Dott.
Fabrizio Capra
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Esperienze
Nel mio lavoro sono in contatto da anni con il disagio giovanile e degli adulti, con disturbi di personalità, emotivi, patologie psichiatriche e con persone in una particolare condizione di crisi.
18 recensioni
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D.T.
Sempre gentile e disponibile, offre ottimi spunti per guardarsi dentro e provare a capire come uscire da un momento difficile.
N.F
Molto professionale , mi sono trovato veramente bene , un percorso che mi ha aiutato tanto!
M&D
Abbiamo trovato un professionista preparato ed empatico, la sua esperienza significativa aiuta ad arrivare al nocciolo del problema.
F.M.
Sono stato contentissimo e consiglio anche s miei conoscenze se ne avranno bisogno.
M.
Il dottore mi ha subito messo a mio agio. Un professionista serio e dedito alla professione. Lo ringrazio infinitamente per la disponibilità e la serietà
SC
Professionista molto compete attento ed empatico, è stato un percorso bellissimo che mi ha aiutato moltissimo a risolvere dei nodi presenti nella mia vita da anni. Non posso che ringraziarlo e consigliarlo a tutti quelli che hanno bisogno di un punto fermo da cui ripartire
CP
Ottimo professionista con estrema capacità di ascolto e discrezione puntuale. Sentirsi a proprio agio con un professionista così rappresenta una grande opportunità per le proprie incertezze.
Gio
Un professionista eccellente, preciso ed attendo ai dettagli. Grazie a Fabrizio sto riuscendo ad analizzare ed affrontare tematiche che prima erano anche a me sconosciute. Sono in terapia con Fabrizio da circa 1 anno e posso affermare che mi sento nettamente meglio e riesco a vedere e reagire agli eventi con un mindset pro-attivo e vincente.
Se si potesse, darei 6 stelle! :)
Francesco
Spesso affrontiamo cose che non riusciamo a spiegarci, ci piantiamo e sembra nessuno possa capire cosa passiamo. Parlarne con Fabrizio è una vera esperienza: inizia con una naturalezza sorprendente, il piacevole dialogo che si instaura conduce ad un punto di vista che effettivamente è sempre stato sotto il nostro naso, ma soltanto non ce ne eravamo accorti!
Professionale, ascolta discorsi profondi cogliendo ogni dettaglio, si presta ad un dialogo botta e risposta sorprendentemente sul pezzo, delicato ed elegante nell'esporsi, puntuale come un orologio svizzero e flessibile nonostante l'agenda sempre piena.
Ho ricevuto un grosso aiuto che ricambio con un grande ringraziamento! È davvero un piacere parlare con Fabrizio, l'esperienza non delude mai.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 26 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buona sera, scrivo perché convivo con una brutta situazione. Mia mamma ha seri problemi psichici (come sua mamma e anche suo fratello), è psicopatica, sembra una persona tranquilla ma nel suo essere inganna sotto ogni aspetto per il suo fine. E' stata in cura ma non è servito a niente. Mio padre se ne fosse stato a conoscenza non ci avrebbe fatto una figlia (me!) e non si sarebbe neanche sposato.
Giusto per farvi entrare nella storia, mia mamma non è autonoma, non in grado di costruire un discorso o fare un confronto, è apatica, bugiarda, narcisista, parla da sola, è aggressiva con noi e fa la vittima con gli altri, non è responsabile, manipola le persone, si mette a fare scarabocchi su carta, conta bottoni, diciamo che ha tante brutte e inquietanti caratteristiche (ossessionata da mio papà, stalker, lo segue ovunque, lo controlla per la serratura quando va in bagno,... In famiglia per noi è sempre stata impegnativa a livello psicologico, nella gestione invece bisogna sempre dirgli cosa fare (es. "andare a prendere il pane"). Tuttavia, il problema più grosso è che mi ha rovinato la vita!
Sta di fatto che la casa dove sono nata è enorme e composta da 2 appartamenti (uno su e uno giù), e 4 anni fa io consapevole di questa brutta situazione in famiglia, avevo chiesto a mio padre la possibilità di convivere con il mio compagno al piano di sopra perché il mio desiderio, oltre di stare a vivere li, era quello di stare vicino a mio padre. Li per lì mio padre mi disse subito che era d'accordo, ma il giorno dopo mia madre gli fece cambiare idea con false credenze. Cosi comprammo casa a 2 km di distanza, premetto che ero partita in retromarcia perché non volevo e allo stesso tempo il mio compagno non aveva bene chiaro questa mia situazione, e oggi questo è lo sbaglio più grosso che ho fatto.
