Sono la Dott.ssa Giorgia Frandino, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivista e Sessuologa clinica (titolo riconosciuto dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica).
Sono una libera professionista e rivolgo particolare interesse alla sofferenza correlata ad eventi traumatici, all’area sessuologica e affettiva, alla disregolazione degli stati emotivi e del comportamento, allo sviluppo dell’identità in adolescenza e alle difficoltà relazionali.
Mi rivolgo principalmente a preadolescenti, adolescenti e giovani adulti.
Laureata con lode in Psicologia clinica e di comunità presso l’Università degli Studi di Torino, a seguito di un tirocinio annuale professionalizzante, ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione e conseguente iscrizione alla Sezione A dell’Albo professionale (Ordine degli Psicologi del Piemonte, n. 7876).
Ho conseguito la specializzazione in Psicoterapia Cognitiva presso la Scuola “Centro Clinico Crocetta” di Torino, dove mi sono formata nell’ambito della terapia dell’età evolutiva e degli adulti.
In questo mio percorso di formazione, partecipando a molteplici seminari sui differenti modelli di cura, ho potuto apprendere ed approfondire le cause, gli sviluppi e le conseguenze di eventi traumatici, singoli o cumulativi. Tra i vari approcci mi sono focalizzata maggiormente sulla Terapia Metacognitiva Interpersonale, la terapia narrativa, la psicoterapia sensomotoria, la terapia dialettico comportamentale e al Control Mastery Theory. Nello specifico nella pratica clinica utilizzo strumenti quali la mindfulness, tecniche immaginative, analisi degli episodi significativi e l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Nell’incontro con l’altro mi soffermo primariamente sulla relazione come strumento imprescindibile per un buon percorso insieme; ripongo attenzione agli obiettivi co-costruiti insieme al cliente, ai tempi ed alle risorse disponibili ed al raggiungimento del maggiore grado di benessere nel qui ed ora. In tale prospettiva, il percorso si svolge attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza integrata di corpo, emozioni e pensiero, la capacità di autosservazione come base per la costruzione di un’identità solida, non giudicante e accogliente ed, infine, lo sviluppo di nuovi schemi su cui fondare il proprio cambiamento.
Se il terapeuta può essere considerato l’esperto del metodo, la persona è l’esperto indiscusso del proprio vissuto, unico anche quando doloroso. Non possiamo togliere la sofferenza, ma possiamo renderla, insieme, meno invalidante; una sofferenza che non ci frammenta ma ci restituisce un senso di competenza, dignità e completezza, come l'antica arte giapponese del Kintsugi, una tecnica di restauro in cui si utilizza l'oro per riparare le fratture.