negò nulla, nè cercò di dissuadermi in qualche modo. Lì capì dal suo atteggiamento che sapeva quel che faceva e quel che rischiava quando l’ha fatto, non aveva il coraggio di affrontarmi ma voleva che vedessi che era dispiaciuto. Non mi chiese nemmeno cosa avessi visto e io non ebbi il coraggio nemmeno di specificare nulla per paura ci fosse dell’altro ancora. Questi due episodi non sono stati nemmeno gli unici, più volte nell’arco di questi anni mi ha fatto sentire “non abbastanza”. Ho davvero cercato di dare il meglio, di migliorarmi, di soddisfarlo sempre (soprattutto sessualmente) e supportarlo anche finanzialmente nelle sue passioni nonostante fossi stressata per i soldi. Poi questo, mi sento pugnalata dopo i suoi discorsi in questi mesi di volermi sposare, di quanto sia fortunato ad avermi… Non posso nemmeno sfogarmi con mia sorella su questo, grazie a lui delle volte quando la guardo inizio a provare un senso di gelosia/invidia e di conseguenza me la prendo con lei anche per piccolezze. Non so come comportarmi ora. Lui ora sta dormendo sul divano. Non so cosa voglio ora, non saprei come risolvere questa situazione. Mi turba che abbiamo così tante cose in ballo ora. Provengo da genitori separati e mi stringe il cuore se penso che le mie bimbe dovranno sentirsi come mi sono sentita io.
Dovrei far funzionare la cosa anche se stessimo insieme solo per le bimbe? Dovrei tenere da parte il mio orgoglio per il bene della famiglia? Io lo amo ancora e per questo mi sta facendo soffrire da morire. Non riuscirei mai più a fidarmi, ma fino a che punto dovrei sopportare? Eravamo comunque felici, aperti l’un l’altra, c’era tanta comunicazione tra noi, mi sentivo amata. Mi chiedo perché questo suo lato nascosto? Sono io il problema? È una cosa normale avere queste perversioni? Ma poi tra tutte, perché mia sorella…
Grazie per l’attenzione.
Gentile utente, comprendo la difficoltà di trovarsi in una situazione simile. E credo che, al di là del naturale senso di avversione che possiamo provare per qualcuno che tradisce la nostra fiducia e la dimensione di intimità creata assieme, lei si stia giustamente interrogando su quello che prova e su quello che sarebbe giusto fare, anche per la famiglia che avete creato.
Le suggerirei però di tenere bene a mente che ci sono anche i suoi bisogni, la sua personale sofferenza e la necessità di sentirsi "abbastanza", come ha scritto.
Certamente la sua personale esperienza familiare la fa riflettere sulle conseguenze di un'eventuale separazione e vista la complessità della situazione potrebbe essere molto utile per lei cercare il supporto di un professionista che l'aiuti a dipanare la matassa che ora si trova davanti e che l'aiuti a capire anche come e se affrontare con suo marito un tema tanto delicato come quello delle fantasie sessuali.
Non di meno, sarebbe importante non perdere di vista il rapporto con sua sorella, che, per quanto intuisco, non sa e non ha un ruolo attivo nella vicenda, ma inevitabilmente potrebbe subire le conseguenze di una tale tempesta emotiva.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente.
Dott.ssa Isabelle Iezzi
FINE DI UNA RELAZIONE E POSSIBILITA' DI RICONCILIAZIONE
Buongiorno,
sono un ragazzo di 33 anni che circa due mesi fa è stato lasciato dalla propria compagna (30 anni) dopo ben 14 anni di relazione (praticamente la prima per entrambi), peraltro a poche settimane dalla convivenza in una nuova casa recentemente acquistata con grandi sacrifici economici da parte di entrambi.
Il motivo della rottura deriva a detta di lei da un calo del sentimento nei miei confronti percepito negli ultimi mesi, contemporanemente alla comparsa di una nuova fiamma conosciuta sul posto di lavoro.
