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L’analisi bioenergetica è una forma di psicoterapia somatico-relazionale centrata sull’analisi del profondo dei processi energetici che interviene a livello corporeo, emozionale e mentale. Sviluppata da Alexander Lowen, l’analisi bioenergetica affonda le sue radici nel pensiero dello psicoanalista Wilhelm Reich, in particolar modo nel principio di identità funzionale psicosomatica (unità mente-corpo), il quale riconosce l’unità dei processi fisici e mentali. Secondo questo principio, le esperienze di vita vengono interiorizzate non solo a livello psichico, ma anche corporeo, andando a formare determinati tratti caratteriali. L'unità mente-corpo enfatizza come le esperienze traumatiche dell’infanzia si strutturino in blocchi fisici (tensioni croniche muscolari) che impediscono di percepire le sensazioni interne e di elaborare le emozioni ad esse connesse, le quali possono trovare espressione in forme non verbali quali il respiro, il suono, la postura, il movimento, ecc.
Uno degli obiettivi principali della terapia bioenergetica consiste nella presa di consapevolezza dello stato corporeo, inclusi eventuali blocchi o tensioni che ostacolano il vissuto emotivo. Successivamente, la terapia incoraggia l'espressione delle emozioni a livello esperienziale e la loro elaborazione su un piano verbale. Per Lowen, infatti, la psicoterapia dovrebbe in un primo tempo facilitare e incoraggiare l’espressione delle emozioni represse portandole alla coscienza, e in un secondo tempo permettere al paziente di integrare consapevolmente i vissuti affettivi emersi in base alla sua realtà. Un percorso che si riassume nelle tre fasi principali della terapia bioenergetica: conoscenza di sé, espressione di sé e padronanza di sé.
24/09/2023