Esperienze
La mia formazione in Psicoterapia Sistemico - Familiare mi ha formato nell'offrire consulenze individuali, di coppia e familiari.
Penso che ogni tappa del percorso evolutivo presenti delle criticità, le quali richiedono una riorganizzazione e un cambiamento. Tali criticità portano necessariamente ad un confronto con l'interno, sé stessi, e con l'esterno, cioè la propria famiglia di origine e la rete sociale, e tale confronto può portare ad una crescita o a delle difficoltà che possono trasformarsi in sintomi e in blocchi evolutivi.
Utilizzando una metafora a me cara, penso che ognuno abbia una propria mappa del mondo e delle relazioni interpersonali, in base alla quale si orienta e si muove. Questa mappa può essere più o meno ricca, può avere più o meno strade da intraprendere che rappresentano le scelte delle proprie azioni. E proprio in base alla ricchezza della propria particolare mappa che ognuno opera le migliori scelte possibili.
Lavoro con le persone per identificare e risolvere i disagi e i problemi che si stanno vivendo, all'interno di un percorso terapeutico costruito ad hoc per ognuno.
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Prestazioni e prezzi
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39 recensioni
Punteggio generale
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O.A
Mancanza di chiarezza ed empatia verso il paziente in difficoltà ad approcciarsi a questo trattamento.Visite interrotte prima dell orario previsto con scuse discutibili e non curanti di chi s aveva di fronte.Pessima esperienza
Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno O.A.,
sono stato in difficoltà nel risponderle, perché, per fortuna, non mi sono mai trovato e non ho mai creato una situazione simile a quella da lei descritta.
Il fatto che non risulti che la sua è stata una visita prenotata sul portale mi conferma la mia estraneità ai fatti da lei descritti.
Mi spiace solamente che questo feedback appaia nel mio profilo perché costruire la propria credibilità professionale è un processo lungo e non sempre lineare e questi imprevisti, in questo caso queste menzogne, possono rappresentare un ostacolo, cosa che spero vivamente non succederà.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Giulio
Mi sto trovando molto bene nell’affrontare ogni tipo di problematica, a mio agio nell’indagare le aree più delicate della mia vita e insieme stiamo scoprendo certe mie dinamiche di pensiero che mi stavano bloccando
Rinaldo
Il dottore mi è stato consigliato da un'amica che si è trovata molto bene. Confermo le sue impressioni perché anche io mi sto trovando molto bene perché mi sento capito e sento che il mio problema è stato inquadrato.
Flavia
Ho contattato il dottore per grandi difficoltà relazionali che avevo con i miei genitori. A distanza di mesi dall'inizio della terapia, mi sento più serena e vedo che riesco a vivere meglio quello che succede con loro.
Sono contenta di aver contattato il dottore con il quale mi trovo molto bene e di aver superato le mie resistenze iniziali
Giulio
Ho trovato professionalità e sensibilità, qualità che mi hanno fatto avere grande fiducia in lui e nella possibilità di risolvere il mio problema.
Antonio
E' stato sempre difficile capire le mie emozioni, capire il perché delle mie sensazioni, ma ora grazie all'aiuto del dottore sto finalmente riuscendo a fare chiarezza e a conoscermi meglio. Il percorso è ancora lungo ma so di essermi affidato alla persona giusta.
Marcello e Allegra
Io e mia moglie ci siamo rivolti tempo fa al dottore per delle difficoltà di nostro figlio. Entrambi sentiamo che ci sta molto giovando il suo aiuto e le sue riflessioni per capire come poter sostenere al meglio francesco in questo momento.
Antonella
Il dottore è sempre stato delicato, attento e chiaro. Durante il nostro percorso mi ha fatto scoprire parti di me che non credevo di avere aiutandomi ad uscire da una relazione tossica che andava avanti da anni.
Grazie
Franco
Dottore preparato e competente che mi è stato consigliato da un amico. Mi sono rivolto a lui per una fobia degli spazi aperti che stava diventando debilitante ma che ho iniziato a capire e gestire meglio. Spero migliori sempre più.
Grazie
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1197 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono un ragazzo di 32 anni che ha realizzato di soffrire di ludopatia.
Ciò è avvenuto dopo 3 mesi che mi sono lasciato con la mia ragazza e dopo 2 mesi che ho smesso di fumare, quasi avessi tolto un tappo che fermava tutte le cose che non andavano nella mia vita, che ora almeno in parte posso vedere.
La realizzazione di ciò che stavo facendo, avendo sperperato tutte le paghe degli ultimi 4 anni e mezzo, è avvenuta con un risveglio notturno pieno di panico, freddo da dentro, tremori e batter di denti (cosa che forse una sola altra volta ho avuto in vita mia) dopo l'ultima giocata online di "piccolo" importo (rispetto al solito). In seguito disperato ho contattato sert, giocatori anonimi, un servizio di consulting telefonico, e due psicologi, uno online ed uno dal vivo, tale da consentirmi di non aver tempi morti per iniziare un percorso se uno non fosse andato bene.
