Esperienze

Laura magistrale presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca nel 2007
Iscrizione albo degli Psicologi della Lombardia n. 12904 nel 2009
Specializzazione presso il Centro Terapia della Gestalt ed Esperienziale di Milano 2008-2012,
concomitante al personale percorso di terapia individuale e di gruppo e all’esperienza formativa presso l’ambulatorio di psicoterapia della Struttura Complessa Psichiatria 4 dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda e il reparto di Nutrizione clinica dell’omonimo ospedale
Iscrizione albo degli Psicoterapeuti della Lombardia n. 12904 nel 2013

Promuovo e coordino Progetti di Prevenzione rispetto al rischio di condotte patologiche e dipendenza in età adolescenziale e percorsi di educazione emotiva affettiva presso Istituti Scolastici ed associazioni, avvalendomi di competenze psicologiche e tecniche teatrali, acquisite durante formazione specifica.
Ho condotto, in rete con gli stessi istituti scolastici, gruppi di sostegno alla genitorialità, in situazioni di fragilità e disabilità.
Ho partecipato ad un progetto di intervento psicologico e psicoterapeutico rivolti a soggetti affetti da Gioco d’Azzardo Patologico, in rete con i servizi territoriali, Sert, enti e associazioni, finanziato dalla regione Lombardia.

Dal 2011 sono socia dell’Associazione Gruppo Zoe, per lo studio e la formazione sulla qualità e l’efficacia delle cure psichiche, che si prefigge di coniugare l’esperienza clinica ai risultati delle ricerche più attuali nell'ambito degli studi di esito e processo delle psicoterapie.
Da Tempo ci occupiamo del trattamento dei Disturbi del comportamento Alimentare, sviluppando una metodologia di intervento condivisa supportata da costanti equipe e supervisioni cliniche

Dal 2011 svolgo l’attività clinica in studio privato, attualmente presso uno studio di Psicoterapia in via Copernico 30 a Milano, in equipe con colleghi psicoterapeuti e psichiatri.

Propongo:
- psicoterapie individuali;
- psicoterapie di coppie;
- percorsi di supporto alla genitorialità;
- incontri tematici di sensibilizzazione ed approfondimento
- percorsi esperienziali di gruppo

Aree di intervento:
- Difficoltà relazionali;
- Eventi di vita stressanti e situazioni di crisi;
- Problematiche genitoriali;
- Problematiche familiari;
- Crisi di coppia e sostegno nella separazione;
- Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, sovrappeso, obesità, ecc.);
- Disturbi di interesse psicologico e psichiatrico (ansia, depressione, fobie, ecc.);
Altro

Indirizzo

Studio Copernico
Via Copernico 30, Milano

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L
Presso: Altro

La dott.ssa Cadeo è affidabile e puntuale, dedita ed appassionata al lavoro. Riconosco in lei qualità essenziali per chi svolge il suo lavoro: umanità, empatia e valorizzazione delle qualità dell’altro.

P
Presso: Studio Copernico

Da collega ritengo che la dottoressa cadeo sia una professionista sensibile e attenta alla promozione del benessere nel senso più ampio del termine. Il suo approccio integra intervento psicologico al lavoro corporeo.
Empatia e umanità le suoe risorse.