Poi il calvario...
2 anni fa mio padre ha preso il covid ed ha rischiato la vita, ho dovuto assisterlo per 6 lunghi mesi tra casa/ospedale + il mio lavoro + la mia vita + madre da gestire (momentaneamente andammo a vivere con mia mamma perché poco affidabile); fortunatamente mio padre si riprese, un miracolato. Oggi porta i segni (piaghe da decubito, infezioni, enfisema polmonare, e viene tenuto regolarmente sotto osservazione dal medico).
7 mesi fa, la mamma di mia madre si rompe il femore e mia mamma momentaneamente la facciamo stare là insieme a loro. I giorni successivi parliamo con il sindaco, attiviamo gli assistenti sociali, e mia mamma davanti a queste persone appoggia tutto quella che è la nostra soluzione. (Quindi trovare una badante che gestisca sua mamma e suo fratello).Il suo fine da 30'anni, era quello di far andare via me dalla mia casa e portarsi in casa sua mamma e suo fratello.
Ma mio padre non è mai stato disponibile ad accettarli in casa (già mia madre era un impegno, figuriamoci vivere insieme ad altre 2 persone con problemi mentali!) cosi mia madre di punto in bianco decide di non tornare più a casa. Cambia residenza, cambia medico, cancella me, oggi mette in giro brutte voci su di noi,...
Sta di fatto che io e mio padre decidiamo di affidarci ad un avvocato per provare a tutelarci, e qui non entro nel merito perché diventerebbe troppo lungo. Però sappiamo tutti quanto può essere stressante una situazione del genere che ti lascia in sospeso, che ci sono in ballo i risparmi di una vita, l'età che avanza, ecc Io sono una brava figlia e appoggio mio padre in tutto e per tutto, se posso provare a togliergli dei pesi per sollevarlo lo faccio, lo sostengo, lo aiuto in casa, lo assisto andando avanti e indietro da dove vivo, ecc però la situazione per me è pesante. Ho paura per la salute di mio padre perché questa situazione è insostenibile. Con quello che ha passato trovo che sia insostenibile per lui andare avanti da solo con tutta questa valanga di brutte cose. Lui me lo fa capire, e io dentro sto tanto male.
Convivo con questo dispiacere addosso che non mi fa vivere serena. Oggi oltre a tutto, faccio i conti anche con me stessa perché vivo tutto sulla mia pelle le stesse paure, e gestirle da sola non è facile. Ma sono sicura che se fossi là con lui non avrei la preoccupazione che di notte accade qualcosa. Non dovrei fare mille giri avanti indietro. Lui ha bisogno di me. E io vorrei tanto tornare a vivere là. Amo immensamente il mio compagno, ma soffro altrettanto. Con tutto il caos che ho non vedo prospettiva di fare un figlio che vorrei. Ma come faccio oggi? Gran parte della mia serenità la troverei abitando in casa con mio padre, ovviamente noi su e lui giù. Non trovo soluzioni.
Gentile utente, la situazione che descrive sarebbe davvero stressante per chiunque. Capisco il disagio che sta provando. Credo che vada fatta una distinzione tra le problematiche presenti che richiedono attenzione e soluzioni e il disagio emotivo che prova dovuto ad una situazione difficile presente da tempo.
Nella sua descrizione parla di due appartamenti. Se potesse trasferirsi nell'appartamento al piano superiore, questo potrebbe aiutare lei ad assistere più agevolmente il papà. Immagino però che, se la condizione di salute del papà lo necessità, occorre avvalersi anche di un aiuto esterno. Lei non potrebbe occuparsi in toto del papà e portare avanti la propria vita professionale e sentimentale. Sarebbe complicato per tutti. Forse il compagno sente questo coinvolgimento importante e fatica ad assecondare le sue richieste.
In definitiva ritengo importante che lei riesca a trovare un equilibrio tra il suo desiderio di essere accanto al papà con la necessità di avere i propri spazi di vita. Non è semplice indicare qui una soluzione. Va cercata nel tempo.
Ritengo importante che possa confrontarsi con una persona terza con la quale riflettere insieme sulle soluzioni ma anche ricevere un sostegno rispetto alla condizione difficile che sta vivendo. Auguro ogni bene a lei ed ai suoi cari.
