Dott.ssa
Barbara Gizzi
Psicoterapeuta,
Psicologo
Psicologo clinico
Altro
Palermo 1 indirizzo
Esperienze
Non appena laureata, ho iniziato la mia formazione post lauream, svolgendo attività di volontariato e non, presso varie strutture dell'Asp di Palermo ed Associazioni occupandomi di osservazione, ascolto, colloquio clinico e consulenza psicologica, stesura relazioni psicologiche, somministrazione test.
Dopo essermi abilitata all'esercizio della professione di Psicologo, ho frequentato il Master in “Valutazione Psicologica” presso l’Università degli Studi di Palermo ed ho approfondito competenze e conoscenze rispetto a test grafici, test di intelligenza e di personalità.
Successivamente ho deciso di iniziare un percorso di formazione in "Psicoterapia Psicoanalitica e Psicodramma freudiano" presso la Scuola di specializzazione "Centro Paul Lemoine di Palermo", che mi ha dato l'opportunità di potenziare le mie competenze nel trattamento delle varie forme del disagio psichico, utilizzando anche il gruppo come strumento di cura.
In qualità di Psicologa Volontaria in formazione ho svolto attività di osservazione, consulenza ed ascolto psicologico presso il Centro Educativo Alzheimer di Palermo e presso Unità Operativa Distrettuale di Psicologia del Distretto 14.
Come Psicoterapeuta in formazione mi sono occupata di Ascolto ed Osservazione di Consulenze psicologiche presso U.O.S di Psicologia dell’ex Distretto 10, c/o sede di Palermo, presso cui afferiscono cittadini, con un disagio psico/socio/economico appartenenti a diverse nazionalità e culture.
Presso il Cedial - Disturbi del Comportamento Alimentare - Dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza, come Psicoterapeuta in formazione ho potenziato le mie competenze svolgendo le seguenti attività: Colloqui psicologici, conduzione gruppi di psicodramma freudiano, somministrazione test: DERS, BED, BES, IIP-32, OQ-45.2, EDI-3, DEQ, EEI, BDI-II, MCMI-III
Ho lavorato come Consulente presso “Telefono Azzurro” Ente Morale Centro Territoriale di Palermo, occupandomi di accoglienza della domanda dell’utenza in back line, stesura del dossier relativo al minore, stesura della relazione da inviare ai servizi attivati nel territorio, supervisione e formazione del lavoro degli operatori del filtro telefonico.
Ho fatto parte del comitato di redazione della rivista di settore(psicoanalitico) dal titolo "Fort-da. Rivista di psicodramma freudiano", Aracne editrice.
Ho lavorato come Psicologa Psicoterapeuta presso la struttura “Centro il Nodo”, che si occupa di offrire un servizio di consulenza psicologica, terapie individuali, di coppia, familiari, conduzione di gruppi di psicodramma freudiano, progettazione, somministrazione test.
All’interno del progetto “ Disagio Giovanile”, mi sono occupata della conduzione di gruppi di psicodramma freudiano destinati agli alunni con disagio psichico e vittime di bullismo, presso Istituto Comprensivo E. Armaforte di Altofonte.
Da circa dieci anni esercito attività clinica come Psicologa Psicoterapeuta presso il mio Studio, nella zona centrale di Palermo, Via Polara 85.
Mi occupo di disagio psicologico e malessere in preadolescenti, adolescenti, adulti, coppie e famiglie; conflitti tra genitori e figli; problematiche legate alla bassa autostima; difficoltà a gestire le emozioni; disturbi del sonno; elaborazione di esperienze traumatiche quali lutto, separazioni, divorzio, malattie croniche; problematiche legate a conflitti di coppia; disturbi d’ansia, attacchi di panico, fobie (di spazi troppo chiusi, di spazi aperti, di animali, dell’aereo,) ossessioni; disturbi dell’umore (depressione, maniacalità, irascibilità,);disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia); dipendenze (da sostanze, farmaci, gioco d’azzardo).
