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Esperto in:
- Psicoterapia
- Psiconcologia
Indirizzi (4)
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico (descrizione) • 65 €
Consulenza online (descrizione) • 65 €
Colloquio psicoterapeutico (descrizione) • 65 € +14 Altro
Colloquio psicoterapeutico di coppia (descrizione) • 100 €
Colloquio sessuologico (descrizione) • 65 €
Elaborazione dei traumi (descrizione) • 65 €
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Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 75 €
Colloquio psicologico • 75 €
Colloquio psicologico clinico • 75 € +16 Altro
Colloquio psicologico clinico • 75 €
Consulenza online • 70 €
Consulenza online • 70 €
Mostra tutte le prestazioniPazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza psicologica • 65 €
Colloquio sessuologico (descrizione) • 65 €
Test neuropsicologici (descrizione) • 60 € +1 Altro
Valutazione neuropsicologica (descrizione) • 60 €
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico (descrizione) • 70 €
Consulenza psicologica (descrizione) • 70 €
Colloquio psicologico di coppia (descrizione) • 120 € +16 Altro
Colloquio psicoterapeutico (descrizione) • 70 €
Colloquio psicoterapeutico di coppia (descrizione) • 120 €
Colloquio sessuologico (descrizione) • 70 €
Mostra tutte le prestazioni11 recensioni
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E.
Ho effettuato un percorso con la dott.ssa Galbiati e non potrei essere più soddisfatta dell'esperienza. La sua gentilezza e dolcezza mi hanno fatta sentire subito a mio agio assieme alla sua cortesia e professionalità.
La sua capacità di ascolto e di fornire supporto empatico è stata fondamentale nel mio percorso di crescita personale. Consiglio vivamente la dottoressa Galbiati a chiunque stia cercando un professionista empatico e competente nel campo della psicologia.
VB
Fin dai primi colloqui mi sono trovata davvero a mio agio, il percorso sarà lungo probabilmente ma se il punto di partenza è questo sono davvero convinta che otterremo grandi risultati. La dottoressa è competente ed empatica e riesce a farmi ragionare anche quando mi sembra tutto nero e senza via d’uscita.
Che dire di più? Intanto davvero grazie
Mattia
Mi sono trovato subito a mio agio. La Dottoressa si è dimostrata molto empatica ma altrettanto lucida nell’analisi. Sono sempre più convinto di aver intrapreso un percorso con lei. Non posso fare altro che consigliare la Dott.ssa Galbiati, dovrebbero esserci più psicologi così.
GV
Nella terapia con la dottoressa ho trovato una professionista empatica, competente e molto preparata. La dottoressa mi ha aiutato a superare un momento molto difficile della mia vita e le sono davvero molto grata per il percorso fatto insieme. Assolutamente consigliata!!
GF
La Dottoressa Giulia Galbiati e’ una professionista molto competente. Sin dalla nostra prima seduta, si è dimostrata molto disponibile e accogliente. Mi fa sempre sentire compresa e, grazie al suo programma terapeutico, ogni seduta è preziosa per il mio benessere.
Chiara
Durante il colloquio mi sono sentita subito accolta e non giudicata. Ho apprezzato la capacità di ascolto della dottoressa e la sua volontà di farmi sentire a mio agio. È stata molto attenta nell' usare un linguaggio semplice e comprensibile. Questo mi ha fatto sentire accolta e al sicuro. È stata un' esperienza bella e importante.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Gentili dottori, un ex collega di lavoro di 33 anni con cui c’è stima e affetto reciproco vive in Svizzera da oltre un anno. Siamo stati colleghi per 3 mesi e ci siamo trovati molto bene a parlare di cinema. Tra noi ci fu un episodio d’intimità che rimase isolato perché fidanzato da 13 anni con una ragazza mia coetanea in Svizzera, non l’ho mai vista neanche in foto ma ne parlava con molti colleghi. Un altro collega mi disse non era una relazione idilliaca la loro e lui inizialmente mi disse di piacergli troppo per cultura, interessi, personalità, occhi, viso, sorriso ma che ci saremmo dovuti conoscere molto tempo fa. Ho iniziato a scrivergli su wapp e in un primo momento mi ha fatto credere ci saremmo potuti parlare soli ma poi alla mia insistenza mi disse “mi chiedi sempre del tempo per noi” spesso tuttora usa ancora il noi nel parlare con me. Nonostante scrivessi troppo tutti i giorni e la cosa lo irritasse, quando gli regalai una penna come gesto di affetto e stima lavorativa e di prenderla come tale disse che la trovava una cosa molto intima. Quando partì siamo rimasti in contatto anche se ho sempre riaperto io il canale comunicativo non è una persona che scrive agli altri di sua iniziativa e comprendo esistano persone così, mi confidò di un lungo percorso di psicanalisi, che non amava essere raggiunto in continuazione così tramite messaggi e di rispettarlo. Mi vuole bene, mi stima, cosa che ripete spesso, ma non comprendeva la corrispondenza tra noi. Così ad agosto dello scorso anno ho rallentato nella comunicazione scrivendo una volta alla settimana e non più di 2 messaggi mantenendomi sul leggero mandando foto di viaggi o scambiandosi pareri su film/ serie e ho visto che se prima si limitava a rispondere ha iniziato a chiedermi anche lui qualcosa. Quando gli chiesi di risentirsi a voce mi disse contaci tranquilla ma anche questo inverno non tornerò, già a luglio mi disse che se tornava ci saremmo rivisti