PDA: cos'è il dotto arterioso pervio?
Il dotto arterioso pervio, più comunemente denominato dotto di Botallo pervio, è una condizione patologica congenita del cuore. Il dotto arterioso di Botallo è un vaso sanguigno che collega l’arteria polmonare e l’aorta durante la vita fetale e che si chiude nel periodo compreso tra le dodici ore e le dodici settimane successive alla nascita. La patologia si sviluppa quando tale chiusura non si verifica e può portare a lungo termine a diversi problemi, come ad esempio l'insufficienza cardiaca. Il dotto arterioso pervio si manifesta più comunemente nei neonati prematuri o con difficoltà respiratorie.
Sintomi, cause e complicazioni
È molto raro rilevare dei sintomi iniziali del PDA – Patent Ductus Arteriosus, ma talvolta si possono manifestare problemi respiratori e scarso aumento di peso durante il primo anno di vita del neonato. Altri sintomi, comunque riscontrabili durante l'infanzia, comprendono:
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eccessiva sudorazione durante i pasti;
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respirazione affannata;
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senso di fatica;
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battito cardiaco accelerato;
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carnagione tendente al cianotico.
Nel grembo materno, il dotto arterioso è necessario al feto per la circolazione del sangue e di conseguenza per ricevere l'ossigeno senza implicare l'utilizzo dei polmoni, che rimangono non funzionati fino al primo vagito del neonato. La chiusura del dotto di Botallo è normalmente innescata dalla prima espansione dei polmoni del bambino al momento della nascita. Il dotto arterioso pervio dopo la nascita comporta un flusso anomalo del sangue tra l'aorta e l'arteria polmonare, che può determinare problemi respiratori e ipossia, ovvero un’insufficienza nell’apporto di ossigeno. Spesso non c'è una causa precisa per il dotto pervio di Botallo, ma certamente esistono dei fattori di rischio, tra i quali:
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nascita prematura, a causa dell'incompleta formazione del cuore;
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altri difetti cardiaci;
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patologie cardiache congenite;
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infezione da rosolia in gravidanza;
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genere: le bambine hanno più probabilità di sviluppare il dotto arterioso pervio rispetto ai bambini;
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nascita in alta quota: i bambini che nascono ad altitudini maggiori hanno più probabilità di sviluppare la patologia.
Le complicazioni della patologia a lungo termine possono includere:
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ipertensione polmonare: si tratta dell'eccessiva pressione sanguigna nei polmoni, la quale può portare alla sindrome di Eisenmenger, una tipologia di ipertensione polmonare irreversibile, o a danni permanenti ai polmoni;
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insufficienza cardiaca: il dotto arterioso pervio può portare all'indebolimento del cuore dovuto all'eccessivo sforzo al quale è sottoposto. Questo vuol dire che il cuore non può più pompare il sangue in maniera efficace;
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aritmia: si tratta del battito irregolare del cuore e si verifica solo nel caso di dotto di Botallo particolarmente ampio;
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endocardite: chi soffre di dotto arterioso pervio è più soggetto a sviluppare infezioni al cuore, come appunto l'endocardite, un'infiammazione del rivestimento interno del cuore.
Diagnosi e trattamento
Dato che la patologia è generalmente asintomatica, spesso può essere difficile diagnosticare il dotto arterioso pervio in tempi brevi. In genere, viene rilevato dal pediatra durante le normali visite tramite lo stetoscopio, altre volte è possibile riscontrare la patologia dal suo suono tipico, ovvero un fischio all'altezza dello sterno, ma il dotto arterioso pervio può anche permanere fino all'età adulta senza dare alcuna complicazione.
Le donne che soffrono di dotto arterioso pervio dovrebbero consultare medici specializzati in cardiologia prima di iniziare una gravidanza, per valutare i rischi per il feto e per se stesse.
Quando il pediatra riscontra sintomi compatibili con il dotto arterioso pervio, in genere consiglia ai genitori di sottoporre il bambino ad ulteriori analisi ed esami, come ad esempio:
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elettrocardiogramma: tramite questo test si possono riscontrare sia il PDA che altri difetti cardiaci;
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radiografia al torace: è utile per valutare sia le condizioni del cuore che dei polmoni del bambino;
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catetere cardiaco: in genere non è necessario per la diagnosi del dotto arterioso pervio, ma può essere fondamentale per la sua chiusura;
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risonanza magnetica: la TAC in genere viene utilizzata per diagnosticare la patologia negli adulti.
I trattamenti da attuare dipendono molto dai sintomi e dall'età dell'individuo. Per i neonati prematuri il pediatra può indicare dei farmaci per bloccare le sostanze chimiche che contribuiscono a mantenere aperto il dotto di Botallo, in altri casi può essere necessario sottoporsi ad un'operazione chirurgica per chiudere il dotto. Spesso i medici consigliano la procedura con catetere cardiaco, meno invasiva e con tempi di recupero più rapidi rispetto all'intervento a cuore aperto, la quale consiste nell'inserimento di un piccolo catetere dall'inguine fino al cuore, nel quale viene rilasciato un dispositivo che va a chiudere il dotto.