Esperienze
L'irruzione del sintomo segnala nella sua insistenza l'esigenza anzitutto di trovare un posto nella parola. In questo senso il sintomo costituisce una modalità attraverso cui il soggetto cerca, sotto forma cifrata, di recapitare un messaggio.
Il trattamento si basa quindi sulla rielaborazione soggettiva di tutti quei vissuti che generano sofferenza nel soggetto, ed ha la finalità di individuare modalità nuove e singolari di occupare un posto nel mondo.
Il percorso di cura è rivolto ad adulti, adolescenti e bambini, famiglie o coppie, che stanno attraversando un periodo di crisi che può esprimersi in modi differenti: inibizioni nelle relazioni e nella sfera sessuale, difficoltà nei legami affettivi e relazionali, difficoltà nel processo di separazione-individuazione, rielaborazione del lutto, disturbi d'ansia, depressione, disturbi dell'umore.
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Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico (descrizione) • 60 €
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Accompagnamento in gravidanza (descrizione) • 60 €
Colloquio di coppia (descrizione) • 80 €
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32 recensioni
Punteggio generale
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Fiorella
Inizialmente ero molto scettica viste le mie precedenti esperienze con altri dottori. Il mio rapporto con la psicologia era pieno di disagio e paura di essere giudicata e spesso, in passato, mi era capitato di provare a condividere le mie cose con persone, a mio avviso poco competenti, che mi avevano fatto dubitare sull’efficacia della psicoterapia. Grazie al dott. Bagnato ho rivalutato il mio punto di vista e posso garantirvi che é diventato un piacere per me portare avanti questo percorso perché ho imparato a conoscere dei lati di me e della mia vita che prima ignoravo. Serve solo una persona professionale e competente. Lo consiglio assolutamente!
Guglielmo D.
Ero molto scettico sulla Psicologia e i trattamenti ad essa correlati. Il dott. Bagnato mi ha aperto gli occhi sulla realtà attorno a me. Prima vedevo in bianco e nero, oggi vedo a colori. E' diventato un appuntamento fisso.
D.
Il dottor Giacomo per me è stato un incontro del tutto nuovo. Ho fatto diverse terapie lungo il mio percorso di vita, ma finalmente posso dire di aver incontrare un luogo dove sentirmi accolta e soprattutto ascoltata senza interventi o tecniche da utilizzare a casa. Credo che il suo modo di lavorare sia finalmente ciò che cercavo. Grazie. Lo consiglio.
G.G.
Mi sono rivolto al dottor Bagnato perché stavo affrontando un momento particolarmente doloroso della mia vita e il lavoro psicologico fatto insieme mi ha aiutato a prendere consapevolezza delle mie fragilità ma anche delle mie risorse.
A rendere il tutto più accogliente un professionista empatico, serio e puntuale.
AL
Con il Dott. Bagnato ho trovato un luogo dove sentirmi ascoltata e dove poter dare sfogo ai miei pensieri. Ho imparato a mettermi in discussione e ad affrontare problemi che non pensavo mi portassi dentro. Molto accogliente. Ottima esperienza finora.
Antonio
Ho avuto il piacere di essere seguito dal Dottor Bagnato e ho notato fin da subito cortesia, professionalità e puntualità. Mantenendo questa costanza durante tutti gli appuntamenti e con la sua disponibilità nel fornire il suo supporto mi ha reso l'esperienza estremamente confortante.
MM
Professionista eccezionale!
All’ottima capacità nell’ascolto, associa anche empatia e grande disponibilità.
Da quando ho iniziato il mio percorso, ho avuto piacevoli risultati, ho migliorato l’autostima e la visione di certe situazioni ed aspetti
Lo consiglio fortemente a tutti, anche solo per un miglioramento personale
Emy
Fin dal primo momento della mia visita con il Dott. Bagnato mi sono accorta della sua professionalità.
La sua disponibilità nell’ascoltarmi e nel comprendere le mie emozioni ha reso questo appuntamento un’esperienza sicuramente positiva.
Non c’è mai stato alcun tipo di disagio, mi sono sentita ascoltata e capita e questo mi ha permesso di parlare di qualsiasi cosa senza pormi il limite di essere giudicata.
