Esperienze

"Non permettere alle ferite di trasformarti in qualcuno che non sei".
Sono la Dott.ssa Eva Talin, ho 43 anni e sono una Psicologa.
Mi sono laureata a Padova nel 2003 in Scienze psicologiche della Personalità e delle Relazioni Interpersonali, con orientamento alle relazioni familiari e di comunità e con una tesi sull'affido familiare. Ho svolto il tirocinio formativo presso il Comune di Vicenza nella sezione affidi e adozioni dell'Assessorato ai servizi sociali. Subito dopo ho proseguito gli studi universitari e ho conseguito la Laurea Specialistica in Psicologia Clinico-Dinamica con votazione 110/110 con lode nel 2005. Ho fatto esperienze e tirocini anche in settori alternativi alla psicologia clinica, ad esempio come esperta nella selezione e formazione del personale e come reclutatrice e orientatrice in ambito di psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
Principalmente però sono una psicologa clinica e mi occupo di colloqui e consulenze per aiutare, sostenere e incoraggiare le persone al superamento di una particolare situazione di dolore e sofferenza interiori. Lavoro con i singoli pazienti come pure con le coppie o le famiglie. Utilizzo il colloquio e l'ascolto attivo per permettere al paziente di trovare un suo spazio di accoglienza incondizionata e di sfogo personale, finalizzato a permettergli di ritrovare la giusta prospettiva e dimensione di equilibrio e stabilità per affrontare e superare il momento difficile con ritrovata autostima. Affianco le persone nel capire e comprendere cosa le fa soffrire o essere tristi o depresse o scoraggiate in un determinato momento della loro vita per la quale si rivolgono al mio aiuto professionale. Ogni momento può diventare difficile: una nascita,una separazione,un figlio adolescente che cresce, un nuovo lavoro,un genitore che invecchia,una malattia improvvisa. Non bisogna aspettare o credere che tutto possa sempre passare da solo. Il benessere psicologico è l'anticamera del benessere globale di un individuo e dei suoi cari
Essere psicologa mi ha insegnato che più del saper fare è fondamentale il saper Essere. Non è sbagliato essere diversi, è peggio sforzarsi di essere uguali. Cambiare magari spaventa perchè sembra un atto forzato, ma solo perchè non ci guardiamo intorno: tutto intorno a noi cambia, le stagioni, le persone, i luoghi. Dobbiamo solo lasciarci accompagnare, con coraggio e una ritrovata fiducia nel futuro.
Altro
Esperto in:
  • Psicodiagnostica
  • Psicologia clinica-dinamica
  • Psicologia cognitiva
  • Psicologia del lavoro
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia scolastica
  • Psicologia della salute
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Centro Cl.i.a. centro clinico per l'infanzia l'adolescenza e l'età adulta
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il colloquio mi ha dato estrema fiducia; bravissima nell'interpretare le mie problematiche.

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Mi sono trovata molto bene,avevo proprio l'impressione di essere ascoltata e i suoi consigli molto utili

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Preparata, ottima ascoltatrice traspare la passione per il proprio lavoro

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Efficace, molto gentile e preparatissima, ogni volta che finisco una seduta con la Dott. Talin mi sento molto più rilassato e sereno.

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Mi sono sentito da subito a mio agio, sa ascoltare i tuoi problemi e consigliarti al meglio, consiglio.

A
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Persona squisita, molto disponibile all'ascolto.
Esperienza molto positiva.

S
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Era la prima volta che mi rivolgevo ad una psicologa e devo dire che farlo online è stato di aiuto per superare l'imbarazzo. Eva mi ha fatta sentire subito a mio agio ed è stata molto gentile e professionale, sicuramente mi rivolgerò a lei per le prossime sedute, super consigliata!

