Panoramica sullo spermatocele
Andrologia • 28 marzo 2017 • Commenti:
L’urologia è una branca della medicina molto delicata: tratta malattie che possono essere imbarazzanti per chi le vive in prima persona e spesso, in presenza di problemi, si tende a rimandare la visita dallo specialista. Per questo motivo le malattie urologiche sono diagnosticate molto spesso già in fase avanzata. L’imbarazzo è più accentuato negli uomini: è importante quindi imparare a riconoscere di avere un problema e rivolgersi al medico il prima possibile.
La problematica che affronteremo in questo articolo è rappresentata dallo spermatocele.
Che cos’è lo spermatocele?
La parola spermatocele deriva dal greco “spermatos” (sperma) e “kele” (cavità) e definisce la patologia caratterizzata da una dilatazione benigna di tipo cistico vicino al testicolo, in particolar modo localizzata a livello dell’epididimo che, insieme al dotto deferente, costituisce il condotto in cui fluiscono gli spermatozoi che, mescolandosi con il liquido ghiandolare, formano lo sperma.
Proprio per queste caratteristiche lo spermatocele è anche conosciuto con il nome di cisti spermatica e il contenuto è solitamente costituito da un liquido giallognolo con spermatozoi maturi, ma non sempre vitali.
Le cause dello spermatocele sono ancora sconosciute, ma esistono alcuni fattori di rischio che aumentano le probabilità di andare incontro a questa malattia, come:
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ostruzione dei piccoli dotti epididimari efferenti, deputati al trasporto dello sperma;
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traumi al pene;
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processi infiammatori a carico del pene;
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chirurgia inguino-scrotale (vasectomia).
Come si manifesta lo spermatocele?
Solitamente lo spermatocele non è correlato a sintomi specifici, ma quando le dimensioni iniziano aumentare è possibile avvertire sintomi quali:
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fastidio al testicolo;
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sensazione di pesantezza del testicolo;
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massa palpabile posteriormente e superiormente al testicolo.
Solitamente, lo spermatocele non causa vero e proprio dolore, ma solo un leggero fastidio. In presenza di dolore, è doveroso recarsi immediatamente dal medico, per poter escludere tempestivamente altre patologie, quali tumori testicolari.
La diagnosi di spermatocele da parte dell’urologo si basa su:
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positività all’esame obiettivo;
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positività all’ecografia scrotale;
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test della transilluminazione (fasci di luce vengono puntati in direzione dello scroto per visualizzare la presenza di liquido piuttosto che di massa solida).
Trattamento dello spermatocele
La maggioranza degli spermatoceli non richiede alcun tipo di trattamento, poiché gradualmente la cisti spermatica viene riassorbita.
Nel caso in cui lo spermatocele diventi doloroso o di grandi dimensioni, non essendoci alcuna terapia medica specifica, l’unica opzione di trattamento è la chirurgia.
Spermatocelectomia: grazie ad un’incisione, il chirurgo è in grado di separare lo spermatocele dall’epididimo. In seguito all’operazione sarà necessario indossare un supporto costituito da garze e benda elastica per proteggere e supportare il sito chirurgico. Solitamente viene applicato un impacco di ghiaccio per le prime 24 ore post operatorie e il dolore è controllato grazie ad analgesici.
Gli effetti collaterali possono essere infertilità (causata da un danno all’epididimo o al dotto efferente), ematoma, infezione della ferita e possibile riformazione dello spermatocele.
Aspirazione percutanea: grazie all’inserimento di un ago nello spermatocele è possibile aspirare il fluido contenuto all’interno. Tra le possibili complicazioni, si possono avere danni all’epididimo e frequentemente la ricomparsa dello spermatocele nel tempo, ed è inoltre probabile che dello sperma si riversi nello scroto, causando irritazione. L’ infezione (epididimite) è una complicanza piuttosto frequente e per questo motivo l’aspirazione percutanea è spesso sconsigliata.
In associazione all’aspirazione è possibile anche avvalersi della scleroterapia, ovvero l’introduzione di un liquido irritante nello spazio occupato precedentemente dal fluido che consente la formazione tessuto cicatriziale. La scleroterapia viene eseguita solamente per gli uomini in età non più fertile, a causa delle possibili complicanze che possono incidere in maniera negativa sulla fertilità dell’uomo.
Anche se non esiste una prevenzione per lo spermatocele, è importante sottoporsi a visite di routine ed eseguire mensilmente l’auto palpazione dello scroto, per verificare tempestivamente eventuali anomalie e la presenza di masse, e sottoporre il proprio caso al medico.