Dott.
Tommaso Giorgetti
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Psicologo
Altro
Firenze 1 indirizzo
Esperienze
Il mio lavoro di psicoterapeuta consiste nel prendermi cura delle persone, aiutandole a cercare soluzioni a tutte quelle difficoltà che causano sofferenza ed insoddisfazione.
Sono un testimone privilegiato, ho la possibilità di assistere al al cambiamento positivo di coloro che mi chiedono aiuto: vedo la bellezza che queste persone riescono a portare nella propria vita e nelle proprie relazioni. Non sono e non voglio essere l’esperto che dispensa consigli su come fare, piuttosto mi reputo un buon compagno di viaggio, un alleato che condivide con chi è seduto nel mio studio la fatica e l’impegno di affrontare salite e discese di un percorso che punta al cambiamento e al benessere.
Per far questo, prima di tutto porto nella relazione terapeutica le mie competenze, la mia professionalità. Porto, però, anche me stesso, come persona, come essere umano vero ed autentico, curioso ed appassionato.
Cellulare: 3337995862
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23 recensioni
Punteggio generale
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Rita B.
Tommaso è una persona splendida, professionista molto competente e disponibile; sa accompagnarti alla scoperta di te stesso rispettando i tempi e le modalità di ognuno. È una persona molto empatica, riceve in uno studio molto carino e accogliente, per me il mio “angolo sicuro”. Non potevo trovare una persona migliore. Grazie per accompagnarmi passo passo verso la mia vera me.
E.M.
Consiglio caldamente Tommaso a tutti quelli che vogliono intraprendere un viaggio appassionante verso la scoperta di se stessi. E’ un professionista fantastico, capace di affiancarti nel percorso con grande professionalità, umanità unitamente ad un pizzico di “leggerezza”. La persona che si affida a lui diventa protagonista del percorso, mentre lui sullo “sfondo” è sempre pronto a dare il suo supporto professionale e a guidare nella scoperta di consapevolezze e nuove potenzialità.
S
Il Dottor Giorgetti è un professionista preparato ed empatico, bene organizzato e con uno studio comodo e accogliente. La cosa che mi ha più colpito è come é riuscito ad adattare il percorso alle mie esigenze. Abbiamo concordato un obiettivo e in poco tempo il Dott Giorgetti mi ha accompagnato, guidandomi attraverso le mie emozioni e i miei pensieri. Riesce a metterti completamente a tuo agio, senza mai forzare la mano, creando un clima rilassato e senza farsi mancare una risata ogni tanto. Grazie a lui ho imparato che quando attraversi un momento difficile, non devi necessariamente farcela da solo, e che affrontare un percorso con uno psicologo non è necessariamente un percorso doloroso e senza fine, ma può essere una esperienza di crescita personale che si può dosare in base ai propri desideri e necessità. Grazie Tommaso per avermi accompagnata in questo percorso.
C. D.
Punto di riferimento, riesce a creare un legame speciale con i pazienti.
Il suo modo di sdrammatizzare la situazione agevola la comunicazione.
Ma
Il Dottor Giorgetti e' un ottimo professionista. Mi sono trovato molto bene con lui e subito mi ha guidato attentamente nel giusto percorso facendomi sentire a mio agio affrontando i problemi con la giusta armonia e serieta'. Lo consiglio al 100%
A.P.
Molto professionale e gentile. In brere tempo ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissata. Lo studio e' molto bello. Esperienza ottima.
F.S
Il Dr. Giorgetti è diventato un enorme punto di riferimento per me da quando ho iniziato il percorso di psicoterapia. Sin da subito la sensazione avuta é stata quella di trovarmi davanti una persona umana, empatica, competente e attenta. Grazie a lui sto riuscendo ad "addentrarmi" sempre di più nella mia psiche e a comprendere soprattutto me stessa. Non posso che consigliare il Dr. Giorgetti con il cuore in mano. Sono sicura che sarà il vostro supporter n1 e il vostro migliore compagno di viaggio!
SV
Essendo una prima visita,ritengo di aver trovato nel medico specialista professionalità’,cortesia e disponibilità’.
G.C.
Tommaso è molto professionale, empatico e preparato. Mette a proprio agio e accompagna passo passo durante il proprio percorso, senza mai essere invasivo ma dando un contributo notevole a livello di analisi interiore, autostima, apprezzamento dei propri traguardi e riflessione sui propri insuccessi.
Mi ha aiutata molto ad analizzare secondo un'altra prospettiva aspetti della mia vita che prima consideravo solo negativamente, permettendomi di crescere molto e capire come orientarmi nella vita quotidiana e negli obiettivi giornalieri.
