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2 recensioni
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Silvia
La Dr.ssa Donatiello ha una grande capacità di ascolto, riesce a mettere i pazienti a proprio agio ed a trasmettere tranquillità e calma. E' molto attenta ai particolari e mi ha fatto valutate e valorizzare aspetti di me stessa che da sola non riuscivo neanche a vedere. La consiglio vivamente
C.
La dottoressa Donatiello, mi ha permesso di ascoltare me stesso, Il suo modo di porsi mi ha dato la calma necessaria ad affrontare il problema. È un ottima professionista.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ciao, sono una ragazza di 22 anni. Circa tre anni fa ho perso l'amicizia della mia migliore amica. Lei era la persona più importante per me, la persona con cui potevo condividere tutto anche se non dimostravo spesso il mio affetto per lei. Eravamo migliori amiche da circa 13 anni. Siamo cresciute insieme e siamo sempre state noi due. Eravamo entrambe timide e chiuse con gli altri quindi abbiamo passato molto tempo solo io e lei. Mi metteva di buon umore sempre. Avevamo momenti brutti in cui litigavamo, ma poi tutto si risolveva perché ci volevamo bene. Dall'ultimo anno di liceo le cose andavano male perché io dal momento che non potevo permettermi di pagare l'affitto, non potevo andare con lei e con un'altra amica a vivere insieme a Roma. Io ho fatto richiesta della borsa di studio e posto alloggio a Firenze. Io per paura di perderla e di starci male ho cominciato a chiudermi, molto spesso non le parlavo in modo da allontanarla e abituarmi all'idea di una vita senza di lei. Poi però ci siamo riavvicinate. Una volta cominciata l'università io non le ho detto che andavo a vivere nella Casa dello studente perché mi vergognavo di dirlo a lei come a tutte le altre amiche che conoscevo. E cosi le ho mentito. Lei non sarebbe potuta venire a trovarmi perché non avevo posto dove ospitarla. Poi io sarei scesa a casa poche volte, una volta ogni due mesi perché il biglietto del treno costa troppo. All'inizio dell'università ci siamo sentite per alcuni mesi. Io non le ho mai detto dove vivevo. Ci siamo incontrate dal vivo solo a novembre. Poi a dicembre non ci siamo più scritte. Io stavo vivendo un momento brutto perché mi trovavo male con le altre persone con cui vivevo, il corso di studi scelto non mi piaceva così tanto. E così ho finito per passare il tempo a pensare che lei non mi volesse più, che avrebbe trovato un'amica migliore con cui non litigare ogni giorni, che l'avrebbe fatta diventare più estroversa e che le avrebbe dimostrato di più il suo affetto per lei. Ero convinta di non meritare una persona come lei, perché era la migliore persona che io avessi mai incontrato e questo mi ha fatto allontanarla da me. Io non le ho più scritto, lei non mi ha più scritto. Poi io mi sono trasferita a vivere sempre nella casa dello studente con una ragazza della nostra stessa città la cui migliore amica va all'università con la mia vecchia migliore amica. La mia compagna di stanza è uscita spesso con la mia vecchia migliore amica e le ha raccontato un po' di me. L'anno scorso al giorno del mio compleanno la mia vecchia migliore amica mi ha riscritto e mi ha chiesto scusa perché io a febbraio avevo chiesto se voleva uscire ma mi aveva risposto che era occupato ed io poi non ho più scritto. E mi ha detto che potevamo uscire insieme quando eravamo tutte e due in città. Ma poi c'è stata l'emergenza covid e il lockdown. Poi io l'estate mi vergognavo a riscriverle, perché non sapevo come mi avrebbe risposto, non sapevo se avesse cambiato idea, non sapevo dove poter uscire visto che da tre anni non esco più di casa quando torno perché non ho altri amici. Non so cosa fare. Sono timida e insicura, mi vergogno a scriverle e poi ho paura che lei non mi voglia più, che le cose non possano tornare a come erano prima ecc.
Avevo un rapporto bellissimo con la mia migliore amica, era quell’amica con la quale condividevo tutto, con la quale passavo la maggior parte delle mie giornate, con la quale parlavo sempre. Mi piaceva pensare al fatto che qualvolta avessi bisogno di lei bastava fare uno squillo e lei sarebbe stata lì o sarebbe venuta da me. Abbiamo passato così tanto tempo insieme e poi quest’estate tutto d’un tratto lei non mi contattò molto più spesso, non ci sentivamo come prima non parlavamo molto più al telefono e una volta tornate dalle vacanze non ci vedevamo nemmeno più. Ho cercato di parlargliene stesso in quel mese eppure quella volta, come tutte le altre volte in cui ho cercato di parlarne lei diceva che in parte era perché a volte l’avevo trascurata io passando tempo con il mio fidanzato, e in parte lo sapeva e che le dispiaceva di avermi trascurato perché n per lei ero importante, ma delle semplici parole non hanno fatto per niente la differenza perché siamo ancora qui dopo mesi e mesi e la situazione è sempre questa. Non so perchè ma nonostante io abbia un fidanzato presente, altre due migliori amiche a cui sono affezionata e molte altre amiche, lei era l’unica con la quale potevo sentirmi veramente me stessa, a cui dicevo tutto, con lei mi sentivo di poter fare qualsiasi cosa perché non mi avrebbe mai giudicata e adesso chen abbiamo perso questo rapporto mi sento persa e nonostante io cerchi di recuperarlo non sta cambiando nulla. non so piu che pensare se a questo punto il problema sia io o non so.