Ricevo in studio e online.
Dott. Fabrizio Capra
Buonasera,
Sono una ragazza di 17 anni e volevo esporre una mia problematica a degli specialisti. Uno dei problemi con cui mi sono sempre trovata a confrontarmi è la solitudine. A dire la verità, non ricordo davvero quando ho iniziato a sentire questa sensazione, infatti mi sembra quasi che io la abbia sempre vissuta (fin da piccola) e probabilmente è uno dei primi problemi emotivi con cui mi sono confrontata. Ciò che, però, a volte mi turba è il fatto che mi sembra di sentirmi sola anche quando altre persone sono effettivamente presenti nella mia vita. Ho rapporto stupendo con il mio fratello maggiore, che, per gran parte della mia vita ha alleviato e anestetizzato questo dolore di solitudine, ma da quando ha iniziato a crearsi (giustamente) la sua vita indipendente (anche solo banalmente trasferendosi in un'altra casa), questa sensazione è diventata più forte, in quanto ho perso il mio punto di riferimento. Al di là di questo rapporto, però, ho altre relazioni. Ho, infatti, dei genitori, con cui non vado molto d'accordo, un l'atro fratello con cui non parlo molto ma gli voglio bene, una migliore amica e dei compagni di classe. Nonostante tutto questo, mi sembra sempre di essere sola, come se gli altri ci fossero solo per problematiche più "semplici", ma quando sto male davvero non ci siano. Io, allo stesso tempo, non esprimo mai i miei dolori con gli altri e quindi si crea questa combinazione in cui io mi mostro sempre come se vada tutto bene e loro, non cercando nemmeno di guardare oltre l'apparenza, non riescono ad esserci nei miei momenti più negativi. Sono una persona che vuole sempre apparire perfetta, nella scuola, nelle passioni che svolgo, e persino nelle relazioni sociali, tanto danno riuscire a lasciarmi andare, e cosi le persone non mi percepiscono mai come vera e autentica, finendo poi per non riuscire a creare rapporti duraturi. Sento di esserci sempre per gli altri, ma poi di fatto sento il peso di dover risolvere tutti i miei problemi (di solito emotivi) da sola. Ho notato anche, un fenomeno che mi ha stranito abbastanza quando me ne sono accorta. Mi riferisco al fatto che se io passo tanto tempo distante da alcune persone con cui ho legato (ad esempio, quando in estate, essendo in vacanza, sento molto meno la mia migliore amica), inizio quasi a sviluppare un leggero fastidio verso quelle persone, che poi scompare quando le rivedo davvero. Inizio a pensare a tutti gli aspetti negativi di quei rapporti e, se continuassi a stare sola, inizierei un circolo vizioso, in cui starei per sempre sola. Volevo capire se questo strano evento possa essere normale o spiegato da qualcosa ed inoltre vorrei sapere se davvero è possibile che questa solitudine mi accompagni da sempre, senza un'effettiva mancanza di persone intorno. A volte, infatti, mi capita anche di "sentirmi in colpa" per queste sensazioni provate, perché penso di non essere abbastanza grata dei rapporti che ho e che io mi stia lamentando senza "averne il diritto".
Vi ringrazio
Buona giornata
Ciao, io non credo che tu debba essere più grata dei rapporti che hai o lamentarti meno. Penso che la condizione che stai vivendo abbia delle ragioni per cui è presente. A17 anni le relazioni sono un elemento essenziale, fondamentale nella vita di un giovane. Per cui è comprensibile che sia presente un disagio se non vivi serenamente le relazioni sociali. Affermi di essere solitaria, Subito dopo descrivi un modo di stare in relazione nel quale gli altri sono presenti solo a livello superficiale ma non lo sono quando c'è una condizione profonda da parte tua. Come se non fossero interessati. Poi però affermi che cerchi di apparire sempre perfetta. Forse qui c'è una difesa in azione. E' possibile che tu voglia evitare di essere vista in difficoltà. e giudicata male per questo. Sarebbe da approfondire. Ti invito a riflettere su questo: pensi che gli altri possano avere facilmente un'opinione non bella di te? Nel caso, sarebbe comprensibile la tendenza a rimanere sola.
E' solo un ipotesi e probabilmente la questione è più articolata e meriterebbe una riflessione. Spero di aver dato un contributo.
Ti auguro ogni bene.
Ricevo in studio e online
Dott. Fabrizio Capra
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