Dott.ssa
Alessia Leonardi
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Vicenza 4 indirizzi
Esperienze
Propongo percorsi di terapia ad indirizzo psicanalitico per adulti e adolescenti per la cura del disagio interiore, relazionale e dei propri sentimenti di sofferenza.
Quali:
Disturbi d ansia e attacchi di panico, depressione e mania, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi alimentari (dove collaboro anche in uno studio di nutrizionisti), dipendenze patologiche, disturbi di personalità, psicosomatica e disagio adolescenziale
Specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica della SIPP.
Ricevo ad Albignasego (Padova) presso il Centro Famiglia 5.0,
a Vicenza in uno studio privato e
a Creazzo presso il Centro di nutrizione integrata: www.centronutrizioneintegrata.it
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14 recensioni
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Federica B.
Sono seguita dalla dott.ssa Leonardi da circa due mesi e sento i miglioramenti della terapia. Lo ammetto: il pensiero di andare in terapia mi causava delle resistenze interiori non di poco conto. Ripensando a come stavo mesi fa, e leggendo i pensieri che avevo messo per iscritto, vedo una persona che ad oggi non sono io. Constato dei miglioramenti, sia a livello di pensiero, sia a livello di azione nella routine quotidiana. Dopo ogni seduta, sento di aver fatto un passo in avanti. Sono più serena, più in pace. La terapia è un lavoro di squadra, si fa in due. Deve esserci una solida alleanza di base. Cosa mi ha fatto capire che fossi nel posto giusto con un buon psicoterapeuta? La gentilezza che la doc ha avuto con me da subito. Il tatto. L'umanità. Ho sentito di potermi fidare. Io, personalmente, avevo un gran bisogno di partire da qui.
Dott.ssa Alessia Leonardi
Cara Federica la ringrazio molto della recensione. Credo che la buona alleanza che si è via via creata, insieme alla sua motivazione di lavorare e all empatia hanno creato le basi per intraprendere insieme un viaggio significativo dentro di Sè. Sono molto soddisfatta dei passi che stiamo facendo nella direzione del cambiamento.
Manuela
Si sa che decidere di andare dallo psicologo non è sempre facile, quando mi sono decisa mi sono affidata ad un amica che mi ha consigliato la Dott.ssa Leonardi e ho fatto bene. Mi sono trovata accolta come non mai e ascoltata e capita. Avevo anche bisogno di qualcuno che non mi appoggiasse sempre e l'ho trovata.
Consiglio tantissimo la dott.ssa Leonardi.
Lallaura
Ottimo professionista, mi sono sentita subito a mio agio. Molto cortese e comprensiva.
M
Gentile e attenta. Pungente quando necessario. Consigliata
FF
Persona gentile, puntuale e molto professionale. Nonostante questo riesce a metterti a tuo agio.
I
Disponibile, empatica, professionale.
Ho iniziato il percorso da poco però mi sto trovando bene.
FB
Ho fatto un bel percorso insieme, illuminante sicuramente.
Empatica e attenta,
Sempre puntuale
M.C.
Il mio personale percorso è stato lungo e impegnativo. Ho trovato massima professionalità, disponibilità e un giusto e rispettoso approccio. Non posso che ringraziare!
L.M.
La Dottoressa mi ha guidato in maniera cortese e professionale in un percorso di scoperta delle mie potenzialità facendomi acquisire sicurezza e fiducia in me stesso.
G
Professionalità ed empatia
La scelta migliore che potessi fare
Risposte ai pazienti
ha risposto a 11 domande da parte di pazienti di MioDottore
Avrei qualche domanda, ma perché si dice che la capacità di fidarsi del terapista può dipendere anche dalla gravità del disturbo? Ma se uno ha un ansia che lo porta da quanto è forte a dubitare di tutto inizialmente viene attenuata con i farmaci e dopo che i farmaci hanno diminuito i sintomi il paziente avendo un quadro clinico molto migliorato può fidarsi molto di più del terapista??? Io ho sentito dire che non esistono casi incurabili,ingestibili ,disperati dove una persona non si può curare. Ma ho sentito che la capacità di fidarsi del terapista può dipendere dalla personalità e dalla gravità del disturbo, ma anche se una persona ha una personalità che tende a essere diffidente se un terapeuta è esperto sa gestirla per piano,piano far aprire il paziente e fargli venire la fiducia, però quando dicono dipende dalla gravità del disturbo mi suona male perché sembra che esistono casi incurabili; ma io so che se un disturbo è Troppo grave inizialmente per poter fare aprire un paziente in terapia è proprio grazie ai farmaci che piano piano una persona può aprirsi, no?
Buongiorno L alleanza terapeutica è la base per la costruzione della fiducia tra paziente e terapeuta. In alcuni casi avviene velocemente in altri c’è bisogno di un lavoro certosino e lento soprattutto se i in campo il paziente porta una modalità di attacco al legame e diffidenza.
I farmaci possono servire in quei casi specifici in cui i sintomi sono talmente forti che risulta impossibile lavorare terapeuticamente fino a quando si ritrova la possibilità di parlare e aprirsi
Cordialmente
Dottoressa Alessia Leonardi
Salve a tutti.
Sono in un periodo di perdita della speranza...
E’ che sono tanto affamata di affetto, compagnia, comprensione e ascolto. Per anni tutto questo mi è stato definito come una continua ricerca di attenzioni, compassione, conferme e approvazione, sono stata definita debole e quella a cui piace piangersi addosso e essere vittima di tutti e tutto.
