Esperienze

Attualmente sono Dirigente Medico presso la S.C. Riabilitazione dell’Età adulta del Dipartimento di Riabilitazione della ASL Taranto. I miei principali campi di interesse sono Artrosi, Osteoporosi, Alterazioni posturali, Cervicalgia, Lombalgia, Fasciti plantari, Tendinopatie, Dismorfismi e Paraformismi vertebrali, oltre che neuroriabilitazione (stenosi canale vertebrale e altre mieloliesoni, discopatie, esiti di ictus, SM, morbo di Parkinson) e riabilitazione oncologica (linfedema).
Durante la prima visita cerco di mettere a proprio agio il paziente, in modo tale da raccogliere un’anamnesi dettagliata, andando poi a valutare eventuali esami strumentali in suo possesso, successivamente eseguo un esame clinico obiettivo con l'eventuale utilizzo del podoscopio. La terapia viene personalizzata tenendo conto della clinica del paziente e delle sue esigenze.
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Esperto in:
  • Chinesiologia
  • Medicina Fisica e Riabilitazione
  • Medicina Generale

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PRONTOSALUTE
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Cordialità, competenza, professionalità.
Non cambierei mai con nessun'altra collega

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille per la fiducia! Resto a disposizione

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Preparazione ed empatia sono qualità (per me) fondamentali non solo dal punto di vista professionale ma principalmente dal lato umano e la dott.sa le possiede da sempre. Un’altra qualità che ho apprezzato è la concretezza. Grazie dottoressa

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie gentilissima! Per me è un piacere rendermi utile (:

R
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Dottoressa molto attenta mi a rassicurata nella visita molto soddisfatta

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille! A disposizione

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Dottoressa molto professionale, visita accurata e spiegazione precisa della problematica. Sono rimasta molto soddisfatta. Consiglio.

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille! A disposizione ;)

C
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Grande Professionalità . Medico empatico e molto competente

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille!

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Dottoressa molto preparata, puntuale e disponibile, eccellente dal lato umano. Mi ha messo a mio agio.

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille :)

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Siamo stati accolti e gestiti bene dalla specialistica solo che è stata poco esaustiva nella patologia e avrei preferito che ci aiutasse a individuare delle potenziali soluzioni.

Dott.ssa Carla Ripa

Salve, mi dispiace del giudizio negativo, purtroppo le terapie farmacologiche sono limitate nella situazione particolare in cui si trova (primo trimestre gravidanza), le ho dato dei suggerimenti comportamentali e di igiene posturali, mi dispiace che li abbia giudicati insufficienti, lascio sempre i miei contatti e sarei stata disponibile a ricercare altre eventuali soluzioni

T
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Dottoressa molto gentile ed empatica,mette il paziente a proprio agio,molto dettagliata e attenta nelle spiegazioni. : )

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille! Gentilissima :)

G
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La Dottoressa Ripa é gentile, disponibile e molto professionale. Ha risolto con estrema efficacia il mio problema. Consigliatissima!

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille! A disposizione

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Professionalità e Pragmaticità nello studio e soluzione del caso. Grazie Dottoressa

Dott.ssa Carla Ripa

Grazie mille! Gentilissimo

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, ho il bacino (e di conseguenza la spalla) dalla parte destra leggermente più basso e attualmente faccio palestra. Ho notato che da quando alleno il petto la parte destra cresce molto meno rispetto alla sinistra (in particolare la parte alta ed interna verso la spalla). È un problema legato a questo? Cosa posso fare? Grazie.

Buongiorno, lei lamenta verosimilmente un problema di dismetria funzionale, probabilmente ha o ha avuto un problema sull'arto inferiore sinistro (ad es. trauma o un dolore) che la spinge a caricare di più sul lato destro rispetto al sinistro, che quindi apparentemente le sembra più corto. La parte del petto che lei dice di vedere meno ipertrofica rispetto alla controlaterale potrebbe essere dovuta ad una rotazione in avanti del lato sinistro, legata ad un ipertono muscolare. Sarebbe utile affidarsi ad un fisiatra o ad un posturologo che possa individuare il problema ed inidirizzarla al trattamento più adeguato per il suo caso che potrebbe essere semplicemente quello di fare esercizi di allungamento su determinati muscoli.

Dott.ssa Carla Ripa

Salve a tutti. Sono una ragazza di 30 anni.Un anno e 3 mesi fa subii un incidente stradale al piede e caviglia. La risonanza evidenziava lesioni ai legamenti ed edema osseo.Da allora ho fatto un giro di ortopedici e fisiatri e ho seguito diverse terapie tra cui onde d'urto ,ultrasuoni,laser,magnetoterapia accompagnate da cure di cortisone e bifosfonati che per effetti collaterali ho sospeso dopo qualche giorno. Tutto questo senza vedere i risultati sperati,ammetto però che non ho fatto molti giorni di riposo,dopo 5 giorni sono tornata a lavoro,riconosco che avrei dovuto fare un riposo più prolungato per un recupero veloce e ottimale.Ad oggi per la persistenza del dolore ho ripetuto la RM che ha evidenziato una riduzione dell'edema osseo allo scafoide e malleolo,disomogeneità dei tessuti molli al versante plantare di retropiede,reazione sinoviale alla metatarso falangea del primo raggio. Sono ritornata dall'ortopedico e mi ha detto che attualmente il dolore è dovuto ai tendini,non più alla spongiosa. Mi dice che risolverò con una nuova cura :integratore per tendini e un nuovo ciclo di terapie(ultrasuoni e laser) e mi ha dato 60 gg di stop in palestra consigliandomi di fare nuoto o un corso d'acqua nel frattempo. Ora io sono molto scettica e confusa,in quanto sono terapie che ho già effettuato e sto perdendo la fiducia in tutti i medici che ho consultato vedendomi ancora così,ci sono giorni in cui non riesco a camminare,lo faccio a fatica e talvolta mi brucia nella zona interna della caviglia. Scrivo qui perché mi sento quasi disperata dopo un anno,spendo soldi tra medici e terapie senza vedere la guarigione. Prima di iniziare quest'altro ciclo vorrei sapere un vostro parere,temo di fare altre terapie e di stare sempre così. Cosa mi consigliate di fare ? Di quanto tempo ho bisogno ancora per il recupero,ma soprattutto guariro' completamente? Devo tornare a ballare ad allenarmi in palestra,da un anno faccio allenamenti superficiali per non caricare sull'articolazione. Siete d'accordo col mio ortopedico di aiutarmi col nuoto o un corso d'acqua ? Grazie per l'attenzione.

Buonasera, le terapie usuali per il trattamento dell’edema osseo si basano sulla riabilitazione attraverso fisioterapia, sul riposo e sull’applicazione di ghiaccio locale.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
• magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e stabilire nuovamente l’equilibrio biologico nella parte interessata, velocizzando il percorso di guarigione. In altre parole accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
• tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
• idrokinesiterapia in piscina, lavoro in scarico su cyclette, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.
L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci usati per l’osteoporosi, come i bifosfonati, per i quali ha riferito di avere intolleranza.
Detto questo, non è possibile prevedere se risponderà o meno positivamente al trattamento, sicuramente caricare eccessivamente sull’articolazione potrebbe andare a peggiorare l’edema osseo.

Dott.ssa Carla Ripa
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