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
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EM
È stato soltanto il primo incontro, ma la dottoressa ha mostrato molta empatia e tanta disponibilità all'ascolto, senza giudicare. Grazie
noemi
sono una tredicenne che da quasi 1 mese frequenta la dottoressa Gizzi, perché stavo attraversando un momento complicato, mi sta aiutando e mi trovo benissimo, l'ambiente è accoglievole
Sara
Ho iniziato il percorso da poco però posso dire di trovarmi molto bene con la dottoressa e soprattutto mai giudicata. Riesco ad esprimermi liberamente, ricevendo spunti di riflessione.
Giulia
Siamo ancora agli inizi, ma l’attenzione, il supporto e l’ascolto della dottoressa sono già un buon presupposto, sono qualità che sto apprezzando molto e mi fanno ben sperare in questo percorso!
G.V.
Mi sto trovando molto bene, sono solo alla seconda visita quindi la dottoressa capisco che mi sta valutando per capirmi quindi mi fa parlare tanto, ma mi sto trovando molto bene fino ad ora.
Francesco
Ho avuto un'esperienza estremamente positiva con la Dott.ssa Gizzi. Ho iniziato la terapia per problemi legati principalmente alla mia situazione sentimentale e, fin da subito, la dottoressa si è mostrata professionale e molto empatica, creando un ambiente sicuro e accogliente. Grazie al suo supporto, sto acquisendo strumenti utili per affrontare al meglio le sfide quotidiane. Apprezzo molto i suoi spunti interessanti e concreti per superare le difficoltà. La consiglio vivamente a chiunque cerchi un sostegno psicologico di qualità.
D.M.
Sin dall’inizio ha dimostrato molta professionalità ed empatia. Riesce a trasmettere, tramite i suoi consigli, molta serenità.Sicuramente un’ottima esperienza!
Monica
La Dottoressa Gizzi ha percorso insieme a me un periodo complicato della mia vita.
È ancora un grande supporto nei momenti complicati che ti sta accanto per sorreggerti e tenerti in piedi.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 95 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono una ragazza di 21 anni. Ho tanti dubbi ultimamente riguardanti un ragazzo. Premetto che prima di lui non ho mai avuto nessuna esperienza con i ragazzi e le relazioni. L'ho conosciuto l'anno scorso all'università perchè facevamo un corso insieme. Da lì abbiamo iniziato a vederci come amici per un paio di settimane e poi abbiamo iniziato a frequentarci. Io avevo dei dubbi fin dall'inizio; lui mi piaceva, ma a volte mi sembrava fossimo troppo diversi e non avessimo abbastanza cose in comune, ma ho continuato comunque perchè sentivo di provare dei sentimenti per lui e instintivamente volevo continuare a vederlo. Tutto ha iniziato a peggiorare dopo che ci siamo baciati e abbiamo iniziato a frequentarci in senso romantico diciamo. Mi sentivo abbastanza a disagio, a volte in ansia, a volte annoiata perchè mi sembrava non avessimo più di niente di cui parlare. Spesso mi sembrava che lui mi baciasse proprio perchè non sapeva cosa dirmi. Quindi già solo dopo pochi giorni non mi andava più di passare del tempo con lui, mi sentivo completamente annebbiata e confusa, e soprattutto provavo un forte senso di colpa perchè sentivo che lo stavo illudendo perchè non ero sicura di ciò che provavo. In più ho iniziato a guardarlo con occhi diversi, e hanno iniziato a darmi fastidio tante piccole cose che faceva. Questo ha alimentato il pensiero che avevo all'inizio, cioè che forse non eravamo così tanto compatibili. Quindi dopo pochissimo tempo, forse 10 giorni dopo il primo bacio, ho deciso di interrompere la frequentazione, soprattutto per la forte ansia che provavo e anche perchè l'idea di uscirci di nuovo non mi piaceva più particolarmente, e neanche il modo in cui mi baciava o anche solo passare del tempo con lui. Dopo averlo lasciato sono stata bene, l'ansia è andata via ed ero abbastanza tranquilla, ma mi sono ritrovata a