Dott.ssa
Cristina Villa
Psicologo
Psicologo clinico
Psicoterapeuta
Altro
Genova 1 indirizzo
Esperienze
Nel 2020 ho fondato il mio Centro Psicologico in Galleria Mazzini 3/3, nella convinzione che la sofferenza e le difficoltà che ognuno di noi si trova a vivere nel corso della propria esistenza, non siano momenti da dover affrontare in solitudine.
La mia esperienza clinica si è articolata lavorando sia presso il mio studio privato che in ambito pubblico, in qualità di consulente clinico per pazienti adulti, adolescenti e bambini seguiti da consultori, distretti sociali, centri di salute mentale e comunità minorili e psichiatriche.
Ho avuto la fortuna di avere tra i miei docenti Massimo Recalcati.
Ho mansioni di supervisione a colleghi neofiti, insegnanti e operatori clinici.
Partecipo in qualità di psicologa ai gruppi di terapia per la cura dei Disturbi Alimentari del Centro ABA.
Sono docente presso corsi di formazione di personale paramedico nei corsi: "Psicologia dell'età evolutiva", "Psicologia" e "Psichiatria".
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Pc
Mi sono rivolta alla dottoressa in un momento difficilissimo per me e la mia famiglia. Mi sentivo oppressa e soffocata da pensieri e preconcetti che mi attanagliavano e che non lasciavano più spazio al respiro
La dottoressa mi sta riportando sulla strada della vita, i problemi di famiglia restano xc nessuno può risolverli ma Lei mi sta insegnando a conviverci nella maniera più naturale possibile insegnandomi anche ad accettare i miei limiti... sto rincominciando a respirare x vivere e finalmente la mia testa riposa..
Marco
Mi ha messo a mio agio da subito, spiegazioni chiare.
Cristina
Una persona che con gli occhi ha già capito tutto di entrambi complimenti per sua professionalità.
Rita
La sua capacità di ascoltare, comprendere e comunicare con i suoi pazienti è davvero impressionante. Mi ha fatto sentire ascoltata rispettata e compresa fin dal primo incontro, e mi sta fornendo un supporto costante e prezioso per il mio difficile percorso di crescita personale.
GLSV
Ottima accoglienza, subito a mio agio, grazie grazie
Denise Muscarà
Sono 3 mesi che vado regolarmente presso lo studio psicologico di Cristina Villa.
Mi trovo molto bene con lei personalmente e mi sento molto meglio.
Lucia
La dottoressa è davvero cortese e disponibile. Ha la capacità di far riflettere su temi delicati e mette a proprio agio il paziente. Molto consigliata.
Francesca
Sono seguita da qualche anno dalla dottoressa Villa. Trovo che sia una persona splendida ed empatica, e al tempo stesso capace di guidare e supportare il paziente nel suo percorso verso una maggiore consapevolezza e serenità. Ho molta fiducia in lei e la consiglio vivamente.
Antonio
Mi son trovato bene nel parlare di me. La dottoressa ti mette a tuo agio,ti ascolta. Continuo la terapia
Gabriella
La dott.ssa Cristina Villa è un medico professionale , disponibile e attenta al paziente.
La sua cortesia ti fa sentire a tuo agio.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 240 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono indeciso se scrivere alla mia ex per chiederle di vederci e parlare, nonostante lei mi abbia detto di non cercarla più. Inoltre, mi ha bloccato e sbloccato diverse volte, e attualmente sono bloccato su Instagram. Ho paura che scriverle possa peggiorare la situazione, perché se avesse voluto contattarmi, avrebbe potuto farlo lei, ma non l’ha mai fatto. Da più di un anno, sono sempre stato io a scriverle e l’ultima volta mi ha detto di non cercarla più.
Buongiorno Lei chiede consiglio su una questione di cui penso lei conosca già la risposta. La questione è la difficoltà che immagino lei abbia nell'affrontare questa separazione. Posto che le separazioni siano sempre dolorose, credo che se vede l'impossibilità di affrontarla, potrebbe contattare uno psicoterapeuta per indagare un po' più a fondo i motivi della sua resistenza.
Negli ultimi anni mi sono reso conto di una realtà che all’inizio mi pesava molto: non ho amici. Non so dire esattamente quando è successo, ma ormai è un po’ di tempo che mi ritrovo da solo. All’inizio non era qualcosa a cui prestavo molta attenzione, forse perché gli impegni della vita, tra studio e altre responsabilità, tendevano a riempire i miei giorni. Tuttavia, man mano che il tempo passava, questa solitudine ha iniziato a farsi sentire in maniera più forte.
Mi capita di guardare le persone intorno a me, vedere come riescono a mantenere rapporti di amicizia che durano anni, e mi chiedo cosa sia successo nel mio caso. Le relazioni che avevo una volta sembrano essersi dissolte senza un vero motivo, o forse ci sono state piccole incomprensioni che sono cresciute senza che io riuscissi a fermarle. Non c’è stato un litigio drammatico o un addio ufficiale, è stato semplicemente un allontanamento graduale, silenzioso.
A questo si aggiunge il fatto che, negli ultimi tempi, mi sento spesso a disagio quando mi trovo in mezzo alla gente. Non so mai come comportarmi, cosa dire, o se quello che faccio o dico sia giusto. A volte mi blocco, altre volte cerco di mascherare la mia insicurezza con un sorriso forzato o battute che non sempre fanno ridere. La verità è che non mi sento più a mio agio nelle interazioni sociali, come se avessi perso quel naturale senso di connessione che una volta avevo. Forse, a forza di chiudermi in me stesso, ho finito per allontanare gli altri.