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno,
da sei mesi è finita la relazione che io e il mio ex compagno avevamo da 20 anni (14 di convivenza).
Per me si è trattato di un terremoto improvviso, in poche minuti ho perso tutto ciò che avevo costruito.
Lui, anche se non lo ha ammesso subito, aveva perso la testa per un'altra donna ma non aveva fatto trapelare nulla in alcun modo anzi aveva continuato a fare progetti, essere complice, pensare al futuro.
proprio per questo, nonostante alcune brutte sensazioni... non mi aspettavo potesse finire tutto dal un momento all'altro.
La nostra era una storia complice, felice, passioni condivise, sogni condivisi ma senza la privazione dei propri spazi e interessi.
Io sto vivendo un periodo di profondo dolore e tristezza, ho dovuto ricominciare tutto da capo, compresa la ricerca di una casa. Mi sono sentita abbandonata, lui non si è minimamente preoccupato di me per i primi mesi. È sparito, se l'è cavata con un "voglio stare solo" quando pochi giorni prima si parlava di vacanze e si facevano progetti.
Poi nel tempo ha ammesso di avermi abbandonata...di essersi perso..
Ma continua comunque la relazione con la persona per cui mi ha lasciata per cui è chiaro che in fondo la fine della nostra storia era l'unica conclusione possibile. Mi ha chiesto perché io non abbia tentato di riconquistarlo...io credo di averlo fatto semplicemente perché la delusione per come è finita la storia mi ha ferito così tanto che pur nel dolore ero certa di non voler più accanto una persona che potesse voltare pagina così velocemente, passare dal "ti amo" al "voglio stare solo" nel giro di pochi giorni.
l'ho odiato per non avermi dato segnali, per avermi illuso per mesi quando aspettava solo il momento giusto per lasciarmi.
Io sto soffrendo come non mai perché ho visto la mia vita cambiare come se fosse improvvisamente arrivato un terremoto. ho perso tutto.
Non riesco a perdonarlo m sono consapevole ci siano stati troppi "non detti", qualcosa di sbagliato nella nostra storia doveva esserci se tutto è finito così e se ci siamo trovati da una cena romantica al ristorante a io che faccio le valigie e me ne vado...
Lui ormai ha un'altra e io so di non voler un uomo così...ma... potrebbe servire una consulenza o una terapia di coppia per capire cosa non abbiamo gestito nel modo giusto? perché non siamo riusciti a lasciarci in modo meno traumatico, perché siamo passati da felicemente conviventi ad estranei?
Capire perché le cose sono andate così potrebbe aiutarci per le reazioni future? e soprattutto potrebbe aiutare me a superare questo trauma.
È come se stessi vivendo un lutto... sono passata dal svegliarmi con una persona accanto, mandarci messaggi durante il giorno, a trovarmi sola e completamente abbandonata..

Gentile utente, il suo senso di perdita e smarrimento sono sicuramente reali e legittimi: quando viviamo per tantissimi anni una relazione come la sua è normale che parti di noi, dei nostri gusti, dei nostri progetti si fondano con quelli del partner. Per questa ragione quando lo perdiamo, come pure quando avviene un vero lutto, ci sentiamo privati di quelle parti di noi che si riflettevano su tale rapporto e ne soffriamo immensamente perchè temiamo di averle perse per sempre. Tuttavia la esorto a riflettere e a considerare di intraprendere un suo percorso psicologico (mentre uno di coppia arrivati a questo punto non avrebbe assolutamente senso), in modo tale che lei possa davvero capire cosa appartiene davvero a lei e cosa invece esisteva in virtù della sua relazione, quali sono veramente i suoi progetti, i suoi gusti, le sue ambizioni: ad esempio non accenna al fatto se foste sposati oppure se aveste avuto figli, anche se mi pare di capire di no visto il suo vissuto di abbandono e solitudine. Tuttavia se avete avuto una relazione così lunga, addirittura 20 anni, probabilmente siete cresciuti insieme ma questo non significa non accorgersi magari, da entrambe le parti, di aver sacrificato parti o desideri di sè che ora invece, da soli o con altri partner, potranno trovare invece un loro riscatto o realizzazione. Perciò è importante che lei possa fermarsi un attimino per concentrarsi su se stessa, per riappropriarsi della sua vita qualunque essa sia, per ritrovare fiducia e forza nell'affrontare il domani prima di tutto con la convinzione di potercela fare anche da sola, e poi magari o meglio con qualcuno accanto, senza escludersi alcuna possibilità, compreso il suo ex, a cui potrebbe giovare vedere che ha ripreso le redini del suo futuro con forza e determinazione. Io sono a disposizione anche per sedute online. Le auguro ogni bene. e sono sicura che si rialzerà più fiera e consapevole di prima. Cordialmente, Dott.ssa Eva Talin

Dott.ssa Eva Talin

Salve dottori, sono depresso da morire perché sono brutto e non avrò mai una ragazza. Vorrei piangere sempre, ma non ci riesco come posso
Farmi un bel pianto liberatorio così libero tutto il dolore che ho dentro può essere che una dramma così mi lascia indifferente il drama di essere brutto?

Ammetto di essere rimasta colpita da tanta determinazione nell'etichettarsi come "brutto", quando insomma, sappiamo bene quanto questo sia un concetto relativo. Infinite coppie si incontrano, si piacciono, si apprezzano a fronte di un gusto estetico relativo e personale. Oltretutto ci sono tantissimi esempi felici di personalità che hanno spiccato e conquistato per altri aspetti come il carisma, l'intelligenza, le doti sportive e molto altro. Quindi mi domando, e si dovrebbe domandare anche lei, da dove viene tutto questo bisogno e questa rassegnazione a considerarsi brutto? Che poi si riferisce al suo aspetto fisico? al suo carattere? alla sua persona in generale? Le consiglio vivamente un bel percorso psicologico, per risollevarsi e riscoprirsi più bello di quanto crede. Per quanto riguarda il pianto, può tenere i fazzoletti sotto mano durante la seduta nel caso. Io lavoro anche online e resto a disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Eva Talin

Dott.ssa Eva Talin
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