MioDottore.it: Cosa consiglieresti a un paziente che si reca in visita da te per la prima volta?
Innanzitutto il paziente verrebbe accolto con la massima professionalità, empatia e tutela della privacy. Dopo aver ascoltato la sua storia, in particolare il momento di vita che sta attraversando, gli spiegherei in cosa consiste un percorso di psicoterapia e nello specifico il mio metodo di lavoro, poi gli chiederei di riflettere sulla sua motivazione ad intraprendere tale percorso e sull'eventuale obiettivo da raggiungere per la risoluzione della problematica per cui ha chiesto la consulenza.
Cosa ti ha spinto a scegliere la tua specializzazione?
Io sono specializzata in psicoterapia della Gestalt ed in Sessuologia Clinica. Sono anche Facilitatore PSYCH K. Ho scelto questa specializzazione, e gli altri percorsi di formazione, perché ritengo che siano i più consoni al mio stile personale e di lavoro e i più adatti ad aiutare i pazienti, perché pongono l'accento sulla capacità dell'individuo di migliorare sé stesso, prendendosi la propria responsabilità al cambiamento e vivendo appieno il presente.
Un momento speciale legato al tuo lavoro.
Ce ne sono tanti. Di sicuro quando i pazienti mi rimandano il loro sentirsi pienamente accolti, senza alcun giudizio, e capiti fino in fondo, con totale empatia. Ricordo in particolare una giovane paziente, con un vissuto pesante, che mi scrisse una bellissima lettera di ringraziamento al termine della terapia.
Tre cose che ami del tuo lavoro.
Il dono che i pazienti mi fanno nel darmi fiducia raccontandomi i loro vissuti. La capacità e la possibilità di poterli aiutare nel cambiamento. La continua possibilità di crescita personale, professionale e formativa.