Cos'è la fibromialgia

Reumatologia • 24 gennaio 2017 • Commenti:

La fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica, è un disturbo cronico caratterizzato da un dolore muscoloscheletrico diffuso, accompagnato da stanchezza e altri sintomi.

Questa malattia, nonostante colpisca tra il 2 e il 4 % della popolazione, è ancora poco conosciuta e spesso mal diagnosticata.

Il dolore prolungato può inficiare seriamente la qualità della vita, portando anche a depressione e isolamento sociale.

È molto importante saper riconoscere i sintomi di questa malattia, in modo da poter chiedere aiuto e curare in modo adeguato questa condizione disabilitante.

Quali sono i sintomi più frequenti

La fibromialgia viene accompagnata da molti sintomi ed è per questo che viene chiamata anche sindrome fibromialgica, ma il dolore muscoloscheletrico è di certo il sintomo più grave per questi pazienti.

I sintomi della fibromialgia sono imprevedibili, ma quelli evidenziati nella maggioranza dei casi sono:

  • il dolore diffuso, è un dolore costante in diversi “punti di sensibilità” del corpo, che dura per almeno tre mesi;
  • la stanchezza, è spesso disabilitante. Il soggetto affetto si sente sempre affaticato, anche per minimi sforzi;
  • le difficolta cognitive, come i problemi di memoria e mancanza di concentrazione;
  • i disturbi del sonno;
  • la rigidità, a causa del dolore muscolare;
  • i problemi psicologici come l’ansia, la depressione e gli attacchi di panico;
  • altri problemi, come il mal di testa, colon irritabile, dolore mandibolare.

Si pensa, che una tale gravità del dolore muscolare e dei sintomi generali sia dovuta in gran parte al malfunzionamento nell’elaborazione del dolore da parte del sistema nervoso.

Da cosa viene causata la fibromialgia e chi è più a rischio

Le cause esatte dell’origine della fibromialgia non sono ancora conosciute, ma si pensa che influiscano diversi fattori, come quelli biochimici, genetici, ambientali, psicologici ecc. 

Una storia familiare di fibromialgia, eventi traumatici fisici ed emozionali, lesioni ripetitive, infezioni o malattie, sono tutti fattori che vengono collegati all’origine della fibromialgia.

Un fattore di rischio per lo sviluppo della fibromialgia è il sesso, visto che circa 80-90% dei soggetti affetti da questa malattia sono donne. La malattia può colpire anche i bambini e gli uomini, ma questo succede più raramente.

Le persone che soffrono anche di altre malattie, come l'artrite reumatoide, il lupus e altri tipi di artrite, hanno una probabilità maggiore di sviluppare la fibromilagia.

Come viene diagnosticata

La fibromialgia è una patologia difficile da diagnosticare e le persone affette si possono sentire esasperate dal calvario delle visite e gli esami necessari per arrivare ad una diagnosi.

Molti dei sintomi che accompagnano la fibromialgia si incontrano anche in altre patologie e ciò rende necessario eliminare tutte le altre possibili condizioni prima di arrivare alla diagnosi.

Non esiste un test o un esame unico per poter diagnosticare la fibromialgia!

Dato che la diagnosi si basata in gran parte sui sintomi del paziente, lo stesso può anche pensare che questi sintomi siano un prodotto della sua mente. Non vi ingannate, nonostante difficile da diagnosticare, la fibromialgia è un vero e proprio disturbo medico e come tale necessita della giusta cura e di un trattamento adeguato.

Per poter diagnosticare la fibromialgia vengono usati diversi criteri, tra questi i più utilizzati sono:

  • un dolore intenso diverse aree del corpo (da 3 a 6) o un dolore moderato in più di sette aree differenti;
  • i sintomi perdurano da almeno 3 mesi;
  • non sono stati trovati altri motivi che giustifichino i sintomi.

Cosa puoi fare per sentirti meglio

Affrontare questa malattia non è di certo facile. Il disturbo è spesso frainteso e sottovalutato dagli altri, ciò rende anche più frustrante la lotta con il dolore e la stanchezza cronica. In questi casi, oltre ad informarti sulla fibromialgia, può risultare utile spiegare anche alla famiglia, agli amici e ai colleghi i sintomi e caratteristiche di questa condizione.

Non esiste un trattamento unico per curare la fibromialgia. Un approccio multidisciplinare e diversi tipi di terapia vengono usati per controllare i sintomi.

Per trattare in modo adatto la patologia è necessario consultare vari specialisti, come:

  • un reumatologo, specialista in condizioni che interessano i muscoli e le articolazioni;
  • un neurologo, specialista in condizioni del sistema nervoso centrale;
  • uno psicologo, specialista in salute mentale e trattamenti psicologici.

Per gestire i sintomi della fibromialgia vengono usati diversi metodi come farmaci, rimedi alternativi e il cambiamento dello stile di vita.

I farmaci aiutano a ridurre il dolore, la stanchezza e a regolare il sonno. Tra i medicinali usati troviamo:

  • gli analgesici, che aiutano ad alleviare il dolore;
  • gli antidepressivi, utili ad alleviare il dolore e la stanchezza e migliorare il sonno;
  • gli anticonvulsivanti, che riducono il dolore;

I rimedi alternativi alleviano lo stress e riducono il dolore. Tra questi troviamo:

  • l’agopuntura;
  • la massaggioterapia;
  • yoga e tai chi.

Prendersi cura di sé è essenziale per gestire i sintomi della fibromialgia. Prima di tutto, si deve in tutti i modi cercare di ridurre lo stress, evitando sforzi eccessivi fisici ed emotivi.  L’attività fisica, graduale e regolare, può aiutare a diminuire i sintomi e un fisioterapista può aiutare a sviluppare un programma di esercizi da fare a casa. Bisogna non esagerare, ma nemmeno limitarsi nelle attività quotidiane. Uno stile di vita sano aiuta moltissimo a controllare i sintomi.

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