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Esperienze
Su di me
Mi chiamo Aurora, sono una psicologa clinica. Ho completato i miei studi magistrali presso l’Università Kore di Enna, esperienza per me fondamentale, ...
Formazione
- Università Kore di Enna
Specializzazioni
- Psicologia Clinica
Tirocini
- Casa di cura Villa Serena
- Associazione Oasi Cana
Competenze linguistiche
- Inglese
Premi e riconoscimenti
- .
Pubblicazioni e articoli
19 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Antonella
Professionista e soprattutto persona attenta alle vicissitudini raccontate , sprona in modo delicato a fare luce dentro di sé
A.F.
La Dott.ssa Furma è un'ottima professionista: empatica, efficace e paziente, riesce a mettere a proprio agio chi ha davanti e ha risolto i problemi che avevo nella gestione dello stress e delle emozioni negative. La consiglio a tutti!
Maurizio
Dopo un lungo periodo di depressione che mi aveva fatto toccare il "fondo", dietro consiglio di un amico, ho conosciuto la Dr. ssa Furma. Grazie alla sua empatia e alla sua preparazione ho iniziato a stare meglio dopo poche sedute. Oggi sono un'altra persona e ringrazierò a vita la dr.ssa.
Maria Grazia
Una vera professionista, seria, attenta, professionale ed empatica. Grazie a lei oggi riesco a tenere sotto controllo l'ansia e gli attacchi di panico. Rivolgetevi a lei con fiducia
Noemi V.
La dottoressa Furma mi ha aiutato in momento molto delicato del post parto, grazie ai suoi consigli sono uscita da un tunnel di malinconia e ansia.
Fondamentale percorso da affrontare lei ha gestito nel migliore dei modi le mie necessità.
La consiglio vivamente
Dott.ssa Aurora Furma
Noemi è stato un immenso piacere affrontare questo percorso accanto a lei! Buon proseguimento, un affettuoso saluto
M. C.
Posso solo ringraziarla dottoressa, e sono felice di averla conosciuta. Oltre all'immediata empatia venutasi a creare, la ringrazio per le sue oggettive doti personali quali gentilezza, puntualità, garbo, necessari elementi per lo svolgimento di professioni quali quello in oggetto. Al nostro prossimo incontro.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 25 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno a tutti e grazie in anticipo per chi risponderà. Avrei un dubbio che non riesco a risolvere: dopo una lunga relazione amorosa con il mio partner e dopo un periodo più o meno lungo di relazione a distanza, ho fatto la scelta di seguirlo e di porre fino alla relazione a distanza. Mi spiego meglio. Ero a Milano per degli studi, si sono conclusi, ma ho continuato a stare nella città in attesa della grande occasione della mia vita. In questo periodo, durato due anni, la nostra relazione andava bene, ci sostenevano a vicenda nelle imprese della nostra vita. Fino a quando puntroppo lui ha subito un lutto importante che lo ha costretto a cambiare completamente le carte in tavola, ha dovuto cambiare approccio nei confronti di sé stesso, della sua vita e dei suoi interessi e impegni (che erano e sono tanti, anzi, adesso sono forse anche di più e io credo sia per non pensare alla perdita che ha subito, perché forse non l'ha mai affrontata). Dal canto mio mi sono sentita subito in colpa per non essergli stata vicino come avrei dovuto e voluto, lui mi ha sempre detto di non preoccuparmi, ma questa cosa non me la sono mai perdonata. Nonostante ciò la nostra relazione continuava ad andare bene e io cercavo di supportarlo e di "distrarlo" nonostante questa "novità". Dopo una lunga riflessione decido di tornare a casa (abitiamo in paesi vicini), in seguito anche ad un'offerta di lavoro che decido di accettare e che mi potesse permettere di essere più vicino anche fisicamente al mio partner. Da alcuni mesi però, il legame che avevamo si è come corroso. I suoi impegni continuano ad essere tanti e lo stress che ne consegue ha portato e porta in lui non pochi problemi. Io ho sempre cercato di essergli vicino, non gli ho mai fatto presente alcune "mancanze" nei miei confronti che purtroppo non dipendevano da lui, ho cercato di farlo distrarre, uscendo insieme il weekend stavamo bene, ma le ultime volte era come un "togliersi il pensiero", non un vero e proprio piacere. L'ultima volta che ci siamo visti e sentiti (è stato due mesi fa) mi ha detto che non è più felice come prima, non sa se per la relazione, se per quello che ora è il suo lavoro, che non gli piace affatto, se per le persone che gli danno problemi in ufficio, le ore piccole che fa davanti al PC e gli altri impegni non lavorativi che fa per suo piacere personale. Ora lui ha una continua ansia nel fare le cose, nel vedermi, nel capire quello che sente. Gli mandavo messaggi a cui non rispondeva, una settimana intera senza nessuna risposta. Per il bene che gli voglio mi sono distaccata, per evitare di alimentare in lui l'ansia. Ora però sono mesi che non