Esperienze
Ciò che mi ha avvicinato all’approccio costruttivista è l’interesse per le storie e il modo in cui vengono narrate. Ed è proprio qui, nel modo in cui ci si narra che, a volte, possono nascere delle difficoltà. L’obiettivo della psicoterapia che porto avanti è quello di aiutare le persone a trovare una narrazione di Sé alternativa, nuova e più utile nella vita quotidiana. Tutto ciò avviene in un ambiente accogliente e sicuro, in cui terapeuta e paziente si impegnano nella ricerca di significati e di una narrazione alternativa. I percorsi sono dedicati a tutte le persone, adulte e adolescenti, che stanno affrontando un momento di difficoltà e a chi vorrebbe concedersi una possibilità di vedersi sotto una nuova prospettiva.
Mi sono laureato nel 2020, alla magistrale di psicologia clinico-dinamica, presso l'Università degli studi di Padova. Dopo essermi abilitato alla professione di psicologo presso l'Ordine degli psicologi del Veneto, ho deciso di specializzarmi in psicoterapia ad indirizzo costruttivista e tutt'ora sono in formazione.
Ricevo online dal lunedì al venerdì e in presenza nel mio studio di Padova martedì mattina, mercoledì e giovedì mattina e pomeriggio.
Esperto in:
- Psicoterapia costruttivista
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14 recensioni
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F.S.
Inizialmente ero spaventata da come sarei potuta stare di fronte ad uno psicologo, invece il dottore mi ha fatto sentire a mio agio sin dal nostro primo incontro. Mi rendo conto che il percorso che ho deciso di intraprendere a volte sarà complicato, però mi sento già più sicura e fiduciosa in me stessa rispetto a quando abbiamo iniziato
BG
Il Dott. Alessio è un professionista estremamente dedito e competente. Ha dimostrato di avere uno sguardo sensibile e attento all'altro, che fa sentire visti e ascoltati con rispetto. Lo consiglio caldamente.
S.P.
Mi sono rivolta al dottore per affrontare un momento complicato della mia vita. Mi sento di consigliarlo perché, essendo stato per me molto difficile iniziare questo percorso e aprirmi con qualcuno che non conosco, grazie alla sua accoglienza e professionalità mi sono sentita libera di potermi esprimere non sentendomi giudicata. Grazie agli incontri con il dottore sto riuscendo a stare meglio.
A.S.
Il dott. Alessio mi ha accolto e da subito mi sono sentito ascoltato. Era un periodo molto difficile per me e mi ha aiutato a superarlo con la sua empatia. Consigliatissimo!
Giulia
Mi sono trovata particolarmente a mio agio con lui. Ho trovato una persona empatica, pronta all'ascolto e che allo stesso tempo riesce a toccare le giuste corde per permettermi di fare introspezione. Mi sembra ci tenga particolarmente al suo lavoro e alle persone, si vede che ha passione e ci mette il massimo impegno nel lavoro di cura. Non mi ha mai fatta sentire sbagliata o giudicata. Mi ha aiutata ad uscire da momenti di fragilità e buio
S. O.
Il dottor Alessio mi ha aiutato in un momento di difficoltà intensa e ad oggi sto molto meglio. Il percorso con lui è stato utilissimo.
Valentina
Mi sono rivolta varie volte al collega per consulenze professionali (supervisioni o esperienze formative). Ho trovato Alessio molto professionale e attento a cogliere l'esigenze dell'altro. Dal confronto col collega emerge subito la sua curiosità e capacità di immergersi nelle narrazioni dell'altro. Inoltre, Alessio con i suoi interventi puntuali aiuta sempre a portare a casa degli utili spunti di riflessione e stimola il porsi domande chiare e precise che aiutano nella costruzione di interventi o nella comprensione delle storie di vita dell'altro.
Lucrezia
Mi sono sentita subito a mio agio durante le nostre sedute. Il Dott. Vaccaha creato uno spazio sicuro in cui potermi esprimere liberamente. Il percorso mi è stato davvero utile e mi sono sentita accolta empaticamente
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Aspetto la mia prima visita psicologica da quasi un anno... - è normale che stia provando ansia prima ancora di andare dallo psicologo ? Mancano 2 giorni e non vorrei mollare, però al solo pensiero di doverci andare, non so per quale motivo, mi viene ansia... Così mi dico appunto "Tranquilla non ci vai" ed è come se l'ansia sparisse, invece se ammetto di andarci a tratti essa si presenta però so che vorrei cambiare qualcosa di me anche perché non posso avere ansia, paura e preoccupazione per delle visite mediche avendole già fatte e sapendo che non è nulla, non posso non uscire di casa da sola o in compagnia perché ho paura e quindi devo stare chiusa in casa, non posso svolgere le mie passioni perché sono agitata e ho ansia, non posso non godermi un film/serie tv perché poi ad ogni frase che viene detta dall'attore la metto in dubbio al tal punto da stoppare la serie, riflettere su quella frase e perché l'abbiano detta in quel modo invece che in un altro e ci faccio su mille ragionamenti (cosa che non ho MAI fatto e non è piacevole), ecc... Ho addirittura rifiutato di iscrivermi all'università (anche perché in tutto ciò ha influenzato l'ultimo anno delle superiori). Insomma mi sento bloccata ma pensare di andare dallo psicologo mi mette ansia, perché ??
