Esperienze
Nel lavoro insieme ti supporto nell'esplorazione di te stesso e nella presa di consapevolezza del tuo modo di relazionarti con chi ti circonda, ti aiuto ad accrescere le tue potenzialità e ad acquisire nuovi strumenti con cui affrontare le difficoltà, il tutto in un ambiente aperto e non giudicante.
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9 recensioni
Punteggio generale
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F.D.
Sfortunatamente non sono stata soddisfatta della prestazione. Non ho amato lo studio, poco accogliente e freddo. La dottoressa è simpatica ma non mi sono sentita accolta a livello di bisogni e necessità. Mi è parso di sentire anche un po' di giudizio e di imposizione di idee.
Dott.ssa Carla Puliga
Mi spiace molto che ti sia sentita così, e mi spiace che tu non abbia voluto confrontare queste sensazioni con me decidendo invece di interrompere, avrebbe potuto essere un'occasione di crescita per entrambe e anche uno spunto interessante per il lavoro. Ti auguro di trovare il percorso adatto a te!
Chiara T.
La Dott.ssa Puliga è una professionista appassionata, l'amore per il suo lavoro è palpabile, sono contenta di avere la possibilità di confrontarmi con lei quando ne ho bisogno. Mi fa sentire sempre accolta, ascolta attentamente, fa domande precise sia per comprendere meglio quello che porto nei nostri incontri, sia per darmi spunti per riflettere e andare più in profondità. Utilizza un linguaggio accogliente, da persona facente parte della community LGBTQIA+ ho subito notato e molto apprezzato la sua preparazione in materia. La consiglio caldamente soprattutto a chi cerca un approccio morbido, uno spazio confortevole da cui partire per le proprie esplorazioni.
V.I.
Con la Dottoressa mi sono trovata subito a mio agio. È il mio primo percorso psicologico e avevo un po’ di ansia, ma già dall’accoglienza le tensioni sono svanite. Mi sono sentita finalmente accettata e non giudicata per come sono. Dopo ogni seduta mi sembra di sentirmi più leggera. Sono molto contenta della scelta.
F.T.
Mi sono rivolta alla dott.ssa Puliga in un momento di difficoltà. Mi sono sentita accolta e a mio agio sin da subito. Carla mi ha presa per mano in questo percorso che per me è stato fondamentale per superare questo periodo.
In più si è sempre dimostrata flessibile e puntuale nell'organizzazione degli incontri. Mi sento di raccomandarla a chi cerca una figura professionale seria, attenta e sensibile ma sempre con un pizzico di leggerezza quando serve.
E.
La dottoressa mi ha fatto sentire subito a mio agio, mi piace il modo in cui con delicatezza mi fa lavorare sui temi che porto anche quando per me sono più ostili. Le sue domande sono sempre molto puntuali e mi permettono di esplorare le mie emozioni.
Nel percorso intrapreso con la dottoressa Carla mi sono sempre sentita sostenuta e supportata.
La consiglio moltissimo.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 16 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, come si comunica con una persona filofobica che ha paura di legarsi emotivamente e per questo a volte evita la comunicazione lasciando in sospeso messaggi? È stata moltissimi anni in psicanalisi, trasformando il dolore e la sofferenza in coscienza (cosa significa?) è molto riservato anche con amici stretti e parenti, e vive periodi in cui si isola da tutto e da tutti. Nonostante questo so di essere speciale per questa persona, mi vuole bene e mi stima molto, ma la distanza, vive in Svizzera attualmente e non ci siamo più rivisti da oltre un anno, non favorisce la relazione e neanche la comunicazione: desidera essere poco raggiungibile, non in continuazione con messaggi, come persona e sto rispettando questo suo volere. Penso che dentro di sé pensa che non mi può dare quello che vorrei, una relazione, ma a me va bene anche solo una amicizia ma alle volte la comunicazione per messaggi si interrompe proprio per questa sua paura di legarsi emotivamente. A volte si chiude in periodi di silenzio ma la comunicazione non si è mai interrotta del tutto tra noi e questo mi fa pensare comunque ci tenga a non perdersi del tutto. Mi ha detto contaci al risentirsi in una chiamata a voce quando fosse più libero dal lavoro, questo due mesi fa ma vedo fatica a renderla effettiva. Cosa contribuirebbe al rapporto di renderlo più rilassato? Come si superano questi blocchi emotivi anche se teniamo ad una persona ma non desideriamo entrare in un vortice che possa portare ad una escalation? Quale è la frequenza di contatto( un mese, due o di piu’) per mostrarsi interessati ad una amicizia ma non invadenti? Ho difficoltà a gestire la relazione rispettando la sua modalità di comunicazione e ho bisogno di capire la giusta frequenza di contatto, quando il piacere non è più tale ma un problema da risolvere, per non perdere questa persona.
Ciao, sembra difficile lasciar andare questa persona. Purtroppo un manuale di istruzioni per le relazioni non esiste, quello che puoi fare è smettere di vivere questa sofferenza da sola e condividerla con un* professionista che ti aiuti a darle un senso. Resto disponibile anche online, un abbraccio.
Salve, ho 30 anni e tra qualche mese dovrei andare a convivere con il mio fidanzato ma il problema è che non sono felice. Quando vado in quella casa, già pronta, che si trova anche in una città diversa nella quale vivo, mi sale angoscia e non vedo l’ora di andarmene. In più, sento che i miei sentimenti verso il mio fidanzato, forse, sono cambiati. Sto bene quando ritorno a casa dei miei genitori e lui mi manca poco. Mi sento fortemente in colpa, lui è molto innamorato.
Spesso mi convinco ad andare avanti e stringere i denti perché forse, posso convincermi, ma mi sento sempre peggio.
Non so come agire. Non voglio ferirlo. Cosa suggerite?
Ciao, potrebbe essere utile un percorso con un* professionista per indagare le cause dell'angoscia che senti quando vai dal tuo fidanzato (magari una casa "già pronta", che possiamo personalizzare poco, non fa sentire di essere a casa? Nella città in questione non c'è la stessa rete sociale che c'è a casa? Convivere non è il passo giusto da fare in questo momento? Le ragioni per cui si è arrivati a un passo del genere sono da rivedere? Quali significati e conseguenze porta con sè la convivenza? E così via...) oltre a esplorare i tuoi sentimenti rispetto a lui. In più ricorda che mettere da parte te stessa e ciò che senti per non ferire il tuo fidanzato è nobile, ma poco funzionale per entrambi, specie nel lungo periodo! Per ulteriori chiarimenti, rimango a disposizione anche online.
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