Esperienze

Sono la dott.ssa Chiara D'Antonio, psicologa e psicodiagnosta, attualmente in formazione come psicoterapeuta ad indirizzo Cognitivo-Comportamentale.

Il mio obiettivo primario è quello di creare un ambiente sicuro e accogliente dove, attraverso un dialogo autentico e collaborativo, è possibile esplorare pensieri, emozioni e vissuti senza giudizio, con il fine di costruire insieme strumenti efficaci per affrontare il disagio. Alla base del mio lavoro ci sono l'ascolto empatico e il massimo rispetto per le persone che richiedono il mio aiuto e per i loro vissuti più dolorosi.

Nella mia pratica clinica, pongo particolare attenzione alle difficoltà che la persona vive nel momento presente, con l’obiettivo di identificare, comprendere e trasformare quei pensieri e comportamenti, ormai radicati, che compromettono il benessere e la qualità della vita. Ogni percorso terapeutico è unico, e mi impegno a contestualizzare il racconto di ognuno all’interno della sua storia di vita, sempre tenendo presente i suoi bisogni e progetti futuri.

Mi rivolgo principalmente a bambini, adolescenti/giovani adulti e adulti, adattando il mio approccio alle diverse fasi della vita.

Sono pronta a mettere le mie competenze e la mia esperienza a servizio del tuo benessere psicologico.
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Indirizzi (2)

Centro Evolutivo
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Colloquio psicologico • 50 €

Consulenza psicologica • 50 €

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Primo colloquio psicologico • 50 €

Sostegno psicologico • 50 €

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L
Presso: Centro Evolutivo colloquio psicologico individuale

Ottima professionista, mi ha messo a mio agio, ho trovato subito una serenita e sono riuscita a parlare.

A
Presso: Centro Evolutivo consulenza psicologica

Dottoressa molto empatica, che riesce subito a focalizzarsi sull'origine del problema per cercare una soluzione rapida ed efficace. Mi sono sentito da subito in una zona di confort dove poter aprirmi tranquillamente e poter parlare.

L
Presso: Consulenza Online colloquio psicologico individuale

Al momento mi sto trovando molto bene con la dottoressa, credo che continuerò il mio percorso con lei.

V
Presso: Centro Evolutivo colloquio psicologico individuale

Mi segue da poco tempo a volte in presenza altre online, per ora è un'ottima esperienza.
La trovo molto professionale, le sedute sono intense e sento le mie emozioni che tornano in ordine.

C
Presso: Consulenza Online colloquio psicologico

Mi sono rivolta alla dottoressa D’Antonio per gestire ansia e difficoltà personali. Con lei ho trovato subito un ambiente accogliente e sicuro, dove mi sono sentita ascoltata. Grazie al suo supporto, sto imparando a gestire meglio le mie emozioni e lo stress. La consiglio vivamente a chiunque cerchi una professionista competente e attenta

L
Presso: Consulenza Online sostegno psicologico

La dott.ssa D'antonio si e' rivelata da subito puntuale e precisa, attenta ed empatica di fronte al problema.
Preparata e professionale. Impegno personale per raggiungere l'obiettivo di donare benessere ed alleggerire le problematiche.
La consiglio vivamente.

F
Presso: Consulenza Online colloquio psicologico individuale

La dottoressa D'Antonio è molto preparata e sa mettere chiunque a proprio agio sin dal primo colloquio. Consigliatissima!

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 10 domande da parte di pazienti di MioDottore

Ci sono problemi tra mio padre e mia madre questo va tutta la vita Mio padre è un despota e mia madre è una martire lui fa violenza psicologica la ricatta E tutto questo ci soffro perché non riesco ad aiutare mia mamma ogni volta che intervengo faccio peggio con mio padre per cui non so come affrontare la situazione

Gentile utente, grazie per la condivisione di un vissuto così doloroso. È comprensibile che tu soffra vedendo tua madre in difficoltà e senta il bisogno di proteggerla, soprattutto in una situazione che percepisci come ingiusta. Questi sentimenti parlano del tuo amore per lei, ma anche del peso che ti stai caricando sulle spalle, cercando di intervenire in qualcosa che non dipende interamente da te.
È importante riconoscere che, per quanto tu voglia aiutare, non puoi cambiare il comportamento di tuo padre o le scelte di tua madre. Quello che puoi fare è sostenere tua madre in modo che trovi le sue risorse per affrontare la situazione e, al contempo, prenderti cura di te stesso. Spesso il desiderio di “aggiustare” porta a sovraccaricarci di responsabilità che non ci spettano.
Una domanda che può aiutarti a riflettere è questa: come puoi sostenere tua madre nel modo più utile senza trascurare il tuo benessere? E cosa potrebbe cambiare se riuscissi a guardare anche al tuo ruolo in questa situazione con la stessa empatia che riservi agli altri?
Se vuoi approfondire questi aspetti o senti il bisogno di un supporto emotivo per affrontare la situazione, rimango a disposizione per una consulenza. Un caro saluto.

