Dott.ssa
Francesca Miglio
Psicologo,
Psicologo clinico
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Caltanissetta 1 indirizzo
Esperienze
Mi occupo di supporto psicologico con l'obiettivo di rendere la persona protagonista attiva di un cambiamento che si evolve in un percorso di consapevolezza del proprio momento presente e delle proprie risorse, al fine di ristabilire un rapporto equilibrato con la propria identità, con gli altri, col mondo.
Rivolgo tale supporto agli individui di tutte le età, dall' infanzia all'età adulta, alla senescenza, sostenendo la persona nel suo percorso di risoluzione di ansia, rapporto disfunzionale con l'alimentazione, disturbi dell'apprendimento, supporto genitoriale e alla coppia.
Esperto in:
- Psicologia clinica
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24 recensioni
Punteggio generale
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Giulia G
Professionista di grande competenza e sensibilità. Attenta a ogni dettaglio che caratterizza i suoi pazienti, dimostra una dedizione autentica e una grande passione per il suo lavoro. Un percorso terapeutico davvero prezioso!
Valentina
Professionale, amorevole, empatica: qualità necessarie per un ottimo rapporto con il paziente
Marco
Professionista di elevato spessore e straordinaria dolcezza.
G.I.
Professionista di straordinaria professionalità, cortesia ed empatia.
Laura
Buon lavoro, empatica, ci si trova bene subito. Efficace
Maria Puglisi
Specialista di grande competenza, segue i propri pz.con empatia e garbo.Ero scettica , conoscendola NN LO SONO PIÙ.La sua disponibilità e la sua AUTENTICA DOLCEZZA mi hanno catturato ....Svolge la propria professione con AMORE .
Mamma
Empatica al punto giusto ,molto attenta ai dettagli e soprattutto ottima osservatrice..
Inoltre fornisce le linee guida giuste per la gestione delle emozioni.
LG
Eccezionale, empatica, professionale...il percorso procede benissimo, i miglioramenti sono tangibili. CONSIGLIATISSIMA.
A.B.
La dottoressa Miglio possiede eccezionali doti di cooperazione ed empatie totale con i suoi assistiti che con Lei si sentono Persone accolte il un luogo sicuro e dentro uno sguardo attento. Il supporto psicologico oggi dovrebbe rappresentare la terapia di scelta per ciascuno di noi e a più livelli.
R.P.
Mi è piaciuta l'accoglienza e la professionalità della dottoressa Miglio. Sono certa di aver scelto bene.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ciao a tutti. Ora ho 18 anni, quando ne avevo 16 mi è stato diagnosticato un disturbo dissociativo di depersonalizzazione/derealizzazione, sono stata in terapia per un anno e quando ho finito mi sentivo molto meglio, pensavo di poter gestire da sola la mia vita e anche gli ormai rari episodi dissociativi. In effetti sono stata davvero bene per molti mesi, ho avuto qualche episodio sporadico ma che ho saputo gestire grazie agli strumenti che mi aveva fornito il mio terapeuta.
Purtroppo da qualche mese mi sento di nuovo male, sono spesso molto triste senza motivo, ho avuto alcuni episodi di rabbia incontrollata, ho davvero molta molta difficoltà a orientarmi nei ricordi anche solo di qualche ora prima (so di aver fatto una determinata cosa e mi rivedo mentre la faccio nella mia mente ma non riesco a ricordarmi quando è successo e se è successo davvero, perché spesso mi ricordo cose che non sono mai accadute ma che io ero convintissima fossero successe). A volte invece quelle cose che io percepisco come ricordi accadono nuovamente nel futuro esattamente uguali a come mi ricordavo di averle già vissute, ma domandando alle altre persone coinvolte in quei particolari episodi, nessuno si ricordava di un momento simile. Inoltre ho molta ansia durante tutta la giornata e mi dissocio con più facilità, spesso non ho voglia di uscire, mangiare, parlare. Infine piango ogni volta appena mi sdraio, anche se non mi sento triste, piango quando vado a letto, quando vado sul lettino del dentista, appena sono sdraiata insomma. Mi sembra come se stessi cercando di ricordare qualcosa successo tanti anni fa ma non riesco a capire cosa. Da piccola ho ricevuto ripetutamente violenza fisica da entrambi i miei genitori e mia madre mi ha sempre trascurato emotivamente (non si è mai accorta di avermi fatto così tanto male). Vorrei sapere se i problemi che sto avendo con ricordi/vuoti di memoria possono essere sintomi della dissociazione? E perché piango appena mi sdraio? Grazie.
