Esperienze

Sono la Dr.ssa Alessia Penzavecchia, Psicologa ad orientamento sistemico-relazionale. Svolgo l'attività di sostegno psicologico individuale, di coppia e familiare sia in presenza presso la sede di Roma che in modalità online.

Il mio approccio terapeutico si concentra sull’individuare e comprendere le dinamiche che si sviluppano all'interno delle relazioni interpersonali, sia familiari che sociali, riconoscendo che ogni individuo è parte di un sistema complesso e in continuo cambiamento. Il modello sistemico-relazionale che applico nella mia pratica considera la persona non come un'entità isolata, ma come parte integrante di un contesto più ampio, dove le relazioni e gli scambi reciproci giocano un ruolo fondamentale nel benessere psicologico. Partendo da questa visione, lavoro per aiutare i miei pazienti a esplorare e risolvere i conflitti relazionali, migliorare la comunicazione, e promuovere un equilibrio più sano e armonioso all’interno del loro sistema familiare, sociale o lavorativo.

Durante il mio percorso professionale, ho avuto l'opportunità di lavorare con bambini, adolescenti, coppie e famiglie, affrontando temi quali difficoltà comunicative, difficoltà comportamentali, stress, gestione dei conflitti, cambiamenti di vita e traumi relazionali.
Il mio approccio si fonda sull'ascolto empatico, la comprensione delle dinamiche sottostanti e la valorizzazione delle risorse interne ed esterne che ogni individuo e ogni famiglia può mettere in campo.
Credo profondamente nel potere trasformativo delle relazioni, e il mio obiettivo è accompagnare le persone verso un maggiore benessere affinché possano sviluppare una visione più consapevole e integrata di sé e delle proprie interazioni con gli altri.
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Esperto in:
  • Psicologia clinica-dinamica

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La Dott.ssa Penzavecchia si è resa immediatamente disponibile nel fissare il nostro primo appuntamento e già dai primi incontri mi sono sentito a mio agio nell’affrontare con lei le mie problematiche. Il percorso è ancora all’inizio, ma sento che procederà per il rapporto di fiducia che si sta creando.

Dott.ssa Alessia Penzavecchia

Gentile M.,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Sono davvero felice che fin dai primi incontri si sia trovato a suo agio e che il nostro percorso sente che si stia costruendo la fiducia. È un aspetto fondamentale per affrontare le difficoltà e per procedere con serenità.

C
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Voglio ringraziare la Dott.ssa Penzavecchia per il lavoro che sta svolgendo insieme a me. Quando ho deciso di iniziare un percorso ero molto spaventata e spaesata, non sapevo come scegliere la o il professionista più adatto alla mia richiesta. Ho deciso di fare una ricerca e mi sono imbattuta nella Dottoressa, ho sentito che forse quella sarebbe stata la strada giusta o almeno ci ho sperato e oggi posso dire con certezza che questa speranza è stata confermata. Ogni volta che entro nello studio della Dottoressa sento di poter essere me stessa, mi sento libera di comunicare ciò che sento e provo e mai giudicata. Sto imparando a comprendere me stessa, a conoscermi e soprattutto ho capito che tutto ciò che ho sempre ritenuto sbagliato dentro di me può essere guardato da parte mia con occhi diversi. Ho avuto la possibilità di scoprirmi e riconnettermi con quelle parti che ritenevo di dover eliminare perché danneggiate. La mia esperienza con lei è positiva e spero sia utile per altri.

M
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Alessia è una professionista straordinaria che coniuga competenza, empatia e una grande capacità di ascolto.

Dott.ssa Alessia Penzavecchia

Carissima Mary, grazie di cuore per le belle parole

S
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Ho avuto il piacere di intraprendere un percorso con la Dott.ssa Penzavecchia e non posso che esprimere la mia gratitudine per l’esperienza che mi ha offerto. È una professionista che riesce a creare un ambiente accogliente e sicuro sin dal primo incontro, mettendo subito a proprio agio. La sua empatia è ciò che mi ha più colpito di lei: ascolta attentamente, cercando di comprendere ogni sfumatura dei pensieri e delle emozioni che condivido. Non ho mai avuto la sensazione di essere giudicata, mi ha saputo guidare con delicatezza e sensibilità in uno dei momenti più difficili della mia vita.

Dott.ssa Alessia Penzavecchia

Cara S., la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Sono felice di sapere che il percorso terapeutico intrapreso insieme abbia avuto un impatto positivo sul suo benessere. Ogni percorso è unico e il suo impegno e la sua disponibilità sono stati fondamentali per il successo del trattamento.

L
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Con la dottoressa Penzavecchia ho trovato spazio e tempo in cui sentirmi accolta e non giudicata, avvicinata con sensibilità, ascoltata con passione. Ha districato nodi e ha aperto nuove strade. Il nostro percorso non si è ancora concluso ma sento di essere in cammino verso nuove consapevolezze.

