Dott.ssa
Chiara Russo
Psicologo
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Milano 1 indirizzo
Esperienze
L'approccio cognitivo-costruttivista guida alla curiosità, all'interesse genuino alla vita, ai racconti, ai pensieri e alle emozioni di ogni singolo paziente.
L'approccio mindfulness insegna ad essere presenti, nel proprio corpo e nella propria mente, ma soprattutto nella relazione con l'altro, sospendendo ogni giudizio.
Per me la terapia è accompagnare i pazienti a scoprire e indossare nuovi occhiali per vedere da un nuovo punto di vista se stessi, il mondo e il futuro.
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Colloquio psicologico
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14 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Simona G
Professionista competente e attenta.
Ho trovato nella dottoressa Russo un aiuto valido per affrontare un momento difficile.
La ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità.
Silvia C
La Dott.ssa Russo è estremamente competente, ma soprattutto, dopo la prima seduta insieme ho avuto già i primi spunti di riflessione che mi stanno aiutando nell'affrontare meglio le situazioni e le varie problematiche.
Sono felicissima della scelta
Daniela S.
La dottoressa Chiara Russo concilia perfettamente la sua professionalità e competenza con una grande empatia e cordialità che fanno sentire subito a proprio agio. Grazie alle sue indicazioni e alla mindfullness sto riscoprendo una prospettiva nuova e mi sento decisamente meglio.
V.p.
La Dott.ssa Russo ha saputo farmi sentire a mio agio fin dal primo momento, facendomi sentire accolta ed ascoltata sempre e comunque. La consiglio vivamente!
S.C.
Estremamente professionale, competente e con forte capacità di ascolto ed empatia, grazie alle quali riesce a mettere a proprio agio chi ha di fronte e farli sentire in un luogo sicuro, guidandolo nel percorso in modo assolutamente rispettoso e mai giudicante.
Irene
La mia esperienza con la dott.ssa.Russo è stata molto positiva. Mi sono sentita ascoltata profondente, con empatia, attenzione e professionalità. La consiglio sia a chi volesse trattare un problema specifico che a chi volesse iniziare un percorso di conoscenza personale.
Fatima
Persona dotata di grande empatia, elemento fondamentale grazie al quale io mi sento a mio agio nel raccontarmi. Mi riesce difficile farlo, ma le sue parole e la sua delicatezza riescono ad abbattere i miei muri e a farmi sentire in un posto sicuro, in cui so di trovare qualcuno pronto ad ascoltarmi con attenzione e ad aiutarmi nella presa delle mie consapevolezze senza sentirmi mai giudicata
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, ho 25 anni e vivo a Roma.
Sono fidanzata da 5 anni con un ragazzo della Sicilia con cui ci vediamo ogni weekend.
A settembre abbiamo deciso che andremo a convivere ed io ho dei sentimenti contrapposti.
Se da un lato sono felice, dall’altro mi sento come se stessi abbandonando la mia famiglia (con la quale sono molto legata ed ho un rapporto bellissimo, soprattutto con mia sorella di 20 anni). Per questo motivo molto spesso mi sento indecisa su cosa voglio realmente a tal punto da bloccare ogni mio decisione.
Gentile utente, comprendo molto il suo stato d'animo.
Da quello che mi sembra di capire, lei sta cambiando regione per convivere con il suo fidanzato, allontanandosi così dalla sua famiglia di origine. Questo passo include quindi più cambiamenti in sé, è comprensibile che lei abbia momenti di indecisione.
Ogni cambiamento di vita, specialmente di questa portata, può generare molta paura. Sarebbe da esplorare se ha comunicato cosa sta vivendo in questo periodo al suo fidanzato e anche alla sua famiglia, come affronta di solito i cambiamenti, come affronta di solito la paura. Se avesse voglia di esplorarli insieme, sono a sua disposizione.
In bocca al lupo,
dott.ssa Chiara Russo
Salve scrivo qui perché sento di aver superato il limite..
Sono una ragazza di 26 anni e sono fidanzata da 7 anni. Sono sempre stata molto gentile ,troppo sensibile ed empatica,sempre pronta ad aiutare chi amo e ad amare e dare me stessa al 200%. Non è una giustificazione ma è proprio così che son fatta da quando ero bambina.
