Esperienze

Sono il Dott. Andrea Boggero, psicologo clinico qualificato in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Il mio obiettivo è mettere le mie competenze al servizio del paziente, offrendo un ambiente sicuro e di supporto per esplorare pensieri, sentimenti e comportamenti.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una metodica scientificamente valida che aiuta a comprendere come i pensieri influenzino le emozioni e i comportamenti. Utilizzando la CBT, è possibile lavorare in modo pratico e diretto sui problemi, fornendo strumenti concreti per gestire le difficoltà psicologiche. Questo approccio consente di sviluppare nuove strategie per affrontare le sfide quotidiane e promuove un cambiamento duraturo. Ho pubblicato diversi studi, contribuendo attivamente alla ricerca e alla pratica nel mio campo.

Ho maturato una significativa esperienza nel trattare pazienti oncologici e le loro famiglie, affrontando le complesse dinamiche emotive e psicologiche che emergono in queste situazioni difficili. Credo fermamente nel diritto di ogni individuo a vivere una vita piena e soddisfacente. Con un approccio terapeutico personalizzato, mi impegno a rispondere alle esigenze specifiche di ogni persona.
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D
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Non solo mi ha fatto sentire subito a mio agio, ma è stato anche molto disponibile a cambiare l'impostazione delle sedute affinché potessi trarre il meglio da questo percorso. Consigliatissimo.

A
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Professionista di spessore, ottimo approccio e fase di ascolto di assoluto rilievo

G
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Presso: Studio di psicologia colloquio psicologico

Dottore consigliatissimo, professionale, umano e competente!

Dott. Andrea Boggero

Grazie davvero!

V
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Presso: Studio online

Avevo paura a uscire di casa perché la gente mi metteva ansia…
Da quando ho iniziato il percorso con il Dottore é come se avessi iniziato a respirare uscendo poco alla volta fin dai primi colloqui
Non posso che ringraziare immensamente
Ci vedremo nel suo studio!

Dott. Andrea Boggero

La ringrazio ma è merito suo!

J
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Presso: Studio di psicologia colloquio psicologico familiare

Mio padre é così ansioso che non ne posso più, per qualunque cosa anche futile va in crisi e non ha senso ridursi così
Non so come gestire la cosa
Così abbiamo deciso di andare insieme in terapia
Il dott Boggero é paziente e sa quello che fa infatti stiamo migliorando comunicazione e rapporto

Dott. Andrea Boggero

Sono felice di sapere tutto questo! E grazie!

S
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Presso: Studio di psicologia colloquio psicologico

Sono uno studente universitario.
Quando preparo un esame sono molto ansioso da stare terribilmente male così mi va sempre tutto a rotoli.
Ho conosciuto il dott Boggero all'universitá presentatomi dal mio prof
Mi ha colpito molto la sua preparazione alle mie domande, la sua sensibiltá e gentilezza
Così ho decido di andarlo a trovare nel suo studio (molto accogliente) per iniziare un percorso.
Sto iniziando a capire come gestire le mie emozioni e a dare il giusto valore alle cose che faccio, mi sento sollevato e meno ansioso e sotto pressione
Grazie dottore!

Dott. Andrea Boggero

Hai dato loro il valore che avevano Per Te in quel momento e va bene così perchè non esiste un punto di vista giusto o sbagliato in questo. Ti ringrazio molto! A presto

B
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Presso: Studio di psicologia colloquio psicologico

Ho diversi problemi che vorrei affrontare da diverso tempo e ora ho preso la decisione. Sono contento di aver incontrato il Dottore perché mi sto trovando molto bene, mi mette a mio agio, riordina e da un senso ai miei pensieri, mi da tanti spunti. Professionale, preparato e simpatico!

Dott. Andrea Boggero

Grazie!

L
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Presso: Studio di psicologia colloquio psicologico

Grazie alla terapia ho capito di essere un'accumulatrice di oggetti inutili. Ora vedo le cose in modo diverso e sono motivata a liberarmi del superfluo, magari vendendo tutto e riuscendo a pagare le sedute da sola. Non è facile lavorare con me, ma il dottore è davvero competente e sa il fatto suo. Grazie al mio psicologo e a mia madre per aver reso possibile questo percorso… grazie ancora dottore

Dott. Andrea Boggero

Stiamo lavorando insieme: anche lei sa il fatto suo! Grazie

F
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Presso: Studio di psicologia sostegno psicologico

La mia vita da quando l ho perso mia madre intorno a me ho avuto persone egoiste, presuntuose nonostante io gli volessi un gran bene non mi hanno aiutato ad andare avanti anzi
hanno fatto in modo che
la mia autostima peggiorasse di giorno in giorno,
mi sentivo schiacciata da tutti.
Ero sempre triste e infelice e molto depressa.
Ho conosciuto il dott. Boggero dal mio dottore
Ho visto che risponde sempre ai pazienti e non si risparmia mai gli stanno a cuore tutti
Sto meglio da quando vado da luii,
é attento e comprensivo
Mi sta aiutando tantissimo
La mia autostima é migliorata
Grazie di vero cuore!