Dott.ssa Alessia Penzavecchia

Cara Laura,
sentirsi accolti è fondamentale, in quanto permette di abbattere le barriere di paura e diffidenza, dando la possibilità di esprimere liberamente le proprie emozioni e difficoltà. Quando ci si sente al sicuro, senza il timore di essere fraintesi, la terapia diventa un luogo di confronto e scoperta, in cui i nodi acquisiscono significato rendendoci più liberi.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 13 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno a tutti,
sono Anna ho 22 anni, frequento l'università e sono fidanzata da 3 mesi. Prima di esporre il mio problema voglio fare una piccola premessa. Ho una situazione familiare al quanto complessa, mio padre se n'è andato (nel 2018) e non abbiamo più rapporti, mio fratello è stato a Milano fino a poco tempo fa, ora è andato a Trento e ha voluto rompere i rapporti con noi. Siamo rimaste io mia madre e mia sorella (che ha 29 anni). Da quel giorno abbiamo fatto tutto insieme, condiviso tutto, fino a quando io mi sono fidanzata (nel 2022), pur stando sempre con loro e nei weekend stavo con il mio ex, le avevo contro perchè dicevano che stavo più con lui e non con loro (quando durante la settimana stavo sempre con loro e nei weekend quando il mio ex non lavorava stavo con lui). Ci siamo lasciati e loro sembravano contente di questa cosa, (nonostante lui si fosse comportato bene con loro: le ha sempre invitate a uscire, mangiare qualcosa insieme, ma loro hanno sempre rifiutato). In tutta questa situazione il problema non era tanto mia madre quanto mia sorella: se uscivo con lui non mi parlava più (addirittura per mesi), oppure rispondeva male al mio ex, lui la invitava a uscire con noi e lei non rispondeva proprio. Da quel giorno ho iniziato un po' a distaccarmi da loro, perché nel momento peggiore in cui avevo bisogno di loro non ci sono mai state, mentre io per loro ci sono sempre stata. Dopo che mi sono ripresa dalla rottura, ho iniziato a essere me stessa, ho fatto un percorso psicologico, mia madre mi ha chiesto scusa per non essere stata vicina nel momento peggiore e tutto sembrava come prima. Durante l'anno, per motivi di studio ero fuori casa ma tutti i giovedì andavo da loro e passavo il weekend con loro (da precisare che facciamo insieme tuttora il corso di salsa ogni giovedì, il venerdì e sabato andiamo a ballare nei locali), mia sorella ha avuto il coraggio di dirmi che studiavo troppo, che non funzionava cosi (lei non ha mai frequentato l'università) e anche in quel caso ha avuto la faccia di non parlarmi. Cosa che durò pochi giorni perché le ho parlato dicendo che l'università non è una cosa da poco e che richiede impegno. Infatti aveva capito e mi aveva chiesto scusa a modo suo. Tutto andava rose e fiori, quando ad agosto di quest'anno conosco un ragazzo, all'inizio per me era semplicemente un amico, anche per lui la stessa cosa, finché poi non siamo usciti che ci siamo innamorati. Abbiamo deciso di frequentarci, ma nel frattempo io avendo passato brutte esperienze in famiglia, ho detto a lui, a malincuore, che non potevo per questa situazione. Da parte sua, non mi aspettavo una cosa simile, è venuto fino a casa mia e mi ha detto che lui non mi avrebbe lasciata in questa situazione e che l'avremmo affrontata insieme. Continuiamo la frequentazione, ma io non facevo altro che pensare, ma cosa succederebbe se mi rimettessi in relazione? Non avevo altro in mente che rivivere tutto, perciò gli dico nuovamente che non era possibile. Ci sono stata male per tutta la giornata, anche lui, fino a che la sera, io e lui riprendiamo il contatto ed entrambi avevamo voglia di frequentarci e conoscersi meglio. Dopo qualche tempo ci mettiamo insieme ma entrambi avevamo deciso di non dire a nessuno della relazione. Fino a che le cose non si sapevano, io sono stata benissimo con mia madre e mia sorella. A dicembre, decido di dirlo, tutti erano contenti, fuori che mia sorella. Come immaginavo le cose sono ritornate come prima. Mia madre no, anzi stavolta vedo che anche lei è felice per me e lo sta dicendo a tutti che è felice per me e tutto. Il problema è mia sorella. Tutti i giorni mi chiedo, ma perché non posso amare una persona che lei subito non mi parla più, non mi guarda in faccia, appena faccio una chiamata con lui, lei prende sbatte, risponde male a tutti. Io durante la settimana studio, la sera sto con loro e il weekend (quando lui non lavora) esco con lui dopopranzo (sia sabato che domenica proprio per passare il pranzo in famiglia), io giovedì vado al corso con lei, venerdì sto con loro tutta la giornata....ma cosa devo fare? Io non ne posso più, la mia famiglia glielo sta dicendo ma lei non vuole sentire niente, mia madre anche, ma le risponde male. Io sto all'esasperazione di andare via da casa perchè questo attaccamento morboso che lei ha nei miei confronti mi sta facendo solo che male. Mi fa pensare che io sia sbagliata a stare con la persona che amo.....il mio ragazzo mi ha fatto il regalo di Natale, il buono di salsa o bachata, che posso usarlo solo io oppure condividerlo con lei, io ho pensato lo condivido con lei per recuperare un po' il rapporto, niente, mi ha risposto male anche in questo caso. Ho bisogno di un parere psicologico, perchè vi giuro non so più cosa fare. Vi chiedo scusa del messaggio troppo lungo e vi ringrazio a ognuno di voi per la vostra disponibilità e cordialità.

