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12 recensioni
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CA
La Dottoressa è molto professionale e disponibile all'ascolto .
Empatica e accogliente: ispira fiducia che credo sia fondamentale per questo tipo di percorso.
G.P.
La dottoressa Annigliato mi ha aiutato a risolvere una problematica familiare che senza il suo supporto professionale non sarei stata capace di affrontare.Ho apprezzato inoltre la sua disponibilità e gentilezza..Non posso che ringraziarla e consigliarla.
F.G.
Sono stato accolto ascoltato e guidato nella confusione. Tramite il confronto ho potuto trovare elementi in cui migliorare il disorientamento .E' stata la mia 3 teraupeuta e posso dire che ne sono uscito arrichito e certamente + stabile .Come dico sempre la relazione teraupetica ha quella magia e unicità che permette di trovare strumenti che altrove non si trovano. Percorso certo duro da intraprendere ,ma nello stesso magico ed arrichente anche da un punto di vista di crestita interiore .
C.T.
Capace di penetrare l'animo umano , di farti concepire le proprietà cosmiche della psiche e cambiare l'atteggiamento mentale verso i disagi interiori. Grande professionista!!!
Alfonso. Greco
Dottoressa molto disponibile e rassicurante. Puntualità e professionalità, mi ha messo subito a mio agio. X la mia esperienza mi sento di raccomandarla
Anna Maria Vaccaro
Raccomando la dottoressa Annigliato x la sua professionalità e disponibilità. Mi ha messo subito a mio agio, , cn la sua dolcezza ha conquistato la mia piena fiducia.
Rita
La dottoressa Annigliato è il top sia come persona che come specialista. È molto attenta, affidabile, infonde sin da subito serenità, e ispira molta fiducia. Altissima professionalità e preparazione. Per tutto questo e molto altro la consiglierei sempre come scelta.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
Chiedo gentilmente un parere circa un episodio negativo avuto con la mia psicoanalista.
In sostanza da gennaio faccio due sedute di psicoanalisi settimanali per motivi di depressione e tendenza all'isolamento. Spendo circa 600 euro al mese per questo percorso e nonostante il mio umile stipendio, ho dato sempre massima priorità a questo perché sono stata molto male. La terapia è andata benissimo senza mai nessun problema, sono anzi ero molto motivata. Premetto che non avrei mai immaginato che avrei dovuto svolgere non una ma due sedute settimanale e l'unica cosa che mi rimprovero è che, avrei in realtà dovuto fare bene i conti con le spese che avrei dovuto affrontare e magari negoziare un onorario leggermente inferiore. Non lho fatto perché non ne avevo il coraggio e tutto ad ogni modo è andato sempre bene. Fino a che, questo mese, per via di altre spese urgenti, realizzo che non posso stare più con l'acqua alla gola e che, essendo praticamente da sola, se ho delle urgenze devo poterle affrontare economicamente ma soprattutto serenamente. Quindi, molto ingenuamente, parlo con l'analista, seppur con molta fatica ed imbarazzo, e con la massima assertività, in punta di piedi, chiedo di poter ridurre le sedute da 8 a 6. Morale della favola: l'analista si è trasformata. Da seconda mamma sana sulla quale poter contare, è diventata aggressiva, mi ha rimproverata con toni piuttosto passivo-aggressivi dicendo che con questa scelta avrei deciso io per lei o peggio, che ho voluto essere io la terapeuta tra noi due. (mi sembrava più corretto ridurre le sedute anziché chiedere un aiuto per ridurre il costo mantenendo le 8 sedute, pensavo anzi di essere corretta e di non arrecare disagi). Inoltre le ho riportato come ulteriore motivazione, che mi è aumentato esponenzialmente il costo dell'affitto, lei pensava che fosse un aumento che avremmo dovuto dividere tra coinquilini (100 euro in tre) ma quando le ho precisato che in realtà si trattava di un aumento di 100 euro a persona, si è messa a ridere.. Ma come, a me questa cosa dell'affitto mi causa stress e frustrazione e lei ride? Si è anche intromessa facendosi i conti con la mia assicurazione sanitaria privata facendomi presente che alcune sedute me le rimborsano parzialmente.. In realtà ottengo un misero rimborso di 40 euro. Insomma si è sentita probabilmente aggredita e io altrettanto data la sua reazione.. Anzi mi sono sentita non creduta e presa un giro.. E lei lo sa che questo è un punto cruciale sul quale lavoriamo (l'essere creduta - riconosciuta). Ma scusate, cosa c'è da psicoanalizzare se le dico che ho altre esigenze e che ondevitare di mollare, preferisco garantirmi la terapia riducendo di sole 2 sedute? Inoltre, sinceramente non mi sono sentita di presentarmi all'ultima seduta e dire tutto ciò a voce e ho preferito scriverle, dicendole che questa sua reazione mi ha delusa tantissimo.. Lei mi risponde che "capisce che anziché chiarire a voce, preferisco inviarle dei messaggi, COSÌ COME FACCIO GIA CON MIA MADRE". Ma che risposta è? Mi fa presente inoltre che, quando le mando il planning dei miei orari lavorativi per programmare le sedute del mese successivo, anziché scrivere la "sua" disponibilità, scrivo "la mia" disponibilità.. Ma cosa dovrei scrivere? Quando le mandavo i miei orari, io l'ho sempre intesa come "ecco qui ci sono i miei orari lavorativi, scelga lei a suo libero piacimento quando fare le sedute perché io a parte il lavoro, sono SEMPRE disponibile.. Sono delusa, molto delusa. cosa ne pensate? È normale che io non sia libera di decidere di ridurre le sedute senza che la terapeuta si arrabbi in questo modo? Preferisco interrompere tutto sinceramente e questa cosa mi fa molto male.. Non abbiamo mai avuto alcun problema, alcun disaccordo, nulla. Avevo molta ansia nel dirle questa mia esigenza, infatti questo è il risultato che temevo. Secondo voi sbaglio a pensarla così? Cosa dovrei fare?
Gentile signora, mi sento di dirle che la sua relazione terapeutica è preziosa anche in questo momento; anche e proprio nel momento in cui si sente delusa, arrabbiata, forse non compresa. Le consiglio di riportare in terapia quanto invece ne sta uscendo: la sua rabbia, la delusione, il senso di tradimento e tutte le emozioni che attualmente la attraversano. Potrà lavorare proficuamente su "come sta" in queste emozioni; su come agisce quando si sente delusa, quando si sente arrabbiata e tradita. Forse troverà qualche corda che risuona e potrà lavorare nel "qui e ora" su un "là e allora". Comunque si senta libera, perché lo è (controlli a tale proposito il contratto terapeutico iniziale), rispetto alle sue decisioni sulla prosecuzione o la rimodulazione (rispetto al numero delle sedute non certo per il compenso) del suo rapporto terapeutico. Accolga comunque la possibilità che nelle relazioni umane, lei può fare il suo meglio ma, a volte, questo può non essere abbastanza. Buon lavoro! Filomena Annigliato
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