Dott.ssa
Erika Santini
Psicologo clinico
Psicologo
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Anguillara Sabazia 2 indirizzi
Esperienze
Ho diverse esperienze di supporto psicologico che spaziano dalle case-famiglia con giovani minori allontanati dalle proprie famiglie d'origine a causa di provvedimenti del Tribunale dei Minorenni, al servizio prestato in una casa di accoglienza per minori con patologie tumorali, agli incontri con bambini e adolescenti con serie problematiche di bullismo, al supporto compiti e studio con bambini e ragazzi con DSA.
Sono molto empatica, cerco di mettere fin da subito a suo agio il paziente permettendogli di comunicare in modo libero le proprie sensazioni ed emozioni.
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13 recensioni
Punteggio generale
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Federica
Dottoressa molto preparata, attenta alla comunicazione con il paziente
La consiglio vivamente molto brava, preparata ed empatica
massimo
Ringrazio molto questa bravissima dottoressa perche mi sta accompagnando fuori dalla depressione in modo davvero efficace .. la raccomando !
E.v
Grazie alla dottoressa erika santini con la sua professionalita ho risolto il mio grosso problema...
Paloma
Dott.ssa di grande sensibilita', professionalità e capace, con grande naturalezza, di sbloccare emozionalmente il paziente ed al contempo di avviarlo verso un percorso introspettivo efficace. La consiglio vivamente. Grazie.
Dott.ssa Erika Santini
Ti ringrazio per questa bellissima recensione. Sicuramente lo psicologo ha un ruolo importante ma la gran parte del percorso di miglioramento avviene grazie allo sforzo e all'impegno del paziente, oltre che alla sua collaborazione. Vedrai che andrà sempre meglio.
Un caro saluto
Michelle Avendano
Sono molto soddisfatta, una persona fantastica e puntuale. Ti mette subito al tuo agio. Mi ha aiutato moltissimo.
Giulia V
Quando le persone svolgono il proprio lavoro con passione si vede subito ! Sono tanto contenta di aver incontrato la dott.ssa Erika ,mi sta aiutando davvero molto a risolvere le mie ansie e il mio stress dovuto alla mia carriera lavorativa ! Complimenti davvero , la raccomando sicuramente !
Gianluigi
Sono contento di aver trovato questa dottoressa perche e' davvero capace di ascoltare ..mi ha fatto sentire subito a mio agio ..mi ha tranquillizzato e devo dire che e' stata capace di farmi sentire meglio gia alla prima seduta ..veramente brava !
Luca
Molto professionale e disponibile. Ha la capacità di metterti subito a tuo agio e capire quale sarà il percorso da seguire insieme. Molto attenta ai dettagli.. La consiglio vivamente!
E.T.
In seguito al lutto subito questa dottoressa mi ha aiutato ad uscirne, facendomi affrontare le mie emozioni più profonde. La consiglio vivamente, dotata di grande empatia e sensibilità
Gio
Bravissima, mi sono trovata benissimo la consiglio vivamente! Finalmente sto trovando una via d'uscita dalla mie problematiche
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Mi scuso per il messaggio lunghissimo. Mi chiamo Eleonora e ho 33 anni. La persona (27 anni lui) con cui abbiamo fatto progetti per un futuro insieme mi ha lasciata, con una sola risposta ad una mia domanda “ti sei stancato?” E lui si, e se ne è andato senza più una chiamata, un messaggio, senza una minima attenzione per me. Stavamo insieme da 2 anni e forse per molti non è poi così tanto, ma per me , per noi lo era, perché è stata intensa, vissuta, sofferta e piena di amore. Siamo andati subito a convivere a casa mia, forse troppo presto, ma in quel momento non ci importava era quello che volevamo. Dopo poche settimane insieme, prima della convivenza, in seguito a una sua sparizione per ore o forse un giorno non ricordo bene, ho capito subito che qualcosa non andava, ho pensato o ha un’altra o fa uso di sostanze. Non sono una ragazza ingenua e infatti l’ho capito subito. Il giorno seguente alla sua sparizione ci siamo incontrati e io ho affrontato subito il