lo sento e non so se sia stata la scelta migliore, lui continua a fare le sue cose, ma non so fino a che punto stia bene. Non so se prova ancora dei sentimenti, (ma, per come è lui che, se una cosa non va bene taglia subito i ponti, con me ha detto che ha bisogno di tempo per pensare, proprio per l'amore che ci lega - parole sue), non so se farmi avanti io, ancora e ancora, come ho sempre fatto. Io da sempre ho accettato questa sua vita ricca di cose da fare, ma aveva sempre tempo per me o cercavamo di ritagliarcelo nei suoi o nei miei impegni. Ora è tutto diverso, ora è tutto spento, lui si sente spento e io vorrei solo provare a parlargli e cercare di capire. Mi ha detto che non sa quale sia il problema e che non ha nemmeno il tempo materiale per poterci pensare. Gli scrissi una lettera in cui gli dicevo che lo avrei aspettato, che sarebbe andato tutto bene e che io avevo e ho completa fiducia in lui. Dopo quella lettera nessun contatto più. Ho paura che non abbia il coraggio di ammettere determinate cose, io sono stanca di continuare ad inseguire, ma per tutto quello che lui sta facendo, dopo questo lutto, so che non è "colpa sua" di questo silenzio. Eravamo, paradossalmente, più vicini quando eravamo a 800 km di distanza, la cosa mi sembra assurda. Il sesso puo c'entrare qualcosa in questo? (Lo dico perché il più delle volte i nostri ultimi incontri si "riducevano" a quello). Vale la pena aspettare?
Grazie ancora per le vostre risposte, spero di essere stata chiara.
Salve cara ragazza. Il tuo partner certamente non sta vivendo un periodo favorevole da quello che racconti, ma mi sembra di capire che tu abbia cercato di stargli vicino. Da quanto tempo non vi sentite più? Ti sei chiesta cosa desideri tu da una relazione sentimentale? Quello che avevate costruito ti bastava? Quando scrivi “era come un togliersi il pensiero” in merito al passare de tempo insieme, era una tua sensazione o del tuo partner?
Se ne senti il bisogno puoi contattarmi.
Buona giornata
Dottoressa Aurora Furma
![Dott.ssa Aurora Furma](http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/miodottore.it/doctor/71f5fc/71f5fc7525b80f37147a698946735864_140_square.jpg)
Salve,
Volevo avere maggiori informazioni riguardo una problematica che riscontro da diverso tempo. Sono una ragazza giovane, ma da quando sono bambina che mi capitano episodi in cui percepisco l'ambiente intorno a me in modo strano, quasi come se mi stranisse la sensazione che ciò che vedo sia reale. Quando ero piccola ricordo che lo facevo quasi apposta (anche a comando) a provare questa sensazione (direi che mi divertiva quasi). Pensavo al fatto che ciò che avevo intorno fosse irreale e vedevo la visuale diversa (a volte anche sfocata). Col tempo questo ha iniziato a turbarmi parecchio e, naturalmente, mi bastò crescere per smettere di fare tutto ciò a comando, dato che iniziava anche a farmi paura. Durante, però, dei periodi della mia vita particolarmente stressanti o difficili mi sono capitati episodi di questo genere, ma in modo improvviso. A volte succede in un momento di ansia (spesso si tratta di questo caso), ma a volte anche in momenti di apparente tranquillità. Inizio a percepire ciò che ho intorno come irreale, a volte mi gira anche un po' la testa, sento la testa leggera ed onestamente ho paura di svenire o, ancora peggio, di impazzire. Ho pensato si potesse trattare di derealizzazione, ma naturalmente non posso autodiagnosticarlo e non può neanche essere diagnosticato online su questa piattaforma, ma ho due domande principali. Per prima cosa, è normale che il pensiero di percepire il mondo come irreale mi scateni un episodio del genere (quasi come se fosse a comando, anche ora da più grande)? È strano da spiegare, ma se penso di essere viva, in un determinato luogo ed un determinato tempo, sento le sensazioni descritte sopra. In secondo luogo volevo chiedere se ci fossero dei metodi efficaci per calmare questi episodi del momento stesso in cui avvengono (ad esempio a volte cerco di calmarmi con la respirazione ma non sempre funziona). Quando questo succede può essere davvero ostacolante per la vita quotidiana. Vi ringrazio davvero molto e mi scuso per la spiegazione eccessivamente lunga e forse anche abbastanza strana.
Buona continuazione di giornata.
Salve, come scritto dai colleghi sembrano sintomi riferibili alla derealizzazione, ma sarebbe utile capire se sono associati ad altro. Bisogna indagare quali siano gli antecedenti, come si manifestano in maniera dettagliata questi sintomi e le strategie da lei utilizzate per farvi fronte.
Resto a disposizione per una consulenza.
Cari saluti
Dott.ssa Aurora Furma
![Dott.ssa Aurora Furma](http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/miodottore.it/doctor/71f5fc/71f5fc7525b80f37147a698946735864_140_square.jpg)
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