Vertigini: la più comune è la vertigine posizionale parossistica benigna
Esperto Alberto Delfini • Otorinolaringoiatria • 16 maggio 2016 • Commenti:
La vertigine è un’illusione spiacevole di movimento del corpo o dell’ambiente circostante dovuta a stimolazioni vestibolari, otticocinetiche e propriocettive in eccesso o in conflitto tra loro. La sensibilità spaziale nasce dall’integrazione, a livello del sistema nervoso centrale, di stimoli che provengono da diversi sistemi sensoriali, labirintici (canalari e otolitici), visivi e propriocettivi.
Una delle forme più comuni di vertigine è la vertigine di posizione parossistica benigna (VPPB).
La canalolitiasi è una patologia del labirinto posteriore che si sviluppa per il distacco e la migrazione degli otoliti dalla macula utriculare verso i canali semicircolari, posteriore (più frequentemente) o laterale.
Incidenza
È il sintomo più frequente tra i disturbi dell’equilibrio 10%-15% della patologia labirintica.
L'incidenza magiore si registra nel sesso femminile nella fascia tra 30 e 60 anni.
Eziologia
La causa della vertigine si ritiene sia il distacco di piccoli cristalli di carbonato di calcio, in pratica dei piccolissimi sassolini, che di norma sono fissati in una parte del labirinto. Successivamente al distacco (causato dai movimenti della testa), questi piccoli sassolini (otoliti) vanno a poggiarsi sulla cupola di un canale semicircolare (cupololitiasi), esercitando uno stimolo e causando la vertigine.
La classificazione eziologica della VPP riconosce una forma idiopatica (50%), vascolare (23%), virale (7%) e post-traumatica (15%): in realtà, il trauma costituisce l’unica condizione ben correlabile, sia dal punto di vista patogenetico che temporale, con l’insorgenza di una VPP.
Sintomatologia
Il paziente stesso riferisce di questa vertigine che insorge solo in determinate posizioni della testa o del corpo. In genere, la crisi è scatenata da particolari movimenti:
- estensione della testa e rotazione della stessa da un lato
- passaggio dalla posizione in piedi a quella sdraiata;
- girarsi da un fianco all'altro nel letto;
- passaggio dalla posizione da sdraiato a quella in piedi come l'alzarsi dal letto;
- movimenti del capo dall'avanti all'indietro e viceversa. Da ciò la specificazione di "posizionale"
Dal punto di vista clinico le crisi vertiginose (rotatorie) insorgono improvvisamente e durano qualche decina di secondi al massimo, hanno incremento di intensità fino a un picco e un decremento (parossismo) e hanno carattere rotatorio, con contemporanea intensa reazione neurovegetativa (nausea, vomito, pallore, sudorazione).
La diagnosi viene formulata, oltre che dalla tipica descrizione dei sintomi, anche da una manovra eseguita dallo specialista che evidenzia la presenza del tipico nistagmo (manovra diagnostica di Dix-Hallpike o di Semont).
La terapia consiste in una brusca manovra fatta dal medico (manovra liberatoria) che porta alla dispersione degli otoliti, come se si trattasse di una manipolazione del labirinto. In alcuni casi la manovra deve essere ripetuta o ad essa deve seguire una ginnastica particolare.