Dott.ssa Chiara D'Antonio

Buongiorno,
mi trovo a scrivere qui in quanto sento la necessità di ricevere un aiuto. Sono una ragazza di 27 anni e sono fidanzata da 4 anni. Convivo da 3 anni e mezzo circa e sono sposata da 3 mesi.
Mio marito ha 32 anni e fin da subito abbiamo sempre sognato una famiglia insieme; abbiamo sempre fantasticato sul nostro futuro e il desiderio di avere dei bambini è sempre stato forte in noi. Purtroppo fino ad oggi non abbiamo ancora mai provato ad avere un bimbo (causa instabilità del mio lavoro). Abbiamo sempre rimandato per aspettare che il mio lavoro diventasse stabile. Dopo il matrimonio, avvenuto a Luglio 2024, abbiamo finalmente deciso che da Maggio 2024 avremmo provato ad allargare la famiglia.
Mio marito prima del nostro matrimonio ha però intrapreso un'altra strada, facendo il concorso per diventare vigile del fuoco. Premetto che lui ha una casa di sua proprietà e un lavoro fisso che gli permette di vivere in maniera dignitosa con 3 giorni di riposo e 2 turni mattina, 2 pomeriggio e 2 notti. Premetto inoltre che proviene da una famiglia in cui il padre e il fratello sono vigili del fuoco, pertanto anche loro fanno la loro parte spingendolo a diventare vigile. Lui ha sempre saputo il mio pensiero al riguardo. Provò a fare il concorso anche due anni fa, senza passarlo. Questo scatenò già una fortissima discussione tra di noi in quanto io non ero d'accordo poiché avevamo preso un grande impegno a mio parere, ovvero quello della convivenza. Ripeto, quest'anno a Giugno, quindi un mese prima del nostro matrimonio, ha ben pensato di partecipare nuovamente al concorso. Io non gli ho detto nulla in quanto lui già era a conoscenza del mio pensiero. Ho solo passato i mesi pregando che non passasse la prova e invece, la settimana scorsa è arrivata la notizia più brutta di sempre: HA SUPERATO QUESTA MALEDETTA PROVA. Io ho provato a parlare con lui ma ogni volta nasce sempre una discussione. Ho espresso le mie perplessità, ovvero il fatto di non poter realizzare i nostri progetti come avevamo pianificato, il fatto di restare sola per almeno 1 anno in cui lui starà fuori a fare il corso, il fatto di mettere tutto in discussione; una volta terminato il corso di un anno, gli verrà assegnata una destinazione e a quel punto cosa faremo? Lui andrà in un'altra città e io cosa farò? A quasi 30 anni dovrò cambiare città, lasciare la mia famiglia e cercare un nuovo lavoro, una nuova casa ecc.... per cosa??? per stare con una persona che lavorerà anche di notte e io mi ritroverò spaesata in una città che non conosco e senza un aiuto. Non riesco nemmeno a pensare a una gravidanza in queste condizioni, in cui io passerei 9 mesi sola, senza l'appoggio dei miei familiari. Il punto è che, parlandone con lui, mi ha solo dato contro dicendomi che o accetto questa cosa o me ne posso andare. La ritengo una scelta davvero egoistica da parte sua. Non si è minimamente preoccupato della nostra relazione e del nostro futuro. Per di più io, nel corso di questi anni, mi sono ritrovata anche a perdere il lavoro e ho dovuto iniziare da capo, cercando un nuovo impiego con una convivenza in atto. Nel mentre cercavo un nuovo lavoro (con molte difficoltà, in quanto vivo in una piccola città che offre poco), avevo anche ipotizzato di iscrivermi all'università per un corso che tanto amavo e per il quale, una volta laureata, avrei dovuto partecipare a dei concorsi per entrare in ospedale. Bene, lui in quell'occasione, come in altre, mi ha ribadito più volte che se io avessi dovuto cambiare città per lavoro, lui non mi avrebbe seguita e sarebbe finita la nostra storia. Sono davvero in confusione, non so cosa fare. Dentro di me so che non riesco proprio ad accettare questa sua scelta e mi sento messa da parte. Ritengo che, una volta che si è sposati, le scelte debbano essere prese insieme e valutate insieme e sono certa che se fosse capitato a me, mi sarei già ritrovata fuori la porta di casa con la serratura cambiata. Chiedo un vostro parere e vi ringrazio in anticipo.

