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Colloquio psicologico clinico • 55 €
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Sono davvero felice di aver contattato la dottoressa Giada Bertone... Per me non è stato facile iniziare un percorso individuale ma grazie alla sua empatia, alla sua capacità di mettermi a mio agio e alle competenze sono riuscito ad aprirmi e ho iniziato ad affrontare le mie difficoltà, capendo tante cose. Mi sono sentito davvero accolto e compreso, sia dal punto vista professionale che umano.
La modalità in remoto che offre la dr.ssa permette anche a chi lavora ed ha i minuti contati di potersi concedere un momento dedicato a se stesso sempre nella più totale privacy. La professionalità della dr.ssa Bertone è il suo punto in assoluto più forte. Provare per credere.
La dottoressa viene incontro alle esigenze del paziente, mettendolo a proprio agio. Si percepisce la passione che nutre per il proprio lavoro in ogni seduta.
Dottoressa molto empatica, professionale e soprattutto disponibile. Personalmente ne ho avuto bisogno in un periodo particolare della mia vita e grazie a lei sto vivendo una nuova me.
La consiglio sicuramente perché è come avere l'amica della porta accanto che oltre l'ascolto offre soluzioni.
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buona sera,
scrivo questo messaggio come un flusso fi coscienza per esporre al meglio com’è il mio stato d’animo.
Temo di avere un’estrema paura dell’ ignoto e dell’imprevedibile, che a volte mi porta a farmi condizionare eccessivamente nella mia quotidianitá.
Faró degli esempi dando voce ai miei pensieri:
-E se questo dolore fisico che sto sentendo mi porterá a subire un intervento chirurgico? Ho paura non posso affrontarlo.
- E se oggi vado in quel posto e saró proprio la macchina che si scontrerá con il pirata della strada contromano?
- E se esco e mi viene un forte mal di pancia da dover andare in bagno e non ve n’è alcuno nei dintorni?
- Quando il mio ragazzo partirà per la magistrale staró male per la sua assenza? Ci lasceremo?
- Mi è già capitato di affogare e non resprare e se ingoiando questa pastiglia potrebbe nuovamente succedere e capitare qualcosa di molto brutto?
- E se vado con le mie amiche in discoteca la notte e ci sarà un incidente stradale?
- E se succede qualcosa di brutto ai miei genitori?
- E se l’ascensore si blocca e mi manca l’aria?
- E se sedendomi vicino a questo cespuglio mi saltasse un insettp addosso?
- Mi sento girare la testa sto svenendo? Non posso svenire sono a lezione all’università davanti a tutti
- Sono in ritardo a lezione non ha senso che entri non riuscirei a ricollegarmi al discorso e mi verrebbe ansia
Ecco alcuni dei miei pensieri che mi capita di macinare molto spesso, tutti sempre accompagnati da un “se”.
Ho paura di quello che potrá succedere nel futuro e di affrontarlo. Ho un estrema paura di soffrire sia psicologicamente che fisicamente. Paura è la parola che più mi descrive in questo periodo della mia vita e vengo sempre presa in giro dalle mie amiche per essere così ansiosa.
Vorrei pensare meno al futuro e avere una visione più razionale della realtà. Cosa mi porta ad essere così spaventata dall’avvenire?
Buonasera, come prima cosa mi preme rimandarle che chiedere informazioni riguardo qualcosa che le fa tanta paura lo trovo un atto di coraggio e di cura nei confronti di sè. Purtroppo per dare una risposta alla sua domanda bisognerebbe conoscere un po' più approfonditamente la sua storia di vita, per comprendere in che modo questo timore è funzionale (dove per "funzionale NON si vuole intendere qualcosa che le fa piacere, ma qual è la logica sotto questa paura, alla quale poi seguono determinati comportamenti). Queste informazioni le può ricavare ascoltandosi ed autosplorandosi, attraverso l'introspezione, oppure può rivolgersi ad un professionista della salute mentale, per provare a comprendere l'origine di queste paure, in che modo l'aiutano, seppur in modo da causarle sofferenza, a mantenere in equilibrio il suo personale sistema psichico ed emotivo. Per trovare, infine, delle strategie utili a gestirle e a vivere una quotidianità nella quale scegliere consapevolmente come comportarsi, piuttosto che prendere decisioni dettate dalla paura.
Dott.ssa Giada Bertone
Buongiorno sono un ragazzo di 19 anni e vorrei parlare del mio rapporto con il senso di colpa. Sono sempre stato un ragazzo molto riflessivo attento alle mie azioni e a come possano influire sugli altri .Mi sono sempre messo in discussione per molte cose . Mi capita spesso però, di passare intere ore a sentirmi in colpa per cosa che ho anche solo pensato in certe circostanze . Soprattutto nell'ambito delle relazioni; faccio un esempio per farmi capire meglio . Nella mia ultima relazione dove amavo da morire la mia ragazza mi è successo una volta di svegliarmi e pensare a un rapporto che avevo avuto con un'altra ragazza molto prima di stare con la mia. E ogni tanto mi sono capitate cose così, sottolineo che non ho mai avuto problemi con la mia ex ragazza a livello di intesa sensuale , non abbiamo mai avuti rapporti completi perché lei ha un rapporto molto particolare con il senso ma mi ha sempre eccitato , e anche nell'autoerotismo pensavo sempre a lei. Questo è solo un esempio ma mi capita in molti altri ambiti di pensare cosa che non vorrei pensare , per poi sentirmi in colpa per giornate intere . Anche adesso che ci siamo lasciati questi sensi di colpa rimangono e passo ore a pensarci e a chiedermi il perché mettendomi sempre in discussione come persona perché tengo ai valori che ho .Mi piacerebbe avere qualche consiglio per come uscire da questo schema perché mi sta veramente andando a fuoco la testa. Io cerco sempre di dare una spiegazione logica a queste cose che non vorrei pensare per sentirmi apposto con me stesso ma non sempre ci riesco.
Buonasera, leggendo le sue parole è molto chiaro quanto ad oggi il suo sentirsi in colpa stia condizionando la sua esistenza. Purtroppo in questo caso ogni consiglio potrebbe essere inadeguato, in quanto occorrerebbe saperne di più sulla sua storia, ad esempio come da bambino viveva gli errori commessi, o cosa è considerato un errore nella sua famiglia. Questi sono solo alcuni esempi, e non è detto siano adeguati alla sua persona. Certamente ciò che può interessarle è comprendere in che modo i suoi pensieri siano collegati ai sensi di colpa, oppure cosa nello specifico lei considera sbagliato pensare.
Mi sento di consigliarle di parlarne con un esperto della salute mentale, il quale potrà guidarla attraverso un'autoesplorazione, la quale le permetterà di conoscersi pienamente e di vivere i suoi pensieri e le sue giornate in piena consapevolezza e compassione verso sè.
Le auguro una buona ricerca.
Dott.ssa Giada Bertone
Psicologa Clinica
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