Dott. Andrea Boggero

Sono davvero contento di queste parole, è forte!

A
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Presso: Studio di psicologia supporto psiconcologico

Quando mi chiedono :" come stai ?" Mi piacerebbe tanto rispondere bene grazie!
Invece rispondo che ho tanto male
Da quando faccio le cure per la mia malattia le medicine mi stanno facendo piangere dal dolore, ma devo continuare per non fare
ritornare quello che avevo prima
(ormai operato e tolto)
Purtroppo ho le crisi di panico e sono depressa
Mi sono rivolta al dott Boggero
e sono in terapia
Sono più serena da quando ho preso questa decisione.
Il dottore mi sta aiutando molto in questo doloroso percorso!
Non sapevo più come fare
Grazie di cuore!

Dott. Andrea Boggero

A lei che ha preso consapevolezza della sua forza! E grazie per queste parole

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 734 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono mamma di una bimba di 7 mesi e mezzo, ho effettuato allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi, dopo di che ho iniziato l‘auto svezzamento e continuo a offrirle il mio latte a richiesta. Lei ha sempre dormito nella culla attaccata al mio letto fino ad una settimana fa, quando improvvisamente sembra che la sua culla si sia trasformata in un tappeto di spilli, appena provo a poggiarla si sveglia terrorizzata, non ci vuole più stare, vuole dormire solo nel mio letto. L’unica novità a cui posso associare questo cambiamento è stata l’assenza di mio marito, che capita che per lavoro debba dormire fuori, ma poi anche con il suo ritorno a casa le cose non sono cambiate. Ho provato molte strategie, ma hanno fallito tutte. Cosa posso fare? Sbaglio ad assecondare questo suo bisogno? Ho paura che si abitui a dormire accanto a me.

Salve, posso immaginare quanto questa situazione possa essere difficile da gestire, soprattutto in una fase così delicata della vita della sua bambina e della vostra famiglia. È evidente che lei sta affrontando tutto con grande amore e attenzione, cercando di rispettare i bisogni della sua piccola ma anche con il desiderio di trovare un equilibrio per tutti. Partiamo dal fatto che ciò che sta accadendo è assolutamente normale e comune nei bambini di questa età. I neonati attraversano fasi di sviluppo in cui si mostrano più sensibili ai cambiamenti o si aggrappano maggiormente alla figura di riferimento principale, che nel suo caso è lei. La sua bambina sta crescendo e sviluppando maggiore consapevolezza dell’ambiente che la circonda, e questo può far emergere paure legate alla separazione, soprattutto durante la notte. L’assenza temporanea di suo marito potrebbe aver innescato un senso di insicurezza, anche se in modo indiretto. I neonati colgono molto dalle dinamiche familiari e dai cambiamenti, anche piccoli, e questo può aver accentuato il suo bisogno di vicinanza e protezione. Tuttavia, è importante non vedere questo comportamento come un "errore" o qualcosa da correggere, ma piuttosto come un bisogno legittimo che la sua bambina sta cercando di comunicare. Assecondare il suo bisogno di vicinanza non è sbagliato, anzi: rispondere in modo empatico e rassicurante a questi segnali può aiutare la sua bambina a sentirsi sicura e a tornare gradualmente ad accettare di dormire nella culla. Questo non significa che si abituerà per sempre a dormire accanto a lei. I bambini, quando si sentono accolti e sicuri, tendono a sviluppare maggiore autonomia con il tempo. Ciò che potrebbe aiutarla è trovare un equilibrio che le permetta di rispondere ai bisogni della bambina senza trascurare i suoi. Ad esempio, potrebbe provare ad avvicinarsi a questa difficoltà in modo graduale. Se la bambina sembra terrorizzata dalla culla, potrebbe iniziare mettendo la mano su di lei mentre la poggia, cantando una ninna nanna o utilizzando una luce soffusa per creare un ambiente rassicurante. Se preferisce dormire nel lettone, potrebbe considerare il co-sleeping in modo sicuro e temporaneo, stabilendo dei limiti che si senta pronta a mantenere. Un’altra strategia utile potrebbe essere associare la culla a momenti positivi e rassicuranti anche durante il giorno, magari facendola giocare dentro la culla mentre lei è accanto, per aiutarla a percepirla come uno spazio sicuro. Infine, non dimentichi che anche lei ha bisogno di supporto e di spazio per le sue emozioni. Gestire le notti interrotte e i bisogni di una bimba così piccola è impegnativo, e prendersi cura di sé è fondamentale per riuscire a rispondere ai bisogni della sua bambina con serenità. Se si sente sopraffatta, non esiti a coinvolgere il suo compagno o a chiedere supporto ad altre figure di fiducia. Questa fase, per quanto possa sembrare lunga, è solo una tappa nel percorso di crescita della sua bambina. Con il tempo e con un approccio paziente e rispettoso, riuscirà a trovare una soluzione che funzioni per entrambe. Si dia il permesso di ascoltare i bisogni della sua bambina, ma anche i suoi, perché entrambi meritano attenzione e cura. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero

Dott. Andrea Boggero

Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni. Per la prima volta sto sperimentando una relazione, eravamo amici da 2 anni e da 2 mesi abbiamo iniziato a frequentarci seriamente e ci siamo messi assieme. Andava tutto bene fino a 2 giorni fa. Ho sognato lei che mi diceva "tu non mi ami", da quel momento ho iniziato a pensare che effettivamente non so cos'è l'amore, cioè io ho sempre detto di amarla e sento che sia così però non so se sia veramente così (cioè non so cos'è veramente amore e cosa no) e continuano a risuonarmi in testa le parole del sogno e sinceramente non so cosa fare. È anche da una/due settimane che sono rinchiuso in casa e non ho più voglia di fare nulla, non vorrei che in qualche modo sia anche collegato a questo.

La sua esperienza merita di essere accolta con empatia e senza giudizio. Sta affrontando una situazione emotivamente complessa, in cui si mescolano sentimenti nuovi, dubbi e forse un senso di smarrimento. È importante sottolineare che ciò che sta vivendo è più comune di quanto si possa pensare, soprattutto quando ci si confronta per la prima volta con una relazione romantica. Il sogno che ha fatto sembra aver avuto un impatto molto forte su di lei, al punto da farla dubitare di ciò che prova e da generare pensieri ripetitivi. Questo è un aspetto interessante, perché i sogni non sono una realtà oggettiva, ma piuttosto un riflesso dei nostri timori, desideri o pensieri inconsci. La frase "tu non mi ami" che risuona nella sua mente potrebbe non essere un giudizio sulla sua relazione, ma una manifestazione della sua insicurezza o della sua paura di non essere all’altezza di ciò che pensa che l’amore debba essere. È assolutamente normale, soprattutto all’inizio di una relazione, chiedersi cosa significhi davvero amare. L'amore non è sempre un'emozione definita da una sola sensazione o un unico parametro. Può includere l'affetto, la cura, il desiderio di condividere la propria vita con qualcuno, ma anche il dubbio e la ricerca. Il fatto che si stia interrogando su ciò che prova è un segno di quanto lei stia prendendo sul serio questa relazione. Riguardo alla mancanza di motivazione e al fatto che si sente rinchiuso in casa, potrebbe esserci un legame con i pensieri che le sono venuti dopo il sogno. Quando la mente è sovraccarica di dubbi o ansie, può avere un impatto anche sul corpo e sul desiderio di agire. È importante chiedersi se questo senso di apatia e chiusura sia una conseguenza del suo stato emotivo attuale o se sia il risultato di un periodo di stress più ampio. Potrebbe essere utile fare piccoli passi per ristabilire un equilibrio: dedicarsi ad attività che prima le piacevano, trascorrere del tempo all’aria aperta o confrontarsi con persone di cui si fida. Inoltre, potrebbe valutare l’idea di esplorare questi pensieri con uno psicologo, che potrebbe aiutarla a capire meglio la natura delle sue emozioni e a sviluppare strategie per affrontare questi momenti di incertezza. Infine, si dia il permesso di non avere tutte le risposte subito. Le relazioni e i sentimenti si costruiscono nel tempo, e dubitare non significa necessariamente che qualcosa non vada. È un’opportunità per conoscersi meglio, sia come individuo sia all’interno della relazione. Dott. Andrea Boggero

Dott. Andrea Boggero
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