Salve. Mi sembra di intuire che ci sia da un lato la voglia e l'intenzione di andare dallo psicologo e allo stesso tempo il timore di questo incontro. Credo che sia legittimo che questi due pensieri convivano, anche viste la sue difficoltà in altri ambiti che la fanno sentire bloccata. Potrebbe forse essere utile vedere questo incontro con lo psicologo non tanto come un qualcosa che sta per arrivare, ma come un qualcosa che potenzialmente potrebbe aiutarla a trovare un nuovo inizio, a sbloccarsi in qualche modo. L'ansia, credo sia del tutto legittima.
Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 33 anni. Nel mese di Luglio, dopo 8 anni di fidanzamento con la mia compagna, una casa appena acquistata e un matrimonio alle porte, vengo lasciato improvvisamente e inspiegabilmente dopo un viaggio di lavoro di una settimana. I primi mesi stavo malissimo, un’apatia generale verso la vita, una tristezza indescrivibile, un senso di vuoto e solitudine che non auguro a nessuno. Ho smesso di mangiare perdendo molto peso, trascorrevo le mie giornate chiuso in casa senza contatti. Con l’aiuto della psicoterapia ho superato il periodo più difficile e ho raggiunto un certo livello di serenità nello stare da solo, rimettendomi in gioco con viaggi ed attività/passioni; anche se spesso il pensiero alla mia ex compagna è ancora ricorrente, specie per il fatto di avere ancora questioni burocratiche aperte. Nei momenti più tristi che ho passato, desideravo avere una ragazza al mio fianco a tutti i costi, ma pensieri negativi e ricorrenti mi affliggevano portandomi a credere che non avrei mai trovato altre persone con cui iniziare una relazione. Trascorsi ormai 5/6 mesi, mi sto invece frequentando da poche settimane con una ragazza, conosciuta durante un’uscita di gruppo. Sebbene la reputi una ragazza carina, c’è qualcosa che mi blocca e non mi fa scattare la scintilla per dire con certezza “si voglio stare con lei” (La mia ex fisicamente mi piaceva tantissimo). Al contrario mio, lei è molto presa e sembro piacergli tanto. Il vero problema è che lei vuole correre troppo a parer mio. Sono in un “mood” dove vorrei fare tutto con calma, senza fretta, invece avverto forti pressioni sul fatto che lei voglia iniziare una relazione, mi chieda di dormire a casa sua e via dicendo. Da una parte non vorrei perderla, ma dall’altra sento di non essere pronto. Tra di noi c’è sempre un bel dialogo, è una ragazza che mi affascina per la sua intelligenza e le sue passioni. Eppure non voglio fermarmi la notte a dormire con lei, trovando scuse anche banali, e soprattutto non voglio sentirmi in dovere di farlo. Chiaramente se le dico ciò si offende e vuole troncare il rapporto. In questo momento vorrei vivermi una frequentazione leggera, ma da parte sua mi sento quasi ricattato. O si fa seriamente o nulla. Eppure l’ho conosciuta e la sto frequentando da cosi poco….
Chiedo gentilmente un vostro consiglio su come uscire da questo limbo che mi si prospetta davanti. Credo che non sia corretto prenderla in giro e non posso ovviamente chiederle di aspettare che io decida cosa voglio dalla mia vita. Allo stesso tempo, l’idea di perderla mi spaventa e non vorrei pentirmene in futuro. Cosa faccio? Ho paura di non poter amare una persona che non mi attira al 100%.
Grazie in anticipo
Salve. Mi sembra di intuire che le si trova in una situazione in cui deve scegliere tra due opzioni molto chiare, ma totalmente opposte. Da un lato se ascolta se stesso e si prende suoi tempi la relazione finisce, dall'altro se "accelera" questi tempi non sta bene nella relazione e questo la fa star male in più modi, ad esempio sentendosi ricattato. Le sue paure, inoltre, credo siano legittime viste le esperienze passate, ma non vorrei la vincolassero troppo. Credo che, forse, lei potrebbe porsi qualche interrogativo, ad esempio, sul perchè non si sente ancora pronto, sul perchè si sente ricattato e se è effettivamente disposto ad accettare le cose come stanno andando.
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