Io stesso, complici problemi familiari (soprattutto con fratelli) e di lavoro (mi sono dovuto licenziare) ultimamente ero più stressato del solito e probabilmente il rapporto non andava splendidamente, ma penso anche che dato il contesto e la relazione di lunga durata sia anche normale che succeda. La notizia dell'abbandono è stata una doccia fredda ricevuta una domenica pomeriggio dopo aver tranquillamente pranzato insieme nel nostro ristorante preferito e ho saputo successivamente che nessuna delle sue amiche, amici e nemmeno il fratello (con cui si confidava molto) erano a conoscenza di questa sua infatuazione parallela alla nostra storia e questi suoi dubbi sul nostro futuro.
Mi ha sorpreso molto che data la situazione non abbia avuto il coraggio di cercare aiuto esterno.
Io inizialmente ho provato a salvare la situazione proponendole una terapia di coppia, un periodo di distacco controllato e altre cose, ma lei non ne ha voluto sapere e pensa che la sua decisione sia stata sofferta ma giusta e definitiva perché era assolutamente innamorata di questa nuova persona. Io mi sono trovato spiazzato, dopo 14 anni, alla nostra età, all'alba di una convivenza e al pensiero di un eventuale figlio (più volte discusso) trovo assurdo che sia finita così.
Mi sono preso un periodo di distanza da lei, ho fatto anche un piccolo viaggetto per staccare e dopo un po' di settimane l'ho ricontattata con il pretesto di restituirle alcune sue cose. Lei ha accettato di vederci e quando siamo tornati sull'argomento ho scoperto che non ha perso tempo e ha iniziato la relazione con questo altro ragazzo immediatamente dopo la nostra rottura e che, seppur dispiaciuta e volendomi ancora bene, si sente più sollevata e serena della sua scelta, mentre all'inizio aveva quasi paura di comunicarla anche alle persone più care.
Io sto lentamente ricomponendomi e lavorando su me stesso in tutti i modi possibili, ma allo stesso tempo provo ancora un forte sentimento nei suoi confronti e mi chiedo come sia possibile una cosa del genere. Vorrei fare di tutto per riconquistarla, ma data la situazione la vedo molto dura.
Oltre a proseguire il lavoro di miglioramento su me stesso, cosa dovrei fare? è normale/lecito sperare che lei un giorno possa fare un passo indietro e rendersi conto che forse non era tutto da buttare? come dovrei comportarmi in questo senso? So che dovrei voltare pagina ma lei è sempre nei miei pensieri e non penso che riuscirò mai ad amare un'altra come lei.
Per inciso, nella nostra relazione non c'erano problematiche macroscopiche (tradimenti, maltrattamenti, incompatibilità lampanti, litigi frequenti ecc) e tutti i nostri amici ci vedevano come "coppia modello", quindi questo rende ancora più difficile per me comprendere il tutto. Vorrei cercare di capire se davvero è tutto finito o se posso ancora recuperarla, ma non so come.
Gentile utente, le sue domande, i suoi dubbi e i suoi desideri di fatasticare una possibile riconciliazione sono perfettamente comprensibili. Per lei che ha vissuto la fine della relazione come "una doccia fredda", non avendo avuto palesi avvisaglie sulle intenzioni dell'altro, è certamente molto complesso elaborare l'avvenimento e trovarvi un senso.
Mi dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo.
Il lavoro che fa su stesso certamente l'aiuterà ad attraversare tutte le fasi necessarie al cambiamento di vita. Mi sento di dirle che probabilmente no, non troverà un'altra che amerà come lei, perché ogni amore è unico e a sé, perché le persone sono diverse e suscitano sentimenti diversi, le situazioni sono diverse, così come i modi di amare nelle varie fasi della vita e questo implica anche che potrà scoprire altri e nuovi modi di amare, allorché sarà riuscito a rimettere insieme i pezzi e dare un senso a quello che è accaduto.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Isabelle Iezzi
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