pensare a lui molto spesso. Ho rimuginato tantissimo sui momenti passati insieme e all'inizio ero convinta di aver preso la decisione giusta. Arriviamo comunque a quest'anno. Ho iniziato a ribeccarlo a lezione all'università e mi sono resa conto che ogni volta che lo vedo impazzisco. Il mio cuore batte fortissimo, sono nervosa, tremo come una foglia e non capisco niente. Abbiamo riniziato a parlarci e chiacchierare a lezione se capita l'occasione. E in realtà spero sempre di incontrarlo all'università, anzi molte volte cerco di passare nelle zone dove so che potrei vederlo, o a lezione trovo un modo di parlarci in qualche modo. E credo di piacergli ancora in realtà, perchè a volte cerca il contatto fisico e si comporta nello stesso modo in cui faceva l'anno scorso quando flirtava con me, anche se in modo più velato stavolta. La vera domanda è: a me piace? Mi verrebbe da dire di si per tutte le cose che faccio d'impulso, però ho davvero tanta paura delle conseguenze. Ho paura che finisca come l'anno scorso e di farlo star male di nuovo. In più c'è una parte di me che pensa che forse non mi piace lui, ma mi piace il sentirmi desiderata e il modo in cui ci prova con me. Sono confusissima e mi sento una cattiva persona perchè comunque sto continuando a parlarci e trovare occasioni in cui chiacchierare, senza provarci in modo evidente, però ho paura di starlo illudendo in qualche modo. Non so che fare. Da una parte mi piace il sentirmi desiderata e l'eccitazione che sento all'idea di vederlo a lezione o comunque all'università. Dall'altra se penso allo stare con lui e uscirci mi vengono tantissimi dubbi e paranoie e ho il terrore che il rapporto tra di noi si evolva effetivamente in una relazione, anche se forse è quello che voglio. Non so se sia un'infatuazione momentanea o un verso interesse nei suoi confronti. Domani lo vedrò a lezione probabilmente e non so come comportarmi. Vorrei tanto parlarci, ma non voglio illuderlo senza prima avere le idee chiare su cosa provo. Avrei veramente bisogno di una parere.
Grazie per avere condiviso queste sue sensazioni ed emozioni, quello che le posso suggerire è contattare uno specialista che l'aiuti fare chiarezza. Pare che sia molto forte la paura, ma bisognerebbe capire da dove nasce questa paura! Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Gizzi
cari dottori,
sono una ragazza di 18 anni, è da un bel po’ di tempo che questa storia va avanti. diciamo che ‘non mi lamento’, anche perché, nonostante sia una vera e propria dipendenza, farlo mi fa sentire felice e mi fa provare emozioni che nella vita reale non provo. di cosa sto parlando, vi starete chiedendo.. sto parlando del mio mondo immaginario in cui mi ci rifugio in qualsiasi momento della giornata quando ne ho voglia e di cui non posso fare a meno; ecco perché la chiamo dipendenza, per me è come una droga.
mi spiego meglio: la mia vita è piena di delusioni e fallimenti, non ho amici da anni e non ho alcuna relazione sociale con nessuno. mi rifugio in questo mio mondo immaginario da anni, c’era anche quando ero più piccola, ma un po’ più inesplorato, e quando mi ci immergo ecco che trovo i ‘protagonisti’ delle mie storie: in primo luogo ci sono io, io vera e propria, svolgendo sempre il ruolo di protagonista e con un carattere completamente differente da quello che ho nella realtà. sono sempre stata una ragazza timida ed introversa, molto silenziosa e taciturna e che fa fatica ad aprirsi con gli altri, mentre nelle mie fantasie, invece, sono tutto il contrario, sono spumeggiante, sono lodata ed invidiata da tutti, sono aperta e sopra le righe.
fantastico molto sul mio successo, a sognare di essere la migliore e di auto convincermi di esserlo anche nella realtà.
comunque, apparte me, ci sono anche altre persone che ovviamente svolgono la parte di personaggi secondari, ci sono anche antagonisti e aiutanti, di tutto e di più.
