Esperienze
Le sue esperienze di vita e lavorative l’hanno condotta ad indagare sempre di più il ruolo che le relazioni hanno nell’insorgenza, nel mantenimento e nella cura dei diversi disagi psicologici.
Per questo presso la Scuola di Psicoterapia sistemico-relazionale C.S.A.P.R. Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale di Prato, ha svolto un training di quattro anni in psicoterapia.
Quello relazionale sistemico è uno degli orientamenti più diffusi in psicoterapia, si indirizza con modalità diverse a individui, coppie, famiglie e l’applicazione dei suoi principi si estende a gruppi di lavoro, scolastici e professionali. In questo approccio, attenzione e intervento sono focalizzati sulle relazioni interpersonali, attuali e passate. L’identità individuale è considerata come frutto delle relazioni significative che la persona ha intrattenuto nel corso della sua vita; quindi ogni problematica viene letta e trattata come esito di esperienze relazionali.
Attualmente collabora con l’associazione A.C.C.A Lucca in qualità di psicologo psicoterapeuta specializzato in disturbi del comportamento alimentare.
Svolge inoltre attività libero-professionale come psicologa nel suo studio di Lucca.
Esperto in:
- Psicoterapia
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ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve!
Sono una ragazza di 25 anni. Da un po' di tempo soffro di ansia.. Mi piacerebbe parlare di questo problema con uno specialista perchè penso mi farebbe bene ma non trovo il coraggio di farlo, non riesco a capire cosa mi blocchi. Cosa posso fare?
Grazie mille
Cordialmente
Buongiorno
Il blocco che lei sente probabilmente è dovuto alla paura che avverte nel cambiamento..parlare con un specialista ed iniziare un percorso porta a porsi domande, riscoprire sentimenti e ricordi che pensavamo conclusi, e questo all'inizio spaventa, ci vuole coraggio.
''La terapia è un viaggio alla scoperta di sé. Non è un viaggio rapido, neanche facile e privo di paure. In certi casi può prendere l'intera esistenza, ma la ricompensa é il sentimento che la vita non sia passata invano.'' A. Lowen
Un abbraccio!
Buonasera gentili dottori, ho un dubbio che riguarda la logistica nella cura della mia bambina di quasi un anno. Ho preso degli impegni lavorativi che mi occuperanno due giorni pieni al mese (sabato e domenica) in cui staró fuori tutto il giorno, tornando la sera a cena. Non ho lavorato fin ora e la piccola è sempre stata con me e qualche ora con la nonna. Il dubbio è: faccio venire la nonna con me in un ambiente che la bambina non conosce e durante la pausa pranzo sto con lei oppure la lascio tranquilla a casa con la nonna ma stando tutto il giorno senza di me? Premetto che spesso ci muoviamo e non abbiamo una vita molto stabile e lineare, che la bambina sta molto volentieri con la nonna e c’è stata anche molte ore, che la allatto ancora, soprattutto per addormentarsi. Grazie se avrete consigli o idee migliori. Un caro saluto, Cristina
Buongiorno Alessia. Comprendo perfettamente la sua preoccupazione. Separarsi dai propri figli ,soprattutto le prime volte crea in noi molte ansie ed angosce. Ma quello che lei ci ha descritto mi rassicura, sembra che si sia instaurato un buon legame con la nonna, la bambina passa del tempo sicura e protetta, per questo mi sento di dirle di lasciarla a casa in un ambiente familiare, nei giorni in cui deve lavorare. Viva questo suo tempo lontano dalla figlia con serenità e vedrà che non ne risentirà.
La saluto, dott.ssa Matteucci Claudia
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