Dott.ssa
Valentina Sciubba
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Roma 1 indirizzo
Esperienze
Offro un colloquio informativo gratuito della durata di 20 minuti, preferibilmente per telefono o on-line, prenotabile anche attraverso il Servizio di Consulenza on line di Miodottore. Effettuo Consulenze e Terapie anche a distanza che, come di norma, sono di pari efficacia rispetto a quelle in presenza.
Ricevo adulti, adolescenti, coppie e famiglie con bambini.
Sono esperta in Psicologia applicata alla Salute, cioè nel settore dei "Fattori Psicologici che influenzano Condizioni Mediche", settore che si occupa dell'influenza della mente, dello stress e dei comportamenti sulla salute fisica, influenza che può ostacolare e rendere poco o nulla efficace la terapia medica. Ho operato per diversi anni nel settore della salute nel Policlinico Universitario di Tor Vergata, e per periodi inferiori in altre strutture sanitarie ed in associazioni private. Ho inoltre svolto un tirocinio annuale presso il Centro di accoglienza per tossicodipendenti del Ce.I.S. in seguito al quale ho scritto, assieme ad altri, un articolo sulla tossicodipendenza.
Ho scritto vari articoli su temi di psicologia, psicoterapia e psicosomatica pubblicati su Riviste di Psicologia o di Medicina, come il Giornale Ital. di Dermatologia, o su Portali e siti internet, come ad esempio Medicitalia.
Le coincidenze della vita mi hanno portato a scrivere anche un piccolo libro su Psicologia e Vangelo dal titolo "Il vangelo oltre le parole" Ed Youcanprint 2011.
Diverse Recensioni si trovano su Miodottore o su altri portali internet.
Esperto in:
- Psicoterapia
- Psicodiagnostica
- Psicosomatica
- Psicoterapia breve strategica
- Psicoterapia della Gestalt
Indirizzi (2)
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45 recensioni
Punteggio generale
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G.F.
Per la Dottoressa Sciubba non posso che esprimere la mia più sincera gratitudine per la sua professionalità e umanità. È sempre molto attenta al paziente e alle sue esigenze, riesce a far sentire chiunque accolto e compreso, creando un ambiente sicuro e privo di giudizio.
La sua empatia è palpabile in ogni seduta, dimostrando una profonda comprensione delle emozioni e delle difficoltà che il paziente sta attraversando.
Non posso che raccomandarla vivamente!
G.A.
Ascolta e pone quesiti che ti rimangono dentro per giorni. Ti porta davvero a ripensare a cose cui non avresti fatto caso. Potente, competente, consigliata.
LAURA C.
Il profilo della psicologa Sciubba mi è piaciuto subito solo leggendolo poi ho avuto la conferma definitiva alla prima seduta quando l'ho conosciuta. Mi ha fatto sentire a mio agio dai primi minuti di seduta (premetto che per me era la prima volta che mi sottoponevo ad una seduta del genere), mi ha scoltato con grande attenzione. Al termine della seduta mi aveva già dato consiglio su come affrontare certi miei "disagi" e mi sentivo già meglio. Ho subito messo in pratica le indicazioni ricevute al primo incontro traendo un beneficio immediato. E' una persona molto disponibile, professionale e che con un'estrema " calma ti fornisce consigli su come affrontare i problemi di tutti i giorni e le difficoltà più "impegnative". Presto fisserò un altro appuntamento ma già sapere che in caso di bisogno posso contattarLa mi fa stare bene. La consiglio.
M.B.
Ho iniziato un percorso di terapia breve strategica con la dottoressa Valentina, dopo poche sedute sono riuscito a comprendere veramente la mia problematica (cosa che con anni di terapia precedenti con altri terapeuti non era successo). La dottoressa dimostra un grande ascolto e attenzione durante ogni sessione, dedicando tutto il tempo necessario per comprendere a fondo le mie preoccupazioni e difficoltà.
Grazie al suo approccio professionale e alle tecniche utilizzate, ho notato un significativo miglioramento nella mia capacità di prendere decisioni con maggiore sicurezza e determinazione.
Giuseppina
La dottoressa Sciubba è estremamente professionale ed empatica. Ho cominciato un percorso di psicoterapia con la dottoressa qualche mese fa e mi sto trovando molto bene: in poche sedute ha perfettamente e pazientemente compreso la mia situazione ed è stata in grado di garantirmi il supporto adeguato e di cui avevo bisogno. Consiglio vivamente la dottoressa per il suo contributo positivo alla salute mentale e al benessere.
i.