Io ed il mio ragazzo stiamo passando un "periodo" particolare da ormai 3 anni. Ci siamo sempre amati tantissimo,siamo diventati indispensabili l'una per l'altra,perché abbiamo passato tanti momenti di luce e di buio sempre insieme. Ci aiutiamo a vicenda e risolviamo ogni cosa con il dialogo. O almeno negli ultimi due anni è così. Nel 2022 mi ha lasciata dicendomi di non amarmi più ,per una settimana siamo stati lontani ma poi è tornato da me ,non ho mangiato e non ho dormito per tutta quella settimana ,insomma ho subito un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Mi lasciò perché (situazione anche di adesso) non aveva un lavoro, e si sentiva incompleto. Data questa sua frustrazione lo riversava nella relazione,allontanandosi o comunque dandomi per scontata. Litigavamo spesso perché c'era la sofferenza della situazione e si è "sfogato" su di me..lasciandomi alle spalle,o almeno questo è quello che penso io e che pensa lui. Ora conviviamo da un anno. Ho preso casa e siamo andati a convivere. Appena siamo andati a convivere lui aveva un lavoro dove lo denigravano e lo insultavano,quindi tornava a casa sempre molto cupo e pieno di rabbia ..ora anche purtroppo è stato licenziato e dati i vari dialoghi e le promesse che ci siamo fatti lui ha capito e sta cercando,nonostante la delusione del licenziamento,di non essere cupo ma anzi di essere super presente ,e lo sta facendo..
Sono qui perché dopo tutto quello che ho passato,e varie peripezie anche dei primi mesi ed anni insieme che abbiamo vissuto (non sto qui a raccontarli se no sarebbe ancora più lungo il tutto) ,ieri durante un litigio,gli ho tirato uno schiaffo sul viso (non era forte ,so che non conta probabilmente ma lo tengo a precisare) ed ho letteralmente perso la pazienza in un modo che veramente non mi sarei mai mai aspettata da me stessa. Sono sempre stata super disponibile con lui ,quello che sento è che sono frustrata. Non c'è più una connessione fisica tra noi,insomma mi dà di nuovo per scontata,e non solo in questo. Ed ogni volta che parlo nei particolari di questa cosa ,lui sorride e non risponde. Oppure dice solo "ma non è così" senza dire altro. Questa cosa che ho fatto ieri ,mi ha letteralmente scossa. Lui inizialmente si è arrabbiato ed è anche giusto,ma poi mi ha perdonata ,mi ha abbracciata e mi ha detto stai tranquilla non è successo nulla e nel frattempo piangevo .
Sento che tutta questa frustrazione,questo non capirsi e questi discorsi sempre uguali da ormai 3 anni (tra disoccupazione e di conseguenza la non curanza della relazione)senza trovare una fine a questa situazione,mi sta logorando e sta facendo uscire qualcosa in me di brutto che neanche pensavo di avere. Mi sento così in colpa ,così uno schifo per quel gesto che non è da me..
A volte mi sento come se sono io quella sbagliata della relazione ,che sono io quella che esagera e a lui invece lo vedo perfetto nonostante tutto, e penso sempre che io non sono alla sua altezza e che merita di meglio .. e quando glielo dico (anche ieri) lui mi dice che sono la donna della sua vita e che supereremo tutto insieme e che mi ama tantissimo) ..
Ci tengo ad aggiungere che quando mi lasciò ,dopo che ritornò da me ho inziato a soffrire di attacchi di panico,ora invece delle volte ho attacchi d'ansia ,gli attacchi di panico invece non mi sono più venuti.
Il tutto l ho scritto di getto..quindi spero sia comprensibile...grazie in anticipo a chi risponderà .
Gentile, è evidente e mi dispiace che la situazione da lei descritta sia causa di grande sofferenza, sia personale che della relazione.
Dal suo racconto, la prima sensazione che ho avuto è che forse non abbiate mai veramente affrontato la vostra prima crisi: non solo quello che provato lui, ma anche quello che ha provato lei, come si è sentita prima, durante e dopo quello che lei definire un "fulmine a ciel sereno". Che effetto l'abbandono e il successivo ritorno hanno avuto su di lei?
Spesso, dietro la rabbia nascondiamo delle sue fedeli compagne, la paura e la tristezza. Quando non ci permettiamo di esprimerle, loro trovano altre forme per venire fuori, e nel suo caso queste forme potrebbero essere lo schiaffo, gli attacchi di panico, gli attacchi d'ansia.
Per stare bene insieme, occorre innanzitutto stare bene da soli.
Se avesse voglia di esplorare questi aspetti, sono a sua disposizione.
In bocca al lupo,
Chiara Russo
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