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Esperto in:
- Psicoterapia
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Pazienti senza assicurazione sanitaria
Psicoterapia infantile • 60 €
Psicoterapia per adolescenti • 60 €
4 recensioni
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Rossella
Mi sono rivolta alla Dr.ssa .Schallig per mia figlia (15 anni) che era depressa e non aveva voglia di fare niente, anche a scuola andava male. Già durante la prima telefonata mi ha ascoltata e mi ha fatto sentire a mio agio. Anche il mio marito è rimasto colpito dalla serietà, dalla competenza e dalla professionalità della Dottoressa, infatti prima di vedere mia figlia ha voluto parlare più volte con noi. Ora, dopo un anno e mezzo di psicoterapia, mia figlia è più sicura di sé, e anche l'atmosfera in famiglia è molto più serena.
Dott.ssa Anna Maria Schallig
Gent.ma Sig.ra Rossella, L'adolescenza è una fase di crescita molto importante: la ricerca della propria identità pervade la vita a livello mentale, spirituale ed emotivo; i cambiamenti fisici fanno sì che i ragazzi spesso non si piacciono più; e gli ormoni in circolo fanno apparire instabili anche ragazzi che "prima" erano figli adorabili e tranquilli. Ovviamente le difficoltà di G. andavano comunque oltre le problematiche adolescenziali "normali". So che per voi non è stato semplice chiedere aiuto, e non tutti i genitori sono capaci a cogliere il disagio dei propri figli come avete fatto voi. Sono sicura che G. abbia tutte le capacità per costruirsi una vita gratificante e serena, vi faccio tanti cordiali auguri, Anna Maria Schallig
Luigi
Due anni di psicoterapia con ottimi risultati concreti ottenuti.
Mette il paziente a proprio agio.
È stata una terapia fondamentale (tra i tanti motivi) anche per poter affrontare un nuovo capitolo della mia vita.
Dott.ssa Anna Maria Schallig
Devo dire che per me è stato un piacere poterla accompagnare in questa importante fase della Sua vita: i progressi enormi che ha fatto sono però di merito mio solamente in parte. La psicoterapia infatti può funzionare soltanto quando le persone che si rivolgono a noi sono veramente disposti a mettersi in gioco, a fidarsi, ad aprirsi per innescare un cambiamento. È un cammino difficile, a volte angosciante, e purtroppo non ci sono scorciatoie. Le auguro che la sua vita futura sia così come la desidera: piena di amore e di armonia, ma soprattutto con tanti stimoli che le permettono di allontanare la routine quotidiana. Un caro saluto!
ospite
La consiglio vivamente, poiché mi ha ascoltato e mi ha permesso di capire meglio me stessa ed i miei pensieri.
ospite
Non è facile affidarsi ad un estraneo per comprendere se stessi. La consiglio è davvero in gamba, mette a prorpio agio, un percorso significativo e davvero profondo.
Dott.ssa Anna Maria Schallig
Si, il primo passo è quello più difficile. La psicoterapia, a differenza della terapia medica, si basa soprattutto sulla particolare relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. Lo strumento che usiamo è la nostra mente, e la psicoterapia funziona quando c’è un punto di aggancio tra paziente e terapeuta. Purtroppo l’unico modo per capirlo veramente è il contatto diretto, personale. Grazie quindi per avermi scelto e grazie per la recensione positiva!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono colei che ha chiesto una indicazione perhns terapia mirata al superamento di ansia e panico, nati in un ambito terapeutico errato. Io vado in terapia perché sto male, ho 2 lutti e vicende varie. Se per fare emdr ci sono terapeuti che stabilizzano il paziente per mesi e mesi prima di iniziarlo è perché emdr ti travolge. Se il mio ex terapeuta non capisce che non sono pronta dopo aver detto diversencose di me, non sono io che metto bavagli alle emozioni, ma lui che sbaglia i tempi e lo fa giocando con la mia pelle.. La mia psiche. Lo perdono e continuo, ma se poi ti chiedo, segnalo che qualcosa non va, che non mi sento aiutata, anzi peggiorata, dopo 8 mesi è inaccettabile e non etico che non mi si dica, signora la mia terapia non è funzionale al suo problema. Se io parlo di panico, il terapeuta mi deve aiutare a risolverlo e no dirmi su mia supplica arrabbiata, puoi risolverlo o no... Rispondermi che non ha gli strumenti. Che è evoluzionista e non cognitivista. A me non interessa la tecnica, ma solo che migliori e risolva. Non si gioca con la pelle delle persone
Gentile signora, La psicoterapia è una cura molto particolare, fondato sulla alleanza terapeutica, sulla relazione... il terapeuta deve avere la consapevolezza ed il controllo della situazione, ed è vero che a volte è meglio proseguire con un professionista diverso, ma nel suo caso non sono convinta che cambiando terapeuta spariranno i suoi problemi. La psicoterapia è un percorso difficile: inizialmente vanno abbattuti alcuni meccanismi di difesa e succede che prima di migliorare, le persone abbiano la sensazione di stare peggio. Quindi provi a parlarne con il suo terapeuta, dopo 8 mesi avete comunque istaurato una relazione ed è bene che lui conosca i suoi dubbi sulla terapia. Ovviamente, se non ha più fiducia in lui, è libera di cambiare. Scelga il terapeuta, non l’approccio teorico: ognuno di noi si è specializzato ed ha imparato di usare determinati strumenti. Un professionista serio cura la persona, non soltanto il sintomo! Le faccio tanti auguri!
Salve.
la mia compagna lavora mezza giornata e mio figlio di 2 anni in quelle ore sta con il nonno materno, ma l'altra mezza giornata la mia compagna si dedica alla casa , e il bimbo sta con il nonno materno.
Stando sempre con il nonno il bimbo vede il nonno fa salti di gioia mente con il babbo diventa quasi tutto scontato....!
questa eccessiva presenza del nonno puo' oscurare la figura paterna alla lunga?
Buongiorno, Il suo messaggio mi ha colpito, perché parla di una insicurezza che affligge molti genitori soprattutto con i primogeniti. Quando nasce il figlio, nasce anche una madre ed un padre; calarsi nel ruolo a livello emotivo spesso non crea problemi: sentiamo un amore immenso fin da subito. Affrontare la crescita del figlio a livello pratico, spesso è più complicato. Lavoriamo, siamo stressati e nervosi, magari non dormiamo la notte perché il bambino si sveglia, ecc… sentiamo tanta responsabilità e abbiamo paura di sbagliare. Il rapporto tra nonno e nipote spesso è più spensierato perché i nonni non sentono il peso di dover educare, ed essendo in pensione hanno tanto tempo da dedicare. Le assicuro che nessuno può togliere a Lei il ruolo di padre; mi pare di capire che Lei sia comunque presente nella vita di suo figlio. Sono d’accordo con la collega che ha parlato dell‘aspetto qualitativo del tempo. Quando non lavora, come passa il tempo con suo figlio? Giocate insieme? Lo porta fuori? Dedica del tempo soltanto a lui? Il rapporto con i nonni è un rapporto speciale, ma l‘amore che suo figlio sente nei confronti del padre, non diminuisce certamente perché vuole bene anche al nonno. Ancora il bambino è piccolo, anche la relazione che avete è in crescita. Le faccio tanti auguri! Per qualsiasi chiarimento sono disponibile anche per videochiamata, Anna Maria Schallig
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