Gentilissima Anna,
Comprendo profondamente la difficoltà che sta vivendo in questo momento, in cui si trova a dover affrontare la percezione di dover scegliere tra due bisogni emotivi fondamentali: il senso di appartenenza familiare, legato al suo rapporto con la madre e la sorella, e la relazione con il suo ragazzo. È del tutto comprensibile che queste due dinamiche possano sembrare difficili da conciliare, come se fossero in contrasto e richiedessero una scelta esclusiva. Le emozioni che sta vivendo sono assolutamente legittime, poiché sia il legame familiare che quello di coppia rappresentano aspetti vitali e significativi della sua vita affettiva.
Tuttavia, è importante considerare che non sempre è necessario scegliere tra due opzioni che si escludono a vicenda. Piuttosto, si potrebbe trattare di esplorare modalità per integrare questi due ambiti relazionali in modo armonioso, cercando di rispettare e valorizzare sia il legame familiare che quello di coppia. Una riflessione più approfondita sui suoi bisogni emotivi e sulle priorità che sente più urgenti potrebbe rappresentare un primo passo in questa direzione.
Allo stesso tempo, potrebbe rivelarsi utile aprire un dialogo sincero e aperto con le persone coinvolte, affinché possano comprendere le sue difficoltà e insieme cercare soluzioni che soddisfino i bisogni affettivi sia della famiglia che del partner, senza compromettere l'integrità di nessuna delle due relazioni.
Alla luce di quanto mi ha raccontato, ritengo che potrebbe essere utile intraprendere un percorso di terapia individuale, che la aiuti a prendere consapevolezza dei suoi bisogni e a dare voce alle sue emozioni, permettendole di comprendere più a fondo le difficoltà che incontra nel processo di crescita e autonomia all’interno del contesto familiare. Al contempo, non escludo che possa essere prezioso avviare un percorso di terapia familiare, al fine di esplorare insieme le dinamiche che contribuiscono a questo blocco che sembra coinvolgere l'intero sistema familiare. La terapia familiare potrebbe favorire una maggiore comprensione e comunicazione reciproca, permettendo a tutti i membri della famiglia di affrontare insieme le difficoltà che emergono.
Rimango a disposizione per eventuali ulteriori riflessioni o chiarimenti, qualora desiderasse approfondire il percorso migliore da intraprendere.

Cordiali saluti,
Dr.ssa Alessia Penzavecchia

Dott.ssa Alessia Penzavecchia

Salve ho 20 anni , e vorrei dire che tra pochi giorni dovrò partire per un Erasmus a lavorare è sinceramente dovrei andare in in posto che non mi piace perchè l'altra destinazione in cui volevo andare purtroppo dicono che non è più disponibile, quindi purtroppo ho dovuto scegliere questa destinazione è sinceramente dovrò convivere con altre ragazze/i è questa cosa mi spaventa molto di non trovarmi bene con loro , oppure di non trovarmi bene a lavoro ho molta paura di sentirmi sola. è poi ogni volta che penso alla mia famiglia mi metto a piangere e mi sento malissimo di abbandonarli , perchè in realtà voglio stare con loro quindi non so aiutatemi voi a capire perchè mi sento così male grazie <3.

Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità le emozioni che sta vivendo. Comprendo bene la sua situazione, che rappresenta una risposta del tutto naturale a un cambiamento così significativo. Affrontare un'esperienza Erasmus implica inevitabilmente una serie di sfide pratiche ed emotive, ed è assolutamente normale sentirsi sopraffatti, ansiosi o insicuri di fronte a una realtà che, forse, non era nelle proprie aspettative o desideri.
Il cambiamento può essere spaventoso, ma è anche una fonte di nuove opportunità di crescita e apprendimento. Le ricordo che il processo di adattamento avviene in modo graduale, passo dopo passo.
Inoltre, la separazione dalla famiglia può suscitare malinconia e tristezza, sensazioni che, pur essendo del tutto naturali, non devono farle pensare che la distanza fisica impedisca di mantenere un legame forte e di qualità.

Le emozioni di incertezza, paura e tristezza fanno parte di questo processo di adattamento e, se dovesse sentirne il bisogno, non esiti a cercare supporto da professionisti della salute mentale. Rimango a sua disposizione per qualsiasi riflessione o chiarimento, nel caso desiderasse approfondire o intraprendere un percorso terapeutico.

Un caro saluto
Dr.ssa Alessia Penzavecchia

Dott.ssa Alessia Penzavecchia
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