Un amicizia duratura, per molto tempo. Mi parla di un rapporto in cui lei poteva essere se stessa, se con le sue chiusure. Dice nel suo racconto che andando all'università si vergognava di dire dove abitava, dovuto all'aspetto economico, quindi ha preferito non dire una parte di se, al tempo stesso dice che alla sua amica poteva dire tutto. Forse bisogna che chiarisca meglio questo punto: quali aspetti di se vuole condividere, quali tenere nel suo cuore, cos'è per lei la vergogna. A parte questo aspetto che l'aiuterà a capirsi/chiarisci in quel che mi dice vi è stato un problema di comunicazione: i nostri gesti, silenzi, parole dicono a l'altro chi siamo, se vogliamo relazionarci con lui/lei o meno. In qualche modo nel suo gesto ha detto alla sua amica che non voleva renderla partecipe del suo mondo. Altro aspetto su cui riflettere. A volte stare male, prendere le distanze ci aiuta a crescere a capire meglio chi siamo, chi vogliamo, cosa vogliamo. In qualche modo a questa amicizia serviva questo. Ognuno prova dolore in ogni perdita che sia di un amicizia idilliaca o di chi eravamo. Chi è lei ora oltre il tempo trascorso? Oltre questo dolore? E' riuscita nonostante il malessere a crearsi nuove amicizie, un fidanzato, cosa le ha permesso di riuscirci? Quali parti di lei nonostante l'assenza dell'amica si sono mosse? Come è risuscita a relazionarsi con loro nonostante la timidezza descritta? Quali parti le piacciono in questi nuovi rapporti? E cosa le manca, quali qualità aveva quella amica/amicizia che essendo assenti ora vorrebbe? Le ho fatto una serie di domande per consentirle di riflettere. Per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento resto a sua disposizione. Nel frattempo le faccio i miei migliori auguri di un buon proseguimento, un saluto
Salve mi chiamo Francesco sono fidanzato da quattro anni, la mia relazione è iniziata 4 anni fa facendomi la corte lei non all'inizio non ho provato una grande attrazione per lei man mano conoscendola mi sono affezionato ma più che altro mi trovavo in una fase sentimentale in cui cercavo affetto e mi sono fidanzato con lei.
All'inizio sembrava tutto bene ma mano con il tempo mi facevo domande non accettando la sua famiglia essendo un ceto diverso dal mio potrò essere (egoista) in questo però mi faceva stare bene essendo una ragazza semplice e solare.
Il 6 ottobre sono partito per lavoro faccio l'infermiere e stando 2 mesi solo essendo una ragazza gelosa lei o vissuto un po di libertà facevo quello che volevo ma sin dall'inizio da quando mi sono fidanzato con lei non ho mai smesso di desiderare donne a livello sessuale. In questi 2 mesi sono stato a rapporto con 2 donne ma in me ho sempre detto a lei non la cambiaro con nessuno perché e quel tipo di donna perfetta non gli manca niente a tutte le qualità intelligente lavoratrice ecc. Un giorno stando con una di queste mi domanda lei ma sei felice con la tua ragazzi io rispondo in modo incerto però andavo sempre con la convinzione che non l'avrei mai cambiata con nessuno e lei mi risp perché stare con una persona se non essere sicuri di essere felice; allora da qui mi sononincominciato a fare delle domande e giorno per giorno il pensiero diventava sempre più forte al punto di dire in me la vorrei per tutta la vita ma non sono sicuro se la amo o no e sono caduto in uno stato confusionale tal che me la sono portata nel paese in cui mi ero trasferito per lavoro e dopo 3 settimane che lei mi vedevo strano gli ho raccontato tutto e l'ho riaccompagnato a casa dicendo che volevo riflettere ripeto ma sto stando male perché la vorrei con me per sempre ma non so darmi risposte la mancanza un po la sento soprattutto quando sono in casa metteva armonia ma non smetto mai che se guardo un altra bella ilnpensiere di avere rapporti con lei mi viene sempre sono totalmente confuso
Salve Francesco, innanzitutto mi complimento con lei per essere riuscito ad essere onesto nel rapporto. Questa cosa a costo di stare male consente per la prima volta di essere sincero, capire cosa realmente sente. Un mio pensiero è che se lei questo rapporto non l'ha cercato e poi tenuto come buono senza porsi domande ora si è dato il tempo di scegliere. Le consiglio nel suo caso di cercare un professionista uomo dove possa essere maggiormente coperto nello sperimentare le sue incertezze, che possa aiutarla a capire il rapporto che attua con l'altro sesso femminile e cosa rappresenta per lei. Resto in ogni caso disponibile ad eventuali chiarimenti o suggerimenti in merito. Cordiali saluti
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