Dr. Francesca Cadeo

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su Ludopatia

Buongiorno, mio marito dopo anni di ludopatia (dipendenza della quale non ero assolutamente cosciente) ha deciso di affidarsi ad un gruppo per uscirne. Devo dire che, salvo probabili ricadute che so essere frequenti, non vedo più segnali che mi facciano pensare che abbia ricominciato. Ha, come immagine rete, chiesto soldi ai suoi genitori, ai miei, ed ha subito umiliazioni personali in ogni ambito... Io collegavo tutto al fatto che il suo lavoro non processe bene (agente immobiliare).. In realtà poi, dopo essersi speso tutti i soldi che avevo sul mio conto, ha deciso di andarsi a curare. Il problema è che, quando finalmente potevamo respirare economicamente (visto che intanto aveva iniziato anche a lavorare bene), ha pensato bene una sera (aveva bevuto un po') di dirmi che non mi ama più e che voleva trovarsi un'altra sistemazione in zona per provvedere a nostro figlio (ha sei anni) Noi siamo insieme da ben 17 anni e ovviamente il rapporto, visti i continui problemi, ammetto fosse passato in secondo piano... Nonostante tutto dopo un mese è ancora a casa e i rapporti sono civili. La cosa che mi fa pensare è che evita sia la sua famiglia che i miei genitori. Proprio le persone che lo hanno aiutato in quegli anni atroci. Ho parlato con la persona che lo segue nel gruppo ogni mercoledì, e mi conferma che spesso che inizia un percorso del genere poi ha questa reazione proprio verso chi lo ha sostenuto ma anche umiliato in quegli anni.... E mi consiglia solo di farlo sentire in famiglia. Per ora vivo di ansia ma riesco a tenere la tranquillità in casa, con molto sacrificio... E mi da anche la netta impressione che in tutto questo sia confuso e parecchio.. Cerco di dargli meno incombenze possibili e in casa quando rientra mi faccio vedere sorridente e tranquilla, anche è soprattutto per mio figlio, e devo dire che la cosa sta portando almeno pace... Ma come immaginerete mi chiedo continuamente di che morte dovrò morire, se questa sua reazione è davvero data dal fatto che il suo riscatto coincida con me che gli ricordo quei momenti... E vivo con l'ansia nella speranza che tutto rientri.. A voi è capitato di sentire di qualcuno che abbia avuto questa reazione? È giusto che mi comporti così con lui dandogli spazio? Tenete conto che oltre al lavoro non esce la sera, a parte quando va nel gruppo, e non vedo segnali che possano farmi pensare ad un'altra. Me lo direbbe o comunque lo capirei se mentisse, quando gli è stata fatta la domanda diretta.. Vi prego aiutatemi...

Buongiorno Signora, leggendo le sue parole colgo ed immagino la sua immensa fatica nel aver vissuto, questi ultimi anni, cercando di supportare, comprendere suo marito e la ragioni del suo malessere, sfociato nella ludopatia. Continua a farlo oggi, mentre il suo compagno, da 17 anni, ha deciso di provare ad affrontare il problema di dipendenza e guardarsi dentro, rimettendo in discussione un po’ tutto, anche la vostra relazione (sebbene vi abbia appena accennato esplicitamente, adiuvato dai “fumi dell’alcool” e perseveri invece un ritiro, un evitamento come legittimamente lo percepisce lei, dai suoi legami storici). Questo momento estremamente delicato potrebbe offrirvi l’occasione di incontrarvi nuovamente, a partire dalla condivisione di ciò che avete vissuto separatamente in questi ultime fasi della vostra storia, per decidere se progettare o meno il vostro futuro insieme, a carte scoperte.

Dr. Francesca Cadeo

Domande su colloquio psicologico

Non ho la certezza di aver bisogno di questo tipo di aiuto, ma è da un po’ di tempo a questa parte che non vivo bene, sono insoddisfatta, nonostante abbia un lavoro gratificante ho la costante sensazione di volere e dover cambiare la mia vita. Non ho più ambizioni e non so neanch’io cosa cerco. Quando la sera poggio la testa sul cuscino mi viene da piangere
ma non c’è un vero e proprio motivo. Piango come una stupida, sento un peso gicantesco sullo stomaco e a volte mi dispero ma non capisco qual è il mio malessere e da cosa deriva.
Grazie in anticipo per l’attenzione

I miei colleghi hanno già trovato parole sensibilmente adeguate per raccogliere questi suoi legittimi interrogativi circa ciò che sente, che la abita dentro e che non riesce momentaneamente a carpire in termini razionali, intellettivi, pragmatici...ma è proprio questo suo sentire se stessa insoddisfatta, insofferente, appesantita, che le permetterà di comprendersi meglio, scoprire ciò che desidera e ciò che è bene per lei, se si concederà uno spazio per ascoltarlo e tradurlo, in buona compagnia. Buon viaggio!

Dr. Francesca Cadeo

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