Via Giulio Tarra 5, Milano 20125
Presso Spazio IRIS mi occupo principalmente di consultazione psicologica e percorsi di psicoterapia rivolti a giovani adulti e adulti.
Leggi di più20/10/2024
Via Giulio Tarra 5, Milano 20125
Presso Spazio IRIS mi occupo principalmente di consultazione psicologica e percorsi di psicoterapia rivolti a giovani adulti e adulti.
Leggi di più20/10/2024
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 70 €
Consulenza online • 70 €
Consulenza psicologica • 70 € +8 Altro
Psicoterapia • 70 €
Colloquio psicologico clinico • 70 €
Colloquio psicologico di coppia (descrizione) • 70 €
Mostra tutte le prestazioniIl pagamento va effettuato subito dopo la prenotazione della consulenza online. Avrai 30 minuti di tempo per completare il pagamento, in caso contrario la tua prenotazione verrà cancellata.
I pagamenti per le consulenze sono inviati direttamente allo specialista, che è anche responsabile della policy di cancellazione e rimborso.
In caso di eventuali problemi con i pagamenti, si prega di contattare MioDottore.
Ricorda, MioDottore non ti addebita alcuna commissione aggiuntiva per la prenotazione dell'appuntamento e non processa i pagamenti per conto dello specialista.
Almeno 30 minuti prima della consulenza riceverai un SMS ed un'email con il link per iniziare il videoconsulto. Potrai collegarti sia da PC che da smartphone.
Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 70 €
Consulenza psicologica • 70 €
Psicoterapia • 70 € +10 Altro
Colloquio psicologico clinico • 70 €
Colloquio psicologico di coppia (descrizione) • 70 €
Colloquio psicologico familiare (descrizione) • 70 €
Mostra tutte le prestazioniPazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 70 €
Consulenza online • 70 €
Consulenza psicologica • 70 € +12 Altro
Psicoterapia • 70 €
Colloquio psicologico clinico • 70 €
Colloquio psicologico di coppia • 70 €
Mostra tutte le prestazioniPunteggio generale
La dottoressa cerca di comprendere affondo e ti accompagna in maniera delicata ma anche decisa verso le tue risposte. In questo percorso sto imparando a conoscermi meglio e a gestire ciò che mi fa star male. La consiglio!
La dott.ssa Loddo è stata un valido supporto nell'affrontare e gestire i miei attacchi di panico e le fatiche che si "nascondevano" dietro ad essi. Il percorso fatto insieme ha fatto la differenza e ho apprezzato la sua capacità di empatia, comprensione e mai giudizio. Grazie!
Ho cominciato un percorso con la dott.ssa Loddo circa 6 mesi fa, in un periodo dove tutto mi sembrava estremamente faticoso e dove non volevo far altro che trovare una soluzione immediata. Piano piano, ho imparato ad essere paziente con me stessa, a guardarmi dentro e a comprendere cosa mi stava accadendo. Grazie
Con la Dottoressa Loddo ho trovato empatia, comprensione e competenza. La ringrazio di cuore del lavoro fatto assieme.
È stato decisamente un incontro fortunato quello con la Dottoressa Loddo. L'ho trovata accogliente fin da subito e sempre molto delicata nel trattare argomenti per me faticosi.
La mia esperienza con la Dottoressa Loddo è assolutamente positiva.
Mi sono trovata subito a mio agio ,grazie ai suoi modi gentili e accoglienti,che assieme alle sue ottime competenze ,mi hanno permesso di stabilire una buona relazione ,tramite la quale ,durante gli incontri sono riuscita a venire a capo dei miei problemi .
Sempre puntuale e precisa.
Lo studio è carino e accogliente, e ha contribuito a trasmettermi un grande senso di serenità .
ha risposto a 13 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 21 anni e sono in crisi per quanto riguarda l'università.