il mio non è semplicemente un innocuo film mentale che tutti si fanno, ad esempio, prima di andare a dormire immaginando una scena di massimo 10-15 minuti; la mia è una vera e propria storia, un film che dura almeno un anno intero con una storia strutturata che io metto in pratica scrivendo, e quando scrivo, tutto davanti a me si materializza e si vengono a creare le situazioni che io immagino in quel momento, facendomi provare emozioni vere e proprie e che io non provo nella vita quotidiana.
in pratica, per farla breve, utilizzo la scrittura come ‘innesco’ per immergermi ancora di più nella mia fantasia e immaginarmi come se io fossi lì veramente a recitare una parte per un film, per una soap opera, o quello che è.
mi piace molto accompagnarmi con della musica, mi fa entrare ancora di più in contatto con la mia fantasia e mi viene più facile immergermici.
qualche volta è capitato che io perdessi l’ispirazione per le mie storie, che quando finiscono, devo subito idearne un’altra, pertanto non sto starci senza. mi aiuto prendendo spunto guardandomi film e prendere l’idea da lì, per poi immetterla nella mia storia personale, e di conseguenza farla recitare ai miei ‘personaggi’.
ci tengo a sottolineare che io so perfettamente distinguere la realtà dalla mia immaginazione, pertanto non mi è mai capitato di confondermi nella realtà con le mie fantasie ne altro.
un’altra cosa importante, è che io, mentre fantastico, ho uno sfrenato bisogno di andare in camera mia, luci spente, porta chiusa, e immergermi per ore, ore ed ore.. le mie fantasie occupano all’incirca 8 ore al giorno, facendomi trascurare qualsiasi cosa, addirittura l’igiene personale.
da quando ho deciso di ritirarmi socialmente non ho fatto altro che pensare e dedicare tempo infinito al mio mondo interiore, dato che durante il giorno non ho niente da fare (ho anche lasciato la scuola).
fatto sta che non appena tutto si materializza davanti a me, comincio a mettere in atto le cose da far dire ai vari personaggi, a fargli fare quella certa cosa, a farli comportare in un certo modo, arrivando addirittura ad imitarli involontariamente tramite espressioni facciali, risatine, sospiri.. a volte mi faccio paura da sola, perché mi viene totalmente spontaneo.
in pratica, se in quel momento il mio personaggio sta recitando una parte triste, confusa e offuscata, mi viene naturale accigliarmi, scuotere la testa oppure sospirare. se invece sta recitando una parte in cui è arrabbiato e furioso, la mia faccia cambia immediatamente espressione, faccio respiri profondi, inarco le sopracciglia, dilato le narici, ecc.. tutte cose che, se le persone mi vedessero fare al vuoto, a caso, mi prenderebbero per pazza, ecco perché prediligo stare in ambienti dove non c’è anima viva per dedicarmi al mio mondo immaginario.
quando poi l’effetto finisce, tutto torna come prima. per questo, il mio problema, è che quando devo staccare dal mio mondo per esempio per andare a pranzo o a cena, mi sento immediatamente in colpa, frustrata per aver speso tutte quelle ore a fantasticare e ad illudermi in cose che sono solo nella mia testa.
le mie storie durano all’incirca 9/10 mesi. quando una storia finisce, devo immediatamente spendere del tempo per idearne un’altra al più presto, perché senza non so starci, devo in tutti i modi allontanarmi dalla realtà.
per concludere, purtroppo, dico con tutta la sincerità del mondo che io non voglio guarire, e so che potrà sembrare sbagliato e inaspettato da parte mia, ma sul serio, farlo mi fa stare troppo bene e questo mondo tutto mio in fin dei conti è mille volte meglio del mondo esterno.
mi scuso per il papiro, ma mi chiedevo … quello che faccio ha un nome? sono veramente pazza?
Salve e grazie per avere condiviso la tua esperienza e la tua condizione. Credo ciò che stai vivendo debba essere accolto da un professionista che troverà insieme a te la chiave giusta per arrivare ad una migliore qualità della vita! Resto a tua disposizione. Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Gizzi
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