per un saluto. A gennaio quando gli chiesi cose personali nuovamente avendo visto una maggiore apertura in passato e non comprendendo come mai non potessi sapere dove viveva o il lavoro che stava facendo in quanto ha cambiato vita e lavoro esplose seccato rispondendomi con una raffica di wapp: vai si ricomincia, preferisco essere riservato come persona anche con amici stretti e parenti, ma te non puoi accettarlo, cambierò numero presto almeno è finita questa storia, quando lo farò non chiedere alle persone intorno a me sono esaurito da questa corrispondenza con te. Mi mise molto a disagio ma capii anche di aver creato io quel disagio, così per due settimane non ho scritto nulla anche per timore di perderlo definitivamente. Dopo queste due settimane di silenzio e profonda riflessione gli ho scritto “non è necessario sentirsi così tanto basta anche una volta all’anno per mantenere una amicizia. Se poi quando tornerai avrai il piacere di rivedersi come mi dicevi ci sarà modo di scambiare due parole a voce. Dieci minuti dopo, faceva passare ore prima anche un giorno per rispondermi, mi ha subito scritto “come stai? Tutto bene?”. Mi ha sorpreso questo messaggio, il non sentirsi per 2 settimane, non era mai successo prima ha fatto sorgere in lui il dubbio di potermi perdere definitivamente? Gli ho anche comunicato di aver raggiunto consapevolezza con un gran lavoro su di me e mi disse “È importante questo” “Brava” così ho preso coraggio e gli ho mandato un ulteriore messaggio “semplicemente ho imparato ad accettare: la distanza, i limiti e la tua persona detto questo, pensi che la nostra conoscenza possa evolversi in una bella amicizia? Da sabato non ho avuto una risposta. Quattro giorni. Pensate che questa persona, so che è molto riflessiva, visto anche il mio continuo scrivergli in passato dopo 3/4 giorni o una settimana, abbia bisogno di vedere un mio silenzio magari anche di un mese o più prima di rispondere ad una domanda del genere ? Ho sbagliato a porla? So che se incalzassi o tornassi sulla domanda la prenderebbe come ulteriore pressione e si sentirebbe soffocato e non libero in questa frequentazione, sento anche che nessuno dei due vuole perdersi definitivamente e non interpretò il suo silenzio come un rifiuto ma come qualcosa da dover rispettare anche per mostrare valore a me stessa. Se ci tiene questa persona a chiamare per un saluto o rivedersi quindi avendomi dato sempre risposta positiva me lo dirà lui? Non comprendo come mai abbia timore a risentirsi a voce non amando la messaggistica - è anche aperto mandandomi un breve vocale dopo un anno di sola chat - ma forse deve vedere un effettivo cambiamento per poter dare una risposta alla mia domanda? Come si riprende la comunicazione in futuro? Quanto tempo mi consigliate di attendere prima di riprenderla? Mi potete suggerire una eventuale domanda di dialogo senza dargli il peso della domanda precedente? Ho sempre pensato non volesse perdersi definitivamente e mi sembra giusto mostrargli un radicale cambiamento ma vorrei anche smorzare il peso di quella domanda con una sua risposta positiva come quando gli chiesi se ci saremmo risentiti a voce quando era più libero dal lavoro e disse contaci tranquilla. Posso pensare si farà risentire se terrà davvero a questa frequentazione? Rimango in silenzio per potergli far sorgere qualche domanda?
Gentile utente, la ringrazio per il coraggio mostrato nello scrivere di un suo dolore e una sua preoccupazione. Da quello che scrive è evidente quanto la situazione con il suo ex collega le stia provocando non solo ansia ma anche tanta preoccupazione, confusione e indecisione sul da farsi. Quando una relazione (qualsiasi essa sia) diventa difficile, faticosa e complessa, quando ci fa sentire come quanto ho scritto sopra, quando ci riempie di dubbi su di noi e sul nostro agire, potrebbe essere il momento giusto per iniziare un percorso personale, con l’obiettivo non solo di risolvere e trovare sollievo nella situazione che sta vivendo ora ma di poter costruire modalità che potrà sfruttare sempre. Mi rendo disponibile ad approfondire la proposta o a rispondere ad ogni sua perplessità. Un caro saluto, Dott.ssa Giulia Galbiati.
Buonasera,
Ho un'amica che ultimamente ha aumentato il contatto fisico con me e sta facendo discorsi come: "compriamo casa insieme" , "ho trovato un mobile per casa nostra".
Non riesco a capire se sta solamente scherzando o sotto ci sia qualcosa di vero.
Ve lo sto chiedendo perché per lei sto provando dei sentimenti e non vorrei "illudermi" e farmi del male.
Grazie
Buongiorno, non dev’essere ne semplice ne confortante il doversi confrontare con dei segnali non del tutto chiari che arrivano da una persona cara. Comprendo la sua confusione e il suo desiderio di chiarezza. Nei casi in cui desideriamo più chiarezza, delle risposte o anche solo più informazioni, siamo chiamati a farci avanti ed essere i portatori di tali domande. Comprendo anche che questo non sia affatto facile. A volte, un percorso psicologico può aiutare a focalizzare il motivo di questa non facilità’ (nel fare domande e nel tollerare l’attesa o le risposte stesse) e a ragionare sulle strategie più opportune per aiutare il soggetto a uscire da situazioni confuse e fastidiose. Mi rendo disponibile, nel frattempo le auguro una buona giornata,
Dott.ssa Giulia Galbiati
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