Ho frequentato il liceo classico, sempre con ottimi risultati, e per 4 anni sono stata convinta che, una volta uscita, avrei frequentato corsi di laurea come Lettere, Beni culturali o affini, vista la mia passione per il mondo antico e per le materie umanistiche. Tuttavia, durante l'estate del quarto anno, ha iniziato a balenarmi in testa l'idea di Medicina, che non avevo mai preso in considerazione fino a quel momento, probabilmente a causa di esperienze vissute sulla mia pelle (parenti in terapia intensiva, ecc). Ho portato avanti quest'idea per tutto il quinto anno, nonostante la passione per i classici non si fosse mai affievolita, e, a settembre 2022, dopo la maturità, ho provato il test di Medicina: questo purtroppo non è andato come speravo, ma era prevedibile, dato che la scuola non mi aveva fornito una preparazione scientifica, e che in due mesi non ero riuscita a recuperare tutto. Nello stesso mese, ho provato anche il test di Professioni Sanitarie: qui ero riuscita ad entrare, con un buon punteggio tra l'altro, ma ho deciso di rifiutare il posto, perché sapevo che non erano davvero ciò che volevo fare, e che non mi avrebbero aiutata a ripreparare il test di Medicina. Mi sono quindi iscritta al corso di Chimica Farmaceutica, perché pensavo che, studiando per gli esami, avrei colmato anche le mie lacune per il test, e infatti così è stato. Studiavo per gli esami, con più o meno difficoltà, seguivo le lezioni con abbastanza interesse, ma sentivo che non mi trovavo nel posto giusto. A luglio 2023 ho riprovato il test di Medicina, e a settembre ho scoperto di essere entrata in seconda scelta, in una città diversa dalla mia, quindi mi sono subito trasferita e con grande entusiasmo ho iniziato a seguire le lezioni.
Una volta arrivata la sessione invernale, però, sono riprecipitata nel vortice di dubbi e confusione di un anno prima: mi piacerebbe fare il medico, mi ci vedo, ma sento che le materie scientifiche non sono il mio. Studio e do gli esami, ma non vanno mai come vorrei, e invece immagino che, se qualcosa mi appassionasse veramente, lo studierei volentieri e otterrei buoni risultati. Mi mancano costanza e motivazione, e non so dove trovarle. Tutte le volte che entro in crisi o che boccio ad un esame, mi metto in discussione e torno a pensare al chiodo fisso di Lettere: se anche cambiassi corso e mi trasferissi a Lettere, davvero mi piacerebbe? Vale davvero la pena lasciare tutto (ambiente, amici, città nuova, ecc), per qualcosa che non conosco? Io vorrei fare il medico, non l'insegnante, eppure quelle materie non le capisco e faccio molta fatica a studiarle. Credo che la mia scelta sia tra studiare qualcosa che mi piace, ma fare per tutta la vita un lavoro che non mi rispecchia, oppure stringere i denti adesso, per i prossimi anni, per poi andare a fare un lavoro che sento mio.
Mio padre è stato contrario fin da subito alle mie scelte, benché mi abbia lasciato sempre la libertà di decidere: avrebbe preferito che scegliessi una professione sanitaria, così in tre anni avrei finito e avrei potuto iniziare subito a lavorare e ad avere un'indipendenza economica. Ma io non riesco a fare qualcosa che non mi piace. Infermiera, ostetrica, ecc. e medico sono tutte figure sanitarie, è vero, ma sono distanti anni luce dal punto di vista dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità. Quello che mio padre cerca di dirmi, indirettamente, è: "visto che Medicina è troppo alta per il tuo livello, ti conviene abbassare l'asticella e fare qualcos'altro", ma io non sono abituata: sono sempre stata ambiziosa e determinata, mi sono sempre piaciute le cose difficili, anche se non capisco cosa mi stia succedendo adesso. Se lasciassi Medicina mi dispiacerebbe, perché mi sentirei come se mi fossi preclusa qualcosa già dall'inizio (infatti, dicono tutti che i primi due anni siano tosti, e che poi la situazione migliori, quando si iniziano a studiare le materie cliniche e chirurgiche), però, al tempo stesso, non so come continuare a dare esami, se faccio tutta questa fatica. Non capisco se sia disinteressata nei confronti di queste materie o sia semplicemente pigra e procrastinatrice, perché se mi applicassi veramente, magari sarei anche brava.
Ci sono, su Internet e sui social, molte persone che promettono di insegnare un metodo di studio o di aiutare gli studenti a superare un blocco: sarei tentata di rivolgermi a qualcuno, ma non so se e quanto siano affidabili, perché non vorrei spendere soldi inutilmente.
A breve, penso di effettuare un consulto con uno specialista nella mia zona, però, nel frattempo, ho deciso di sottoporre la situazione anche a voi, magari per ricevere qualche spunto di riflessione e punto di vista in più.
Grazie mille di aver letto.
Buona Pasqua a tutti!
