Esperienze
Nei primi anni di assistentato si È dedicato allo studio ed applicazione della disciplina di Endocrinochirurgia, ha lavorato attivamente presso l'Ambulatorio divisionale per le malattie di interesse endocrinochirurgico, soprattutto nella diagnostica e trattamento delle patologie tiroidee e paratiroidee.
Ha frequentato diversi stages di sviluppo professionale all'estero: in Inghilterra, Galles, presso il Prof. Malcom Wheler, Endocrinochirurgo di fama mondiale e, in USA, al Mount Zion Hospital, presso il Prof. Orlo Clark, Direttore del Centro di Endocrinochirurgia.
Ha frequentato Corsi di perfezionamento per la lingua inglese in Italia ed in Inghilterra.
Dal 1990 ha sviluppato progressivamente una conoscenza della Medicina Naturale con corsi di Medicina Olistica, Floriterapia e fitoterapia.
Nel 1996 si È iscritto al Corso pluriennale di Medicina Omeopatica diretto dal Dott. Roberto Petrucci e si È quindi Diplomato nel 2000 in Medicina Omeopatica Unicista.
Ha frequentato per un periodo di un anno l'ambulatorio di Medicina Omeopatica del CDO, diretto dal Dott. Petrucci.
Ammesso nell'anno 2000-2001 nel Comitato Tecnico Scientifico per la Regione Lombardia per lo sviluppo delle Medicine non Convenzionali, dove fa parte a tutt'oggi.
Dall'anno 2001 È responsabile dell'Ambulatorio Intraospedaliero di Medicina Omeopatica dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano per lo sviluppo dei Protocolli Regionali e loro applicazione per le MNC.
E' a tutt'oggi responsabile di due studi clinici sull'applicazione della medicina omeopatica in ambito ospedaliero: studi che sono attualmente in corso.
Ha frequentato diversi Seminari di Medicina Omeopatica ed È stato Relatore a numerosi congressi e workshop di Medicina Omeopatica.
Attualmente lavora presso il Dipartimento di Emergenza ed Urgenza dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano.
Collabora attivamente con la rivista ondine www.dica33.it sulla quale compaiono periodicamente articoli riguardanti le patologie trattate, e relativi risultati, nell'Ambulatorio di Medicina Omeopatica dell'Ospedale L.Sacco
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ha risposto a 46 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti, ho 36 anni e sono uno sportivo (pratico bodybuilding). 3 settimane fa ho subito una ernioplastica inguinale sx ( taglio di 5 cm ed inserimento della rete); i primi giorni sono stati abbastanza dolorosi ma il miglioramento è stato rapido, ad oggi provo solo un leggero fastidio in alcuni movimenti... vorrei tornare il prima possibile a potermi allenare e caricare pesi ma ovviamente senza rischiare di fare danni e in merito a questo volevo chiedervi quando potrò tornare in sala pesi? Come campanello d’allarme per non esagerare inizialmente posso basarmi esclusivamente sul dolore se lo provo? Il fisioterapista mi ha consigliato di fare qualche seduta di ultrasuoni per velocizzare la cicatrizzazione, secondo voi ne trarrò benefici concreti e rapidi o è solo un palliativo? Grazie a tutti della disponibilità
la prima causa di insorgenza della Sua ernia è proprio il Bodybilding, mi spiace dirlo ma i pesi aggravano fortemente poichè aumentano la pressione endoaddominale e quindi la spinta a far fuoriuscire l'ernia, addirittura a sfondare la fascia trasversalis producendo un ernia diretta. Gli ultrasuoni non servono perchè un giovane prestante e sano cicatrizza normalmente. Non è questione di tempi di recupero, per Lei il bodybilding sarà sempre a rischio recidiva.
Salve, Un mese fa sono stata al pronto soccorso per un forte dolore allo stomaco che irradiava fin dietro alla schiena. Dicevano all’inizio fosse una gastrite. Dalle analisi del sangue sono apparsi valori elevati di transaminasi e facendo un’ecografia all’addome mi hanno riscontrato calcoli alla colecisti (mai avuto problemi di coliche). Mi dissero di rifare eco addome completo il mese successivo. Questo mese ho rifatto sia eco addome e sia analisi del sangue. I valori delle transaminasi sono ritornati nella norma. Eco addome tutti gli organi sono ok. Non segni di dilatazione. La colecisti è regolare, normospessa ma con presenza di plurimicrocalcoli. L’unica dicitura che mi preoccupa è questa: Lieve tumefazione linfonodale (13 mm) in prossimità dell’Ilo epatico. Su consiglio del gastroenterologo ho effettuato per scrupolo prelievo per anticorpi epatite C ed è risultato per fortuna negativo. Ho anche vaccino contro epatite B. Il medico mi dice di stare tranquilla perchè questa tumefazione linfonodale è causato dal forte dolore allo stomaco e alla schiena (una colica evidentemente). Non è nulla di preoccupante. Io però non riesco a stare tranquilla e penso sempre al peggio, tipo che questa tumefazione è inizio di tumore. Voi che ne pensate? Potrei sapere un vostro parere? Posso stare tranquilla? Dopo quanto tempo il linfonodo si disinfiamma? Grazie in anticipo
Buondì, io sarei molto più preoccupato della microlitiasi che di per sè è una netta indicazione all colecistectomia, poichè e calcoli multipli e piccoli possono infilarsi nei dotti e dare ittero, colecistite e pancreatite. il linfonodo no è un problema, è reattivo a stato infiammatorio
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