Esperienze
Sono Professore a contratto di Psicologia Clinica e di Psicologia Generale in diversi corsi di Studi presso l'Università di Catania.
Ho perfezionato le mie competenze attraverso un Master in Analisi del Comportamento. Sono in costante aggiornamento professionale rispetto alle metodologie di intervento previste dalle linee guida nazionali ed internazionali (ACT, BA, DBT, MCT)
Sono membro di CBT Italia - Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, e di SIACSA - Società Italiana degli Analisti del Comportamento in campo Sperimentale ed Applicato.
Collaboro come Psicologo Clinico con la Casa di Cura Villa dei Gerani di Catania, dove aiuto persone con diverse forme di psicopatologia.
Esperto in:
- Psicoterapia cognitivo comportamentale
Indirizzo
Pazienti senza assicurazione sanitaria
21 recensioni
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AP
Non avrei potuto trovare dottore migliore. Con il suo ascolto e i suoi interventi discreti e dispensati sempre con pazienza e grande umanità, ho fatto luce su alcuni aspetti importanti di me e della mia vita. Ottimo dottore esperto e competente del miglior approccio psicoterapeutico.
Vale
Con lui mi sento a mio agio, è una persona sensibile, con lui si può parlare sensa essere giudicati, e se ci si lascia guidare ti conduce per mano, con dolcezza in questo viaggio di ricerca personale.
Insomma, non è il classico strizzacervelli al quale non interessa alcun che delle persone, se non di imbottirle di psicofarmaci e prendere i loro soldi.
Quello che avverto io è che Andrea Di Stefano è un'altra cosa, Andrea Di Stefano ha cuore, sento che mi posso fidare.
S.LF.
Professionista molto attento e preparato, che riesce a capire molto rapidamente ciò che si vuole spiegare riguardo i propri disturbi, e che sempre in merito ad essi, offre spiegazioni chiare ed esaustive.
Daniele
Grande disponibilità e notevole empatia. Mette facilmente il paziente a proprio agio.
Carmelo
Massima serietà e molto rassicurante.
Molto empatizzò già dal primo colloquio
Consigliattisimo.ottima presenza
Stefania R.
Da 18 anni soffro di attacchi di panico , nel tempo ho consultato diversi professionisti con scarsi risultati,ma posso finalmente dire di aver trovato un aiuto concreto , diretto , efficace .
Lo consiglio vivamente a chi ha il mio stesso disturbo, per apprezzare nuovamente la quotidianità.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno.. Sono un ragazzo di 27 anni e soffro di problemi del sonno.
Prima mi capitava saltuariamente e riuscivo a recuperare ore invece mi capita molto spesso dove i quali lo definisco periodo "acuto". Come se il mio corpo non riesce a staccare la spina e quindi conseguente rilassarsi e dormire bene. Vado a letto alle 23 circa e mi ritrovo con mille miglia pensieri in testa come se il cervello mi andasse in iperattività. E poi si concentra sul se riesco a dormire ecc ecc.. Poi dopo un po' mi arrabbio e non so cosa succede. A riesco ad addormentarmi dopo 1 ora. Dormo le mie 4 ore e dopo non riesco più ad riaddormentarmi poiché penso. Controllo il cellulare che ore sono e basta. Qualche volta riesco ad riaddormentarmi ma mi sveglio ogni 2 ore circa fino alle 7.30 l'ora abituale che dovrei svegliarmi. Ora per calmare questa sensazione che mi mette parecchio ansia e sono un tipo molto ansioso per natura, come posso curare questa problematica? In precedenza le mie 7/8 ore riuscivo a farle tranquillamente anche se avevo questi episodi ma di durata massima 1 giorno..
Salve, lei appare descrivere una situazione piuttosto tipica che si viene a strutturare quando si inizia a soffrire di insonnia, e che va affrontata in prima battuta cercando di regolarizzare ove possibile tutti i cicli sonno-veglia, che al momento appaiono significativamente alterati. Le suggerisco, come evidenziato anche nelle linee guida internazionali, una terapia cognitivo comportamentale specifica per l'insonnia. E' relativamente breve, e l'efficacia è dimostrata da molteplici studi. In seconda battuta, se lo vorrà, potrà valutare di proseguire la terapia per definire ed affrontare tutti quei processi sottostanti che possono alimentare quell'ansia "di natura" di cui accenna nella sua domanda. Un saluto.
Salve, mia figlia di 17 anni mi ha confessato che prova attrazione sia per le ragazze che per i ragazzi. In realtà le piacciono di più i ragazzi,è anche fidanzata, ma in un paio di occasioni si è invaghita di ragazze nel senso che mi ha detto che le piacciono fisicamente. Io sono molto triste anche se non lo faccio vedere.È strano anche che lei me ne abbia parlato subito...definendosi bisessuale senza fare una piega. Se io avessi il dubbio di essere attratta da una donna, ci penserei bene prima di rivelarlo...vorrei capire cosa provo dandomi magari del tempo perché sono cose serie che possono dare una direzione alla vita e al futuro delineata in un certo modo.Sinceramente ogni volta che me ne parla mi sento male...e mi viene voglia di scappare....c'è una qualche possibilità che sia una fase passeggera? Oggi sembra che si debbano accettare le scelte dei figli con leggerezza ma sarei ipocrita se dicessi che per me è indifferente che mia figlia ami un uomo o una donna perché, per me, non lo è..
Cara signora, la preoccupazione che condivide in questo contesto con grande umanità è comprensibile. Sua figlia si trova in una fase di passaggio molto delicata della sua vita, in cui l'identità è ancora in costruzione. Consideri che il contesto sociale è in rapido cambiamento, e negli ultimi 10/15 anni l'identità sessuale dei nostri ragazzi è divenuta molto più fluida. Ciò vuol dire che se alcuni anni fa i confini erano più netti, oggi la sperimentazione della propria identità sessuale fa spesso parte proprio della fase adolescenziale, che di per sé è una fase di grande cambiamento e di messa in discussione delle regole precostituite. Credo che la collega Luisa, prima di me, abbia ben orientato la sua attenzione sulla sua adolescenza. Le nostre azioni avvengono sempre in un contesto ambientale e culturale, che deve essere considerato. Gradualmente sua figlia troverà le sue risposte, provi ad accompagnarla facendole comprendere come in fondo per lei, sua madre, è poco importante se ami un uomo o una donna, ma che sia profondamente felice, e si senta amata, nelle relazioni che intrattiene. Se per lei risultasse complesso farlo sarebbe ben comprensibile. In quel caso le suggerirei la possibilità di confrontarsi con un collega della zona. Possiamo intervenire sui comportamenti degli altri fino ad un certo punto, mentre abbiamo grande possibilità di modificare quelli nostri. Buona giornata.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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