Esperienze
L'individuo non è mai considerato in solitudine, ma parte integrante di una rete di persone, nella sua famiglia, nel suo ambito lavorativo, nei suoi contesti di riferimento, fino alla stanza di terapia.
Non è solo la rete relazionale quella che conta, ma anche la relazionalità tra idee, comportamenti ed emozioni, tra tempi storici diversi (passato, presente, futuro, tempo della crisi, tempo in cui è insorto per la prima volta un sintomo), tra storia vissuta e storia raccontata...
Sono trascorsi molti anni da quando ho iniziato a lavorare a Roma con adolescenti, adulti , coppie e famiglie attraverso l'approccio terapeutico sistemico-relazionale.
La costruzione di una relazione in cui la persona si senta al sicuro, protetta e non giudicata è la mia premessa epistemologica. Al centro del mio lavoro ho posto l'ascolto empatico, la comunicazione ed il confronto. Sono fermamente convinta che la comprensione e lo sviluppo delle capacita comunicative dei bisogni di ogni individuo sia alla base del superamento delle difficolta prima, del cambiamento poi.
Credo nelle differenze e nella possibilità di guardare alla situazione da punti di vista diversi perché quattro occhi, sono meglio di due.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia sistemico relazionale
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ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
La psicoterapia relazionale sistemica, si può fare anche soli, se i propri familiari non vogliono?
Buongiorno ,
Le darò una notizia di cui forse non era a conoscenza : la terapia familiare o sistemica è’ nata proprio così , ad opera di un figlio ( paziente ) che era andato a dire delle cose importanti al suo papà , ma in casa . Pensi dunque quanto possa essere importante la terapia familiare in “assenza “ dei membri della famiglia in stanza , ma in assoluta “ presenza “.
Cordialmente
Dott ssa Fabiana Capobianco ,Treviso
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