Anche se per poco tempo, la terapia effettuata con la Dottoressa Valentina ha avuto per me grande importanza ed efficacia.
È stata molto attenta ai miei bisogni.
Non dimenticherò mai la sua cordialità e il suo sorriso.
Grazie.
Marco
Professionista serio, con lunga esperienza e si nota! Personalmente in sole dieci sedute ha reso gestibile una condizione di depressione con somatizzazioni importanti, che richiedeva anche l’uso di farmaci e per il quale 3 anni di cognitivo comportamentale non erano serviti a gran che.
Il mix di tecniche utilizzate nel trattamento consentono di elaborare strategie di soluzioni, agendo a livello inconscio (almeno nel mio caso) con sostanziale aggiramento di eventuali blocchi o resistenze.
In sole 10 sedute ha riorientato pattern oramai sedimentati in anni.
Grazie.
L.M.
La dottoressa Sciubba è stata molto attenta, empatica, intervenendo attivamente con domande e sollecitazioni. I suoi consigli e le sue considerazioni, oltre che gli esercizi che mi ha assegnato sono stati sicuramente utili per il mio percorso.
CD
Il percorso intrapreso con la dottoressa è lungo, ma la strada percorsa sta andando molto bene, grazie ai piccoli compiti che assegna di volta in volta.
Empatica, disponibile e chiara nelle spiegazioni.
E.D.F
La dottoressa spende molto tempo per i suoi pazienti, non bada ad attenersi all’ora tipica ma se necessario spende più tempo il che non è da tutti. Grazie a dei piccoli compiti per casa ho preso consapevolezza di molte cose di me
Risposte ai pazienti
ha risposto a 192 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve , mi trovo a gestire una situazione familiare veramente pesante e alla quale non riesco a trovare nessuna soluzione. Ho lasciato il padre di mio figlio che adesso ha 3 anni circa un anno fa, non eravamo sposati ma convivevamo. L ho lasciato perché non avevo più la forza di stare con lui, mi faceva stare troppo male, mi ha causato un Bell esaurimento nervoso con problemi anche fisici, non riuscivo più né a mangiare né a dormire. In seguito grazie ad un terapeuta ho avuto modo di rendermi conto che la nostra era una relazione tossica, tra noi c è un incastro perfetto , lui è una persona fortemente immatura, invischiatissimo con la famiglia d origine in particolare modo con la madre, (anche sua madre mi ha succhiato l anima durante tutta la nostra relazione standomi addosso come una piovra, inondandomi di una marea di attenzioni, regali , consigli non richiesti, invasioni nelle decisioni importanti della vita familiare e del bambino). Credo che quest' uomo abbia trovato in me un altra madre che si prendesse cura di lui e che colmasse il suo enorme vuoto affettivo, sin dall inizio della nostra relazione si è aggrappato a me con tutte le sue forze, nutrendosi di me e di tutte le mie energie, sono diventata il suo centro, una volta conosciuta me non aveva più tanta voglia di frequentare gli amici, voleva stare sempre con me, appiccicato. Inoltre sia lui che la sua famiglia sono di un ignoranza paurosa, mentalità chiusa e retrograda nonché razzisti. Tra noi non c'è mai stato un vero scambio emotivo da persone adulte, nessun dialogo appagante e costruttivo, solo cene, pranzi, regali a casa di sua madre, tutto basato sull esteriorità e nessuna sostanza, mi sentivo risucchiata, in una gabbia dorata , lui non sopportava tra l altro i miei amici, non l ha mai ammesso ma voleva anche allontanarmi dalla mia famiglia ed era estremamente geloso. in breve ho perso me stessa .Io dal canto mio ho anch'io i miei problemi, sono sempre stata non esattamente felice, non ero mai riuscita ad avere una relazione appagante con un uomo, (io e lui ci siamo conosciuti a 40 anni). Son caduta tra le sue braccia perché prima di allora non ero, mai stata "voluta" desiderata così fortemente. Quando l ho lasciato sono stata costretta a chiedere aiuto ai miei genitori che aimé vivevano in altra regione perché ero disoccupata senza un centesimo e con un bambino piccolo da accudire, lui quando l ho lasciato si è rifiutato di collaborare magari solo per il bene del bambino lasciandomi addirittura senza casa. Ho dovuto fare il sacrificio di tornare nella mia regione d origine dopo ben 15 anni dove comunque ho trovato delle condizioni di vita accettabili e ho iniziato una psicoterapia. Dopo la mia partenza si è scatenato l inferno legale. Lui si è aggrappato al bambino come un forsennato facendomi un sacco di denunce per incapacità genitoriale ma non è riuscito a cavare un ragno dal buco, il giudice ha decretato che io restassi la dove ero col bambino con diritto di vista del padre e tutto