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Prestazioni suggerite

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Consulenza psicologica

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Esperienze

Sono una psicologa e psicoterapeuta in formazione presso la scuola cognitivo costruttivista, iscritta all'ordine della Regione Emilia-Romagna (n11068).

Esercito la libera professione nel mio studio a Sasso Marconi, mi occupo principalmente di:
- percorsi di sostegno psicologico rivolti a bambini, adolescenti, giovani adulti, adulti
- Disagio e sofferenza personale e relazionale
- Supporto alla genitorialità
- Disagio adolescenziale
- Disturbi d’ansia, attacchi di panico
- Disturbi dell’umore
- Fobie e ossessioni
- Tutoraggio DSA e valutazione apprendimenti

La mia mission?
- promuovere il benessere psicologico,
- supportare i miei pazienti nel loro percorso di crescita personale
- stimolare la curiosità di conoscersi e vedersi anche da prospettive nuove, promuovere strategie efficaci per la gestione delle difficoltà quotidiane,
- guidare verso una maggiore consapevolezza di sé, dei propri pensieri
- esplorare emozioni e vissuti all’interno di uno spazio sicuro e accogliente

Mi piace vedere la terapia come un luogo sicuro libero dal giudizio, in cui è possibile esprimersi in modo autentico e in cui ci si possa dare l’opportunità di stare a contatto con quelle parti di sé che spesso rimangono un po’ nascoste perché dolorose.
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L
Presso: Studio di Psicologia colloquio psicologico

Mi sono rivolta la dottoressa perché ne sentivo il bisogno, Sto dando una mano a vedere le cose da un’altra prospettiva . Dottoressa professionale, empatica, mi sono sentita accolta. Consiglio

F
Presso: Studio di Psicologia consulenza psicologica

La Dottoressa Elisa è stata per me un punto saldo in un periodo molto complesso, con lei ho lavorato su di me senza mai percepire giudizio ma bensì disponibilità e ascolto. Puntuale,attenta ed estremamente empatica. Consigliatissima.
Grazie Dottoressa!

Dott.ssa Elisa Nanni

Grazie infinite F. per le sue parole e per la fiducia, è stato un vero piacere compiere questo cammino insieme

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve ho 17 anni sono alla mia prima relazione e volevo chiedere, sto con la mia ragazza da 3 mesi e lei negli ultimi due è sempre stata in viaggio e ci siamo visti davvero poco rispetto al primo mese insieme, da quando lei è partita la prima volta mi sono nati molti dubbi perchè mi sembra di non provare emozioni per lei, come quando ci scriviamo messaggi dolci, mi sembra come se non provassi nessuna emozione, al suo ritorno dalle vacanze ci siamo visti e sono tornato a stare bene, ma ora è ripartita e mi sento di nuovo cosi, cosa significa secondo voi? non provo piu nulla per lei? oppure è una cosa che puo capitare? grazie

Grazie della tua preziosa condivisione, è comprensibile che questa situazione possa generare confusione e incertezza per te.
L’inizio di una relazione porta spesso con sé dubbi e preoccupazioni e la distanza, soprattuto in un fase iniziale di conoscenza, può non aiutare a creare e mantenere un contesto di connessione emotiva.
Il fatto che tu stia cercando di capire cosa stai provando e cosa sta succedendo dentro di te è il primo passo per essere a contatto con te stess* e con ciò senti.
Le emozioni, per loro natura, si modificano nel tempo e non sono sempre stabili e possono essere influenzate da molti fattori, tra cui la distanza fisica, le aspettative, e il modo in cui costruiamo il nostro concetto di relazione.
Più che provare a rispondere alla domanda ‘provo qualcosa o no?’, potrebbe essere utile esplorare cosa significa per te stare bene con l* tu* ragazz* quando siete insieme, e cosa succede dentro di te quando siete distanti.
Il significato che dai a queste esperienze può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni, senza necessariamente etichettare ciò che provi come giusto o sbagliato.

Sicuramente comunicare apertamente il tuo vissuto può aiutare entramb* a conoscervi e capire come potersi sentire vicini anche da lontani. Se sentissi il desiderio di uno spazio per scoprire insieme ciò che senti resto a disposizione.

Un caro saluto

Dott.ssa Elisa Nanni

Salve, sono mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo. Negli ultimi anni sono stata sempre un po più apprensiva del normale ma tutto sommato conduceva una vita tranquilla. La mia vita è cambiata da quando, per una banale caduta durante il gioco, mio figlio avvertiva dolore ad un piede e nn voleva più camminare, così lo portai al ps dove con il mio consenso hanno effettuato una radiografia al piede con esito negativo. Da quel giorno il senso di colpa mi distrugge. Sono passati 4 mesi ma penso sempre che quell esame sia stato troppo invasivo per mio figlio, che il tecnico che ha svolto l esame ha effettuato più foto del necessario (4 per l'esattezza) e che mio figlio abbia ricevuto dosi di radiazioni per lui dannose. Non riesco a tranquillizzarmi, tanto è che mi sento sempre in uno stato di ansia e confusione mentale, ho perso anche parecchi chili di peso per questo. Non riesco a capire se le mie sensazioni e preoccupazioni siano lecite o se sono solo dettate dall'ansia. Non so come uscirne. Grazie per l'attenzione.

Buongiorno, deve essere molto difficile affrontare questa situazione.
L’apprensione per la salute dei figli è del tutto naturale, specialmente dopo un evento che ha suscitato così tanta preoccupazione. Da genitori si è portati a prendere decisioni per la salute del bambino ed è normale poter sentire il peso della responsabilità delle proprie scelte. È importante riconoscere che le sue emozioni sono valide e che sta attraversando un momento complesso.
Se analizziamo l’accaduto che riporta possiamo pensare che il fatto che suo figlio faticasse a camminare l’abbia portata ragionevolmente a voler indagare la situazione e capire se ci fosse qualcosa che richiedesse un intervento. La scelta di dare il consenso è stata dettata dalla situazione che richiedeva maggiori approfondimenti.

Tuttavia, la decisione che ha preso sembra avere un un forte impatto su di lei e sul suo benessere emotivo e il peso della responsabilità della scelta presa provoca uno stato di allerta e agitazione molto forte che potrebbe portare a sovrastimare i rischi.
Potrebbe essere utile esplorare ciò che sta alimentando questa preoccupazione e questo forte senso di responsabilità, quali aspettative verso sé stessa come mamma nutre, e vedere se, prendendo contatto con questi aspetti, anche il vissuto negativo sia meno forte e possa avere meno ricadute sul suo benessere e sul rapporto con il suo bimbo.
Un caro saluto, dott.Elisa Nanni

Dott.ssa Elisa Nanni

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