Sei a rischio? I sintomi e i fattori di rischio del prediabete
Endocrinologia • 24 marzo 2017 • Commenti:
Con il termine prediabete si indica una condizione di aumento dei livelli di glucosio nel sangue superiore alla norma, ma non ancora di entità sufficiente per identificarla come diabete di tipo 2.
In assenza di cambiamenti dello stile di vita, le persone con prediabete sono destinate a sviluppare il diabete di tipo 2, ma la progressione non è inevitabile: attraverso le corrette misure di prevenzione, è possibile riportare il livello di zucchero nel sangue alla normalità e contrastare l’evoluzione verso la malattia conclamata.
Cause del prediabete
La causa esatta del prediabete è sconosciuta.
I soggetti con prediabete presentano una ridotta capacità di elaborazione dello zucchero, che, invece di alimentare i processi metabolici all’interno delle cellule, si accumula nel sangue.
Nel corpo la maggior parte del glucosio deriva dal cibo introdotto con la dieta: quando gli alimenti vengono digeriti, lo zucchero entra nel flusso sanguigno. Lo spostamento di zucchero dal flusso sanguigno alle cellule richiede la presenza dell’ormone insulina, secreta dal pancreas in seguito ai pasti.
In presenza di prediabete, questo processo si svolge in modo non corretto: lo zucchero non viene acquisito dalle cellule, ma si accumula nel sangue. Ciò si verifica quando il pancreas non produce abbastanza insulina o le cellule diventano resistenti all'azione dell'insulina, o se le due condizioni sono presenti contemporaneamente.
Sintomi del prediabete
Il prediabete non determina generalmente segni o sintomi.
Un possibile segno di rischio di diabete di tipo 2 è la presenza di aree di pelle scura su determinate parti del corpo, come collo, ascelle, gomiti, ginocchia e articolazioni. Questa condizione è nota come achanthosis nigricans ed è segnale di insulino-resistenza.
Alcuni segni e sintomi possono suggerire l’evoluzione del prediabete in diabete di tipo 2:
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aumento della sete e della fame;
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maggiore frequenza della minzione;
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affaticamento e stanchezza eccessiva;
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visione offuscata.
Fattori di rischio
Gli stessi fattori che aumentano il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 predispongono al prediabete. Questi fattori includono:
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peso corporeo: essere in sovrappeso è un fattore di rischio primario per prediabete;
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girovita: il rischio di insulino-resistenza aumenta per gli uomini con girovita maggiore di 100 cm e per le donne con girovita maggiore di 88 cm;
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modelli dietetici: consumare bevande zuccherate e mangiare carni rosse e lavorate è associato con un rischio maggiore di prediabete. Una dieta ricca di frutta, verdura, noci, cereali integrali e olio d'oliva è associata con un minor rischio di prediabete;
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inattività fisica e sedentarietà: l’attività fisica aiuta a controllare il peso, poiché aumenta la quantità di glucosio richiesta per produrre energia e rende le cellule più sensibili all'insulina;
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età: anche se il diabete può svilupparsi a qualsiasi età, il rischio di prediabete aumenta dopo i 45 anni;
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storia famigliare di diabete di tipo 2;
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diabete gestazionale: aumenta rischio di sviluppare il prediabete sia per la madre che per il bambino. Un peso alla nascita maggiore di 4,1 chilogrammi è correlato ad un aumentato rischio di prediabete;
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sindrome dell'ovaio policistico: condizione caratterizzata da cicli mestruali irregolari, eccessiva crescita dei capelli e obesità, che aumenta il rischio di prediabete nelle donne;
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disturbi del sonno: (come l’apnea ostruttiva del sonno) si associano ad un maggiore rischio di insulino-resistenza. Persone che lavorano di notte potrebbero essere a rischio di prediabete o diabete di tipo 2.
Alcune condizioni si verificano frequentemente in associazione all’insulino-resistenza:
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alta pressione sanguigna;
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bassi livelli di colesterolo HDL, il colesterolo "buono";
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alti livelli di trigliceridi;
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obesità.
La combinazione di tre o più di queste condizioni è chiamata sindrome metabolica e costituisce un importante problema di salute.
Complicazioni del prediabete e del diabete di tipo 2
In presenza di prediabete, i danni a lungo termine del diabete potrebbero essere già presenti. La conseguenza più grave di prediabete è la progressione in diabete di tipo 2, che può portare a:
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alta pressione sanguigna;
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colesterolo alto;
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malattie cardiache, particolarmente importanti sono gli infarti silenti, che non sono avvertiti dal soggetto e lasciano importanti limitazioni alla funzionalità cardiaca;
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insufficienza renale cronica e necessità di dialisi;
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disturbi della visione fino alla cecità;
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disturbi neurologici con riduzione della trasmissione nervosa e della sensibilità;
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ulcere della pelle, soprattutto della pianta del piede;
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alterazioni a carico dei vasi sanguigni, che riducono l’apporto di sangue agli arti. Nelle forme più gravi, può essere necessario eseguire un’amputazione.