Ho finito per credere a tutte queste affermazioni anch’io dopo 28 anni di vita.
Si, seguo una psicoterapia cognitivo comportamentale da inizio anno (ho iniziato a conoscere la psicoterapia nel 2015, ho provato diversi approcci), e si, seguo anche una cura farmacologica gestita dal mio psichiatra ovviamente e che mi sa a breve dovrò modificare, sempre con il suo aiuto logicamente.
Oggi mi sono fatta una lista di tutti i sintomi che ho, in realtà è una lista aggiornata nel corso degli anni grazie anche alla consapevolezza che ho acquisito. Premessa, di mia spontanea volontà lo scorso anno ho voluto farmi fare una psicodiagnosi da cui è uscito fuori depressione con tratti borderline.
- cheilofagia (mangiarsi le pellicine delle labbra)
- fame nervosa
- dipendenza da internet
- dermatillomania
- confusione mentale
- depressione
- pensieri suici**
- dipendenza affettiva
- idealizzazione e svalutazione delle persone
- timidezza (so che me lo chiederete, qui riesco a parlarvi di tutto perché sono in anonimo)
- paura dell’abbandono
- stanchezza fisica e mentale
- procrastinazione
- autostima assente
- disturbo evitante di personalità (diagnosticato nel corso degli anni da ben 2 differenti psicoterapeute)
- costante speranza e sfiducia
- pessimismo (dal 1995)
- mi sento incompresa, sola e anomala
- odio verso me stessa
- facilmente influenzabile
- onicofagia
- sensi di colpa
- perdita del controllo = frustrazione
- senso di inadeguatezza
- solitudine
- amaxofobia (paura di guidare)
- paura della sofferenza
- ansia sociale = somatizzazioni (sudorazioni fredde, meteorismo, borborigmi, nausea)
Tornando al mio post, sto scrivendo qui perché sto vivendo uno dei miei tanti odiati momenti no, è che mi sento davvero così sola e incompresa…
Ieri ho pianto tanto, ho ripensato a come fare per poter….avete capito, è che sono stanca, vorrei tanto dirvi il contrario ma mentirei a me e a voi pure. Mi sento così sbagliata, come dico spesso alla mia psicologa “un giocattolo rotto”, e quando hai qualcosa di rotto tra le mani la maggior parte di noi cosa fa? In pochi riparano.
RESISTENTE AL CAMBIAMENTO.
Questa frase l’avrò sentita non so quante volte all’interno di uno studio di psicoterapia, e a me è arrivata sempre come un “NON VUOI CAMBIARE!”.
Lotto con tutto questo da parecchio tempo e ieri parlavo proprio di questo a mia madre:
“Mamma io sono stanca, non ce la faccio ad andare avanti così, non posso stare con nessuno perché vivo male ogni cosa, nessuno vorrà mai stare con me perché idealizzo le persone e poi le svaluto, non posso vivere con la paura di essere abbandonata (a riguardo le ho parlato di traumi che ho vissuto in passato), io sono complicata…me lo dimostri tu ogni giorno che perdi la pazienza e ti arrabbi ma poi capisci e allora per questo vengo qui a parlarti. Non dire niente a F. (mio fratello), tanto lui non mi capisce e poi si arrabbia (è già successo un mucchio di volte in passato)…”
“Io ho paura di non essere mai capita da nessuno e questa cosa mi fa stare male…aiutami ti prego…dimmi come devo fare, cosa devo fare….?”
Mia madre: “Devi ascoltare quello che ti dice la psicologa, fai gli esercizi che ti da.”
Io: “Ma io li faccio ma non ci credo nel loro potere curativo, non ci ho mai creduto…in tutte le psicoterapie fatte fin’ora è stato sempre così, e se provo a dirla questa cosa si arrabbiano o comunque mi giudicano, come faccio ad essere sincera senza avere paura di essere giudicata male o di una qualsiasi loro reazione negativa? Lo so che sono io il problema ma nella mia testa tutto è così difficile, doloroso, confuso e inaccettabile, come faccio? Ecco perché poi ho quei pensieri e gli incubi e cado in una profonda depressione dove mi trascuro per giorni e non voglio più uscire di casa, senza dare più spiegazioni per non sentirmi ancora più sola e incompresa. Mi sento in trappola…. (tutto questo in lacrime) Non ne uscirò mai….”
“La psicologa è convinta che prima di avere questa ricaduta, quel benessere che ho provato sia stato merito suo e mio, ma io non ci credo e me ne da prova quello che sto vivendo adesso, lo vedi cosa mi succede quando il farmaco inizia a non fare più effetto? Ritorno ad essere un mostro.”
Mia madre: “Martedì andiamo di nuovo dallo psichiatra, risolveremo questa cosa”.
Ho provato a farvi un riassunto di tutta la mia storia ma ovviamente è impossibile.
Buongiorno, credo che l approccio migliore sia la sinergia tra farmaco e psicoterapia. L alleanza terapeutica è di fondamentale importanza e nello spazio terapeutico avrà modo di affrontare gli attacchi al legame in terapia e quindi nella sue relazioni interne ed esterne. Non è sola, la fiducia si costruisce insieme passo dopo passo come la speranza di aprire a qualcosa di nuovo e di diverso rispetto ad un passato doloroso. La terapia psicodinamica o psicanalitica è un percorso che va a costruire un legame più solido e a dare senso e significato ai suoi pensieri e vissuti. Buona fortuna. Dottoressa Alessia Leonardi
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