Gentile utente, la sua giovane età contiene in sé tanta esperienza, tanta maturità, tanta sofferenza. I genitori sono la base per lo sviluppo di ogni individuo e ogni individuo merita di avere una base che sia sicura, che gli permetta di crescere, esplorando il mondo in serenità e con la sicurezza di poter ritornare a casa.
Aver subìto violenza da mamma e papà, sperimentando un terrore senza sbocco, a causa di un attaccamento disfunzionale, è stato probabilmente causa di una rottura nella sua identità e nella sua personalità. Il trauma vissuto, forse, è ancora motivo vivo di malessere. Lei è preziosa. Le emozioni sono sempre utili, tutte, perché segnali stradali da non ignorare. Vorrei invitarla a valutare di riprendere un percorso di sedute di psicoterapia, per recuperare il suo posto tranquillo, nel quale, al sicuro, tirare fuori ogni pensiero, sensazione, emozione e dare a se stessa l'opportunità vera di una piena riabilitazione alla vita. Coraggio: il primo passo è il momento della consapevolezza di potercela fare. Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Miglio
Gentili dottori,
mi chiamo Astrid e ho 16 anni. Scrivo qui perché vorrei un parere da parte vostra riguardo alla situazione che sto vivendo…
C’è un ragazzo che mi piace da un po’ di tempo (M), lui ha 21 anni ed è super carino e gentile. Ci siamo sempre conosciuti di vista perché lui è un grande amico dei vicini di casa della mia migliore amica (scusate il gioco di parole), quindi quando vado da lei a volte vedo anche lui.
Sono una ragazza molto timida e terrorizzata dal fare il primo passo, ma grazie all’aiuto della mia migliore amica sono riuscita ad attirare l’attenzione di M e a stringere un legame con lui. Approfondire la sua conoscenza mi ha confermato ancora di più quanto possa essere gentile e affabile, è davvero un ragazzo d’oro e ultimamente in giro non se ne vedono tanti così…
Fin qui tutto bene, il problema è una terza persona. La migliore amica di M. (Nonché vicina di casa della mia migliore amica).
La conosco molto bene (la chiameremo G), soprattutto perché nel corso degli anni non è mai corso buon sangue tra lei e la mia amica. È una ragazza oggettivamente antipatica, superficiale, arrogante e presuntuosa. Per un motivo o per un altro sembra che G non voglia far sbocciare qualcosa di più di un’amicizia tra me e M, e mi domando perché.
Sono arrivata a pensare che magari lei prova qualcosa per lui e si sente minacciata da me, ma è solo un’ipotesi…
Da quando è venuta a sapere che io e M siamo usciti diverse volte insieme e che abbiamo avuto anche il nostro primo bacio sembra che voglia rendermi la vita impossibile: arruola le sue amiche per farmi i dispetti e prendermi in giro, inventa cose false su di me e racconta balle a M per farci allontanare.
Lei e M hanno litigato di recente per questo, perché lui non vuole che G si comporti in maniera ostile con me.
Pochi giorni fa invece sono venuta a sapere che hanno fatto ‘pace’ perché M dice di non voler avere problemi con nessuno.
Ora vi chiedo: come posso comportarmi?
Io sono una ragazza molto mite e tranquilla e in certe situazioni mi sento molto a disagio, perché non voglio essere in contrasto con nessuno.
Io qualche ipotesi l’ho già avanzata, voi cosa ne pensate? Secondo voi il comportamento di G nasconde una cotta segreta per M proprio come ho pensato io?
Vi prego, aiutatemi …
Cara Astrid, nelle tue parole ci sei tu, persona. Comprendo la sensazione e la percezione di confusione e insicurezza, mista a emozioni probabilmente contrastanti tra loro, quali rabbia e senso di colpa, che certamente hanno un forte potere destabilizzante, sia in te (a livello cognitivo, emotivo e comportamentale) che nella relazione. La relazione di coppia è una fetta della grande torta della nostra vita, del nostro stare nel mondo e con noi stessi. Ritengo ci sia un forte malessere e un senso di insicurezza che, però, in particolare a 16 anni, potrebbe ledere non solo la qualità della quotidianità, a causa anche dei pensieri intrusivi ricorrenti, ma generare disagio più profondo e generalizzato. Ti proporrei di parlarne in serenità con uno specialista psicologo per poter approfondire meglio le dinamiche fenomenologiche, dandogli un senso pieno e realistico. Potresti valutare di chiedere un consulto , discutendone coi tuoi genitori. Grazie per la tua condivisione. Resto disponibile.
Dott,ssa Francesca Fatima Miglio
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