Dott.ssa Carmela Vecchio

Come per un appuntamento in studio, anche per il colloquio online è necessario che la persona e lo psicologo/psicoterapeuta si trovino in ambiente tranquillo e isolato da disturbi esterni o possibilità di intromissione ed interruzione. Sarà compito del terapeuta fornire opportuna modulistica per autorizzazione al trattamento dei dati, esplicitare il contratto terapeutico e chiedere l'autorizzazione all'utilizzo della modalità online. La natura dell'intervento sarà concordata con la persona in relazione alla definizione di un obiettivo e alla verifica che la natura delle problematiche da affrontare siano compatibili con un intervento online. Il colloquio psicologico online, potrebbe essere l’unica modalità di intervento possibile in alcuni casi. Basti pensare, ad esempio, a chi si trova momentaneamente impossibilitato a muoversi, o a chi in alcuni casi trasferitosi altrove abbia la necessità di continuare a essere seguito dal terapeuta. Dopo un primo colloquio si valuterà caso per caso l’opportunità di attivare o meno la modalità online e avviare un supporto psicologico o una psicoterapia. La persona che richiede la consulenza online e lo psicologo psicoterapeuta devono garantire all'interlocutore la possibilità di guardare attraverso un'immagine fissa e un'inquadratura abbastanza ampia (PC/Tablet) e le condizioni di privacy e comfort che consentano di parlare con tranquillità.

La consulenza psicologica è un intervento che richiede un numero limitato d'incontri finalizzato a comprendere la problematica descritta dalla persona e valutare una appropriata risposta. Il primo incontro è un momento di conoscenza e di analisi della domanda per comprendere se e come il professionista possa essere d'aiuto; gli incontri successivi sono dedicati a una valutazione del problema presentato e alla condivisione di un percorso di sostegno. Generalmente la consulenza psicologica può essere richiesta per problematiche quali: disagio individuale (relativamente alla gestione dei conflitti, adattamento allo stress, difficoltà a perseguire i propri obiettivi, problematiche relazionali, criticità inerenti la performance individuale, ecc); sofferenza soggettiva che interferisce col funzionamento relazionale, sociale e lavorativo (eventi traumatici, deflessione dell'umore, ansia e fobie, disturbi dell'adattamento, attacchi di panico, ecc); difficoltà nell'esercizio delle proprie funzioni di genitore. L'analisi della domanda può far evolvere la consulenza psicologica in un percorso di sostegno psicologico o in una psicoterapia. Qualora necessario lo psicologo può proporre l'invio ad altro specialista, competente rispetto alla problematica espressa.

L’Analisi Transazionale (AT) è l’approccio che utilizzo nella mia pratica della psicoterapia. Secondo l'AT la specifica storia relazionale di ciascuno influenza la costruzione del proprio Sé e le modalità con cui abbiamo appreso a trattare noi stessi e gli altri, a stare al mondo. A volte siamo critici, biasimanti, svalutanti, rifiutanti con noi stessi e con gli altri e questo fa stare male. Tuttavia secondo l’Analisi Transazionale é sempre possibile comprendere come il passato influenzi il presente, dare senso alla sofferenza psichica, affrontare le ragioni dei propri blocchi, cambiare. Obiettivo della psicoterapia é quello di far riemergere il potenziale curativo che ciascuno possiede, recuperando consapevolezza, spontaneità e intimità. In poche parole fidarsi di sé, dei propri pensieri e sentimenti, iniziare a volersi bene. Integro l'Analisi Transazione con : - l'approccio EMDR che ho imparato da Roger Solomon; - la Terapia Ricostruttiva Interpersonale di Lorna Smith Benjamin per i disturbi di personalità; - la Grief&Grouth Therapy di M.D. De Luca per il lutto; - la Coherence Therapy di Bruce Ecker

E’ riconosciuta la necessità di sostegno psicosociale nei momenti evolutivi di passaggio, personali e familiari, che sono normalmente accompagnati da criticità più o meno intense anche quando si tratta di eventi fisiologici e prevedibili. Transizioni, come quando si diventa genitori che attivano preoccupazioni e incertezze.. È un intervento a sostegno della genitorialità che può declinarsi a seconda dei bisogni di quel particolare nucleo familiare , con l’obiettivo di favorire la fiducia della madre nelle sue capacità di accudimento del neonato, attraverso un sostengo emotivo attento, discreto e sensibile sia ai bisogni del neonato che a quelli della madre e della nuova famiglia. Andando a domicilio si riconosce alla mamma e al papà, coinvolto ogni volta sia possibile, l’importanza sociale di questo nuovo compito, che li vede protagonisti. Condividere dubbi e ansie, novità e traguardi, consente ai genitori di non sentirsi soli nella costruzione di questo nuovo equilibrio.

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.

La prima visita è una conversazione di circa un’ ora in cui ascolto la persona chiedendo il motivo per cui ha deciso di consultarmi. Mi presento e la informo sul mio approccio teorico, sulla frequenza e modalità con cui si svolgeranno le sedute, la loro durata, il costo. Chiedo informazioni e collaboro con il/la paziente per chiarire la richiesta di cambiamento che porta rispetto a se stesso/a e alla propria condizione di vita. Se la persona decide di intraprendere un percorso, saranno necessari alcuni incontri per la comprensione più approfondita del problema e per concordare un obiettivo terapeutico.

Spazio di consultazione e sostegno per coppie e genitori che si sentono in difficoltà rispetto a dei particolari comportamenti e reazioni dei propri figli o sono alla ricerca di un confronto su una particolare fase di crescita dei loro figli. E’ possibile utilizzare il Video-feedback Intervention to Promote Positive Parenting and Sensitive Discipline (VIPP-SD), un intervento breve di sostegno alla genitorialità (sette incontri), rivolto alle mamme e papà di bambini da 1 a 5 anni, che utilizza le videoregistrazioni dell’interazione mamma/bambino o papà/bambino come tecnica di lavoro. Il VIPP-SD si ispira alla teoria dell’attaccamento ed è finalizzato a promuovere sia una migliore comunicazione emotiva fra genitore e bambino che la capacità del genitore di contenere e dare regole, in sintonia con i bisogni e l’età del piccolo.