quanto. Recentemente, dopo qualche mese dalla sentenza ho commesso il secondo errore: io ogni mese porto il bambino su dal padre, dapprima lui si è dichiarato pentito di aver scatenato l inferno legale, poi ha cercato un rapporto civile con me per il bene del bambino poi via via ha cominciato a provarci, mi ha parlato col cuore in mano, ha detto di essere disposto a tutto per cambiare, mi ha proposto una terapia di coppia e ha puntato moltissimo sulla sua paternità, non si può togliere il padre ad un bambino, soffrirà le pene dell inferno ecc ecc. (Io sono già di mio molto addolorata del fatto che mio figlio ha il padre lontano) Per farla breve mi ha proposto un tentativo di tornare insieme anche se non subito ma al prossimo anno scolastico del bambino in modo tale che non perde l anno di scuola. Io pian pianino ho cominciato a cedere anche perché mi ha risvegliato il mio mii secolare sogno di poter essere finalmente amata. Da lì durante la sua visita al bambino giù da me siamo stati due settimane insieme durante le quali, dopo i primi due giorni, sono stata sommersa da una stanchezza addirittura fisica indicibile, sentivo un enorme bisogno di riposare, insomma ho rivissuto tutto quello che mi ha portato a scappare da lui e a un certo punto non vedevo l ora che se ne andasse. Queste due settimane mi hanno fatto molto male perché mi rendo conto di essermi messa a sognare come una deficiente e inoltre provo tanta pena per lui perché anche se ama in maniera distorta in fondo non ha colpa di essere quello che è. Anche per quanto riguarda il bambino io mi rendo conto che non è semplicemente interessato a salvaguardare il suo rapporto con lui cioè a dargli un padre, è il bambino che deve soddisfare i suoi bisogni anche perché ha una concezione dei legami di sangue tutta sua, i legami di sangue sono sacri, i figli appartengono ai genitori e bisogna stare stretti stretti, vicini, vicini, la qualità del rapporto non è importante. Per farla breve ho tirato il freno a mano e gli ho chiesto infinitamente scusa. Dapprima lui si è infuriato come una bestia. Mi ha detto che se non porto il bambino su per lui sono morta, mi ha detto che il bambino saprà tutto "che gli dirà ogni cosa" , che sto facendo del male al bambino, che gli sto togliendo il padre ecc ecc. Allora io gli ho proposto delle soluzioni pratiche e organizzative per poter venire più spesso a trovarlo ma lui non ha voluto sapere dicendo: ma pensi che io mi accontento dei weekend? Io voglio vederlo tutti i giorni. Dopo qualche giorno al telefono mi ha proposto di salire su senza tornare insieme e mi ha promesso tutto l aiuto del mondo, ma io non mi fido molto. Inoltre tutto quello che io posso fare è: babisitting, assistenza anziani e pulizie cioè quello che ho sempre fatto nella vita anche perché ho ormai 46 anni, sono tutti lavori che oggi ci sono e domani no(in ogni caso ho già distribuito curriculum in tutta la città su da lui). Poi c è anche un altro problema: io gli ho già detto che pretenderei una rigida regolamentazione del diritto di visita per il bambino ma mi chiedo: sarà possibile? I miei genitori non si trasferiscono con me, io dovrò lavorare questo è sicuro perché non posso stare alle sue dipendenze, ciò significa che il bambino starà spesso e volentieri con lui e soprattutto sua madre. Così come non voglio che il bambino perda il padre non voglio neppure che venga risucchiato da quell' ambiente vuoto, manipolativo falso e mieloso da cui sono scappata. Viceversa se rimango qui dove sono corro seri rischi con mio figlio che verrebbe manipolato, potrebbe pensare che sua madre è un mostro, suo padre e nonni sono molto ammalianti, lo riempirebbero di ogni bontà, quando è con loro il bambino sarebbe nel paese dei balocchi. E solo un bambino non può capire. Per concludere: non so assolutamente come risolvere la faccenda, e soprattutto sono preoccupata per mio figlio, come farò a gestire la situazione con lui quando crescerà? Soprattutto nell ipotesi che decido di restare
cosa gli dirò? In ogni caso la mia versione sarebbe sempre diversa da quella di suo padre. ho davvero bisogno di consigli.Scusate la lunghezza
La proposta del suo ex di intraprendere una terapia di coppia non mi sembra insensata. Non sottovaluti la forza della psicoterapia. D'altra parte se lei ha accettato di riprovarci, forse ci sono dei margini per migliorare i rapporti anche con la famiglia di origine del padre del suo bambino. Su internet può trovare dei miei articoli in cui parlo dell'efficacia della Terapia della Gestalt, da me applicata, per risolvere i problemi di relazione.