Anticipo che sono 40 giorni che non gioco ma ho l'ansia/malessere l'errore quello che ho fatto del mio denaro e quindi ancor di più del mio tempo per guadagnarlo.
Ora mi trovo di fronte i seguenti dubbi:
1- Perché al sert alla mia domanda di quando dovrebbe sopraggiungere il craving non mi è stata data risposta? Non esiste una gaussiana come in tutti i fenomeni che interessano questo pianeta? E perché a gufare palesemente che sopraggiungerà?
Perché sempre al sert costringermi praticamente a portare un parente "perché tutti lo fanno" e dopo 40 giorni dal mio contatto non ancora aver potuto intraprendere una terapia? Mi ci sono recato volontariamente e senza che qualcuno mi avesse implorato o chiesto di recarmici.
Sempre al sert mi è stato detto che stavo facendo troppe cose (dopo 40 giorni di attesa per un po' di sollievo mi sembrava anche palese che stessi percorrendo altre vie). Perché gli altri attori, consapevoli del fatto che non voglia prendere sottogamba questa situazione mi hanno visto consapevole del problema e loro esagerato?
Lo psicoterapeuta (quello scelto) mi ha detto che se onesto con me stesso sulla situazione avrei potuto tenere il "potere" sul mio denaro (al sert nemmeno una prova). Voi specialisti cosa consigliereste, anche se la risposta potrebbe essere scontata.
Grazie a chi risponderà.
Buonasera,
ci sono dei servizi pubblici preposti che si occupano di questa problematica. Nel caso in cui decidesse di rivolgersi ad un servizio privato, penso che analizzare cosa è successo e il significato del suo giocare compulsivo potrebbe esserle di aiuto.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Egregi, mia moglie (assieme da 13 anni) noto sempre più spesso che a seguito di stress post traumi ha reazioni spropositate come se non vi fosse un domani.
Per traumi mi riferisco alla morte di mio padre per brutto male (oggettivamente un martirio) a cui lei era piuttosto legata, dopo alcuni mesi scoperta di tumore alla tiroide e poi operata, alla morte di due amiche, alla scoperta di un campanello di allarme al seno da tenere per il momento sotto controllo.
Sicuramente non stiamo attraversando un bellissimo periodo da qualche anno ormai e la capisco, però mentre io vado in "letargo" per alcuni mesi cercando presa alle persone care, per poi riprendermi pian piano lei reagisce al contrario accantonando cinicamente le persone più care e vivere come se non esistesse un domani arrivando ad accantonare le persone che le vogliono bene e che solitamente frequenta, me, amicizie in comune, coi suoi familiari diventa nervosa e intrattabile, le piante vengono abbandonate, in casa si limita alle pulizie più importanti senza badare alla cura intesa come abbellimento della stessa nel tempo con nuovi acquisti (quasi tutta casa l'ho arredata io e la mamma...), vengono suoi conoscenti a casa ma senza il mio contributo o quello della madre non si preoccupa di dar loro la giusta accoglienza culinaria, inizia ad odiare la mia famiglia senza che vi siano mai state discussioni (prima della fine di mio padre non aveva mai espresso opinioni negative su nessuno, anzi c'era sempre stato vero amore reciproco, o quanto meno educazione e correttezza, tale da andarne fiero), io divento nei periodi più duri il nemico numero uno. Per reazioni mi riferisco all'acquisto quasi compulsivo di abbigliamento anche di cose che prima odiava indossare, evasione con colleghi/e frequentandoli più del normale (qualche anno fa con un gruppo, adesso con un altro, tra parentesi hanno molti anni in meno di lei, dimenticandosi di chiunque come se divenisse egoista all'inverosimile come se esistesse solo quel suo divertimento momentaneo, le telefonate con la mamma diventano brevissime per scappare coi suoi impegni con loro, con gli amici in comune diventa annoiata e se non fosse per loro e per me non ci rivedremmo (nei periodi in cui non ha lo svago personale invece era contenta di frequentarli), non parliamone col rapporto con me, sfoga su di me tutte le sue frustrazioni mettendomi puntualmente in discussione, diventa molto sensibile piangendo spesso da sola o con la mamma quando qualcosa non va, che poi vengo a sapere in seguito.
Che problematica ha? Come trattarla affinché capisca che è importante trovare un equilibrio a queste sue reazioni (che capisco assolutamente ma penso al tempo stesso che ogni eccesso sia sbagliato) di divertirsi ma senza dimenticare tutto il resto?
Buongiorno, si percepisce come in questo momento sua moglie sia molto sofferente. Penso che potrebbe esserle di aiuto una psicoterapia, che potrebbe essere individuale o anche di coppia per aiutare entrambi ad acquisire strumenti per affrontare difficoltà che, alla fine, coinvolgono entrambi.
Rimango a disposizione per altri dubbi o domande.
Dott. Alessandro D'Agostini
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