CP
Tommaso è molto attento e preparato. Mi ha fatto sentire accolta e in un ambiente sicuro. Grazie mille.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Potrò sembrarvi provocatoria, ma voglio sapere chi potrà rispondermi senza facili conclusioni cui una media intelligenza può arrivarci da sola.
Genitori che non ti hanno aiutato ad individualizzarti, ad essere autonomo, e che non ti hanno aiutato a creare una buona autostima, fanno sì, come nel mio caso, che alla domanda Cosa farai da grande, io a 49 anni, non sappia rispondere.
O meglio, risponderei ciò che mi piace fare, che ho provato a fare, che poi ho abbandonato perché, non mi valorizzava, perché forse non credevo in me, perché le vicende familiari mi fagocitavano ed ero stanca.
A 24 anni, facevo teatro, mi impegnavo con tutta me ed ero brava, dicevano. Mi trovai pure un agente, e feci cose in TV o cinema ma dentro ero una farfalla e fuori un elefante, vale a dire, sempre problemi di obesità, più o meno alta (diverse diete e risultati altalenanti). Ma la gioventù, il sapermi portare bene il peso, mi facevano per un po', crederci in quel lavoro. Poi a differenza degli uomini, che pure se di peso, possono fare ruoli drammatici, le donne, o sono belle e hanno ruoli rispettabili, o sono macchiette, caratteriste, e vengono derise. Faranno sempre ruoli secondari. Legge della ns società? Ok ma a me non stava più bene. Io volevo esistere e che fosse vista la bravura della farfalla, non usata per l elefante. Ovvio il problema fosse di accettazione e inadeguatezza, pure quando fui più magra, comunque non mi accettavo perché non ero come io volevo essere vista. Le mie energie, sensibilità, capacità erano di chi voleva essere protagonista, non comparsa. Seppur in gergo cinematografico ebbi sempre o per quel poco, pose da attrice, ricordo pure il mio nome e Cognome sul camerino. E le comparse varie, un po' scocciate. Si sa che se sei famoso, non ti sogni di dialogare con un Nome, ma se non sei famoso, il generico si e ti chiede " ah sei un'attrice? “. Stonava pure me, mi sentivo quasi usurpare quel ruolo, e fingevo una sicurezza fuori, rispondendo, si sono attrice. Dentro mica ne ero così convinta, come se una bambina prova a fare l adulta, e le dicono" ehi che fai, sei piccola, non puoi farle queste cose“. E da piccola accadde, mia madre assente, mentre c erano gli ospiti, io mi permisi di prendere un vassoio, e un ospite mi fece sentire inadeguata. Dentro forse si smontó qualcosa. Mi sono permessa di fare una cosa, da grande, non posso.
Detto ciò, poi venne meno la voglia di fingere, che mi sentivo attrice non credendoci fino in fondo, non volevo mortificare mia dignità, per qualche posa su cui fare becere battute e con le varie disgrazie malattie problemi, ebbi l'alibi in parte, in parte la stanchezza effettiva dei problemi, che non vissi più di ciò che mi piaceva. Lo feci in altro modo come autrice, regista teatrale, ma a livello amatoriale. E nel teatro professionistico, per cui anche lì mi dicevano brava, non ebbi più il coraggio, di far provini. Tentai con il doppiaggio, altro sogno, li grazie alla mia voce bella, elefante o farfalla non contavano, ma solo se sei parente o amante di... Senno se non hai conoscenze, le porte in faccia. Poi volevo fare l'organizzatrice di eventi, ma anche qui, basta leggere il pregresso familiare dei nomi importanti. Dietro ci sono soldi e raccomandazioni. Perciò, restavano i lavori tristi, dei call center. Fatti ma ero ancora più depressa. Perché la farfalla e la sua indole artistica, credo non morirànno mai. E quando poi mi dovetti occupare di mamma per anni, restava l elefante, e la farfalla era stanca anch'essa. E con dolore, credo che la malattia materna, seppur la abbia pagata in termini di salute psicologica, mi ha dato l alibi per non diventare apatica con i lavori dei call center e similari. Almeno mi sono illusa e lo sono stata davvero, utile a mia madre. Persa lei, e durante gli ultimi anni di vita, la farfalla si muoveva, ma la memoria uno requisiti di un attore, non ci sta più. E se mi si dice allenala non lo so fare. Se mi si pagasse un corso di memoria, forse gratis lo farei. Dico forse perché, il punto irrisolvibile fino ad oggi è, che la Farfalla non vuole sentirsi elefante, il secondo pure se sta a dieta, magari è più piccolo, ma non può credersi farfalla. E io non posso più fare teatro o cinena, oltre che per il covid, perché ho troppa paura. Nonostante anni luce, quella bimba rimproverata o fatta sentire inadeguata, o autogiudicata, non vuole vedere facce finte, non vuole rifiuti, porte in faccia. Le ha avute troppe volte dalla e nella vita. Idem vale nelle relazioni sentimentali. Si è sentita o solo desiderata ma non amata o non giusta, non bella a tal punto da esser scelta. O ha boicottato lei stessa, perché non vuole abbandoni, rifiuti. Per la legge dei grandi numeri, considerando che il mio problema sia il non esser magra, o vabbe diciamo grassa, senza edulcorare, comunque grazie a Dio, ho bel viso, femminilità, e pure uno fosse, (sinceramente più di uno) me lo ha detto che ero bella, ma fosse pure il Papa, io non ci credo. La prima che dice a sé stessa, guardi non va bene, non è giusta, ecc, sono io.