problema. Gli ho chiesto cosa fosse successo, e gli ho chiesto se faceva uso di cocaina. Lui si è trovato a disagio, non riusciva neanche a guardarmi in faccia, ha pianto, sapeva di aver un problema e io da quegli occhi ho capito che lo stava combattendo da tempo. Non mi sono sentita di lasciarlo solo e gli ho proposto di aiutarlo, che l avremmo affrontata insieme. L’unico modo in cui lo aveva affrontato era qualche seduta sporadica, obbligato quasi dai familiari, da un terapeuta, ma era chiaro che non bastava e io in questo mi sono imposta subito con i suoi familiari i quali sembravamo ormai rassegnati. Il suo utilizzo di sostanze non era giornaliero , ma durante il weekend, da solo, chiuso in una macchina, fino a sfiorare la morte. Si è aperto con me , e si è lasciato andare. Abbiamo parlato così tanto nella nostra relazione che a volte non avevamo più voce e lo vedevo che voleva affrontarlo, voleva combattere quel mostro. Lui è un ragazzo buono, tanto sensibile, forse così tanto da non saper affrontare quella difficoltà che qualche anno prima la vita gli presentò davanti, la separazione dei genitori, un padre anaffettivo, alcolizzato e violento. Ha riposto la sua “salvezza” nelle mani della droga, l unica che lo faceva sentire leggero per qualche minuto.
Abbiamo continuato il percorso dal suo psicologo , a cui l’ho accompagnato e ho partecipato anche io, ma, non che io sia una dottoressa, il colloquio era sempre lo stesso “tuo padre, tuo padre, tuo padre”, da anni, sempre quello. Io credo, con la mia ignoranza in materia, che ad un certo punto un bravo psicologo debba anche farti capire che nella vita si hanno vittorie e sconfitte ma comunque si va avanti e se tuo padre non ti cerca non vuole vederti, non puoi continuare ad allacciare un rapporto con un muro. Era questo quello che gli diceva di fare, “chiamalo, instaura un rapporto con lui, portalo qui a fare la seduta con te”. Tutto ciò non l aiutava. A distanza di qualche mese ci è ricaduto una sera, a distanza di un altro mese ancora una sera e poi ho smesso di contarle. Sporadiche ma puntuali. Ho iniziato ad avere attacchi di panico, non sapendo dove fosse, se fosse vivo o morto, e ciò mi ha fatto passare un periodo orribile, fin quando lui, si è fermato, ha detto basta, da solo, senza nessun aiuto, ma sempre pienamente supportato da me, che lo spronavo, che senza accorgermene lo stavo amando piu di quanto amassi me stessa. Inutile dire che le prime volte non mi fidavo ogni volta che usciva da solo, ma la nostra relazione da quel momento ha preso il volo. Una relazione piena di amore, di progetti , di presenza, di risate e di felicità. Erano passati 11 mesi , pulito, e di nuovo sparisce. Crollo di nuovo , dovevamo festeggiare un anno, il suo anno, ma non ci è ricaduto , bruciando tremila euro in una settimana. Ero disperata e lui ancor più di me. Ma questa volta mi ha chiamata, mi ha detto aiutami, vienimi a prendere. E io ci sono sempre stata, con tutta me stessa, con tutto l amore, e l ho indirizzato e accompagnato verso un centro specializzato. Da quel momento fino ad oggi è costante, va agli incontri, non sbuffa e ci va volentieri. Ed è pulito, credo e spero questa volta per sempre. E da quel momento la nostra storia è volata di nuovo, con tante cicatrici, ma con tanta voglia di stare insieme. Gli è sempre rimasto però un grande menefreghismo/egoismo, molte, moltissime, infinite volte si sono create discussioni per un solo motivo, il suo fregarsene di me quando è fuori, non avvisare quando rientra e non preoccuparsi delle mie preoccupazioni , che come si può immaginare non erano poche ma ben fondate, e ciò, anche se sono sicura che è sempre rimasto pulito (quando fa uso cambia anche solo lo sguardo), mi ha portato a non avere mai fiducia in lui, semplicemente perché lui non si è mai sforzato di fare di più, di impegnarsi a darmi un po’ di tranquillità da questo punto di vista. Ciò mi ha portato ad essere “pesante” come diceva lui, solo per il chiedere di avere un po’ di attenzione su