Mi sento di consigliarlo a chiunque voglia intraprendere un percorso terapeutico in quanto offre un sostegno prezioso per affrontare sfide personali.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera Dottori, alle porte della convivenza con il mio ragazzo, io non sono sicura di sentirmela... sono una donna di 30 anni, sono fidanzata con il mio ragazzo di 1 anno più grande, da ormai quasi 6 anni. Abbiamo sempre avuto più alti che bassi nella nostra coppia, prima a causa di sue fortissime gelosie nei confronti del mio passato che ovviamente non lo riguardavano, che sono durate per anni... almeno 4 anni, di avvicinamenti e di allontanamenti, di estrema presenza fisica da parte sua ma totale assenza emotiva e sentimentale... con annesse litigate orrende frequentissime corredate di orribili parole nei confronti della mia persona... ma nonostante ciò io cercavo di dimostrargli che si sbagliava sul mio conto e che a lui ci tenevo davvero, quindi l'ho sempre molto assecondato in tutte le sue scelte... per anni ho preso parte ad ogni sua cosa organizzata, dalle cene e gli eventi con gli amici (in cui lui tra l'altro mi poneva sempre come elemento di confronto tra me e le ragazze degli altri, esempio... quella pensa ai figli e tu ancora vuoi andare in discoteca?), eventi di famiglia, in cui io mi sono sempre sentita la "bella statuina" perché mi portava in questi contesti per anni passando tempo con tutti tranne che con me... in questi anni ho sbottato nei suoi confronti tantissime volte, per queste pretese (si offendeva se venivo meno ai suoi inviti o se mi rifiutavo di fare qualcosa che andava di fare a lui, assumendo sempre un atteggiamento vittimistico rimarcando le mie mancanze nei suoi confronti)... però ho a distanza di anni ottenuto ben poco... dopo 5 anni stiamo per andare a convivere. Non sopportavo più il suo distacco emotivo e l'altalenanza delle sue parole/sentimenti. Non sopportavo più il dover vivere con sempre persone in mezzo, il dover basare il nostro rapporto su terzi. Non sopportavo più nemmeno la sua famiglia. Troppo tempo passato con loro. Capirei una "riunione" domenicale, ma con lui è stato così tutti i giorni. Tante volte usciva lasciandomi sola a casa con i suoi chiedendomi di aspettarlo e nel frattempo di aiutare la madre o di farle compagnia. Tutto ciò mentre a me non dimostrava amore ma solo un vago interesse. Dall'esterno sembravamo la coppia perfetta che condivideva tutto, ma condividevano solo le sue cose. Così sono esplosa lasciandolo e scomparendo nel nulla. Con un fare estremamente pesante mi ha cercata per mesi anche attraverso altre persone e mi sono sentita in dovere di cedere per farlo smettere. Mi ha riattirata a se promettendo di aver capito i suoi errori e di essere cambiato. Senza che io gli dessi mai il via libera, mi ha detto di aver acquistato casa per noi. Quella davanti ai suoi genitori. Che io non sopporto a causa della troppa vicinanza subita negli anni e dal conseguente abbattimento del muro di privacy fra coppia e famiglia. Non sopporto più nulla. Ne lui ne la sua famiglia. Gente problematica e piagnucolante alla continua ricerca di qualcuno che faccia le cose al posto loro. La mamma manca da casa da mesi per questioni di problemi emotivi, non fisici, ma quando tornerà conoscendo già la sua invadenza so già che per me sarà un inferno. Marito e figlio (il mio ragazzo) non fanno altro che parlarmi di lei da quando non è in casa come se avesse un male incurabile e piangendosi addosso. Sono stata spinta dal mio ragazzo ad aiutarlo nelle faccende domestiche di casa in cui vive con i suoi e se tante volte mi rifiuto sono pure quella in torto. Pretende la mia vicinanza per tutto, ma non perché mi ama ormai a questo punto secondo me, ma perché cerca qualcuno da cui farsi compatire. Mi sento come fossi la mamma per lui ormai. E adesso che casa è quasi pronta e a breve dovremmo iniziare la convivenza, con i suoi come dirimpettai, mi sembra un incubo. Ci ho litigato pesantemente per cose di poco conto (perché sono troppo satura ed esplodo facilmente) e lo sto tenendo lontano in questi giorni. Il solo pensiero di lasciarlo mi fa divorare dai sensi di colpa e mi fa sentire cattiva. Cosa dovrei fare secondo voi? Gli ho proposto delle terapie di coppia ma le rifiuta. Cosa ne pensate di tutto ciò? Avrei bisogno di un consiglio... grazie a chi avrà il pensiero di ascoltarmi.
Buongiorno,
il suo discorso, denso e articolato, ritengo meriti un luogo e un tempo, tutto suo, in cui trovare ascolto. Non sarebbe infatti possibile liquidare, tanto meno con un consiglio, le questioni importanti che solleva. Piuttosto che un consiglio le pongo allora una domanda:
ma lei, cosa vorrebbe fare?
Mi pare, d'altronde, che siano già in molti a darle dei "consigli"
Un caro saluto,
GB
Buongiorno
Sono stata operata tumore al seno 3 anni fa. Da allora sono in cura con decapeptyl e exmestane. L'anno scorso ho avuto un periodo di forte stress tra ristrutturazione mio padre è stato male e l'ansia e lo stress hanno preso il sopravvento. Sto andando da uno psicologo fatto 5 sedute. Mi sta aiutando ma mi rimane addosso la paura dell'ansia; Ho paura che mi arrivino i sintomi dell ansia e da lì parte il tremolio interno e pensieri di paura. Ho un mix di pensieri Pensieri positivi chei aiutano e poi pensieri negativi che mi buttano giù
Sono altalenante. Mi capita spesso poco prima di fare l'iniezione del decapeptyl.
Sono molto stanca fisicamente suppongo per via della terapia che sto facendo da tre anni ora ,sono nel quarto , ho disturbi di ogni genere... Digestione, reflusso, mal di schiena, problemi ai denti ecc
Ho preso per 3 mesi Lexotan gocce alla sera prescritto in pronto soccorso dopo un attacco di panico terminato a Novembre
Sto diventando Super ANSIOSA? DEPRESSA? Mi date qualche suggerimento?
Gentile,
come potrà immaginare, purtroppo, non è possibile dare risposta alle sue domande senza cadere necessariamente in una banalizzazione. A mio parere il rischio sarebbe persino quello di mortificare ciò che sta provando in questo momento e che più di una risposta merita un posto. In questo senso è il suo stesso interrogativo che ritengo prezioso. Quello che chiede, infatti, in quanto si rivolge ad un altro, evidenzia anzitutto il suo bisogno di trovare accoglienza e ascolto, in un momento che sembra evidentemente di grande fatica e che peraltro si protrae da tempo.
Pertanto, è questo ciò che mi sento di "suggerirle": provi a concedere più tempo e più spazio alle sue parole. Forse, proprio adesso, potrebbe essere importante rallentare e concedere più spazio a ciò che sta provando. Ha detto che va da uno psicologo, provi magari a parlarne apertamente con lui, se se la sente.
Un saluto,
GB
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