Dott.ssa
Giulia De Rienzo
Psicologo
Psicologo clinico
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Santa Croce sull'Arno 1 indirizzo
Esperienze
Se sei curioso/a di capire come funziona, prenota una consulenza psicologica così possiamo conoscerci e potrò rispondere alle tue domande.
Nel percorso con me ti sarà dato ascolto e accoglienza senza che tu ti senta giudicato. Se senti di vivere una di queste emozioni: rabbia, tristezza, confusione, delusione, solitudine, vergogna, mancanza di autostima, insoddisfazione personale, frustrazione, difficoltà a gestire le relazioni con altre persone, oppure se sei in confusione e non sai descrivere cosa senti, prova a darti una possibilità e vedrai che stare meglio non è una meta irraggiungibile ma qualcosa di possibile.
Per dimostrarti che sono corretta e professionale fin da subito, ti dico che lavoro soltanto con individui adulti dai 18 anni in su, anziani compresi.
Grazie per aver letto fino a qui. Se vuoi prenotare una consulenza, puoi fissarla da questo profilo cliccando direttamente sull'orario che preferisci tra quelli ancora disponibili. Puoi scegliere se venire in studio a Santa Croce sull'Arno (PI) oppure richiedere una consulenza online se per te è più comoda.
grazie e buona giornata!
Dott.ssa Giulia De Rienzo
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8 recensioni
Punteggio generale
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M. M.
Una professionista che pone molta cura ed attenzione nel suo lavoro. Splendida capacità di ascolto ed empatica
Giulia
La dottoressa è unica. In un momento della vita in cui mi sentivo persa e molto sola, lei mi ha aiutato a ritrovare fiducia e a darmi lo slancio per provare a cambiare la mia vita. Il percorso è ancora lungo ma sento di essermi affidata alla persona giusta
Giulia G.
La Dott.ssa De Rienzo è una professionista accogliente, sensibile ed attenta. Con la sua empatia è capace di metterti a tuo agio fin dal primo istante e di percepire e comprendere pienamente le tue emozioni, anche quelle che non riesci a tradurre facilmente in parole.
Ogni incontro è sempre un'occasione di trasformazione e crescita.
EC
Ho avuto la fortuna di incontrare una professionista davvero eccezionale. La dottoressa è altamente competente e attenta, e ha seguito mia nonna con disturbi del comportamento legati alla demenza in maniera straordinaria. Non solo ha saputo gestire con grande delicatezza e professionalità la stimolazione cognitiva di mia nonna, ma è stata anche di grande supporto per me e i miei come familiare, aiutandomi a comprendere e affrontare le difficoltà quotidiane. La sua empatia, disponibilità e preparazione l’hanno resa un punto di riferimento prezioso e ci hanno aiutato molto. La consiglio vivamente a chiunque abbia bisogno di supporto in ambito di demenza e invecchiamento.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono fidanzata da 5 anni con la mia compagna che ha subito degli abusi da parte del padre in età infantile, intorno ai 5/6 anni.
Il ricordo degli abusi è recente è il risultato di un percorso di psicoterapia che sta affrontando da circa 1 anno e mezzo e che le ho chiesto io più volte di intraprendere in quanto da quando la conosco soffre di stati di depressione altalenanti e di senso di colpa verso qualsiasi cosa.
Sia la depressione che il senso di colpa sono migliorati negli ultimi mesi e sta cominciando a rimettere in ordine i pezzi della sua vita, io sono molto contenta di vederla rinascere ma ho preoccupazioni riguardo la nostra relazione. Dopo avere scoperto gli abusi, ha avuto una sorta di crisi in cui si è chiesta chi fosse veramente e se la sua identità sessuale ed anche i suoi gusti fossero stati deviati da ciò che ha subito oltre questo la nostra intimità è crollata a picco in pochi mesi, mentre prima era molto attiva. Non è mai stata una persona particolarmente affettuosa, ma è molto distante fisicamente e questa cosa a me fa soffrire. Le ho parlato chiedendole spiegazioni e lei dice che ha un rifiuto per il contatto fisico e che le dispiace ma non ci può fare nulla. Io non so che pensare, non so se sono io che non sono in grado di starle vicino e devo solo avere pazienza o se c’è dell’altro, vorrei avere un consiglio. Grazie
Buonasera, mi chiamo Giulia De Rienzo piacere di conoscerla. Ci tengo intanto a ringraziarla per aver condiviso qui ciò che sta provando. Comprendo che la storia e probabilmente il percorso che sta vivendo la sua ragazza hanno un effetto in questo moneto anche sulla vostra vita sessuale. Fermo restando che non conosco bene la vostra situazione e che sarebbe necessario un colloquio per comprendere meglio, leggendola mi veniva in mente di per quanto riesce di rispettare gli spazi e i tempi della sua ragazza. Ma mi chiedevo anche che cosa scatena dentro di lei questo rifiuto per il contatto fisico della sua ragazza: quali pensieri, emozioni, stati d'animo, quali vissuti nascono in lei vivendo questa situazione. Credo che poter approfondire con un colloquio psicologico permetterebbe non solo di comprendere meglio ma anche di aiutarla a sopportare al meglio questa situazione che sta vivendo nella sua relazione. Spero di poterle essere stata d'aiuto in questo breve spazio, un caro saluto Dott.ssa Giulia De Rienzo