Gentile utente, grazie per la condivisione. La situazione che sta vivendo sembra essere davvero complessa e carica di emozioni contrastanti. Sente che le tue aspettative per il futuro si scontrano con quelle di suo marito, creando una tensione difficile da gestire. La difficoltà nasce da un contrasto tra i progetti che avevate condiviso e le scelte che ora entrambi vi trovate a dover affrontare, in particolare riguardo al percorso professionale di lui e agli impatti che questa scelta ha su di lei e sulla vita che avevate immaginato insieme.
Quando si costruisce una relazione, è naturale che le scelte e i sogni di entrambi vengano condivisi, ma a volte la realtà ci mette davanti a situazioni inaspettate, come nel suo caso, dove una decisione che uno dei due partner prende può mettere in discussione l’equilibrio della coppia. In effetti, quando le scelte importanti vengono fatte da una sola parte, senza una piena discussione con l'altro, è facile che nasca una sensazione di frustrazione e di insoddisfazione. In particolare, la scelta di suo marito di intraprendere il percorso per diventare vigile del fuoco sembra essere per lui una decisione fondamentale, influenzata dalla sua storia familiare e dalle sue aspirazioni professionali. Tuttavia, è comprensibile che questa decisione possa generare in lei una certa insicurezza, soprattutto per quanto riguarda i progetti condivisi che avevate fatto in precedenza. La prospettiva di rimanere sola durante il periodo del corso, e l’incertezza sul futuro a lungo termine, solleva perplessità legittime, soprattutto in vista della volontà di avere una famiglia insieme. È importante sottolineare che ogni scelta, soprattutto in una coppia, non riguarda solo la persona che la prende, ma anche il partner con cui si condivide un percorso. È fondamentale che entrambi i partner possano esprimere le proprie preoccupazioni, desideri e bisogni in modo che la decisione finale possa essere condivisa e negoziata. Quando uno dei due si sente messo da parte o che le sue necessità non sono tenute in considerazione, questo può compromettere la serenità della relazione.
Nel suo caso, sembra che lei stia affrontando una sorta di conflitto tra il tuo desiderio di costruire una famiglia, avere un progetto comune e la realtà che le si presenta ora, con l’incertezza su dove la porterà questa scelta professionale di suo marito. Questo tipo di dinamiche richiede una riflessione profonda su come entrambi vedete il vostro futuro, sia individualmente che come coppia. D'altra parte, la reazione di suo marito, che ha ribadito che "o accetti o te ne vai", può sembrare una posizione difficile da accogliere, in quanto la fa sentire che non c’è spazio per un confronto equilibrato. Tuttavia, è possibile che anche lui stia vivendo una certa pressione, sia dalla sua famiglia che dalle sue aspettative personali, che lo portano a prendere una decisione che, per lui, è importante, ma che non è riuscito a comunicare in modo che lei possa sentirti inclusa e rispettata.
Detto questo, il punto centrale della tua riflessione dovrebbe essere proprio questo: qual è il futuro che immagina per se stessa? Come si sente rispetto ai cambiamenti che questa situazione impone, sia in termini di carriera che di vita privata? È naturale che lei possa avvertire una certa preoccupazione nel vedere che i suoi sogni e desideri per il futuro sembrano non coincidere con quelli di suo marito. Ma è altrettanto importante riconoscere che le proprio esigenze e priorità sono valide quanto quelle del suo partner, e che in una relazione funzionale entrambi dovrebbero sentirsi rispettati e ascoltati nelle proprie necessità.
Forse potrebbe essere utile fare una riflessione profonda sul tipo di relazione che desidera, su come vorrebbe che venissero prese le decisioni importanti, e su come vorrebbe che fosse il supporto reciproco tra lei e suo marito in questo cammino. Un buon punto di partenza potrebbe essere una discussione aperta e onesta, in cui entrambi vi sentiate liberi di esprimere i vostri dubbi, desideri e preoccupazioni, cercando di arrivare a un compromesso che rispetti entrambe le esigenze.
Se questa discussione non dovesse portare a un risultato soddisfacente, potrebbe essere utile considerare un supporto esterno, come una consulenza di coppia, per affrontare queste difficoltà in modo costruttivo e trovare soluzioni che possano aiutare a superare il conflitto.
Il processo di riflessione che sta vivendo è sicuramente complesso, ma la sua volontà di affrontarlo in modo consapevole è già un passo positivo verso una decisione che le permetta di sentirti realizzata e serena, sia nella tua vita di coppia che nel tuo percorso personale.
Rimango a disposizione, un caro saluto!

Dott.ssa Chiara D'Antonio
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