Una cosa che rende tutto ancora più evidente è il fatto che, durante il fine settimana, i miei genitori e mia sorella escono, mentre io resto a casa da solo. Loro hanno le loro vite, le loro attività, ma io rimango in quella solitudine che, ormai, sembra parte della mia routine. Quando accade, cerco di fare finta che non sia un problema, di ignorarlo, ma dentro di me sento che questo isolamento mi pesa. È un problema che ho da tanto tempo, e in certi momenti mi sembra quasi la normalità. Mi comporto come se non stesse succedendo nulla, come se fosse tutto sotto controllo, ma la verità è che questa situazione mi fa sentire ancora più distaccato dal mondo esterno.
A complicare tutto c’è il fatto che, nella mia vita, non ho molti interessi. A volte mi sembra di vivere una routine vuota, senza grandi passioni o hobby che mi facciano sentire davvero coinvolto. Non riesco a trovare qualcosa che mi motivi davvero o che mi aiuti a riempire i vuoti che sento. E questo, in qualche modo, contribuisce ad aumentare la mia sensazione di isolamento.
Inoltre, mi rendo conto che a volte tendo ad essere negativo, e questo non mi aiuta. Mi capita di criticare ciò che fanno gli altri o di vedere il lato peggiore delle cose, e penso che questo possa influire sul modo in cui mi relaziono con le persone. È una parte di me che non mi piace, ma che riconosco e che spero di migliorare col tempo.
Un’altra cosa che forse incide sulla mia vita è la mia dislessia di tipo mista. Non so se il mio disagio sociale, la difficoltà nelle relazioni e il mio isolamento possano in qualche modo dipendere anche da questo. La mia dislessia ha sempre influenzato il mio modo di comunicare, soprattutto nelle situazioni sociali, dove a volte mi sembra di non riuscire a esprimermi come vorrei. Forse c’è un legame tra le difficoltà nel leggere e scrivere e quelle nelle interazioni sociali, ma non sono sicuro di quanto incida davvero.
A questo punto, un altro aspetto della mia vita che non posso ignorare è che non ho mai avuto una ragazza. Nonostante le esperienze che vedo intorno a me, non sono mai riuscito a costruire una relazione sentimentale. Questo mi fa riflettere spesso su me stesso, su cosa mi stia impedendo di fare quei primi passi per avvicinarmi a qualcuno. Mi sento un po’ lontano da questo aspetto della vita, come se fosse una parte di me che non sono riuscito a esplorare e che ora mi sembra quasi distante, quasi irraggiungibile.
Un altro problema che si collega a tutto ciò è la mia bassa autostima. Non mi sento mai abbastanza, né nella vita sociale, né in quella professionale. Spesso mi dico che non sono capace di fare bene le cose, o che non merito di avere relazioni sane o di raggiungere i miei obiettivi. Questa mancanza di fiducia in me stesso mi limita in molti aspetti, e mi fa sentire ancora più insicuro e distante dagli altri. Mi sembra di vivere come se fossi un passo indietro rispetto a chi mi circonda, e questo mi fa sentire inadeguato.
Un’altra cosa che noto in me è che, a volte, tendo a dipendere dagli altri. Non riesco a prendere decisioni in modo indipendente, spesso mi faccio influenzare dal parere degli altri, anche quando non dovrei. Questo mi fa sentire confuso, indeciso, come se non fossi in grado di affrontare le situazioni da solo. Mi ritrovo spesso a chiedere l’opinione degli altri anche su cose che dovrei essere capace di decidere autonomamente. Questo comportamento mi fa sentire vulnerabile e mi lascia con la sensazione che non possa fare affidamento su di me stesso, aumentando ulteriormente la mia insicurezza.
Nonostante tutto questo, so di essere fortunato sotto molti aspetti. A breve mi laureerò, e anche se non sto vivendo particolari insoddisfazioni sul piano pratico, sento comunque che qualcosa manca nella mia vita. Ho una famiglia fantastica che mi sostiene sempre, e non posso che essere grato per questo. I miei genitori e mia sorella sono sempre stati presenti, mi hanno sempre dato supporto e affetto, e sapere di poter contare su di loro è qualcosa di molto importante per me.
Di recente, ho iniziato a pensare che forse avrei bisogno di un aiuto per affrontare tutto questo. Mi piacerebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, perché credo che parlare con un professionista possa aiutarmi a capire meglio le radici del mio disagio e trovare delle soluzioni per superarlo. Vorrei imparare a gestire meglio le mie insicurezze, la mia negatività e forse riuscire a ristabilire delle connessioni con le persone intorno a me. Non è una decisione facile, ma credo che potrebbe essere un passo importante per migliorare la mia situazione.
Ora mi trovo in una fase della mia vita in cui la solitudine è diventata una sorta di compagna costante. Non è necessariamente un peso insopportabile, ma ogni tanto mi manca il senso di appartenenza, quelle conversazioni senza scopo, le risate condivise, o anche solo il conforto di sapere che qualcuno c’è.
Non è facile ammetterlo, ma è la mia realtà. Mi piacerebbe cambiare questa situazione, e intraprendere un percorso di terapia potrebbe essere la chiave per farlo. Nonostante tutto, spero che col tempo le cose possano migliorare.
Buongiorno, credo che per qualche ragione, che solo in parte è emersa nel suo scritto , la sua solitudine si sia trasformata lentamente in vera e proprio isolamento.
Trovo un'ottima idea affrontare la questione che la fa soffrire attraverso un percorso di psicoterapia. Che ci piaccia o meno noi esseri umani non siamo fatti per restare isolati a lungo, senza che questo senso di solitudine profondo si ripercuota anche sul nostro stato di salute psicofisico. Quindi coraggio. La solitudine non è un destino, ma al limite una scelta oppure una non scelta di provare , anche con fatica, a stare delle relazioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
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