Solo che ora appunto, ho meno anni di vita del passato alle spalle e voglio vivere, cosa mai fatta. Ma ho paura e soprattutto non importa esser single, che io non potrò mai essere la bella della situazione, ma mi serve un lavoro.
Per Le pulizie? Lo status fisico più tendente ancora all'elefante (leggere grassa) non mi trovano adatta, a meno che fossero nei grandi uffici ecc.
Commesse? Vabe età e taglia mi discriminano. Magari sono brutte di viso, antipatiche ma loro possono ed io no.
Professioni specifiche? Non lo so perché non ho fatto informatica, ingegnera, meccanica, idraulica, ma non le so fare.
Lavori meno depressogeni tipo lavorare in mense, aeroporti in molti tipi di qualifiche richiedono conoscenze e che resta?
Call center? Beh no mai più, non mi basterebbero i soldi per curare la mia psiche.
L'arte? Oh si, che darei per tornare ad esistere ma come sopra, non da elefante piccolo o medio..
Perciò, se mi steste per dire che ho bisogno di una psicoterapia, vi rispondo, che si concordo, ci ho creduto, l ho fatta, ma nessuno ha mai capito che il problema sta alla base. Puoi essere e vabbe io non lo sono comunque, una TG 42 ma se hai la psiche obesa, sarai sempre inadeguata. Poi in Italia, patria della esteriorità più che mai. Perció senza soldi, come pago una psicoterapia? Forse ci vorrebbe un mental coach? Non mi dite ASl, che la mia è fatta di medici matti.
Offro un caffè virtuale a chi può dare una risposta diversa, dal... Le occorre una psicoterapia..
Nb. Pure volessi mettere a tacere la farfalla insoddisfatta, i lavori tristi neppure si trovano e allora che si fa? Mi piglio I farmaci, per non pensare che non sarò mai Cenerentola, neppure la Strega che ha un suo perché, e che non sono e non voglio essere una sorellastra.
Cara Farfalla,
rispondo parlando direttamente a lei.
Sento che è ben consapevole che una psicoterapia potrebbe aiutarla, ma adesso non può essere quella la strada.
La invito a prendere in considerazione l'autocompassione. Si chieda: ma se al mio posto, a vivere le mie stesse cose ci fosse la mia migliore amica o il mio migliore amico, gli direi le stesse cose? O sarei forse più buona, più dolce e accogliente? Credo di immaginare la risposta e la invito a provare a percorrere questa strada.. Si tratti come tratterebbe la sua migliore amica, con quell'affetto e quella dolcezza. E sì, se poi un giorno potrà, la psicoterapia è pronta ad accompagnarla a prendere il volo.
Un caro saluto!
Buongiorno sto' intrapendendo un percorso con la psicologa per ansia devo dire quando entro nella mia mente e' scopro cose che non ho mai voluto dire ...dopo quando me ne vado mi viene un ansia forte.Ho empatia con la psicologa ...non lo mai voluto fare proprio per non aprirmi ..e' normale sentirsi cosi?
Salve,
a me piace non usare la parola normale. Tante cose possono essere o non essere normali, ma poco importa. Quello che importa è il suo stato d'animo, è importante come lei si sente. Sembra proprio che grazie alla buona relazione con la psicologa, stia scoprendo ed esplorando parti di sé. Tuttavia, questa scoperta pare che non sia del tutto gradevole per lei se, come scrive, arriva a sentire ansia forte dopo gli incontri. Potrebbe essere opportuno parlarne direttamente con la psicologa e trovare insieme un modo di procedere efficace, che le consenta di non rimanere così attivata dopo gli incontri!
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