Buonasera Dottori, alle porte della convivenza con il mio ragazzo, io non sono sicura di sentirmela... sono una donna di 30 anni, sono fidanzata con il mio ragazzo di 1 anno più grande, da ormai quasi 6 anni. Abbiamo sempre avuto più alti che bassi nella nostra coppia, prima a causa di sue fortissime gelosie nei confronti del mio passato che ovviamente non lo riguardavano, che sono durate per anni... almeno 4 anni, di avvicinamenti e di allontanamenti, di estrema presenza fisica da parte sua ma totale assenza emotiva e sentimentale... con annesse litigate orrende frequentissime corredate di orribili parole nei confronti della mia persona... ma nonostante ciò io cercavo di dimostrargli che si sbagliava sul mio conto e che a lui ci tenevo davvero, quindi l'ho sempre molto assecondato in tutte le sue scelte... per anni ho preso parte ad ogni sua cosa organizzata, dalle cene e gli eventi con gli amici (in cui lui tra l'altro mi poneva sempre come elemento di confronto tra me e le ragazze degli altri, esempio... quella pensa ai figli e tu ancora vuoi andare in discoteca?), eventi di famiglia, in cui io mi sono sempre sentita la "bella statuina" perché mi portava in questi contesti per anni passando tempo con tutti tranne che con me... in questi anni ho sbottato nei suoi confronti tantissime volte, per queste pretese (si offendeva se venivo meno ai suoi inviti o se mi rifiutavo di fare qualcosa che andava di fare a lui, assumendo sempre un atteggiamento vittimistico rimarcando le mie mancanze nei suoi confronti)... però ho a distanza di anni ottenuto ben poco... dopo 5 anni stiamo per andare a convivere. Non sopportavo più il suo distacco emotivo e l'altalenanza delle sue parole/sentimenti. Non sopportavo più il dover vivere con sempre persone in mezzo, il dover basare il nostro rapporto su terzi. Non sopportavo più nemmeno la sua famiglia. Troppo tempo passato con loro. Capirei una "riunione" domenicale, ma con lui è stato così tutti i giorni. Tante volte usciva lasciandomi sola a casa con i suoi chiedendomi di aspettarlo e nel frattempo di aiutare la madre o di farle compagnia. Tutto ciò mentre a me non dimostrava amore ma solo un vago interesse. Dall'esterno sembravamo la coppia perfetta che condivideva tutto, ma condividevano solo le sue cose. Così sono esplosa lasciandolo e scomparendo nel nulla. Con un fare estremamente pesante mi ha cercata per mesi anche attraverso altre persone e mi sono sentita in dovere di cedere per farlo smettere. Mi ha riattirata a se promettendo di aver capito i suoi errori e di essere cambiato. Senza che io gli dessi mai il via libera, mi ha detto di aver acquistato casa per noi. Quella davanti ai suoi genitori. Che io non sopporto a causa della troppa vicinanza subita negli anni e dal conseguente abbattimento del muro di privacy fra coppia e famiglia. Non sopporto più nulla. Ne lui ne la sua famiglia. Gente problematica e piagnucolante alla continua ricerca di qualcuno che faccia le cose al posto loro. La mamma manca da casa da mesi per questioni di problemi emotivi, non fisici, ma quando tornerà conoscendo già la sua invadenza so già che per me sarà un inferno. Marito e figlio (il mio ragazzo) non fanno altro che parlarmi di lei da quando non è in casa come se avesse un male incurabile e piangendosi addosso. Sono stata spinta dal mio ragazzo ad aiutarlo nelle faccende domestiche di casa in cui vive con i suoi e se tante volte mi rifiuto sono pure quella in torto. Pretende la mia vicinanza per tutto, ma non perché mi ama ormai a questo punto secondo me, ma perché cerca qualcuno da cui farsi compatire. Mi sento come fossi la mamma per lui ormai. E adesso che casa è quasi pronta e a breve dovremmo iniziare la convivenza, con i suoi come dirimpettai, mi sembra un incubo. Ci ho litigato pesantemente per cose di poco conto (perché sono troppo satura ed esplodo facilmente) e lo sto tenendo lontano in questi giorni. Il solo pensiero di lasciarlo mi fa divorare dai sensi di colpa e mi fa sentire cattiva. Cosa dovrei fare secondo voi? Gli ho proposto delle terapie di coppia ma le rifiuta. Cosa ne pensate di tutto ciò? Avrei bisogno di un consiglio... grazie a chi avrà il pensiero di ascoltarmi.
Buonasera, mi chiamo Giulia De Rienzo. Ci tengo intanto a ringraziarla per aver condiviso ciò che sta vivendo. Le sue parole mi hanno molto colpita e in particolare quando parla di sensi di colpa del sentirti cattiva al pensiero di lasciarlo. Mi sono chiesta come stesse all'idea di stare ancora in questa relazione e se si sentisse come in una trappola da cui non si può uscire. Fermo restando che non conosco la sua situazione ma credo che approfondire il perché si sente cattiva all'idea di concludere la sua relazione possa aiutarla a fare chiarezza e a capire autonomamente quale strada è la migliore per lei. Spero di esserle stata d'aiuto in questo breve spazio, un caro saluto Dott.ssa Giulia De rienzo
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