Effetti negativi dell’eccesso di sale nella dieta

Il sale ha da sempre avuto parte attiva nella vita dell’umanità per via delle sue proprietà utili nella conservazione dei cibi, processo necessario al sostentamento di intere popolazioni in tempi in cui la refrigerazione non era ancora disponibile. Il sale, pertanto, è stato per lunghissimo tempo un elemento fondamentale e prezioso. 

Svantaggi di sale

Tra tutte le varie sostanze che comunemente consumiamo, il sale è una di quelle viste particolarmente male dalla comunità medica in quanto sembra favorire l’insorgenza di condizioni patologiche che – soprattutto in pazienti anziani – possono portare a scompensi di vario genere, fino a concausarne la morte nei casi più gravi.

Senza essere troppo drastici: cos’ è il sale e cosa vuol dire consumare troppo sale? L’eccessivo consumo di sale è veramente così frequente e pericoloso? 

Uno dei componenti principali del comune sale da cucina è il sodio – elemento fondamentale per il nostro corpo. Il sodio, tuttavia, possiede delle proprietà cosiddette “osmotiche” che lo rendono un perfetto “attrattore d’acqua” il che, come vedremo in seguito, può comportare varie complicazioni in alcune categorie di pazienti. Questo aspetto, infatti, è uno dei motivi per cui il sale da cucina è sotto i riflettori perché può determinare alcuni problemi di salute.

Ma quindi quanto sale dobbiamo consumare e quando consumiamo troppo sale? Secondo l’autorevole Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la quantità giornaliera raccomandata di sodio è non più di 2 grammi – grosso modo contenuti in un singolo cucchianino di sale da cucina.
Il sale, inoltre, è contenuto in tantissimi alimenti che comunemente consumiamo nel corso della giornata: molti sarebbero increduli nel conoscere esattamente quanto sale – comunemente usato come insaporitore – sia normalmente usato in prodotti in cui non ci aspetteremmo di trovarcene.

Il rischio per la salute

Il rischio per la salute dell’eccessiva assunzione di sale deriva dall’aumentata ritenzione idrica che si viene a creare a causa dell’effetto osmotico del sodio. Cosa comporta questa condizione di ritenzione idrica? Prima di tutto aumenta il volume di sangue circolante il che potrebbe causare dei danni a livello:

• renale

• cardiaco

• cerebrale

L’eccessivo consumo di sale sembrerebbe inoltre correlato, soprattutto in pazienti predisposti, all’insorgenza di ipertensione arteriosa, la presenza di valori aumentati di pressione a livello del circolo arterioso. L’aumento di pressione comporta un danno sia a livello macroscopico che a livello della microcircolazione. Quindi, uno dei sintomi dell’eccessivo consumo di sale potrebbe essere proprio la presenza di un’ipertensione arteriosa non altrimenti spiegabile.

Il primo passo che il medico di famiglia consiglia a questa categoria di pazienti è appunto quello di limitare (se non azzerare) il consumo di sale nella dieta – evento che causerà non poco disagio per il paziente, che si ritrova a dover ingurgitare un cibo percepito come insipido. Con il passare del tempo, in qualche settimana le nostre papille gustative si abitueranno alla diminuita concentrazione di sale ed i cibi torneranno ad essere sapidi.

Una dieta a basso contenuto di sale viene consigliata anche nel tentativo di perdere peso. Addirittura si arriva ad utilizzare dei diuretici – farmaci che diminuiscono la quantità di sali ritenuta nel corpo – come farmaci per perdere peso. Fate attenzione quindi: coloro che vogliono perdere peso non pensino che perdendo i sali (e quindi l’acqua) stiano effettivamente ed efficacemente perdendo peso. Il fattore dietetico che normalmente causa il maggior aumento di peso sono i grassi: seguite uno stile di vita sano, abbinando l’attività fisica a una dieta con meno grassi e, anche se l’effetto sarà più lento, avrete un risultato molto più naturale e duraturo.

Il sale, quindi, rimane ancora al centro dell’attenzione di pazienti e dottori: i risultati sembrano dare ragione alla scelta di diminuire il consumo di sale e probabilmente tale pratica diventerà sempre più comune.