questa cosa dato il passato avuto. È finito il nostro dialogo, io carcavo di affrontare i problemi e lui se ne tornava a casa dalla madre e mi mandava a fanculo. Un mese fa ha iniziato a fregarsene sempre di più ma fingendo di stare bene, ma era chiaro. io poi sono dovuta partire due giorni per lavoro e prima della mia partenza gli ho lasciato una lettera in cui gli spiegavo che se davvero volevamo stare bene c erano delle stupidate su cui migliorare, insieme e crescere. Gli ho detto di tornare a dormire da me al mio ritorno solo se fosse stato sicuro di volere le mie stesse cose. È tornato, nel letto insieme neanche un abbraccio. La mattina gli ho chiesto se gli fossi mancata e mi ha risposto di no, gli ho chiesto se si fosse stancato e mi ha risposto “forse si”. Nient’altro, mi è crollato il mondo addosso, davanti il mio piangere non ha mosso un dito, sono andata a lavoro in lacrime e gli ho chiesto di andare via prima del mio ritorno, e così ha fatto, senza dire nulla. Prima di andare via mi ha scritto di amarmi, che non vuole vedermi star male, che non lo merito e che sa che quello che ho fatto per lui, che ha solo bisogno di tempo e che vuole tornare meglio di prima. Ma non fa nulla, è sparito, completamente. Io non l’ho più chiamato, ma ho il cuore in mille pezzi. Come si può finire una relazione così? Io so, da fonti sicure, che non da segni di dispiacere, che scherza e ride come se nulla fosse. Inoltre ha un legame viscerale con la mamma, e lo stare a casa con lei da soli lo fa stare bene, senza mancanze. La mamma non gli da mai contro, mai una tirata di orecchie, è solo coccolato. Io sono a pezzi, da sola, sto calando di peso e non mi va di fare nulla, avevamo progetti di una casa, di una famiglia, di un amore forte proprio per quello che abbiamo affrontato e ora? Davvero può finire così? E soprattutto, in caso vorrà riprovarci come è più giusto comportarmi? Io ho un carattere molto duro ma sono anche molto innamorata e spesso davanti all’amore faccio decidere al cuore. Vi chiedo aiuto su come affrontare le diverse possibilità di fine o ripresa relazione e secondo il vostro parere quale è la decisione più giusta. Grazie in anticipo a chi prenderà un po’ di tempo per leggere questa lunga storia.
Carissima e gentile utente, io credo che nessuno specialista possa indicarti quale potrebbe essere la decisione più giusta. Credo invece sia importante per te qualche colloquio psicologico per cercare di poter riflettere un po' su tutta questa situazione. A volte la vita può metterci di fronte a tristi e crude realtà e bisogna guardarsi dentro per sapere realmente come procedere. Se ha bisogno di un consulto psicologico mi contatti pure, sono disponibile online ad ascoltarla per sgretolare un po' insieme a lei la matassa di fili in cui si sta trovando.
Un caro saluto
Dott.ssa Erika Santini
Nutrizionista, dietologo o psicologo?sono alta 1.63 e peso 67 kili, faccio molta palestra coi pesi ma ....
Credo di avere un disturbo alimentare, chi mi vede mi dice che sto bene fisicamente, credo di essere in sovrappeso di 5 o 6 kili, sono un ex obesa e ho perso 20 kili da sola, questi ultimi chili sono anni che non li riesco a togliere... ma il cibo e il peso sulla bilancia sono un ossessione. Dovrei consultare prima un nutrizionista o uno psicologo. So che è una cosa sciocca rispetto a patologie più gravi, ma sta impattando ogni giorno sulla mia serenità personale e familiare, perché chi mi vede si limita a dirmi che stò bene...intanto io mi sento frustrata. Grazie a chi mi risponderà
Buonasera cara utente, comprendo che il disagio che avverte deve essere molto pesante. Sicuramente potrebbe essere molto importante per lei riflettere sull'importanza della sua immagine corporea, cercando di comprendere insieme ad uno psicologo le motivazioni reali della frustrazione che dice di avvertire. Se vuole io sono disponibile online per seguirla,
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Erika Santini
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