Buonasera, chiedo qui perché la situazione terribile in cui mi trovo mi sta consumando. Sono una donna e da due anni ero fidanzata con un uomo. Di recente a causa di alcuni avvenimenti ci siamo dovuti allontanare nonostante entrambi ci amassimo moltissimo (stava diventando una relazione disfunzionale), e stiamo entrambi intraprendendo un percorso di psicoterapia individuale per migliorarci.
Durante l’allontanamento io, che avevo subito da parte sua (in passato) spiacevoli comportamenti disfunzionali che hanno risvegliato in me vecchie ferite primordiali (ho un disturbo della personalità) ho iniziato ad uscire con amici e ho conosciuto un altro uomo, con cui ho scambiato qualche messaggio. Contro ogni mia previsione all’inizio non avevo idealizzato questa persona, per fortuna, (cosa che tendevo a fare anni fa), e anzi, sin da subito ho preso tutto con le pinze, compresi alcuni suoi atteggiamenti che mi facevano suonare i campanelli d’allarme. Senza girarci troppo intorno, una sera questo uomo è venuto a dormire a casa mia dopo un’uscita di gruppo ed ha un po’ forzato le cose. Non ho subito una violenza, ma il mio cervello mi diceva in tutti i modi che avrei dovuto fermarmi e fermare lui, ma non ce l’ho fatta a dire di no. L’atto non è stato completo perché ho trovato una scusa utile e ci siamo fermati ai preliminari, ma mi ha fatto schifo e mi chiedo cosa mi abbia bloccato dal dire di no, che in effetti non volessi farlo. Come se mi fossi sentita obbligata ormai a farlo, semplicemente perché lui era a casa mia e probabilmente era intenzionato a concludere la serata così. Non ho avuto il coraggio di fermarlo e di questo mi colpevolizzo tantissimo. Perché so che è stata una mia responsabilità.
Nel mentre il mio uomo continuava ad avere contatti con me (non siamo riusciti a restare in no contact) e l’ho sentito anche il giorno dopo, o forse dovrei dire la notte e mattina stessa, prima e dopo questa cosa atroce che ho fatto e che ho “subito”, e nel mentre che ascoltavo lui che mi spiegava che voleva ritornare a ciò che eravamo, il senso di colpa mi divorava.
Sono stupida? Sono impazzita?
Adesso ho il terrore di questo senso di colpa micidiale che mi sta spezzando. Credo oltretutto che il mio cervello stia cercando di aiutarmi perché ho ricordi molto sfocati dell’atto in sé, come fosse stato un sogno, o meglio un incubo, dove passivamente ho solo resistito e sperato che terminasse e non andasse oltre. Sono disperata e ho paura che quando rivedrò il mio uomo dovrò essere costretta a chiudere la relazione per la vergogna, per lo schifo che provo verso di me, di non poter trattenere questo segreto, di esplodere all’improvviso e confessare in preda ad una crisi.
Vorrei capire cosa mi sia successo. Se ho fatto passi indietro rispetto alla mia psicoterapia passata o se le debolezze possono capitare. Non riesco nemmeno a dire di essermelo goduta, perché io non volevo quello, in nessun senso, in nessun caso. Sono stata una cretina che ingenuamente ha accettato la richiesta di “salire con me a casa” e dopo si è sentita costretta, perché lui ormai era lì. L’unico ricordo chiaro è stata la mia rassegnazione nel pensare “se non oppongo resistenza finirà in fretta”.
Adesso ciò che mi turba è come potrò andare avanti. Io amo il mio uomo e nessun altro, è una persona incredibilmente capace e sensibile nonostante abbia i suoi problemi. Vorrei solo convivere con questo segreto e anzi, dimenticarlo.
Ciò che ha vissuto pone delle domande sui risultati della psicoterapia sulla sua sicurezza, ma forse si tratta soltanto di un episodio di umana debolezza. Non credo sia necessario o opportuno confessare l'accaduto al suo partner, ma solo con dei colloqui clinici si possono dare indicazioni precise. Piuttosto non capisco perché non abbiate intrapreso una terapia di coppia che, almeno per la terapia breve, non è incompatibile e anzi spesso viene applicata anche con interventi individuali dello stesso psicoterapeuta per problemi più specificatamente individuali dei partners.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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