Cara, grazie per la sua condivisione. Comprendere quale sia la strada migliore da intraprendere per ciascuno di noi può essere davvero tosto e a volte le risposte arrivano quando si è nel bel mezzo del cammino: a volte ci confermano che il percorso è quello che fa per noi, altre volte ci suggeriscono di cambiarlo. In entrambi i casi, le emozioni che viviamo ci danno degli indizi importanti e vale la pena soffermarcisi, cosa che mi sembra stia cercando di fare. Ciò che mi salta all'occhio è la determinazione che ha avuto nel dedicarsi a questo percorso, disposta a sentire tutta la fatica nel confrontarsi con materie che non sente facilmente accessibili, a cambiare città, se non anche ad agire libera dalle osservazioni di suo papà. Lei ha tante risorse e sono sicura che il/la professionista a cui ha deciso di rivolgersi saprà aiutarla a fare chiarezza, a mettere a fuoco ciò che è il suo desiderio e a canalizzare le energie sull'obiettivo. In bocca al lupo! Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Loddo
Salve,
Sono una donna, ho 25 anni e scrivo per cercare di dare una risposta ad una domanda che ho in testa da molto tempo. Ho paura del tradimento, lo vedo come un qualcosa di inevitabile alla quale siamo destinati tutti prima o poi, questa convinzione mi porta ad essere molto schiva anche nelle relazioni. Non ho mai avuto una vera relazione e non la cerco, preciso che il mio modo di "evitare" gli uomini sebbene possa essere sicuramente correlato anche al mio essere cinica, di certo non è una cosa che mi fa soffrire, nel senso che sono felice così e non sento il bisogno di altro per il momento. Tuttavia, mi rendo conto che c'è un problema, sono una persona razionale che si interroga molto e riesco ad analizzare i miei comportamenti in maniera distaccata. Questa paura di essere tradita e la paura dell' abbandono è cresciuta con me, ricordo che quando ero molto piccola sognavo spesso mia madre tradire mio padre oppure che succedeva qualcosa di brutto ai miei fratelli. Ricordo che da bambina l'unica volta che vidi i miei genitori litigare io mi misi in mezzo per sedare la discussione perché temevo che uno dei due se ne andasse. Per anni ho pensato di aver avuto un trauma che non riuscivo a ricordare, ho persino pensato di aver visto da piccola qualcosa che non avrei dovuto vedere e che questo ricordo inconscio si fosse ripresentato nei sogni. Adesso che sono adulta, però, parlando anche con i miei mi rendo conto che non sarebbe mai potuto accadere una cosa simile, e che erano solo paranoie che però influenzano ancora la mia persona. I miei genitori non si sono mai comportati in maniera scorretta con noi, certo si, qualche volta hanno litigato, naturalmente sempre con rispetto, e in quale famiglia non si litiga? Insomma, ci sono tante famiglie con difficoltà, figli con genitori violenti o che sono stati abbandonati. Io sono cresciuta in una famiglia perfetta, da dove nasce questa paura? Che tipo di trauma potrebbe mai avere una bambina che è nata con l'amore di una bella famiglia che non ha mai dato segni di squilibrio? Perché mi sento così responsabile nei confronti dei miei fratelli e perché credo più nel tradimento che nell' amore?
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. Pone degli interrogativi molto importanti che sicuramente meritano uno spazio più ampio per poter essere accolti e approfonditi. Comprendo la voglia di esplorare l'origine di questa paura, una paura che la porta ad approcciarsi in maniera "sfiduciata" alle relazioni. Mi chiedo anche se possa avere senso per lei provare ad accogliere questa paura, per poi comprendere meglio come si manifesti nel momento presente, prima ancora di comprenderne l'origine e ricollegarla alla sua storia personale. Quando facciamo spazio alle emozioni, siamo anche più predisposti ad ascoltare il "messaggio" che vogliono mandarci. E quindi poi chiedersi: Come si manifesta in me questa paura? Che forma ha? Il tradimento è una condizione che lei associa alla relazione amorosa o le è capitato di associarla ad altre relazioni, per esempio quelle d'amicizia? Che rapporto ha lei con la fiducia? E con la fiducia in sé stessa? Chiaramente questi sono solamente degli spunti riflessivi, la questione è complessa e tocca ampi temi, anche familiari, nel rapporto con i suoi genitori e con i suoi fratelli. Le mando un caro saluto e resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Loddo
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
Disturbo d'ansia generalizzato a Milano
Disturbo post traumatico da stress a Milano
Disturbo ossessivocompulsivo a Milano
Disturbi psicosomatici a Milano
Difficoltà relazionali a Milano
Disturbo di personalità a Milano
Disturbo Ossessivo Compulsivo a Milano
Problemi comportamentali a Milano
Altro (14)